'Basta con Calciopoli' intima Ranieri. Paolillo attacca Beretta: Deve dimettersi.

News, 19 novembre 2011.

 
Ranieri: Basta! Non se ne può di Calciopoli, una pagina bruttissima del calcio italiano. Paolillo va all'attacco e getta la Lega nella bufera: chiede le dimissioni di Beretta, troppo legato a Lotito. Andrea Agnelli, Pavel Nedved e Fabio Paratici hanno assistito alla lezione di tattica che Conte ha impartito ai bianconeri in vista della gara col Palermo. Con una lettera Vidal si scusa con la sua Nazionale e con la Juve per i comportamenti che hanno indotto il ct Borghi ad allontanarlo dal ritiro. Record di perdite per il Manchester City. Prima vittoria della Fifa sul Sion: il tribunale cantonale vallesano non conferma la decisione della corte di Martigny.


Ranieri: Basta, non se ne può più di Calciopoli - Davvero non lo si riconosce più, il mister 'Eh beh pazienza': adesso predica più pazienza, né fa più professione di umiltà, il suo processo di interistizzazione è riuscito alla perfezione. E ieri, nel corso della conferenza stampa pre-Cagliari, ha manifestato, con uno tono da punto esclamativo, tutto il suo sdegno verso che si ostina a parlare ancora di Calciopoli. E al tavolo della pace crede poco, perché non dice di non vedere avvisaglie di pace (Moratti lo sentirà pur tutti i giorni), ma venti di guerra: "Sono molto scettico. C’è solo il nome di tavolo della pace, ma poi vorrei vederlo... Sarei molto contento che una volta per tutte si mettesse una parola fine a quella che è stata una pagina bruttissima del calcio italiano. E’ stata una macchia grossissima del calcio italiano, più ne parliamo più fuori ridono di noi. Basta, non se ne può più di queste cose“. Ecco, ora capiamo il suo atteggiamento espiante degli anni, ahimè, in bianconero. Ma glielo gridiamo forte: la parola fine si scriverà solo quando sarà stata fatta giustizia, in Italia o fuori d'Italia: al tavolo della pace o per tribunali.

Paolillo scatena la guerra contro Beretta - "Sono necessarie le dimissioni di Beretta dalla Lega per affrontare un tavolo di riforma del calcio con un presidente rappresentativo e meno schierato. C'è una sempre più diffusa richiesta da parte delle società di cambiare il presidente per averne uno focalizzato solo sulla Lega, nella prossima assemblea vedremo cosa pensano anche gli altri club, ma è urgente che la Lega cominci a discutere dei problemi seri del calcio e non, come ha fatto per un anno in maniera confusa e deprimente di diritti tv, e adesso delle Noif. Ho contestato a Beretta di aver convocato d'urgenza un consiglio per affrontare una materia di competenza dell'assemblea al solo fine di ottenere più facilmente la maggioranza, e di avere cambiato l'ordine del giorno per parlare solo del caso Lotito". Parole e musica di Ernesto Paolillo. E dunque Lotito, notoriamente vicino a Beretta, tanto che, come ricordava giorni fa Repubblica, il presidente di Lega viene scherzosamente soprannominato 'dimmi Claudio', è entrato nel mirino dell'amministratore delegato dell'Inter che ha aggiunto che il fatto che Beretta si batta per l'art. 22 delle Noif "è un gesto ad hoc per il presidente della Lazio Claudio Lotito". L'altroieri Paolillo si è astenuto sulla delibera per cambiare la norma Noif e chiede a Lotito di sospendersi dalla carica di consigliere federale: "Lotito non può rappresentare la Lega di Serie A e sarebbe stato di buon gusto da parte sua autosospendersi in attesa dell'esame della riforma dell'art. 22 delle Noif. All'improvviso quello che è accaduto a Lotito ha reso urgente l'intervento della Lega per affrontare la riforma dell'articolo 22, mentre questo tema avrebbe dovuto essere oggetto di una discussione più ampia. Sarebbe stato molto più di buon gusto non affrontare ora e con questa urgenza la riforma, che così rischia di perdere peso e diventare un provvedimento ad hoc".
Molto polemico con l'uscita del dirigente interista è stato subito il presidente del Genoa Enrico Preziosi: "Mi sembra ci sia una congiura verso Beretta, lui è già dimissionario, forse Paolillo ha lui ambizioni di fare il presidente della Lega. Ieri (l'altroieri, ndr) in Lega nessuno ha avuto nulla da dire al riguardo e poi fuori con i giornalisti si dicono delle cavolate. Forse quelli dell'Inter si sentono in debito di dire certe cose. Trovo questa uscita fuori luogo. A chi ha fatto male Beretta non si è ancora capito. Questo comportamento di Paolillo non solo non è lineare, ma mi sembra mellifluo, cioè senza ossa, non lo trovo giusto. Da lui non me lo sarei aspettato e ne prendo atto".
Più conciliante Massimo Mezzaroma, presidente del Siena: "Sono convinto anche io che la Lega si debba dotare di organi rappresentativi forti. Bisogna ridare forza e voce agli elettori. Bisogna ridare voce agli elettori per dare un segnale di discontinuità rispetto al passato".

Agnelli, Nedved e Paratici seguono l'allenamento dei bianconeri - Spettatori di rango ieri a seguire con interesse l'allenamento (a porte chiuse) della Juve in quel di Vinovo. C'erano infatti, ad osservare con interesse e ad incoraggiare i bianconeri, Andrea Agnelli, Pavel Nedved e Fabio Paratici, appena rientrato dal suo giro d'orizzonte sul mercato sudamericano. Antonio Conte ieri, ritrovati tutti i nazionali, ha puntato dritto sulla tattica, prima centrando la sua attenzione sui movimenti della squadra, poi applicando il tutto in partitelle, undici contro undici, prima a tutto campo, poi su campo ridotto. La buona notizia è la conferma che Barzagli è pienamente recuperato e col Palermo ci sarà. Su Del Piero l'ultima parola la dirà l'allenamento di oggi, dove si capirà se il dolore al costato è completamente sparito: in ogni caso dovrebbe partire dalla panchina, perché mister Conte sembra orientato a dar fiducia agli stessi che hanno battuto Fiorentina e Inter. particolare attenzione dovrà fare la Juve ai numerosi diffidati (tra cui Pirlo e Marchisio): oltretutto il direttore di gara, il genovese Bergonzi, non ha trascorsi rassicuranti nei confronti della Juve.

La lettera di scuse di Vidal - Arturo Vidal, che il ct Borghi ha cacciato con altri quattro compagni dal ritiro della Nazionale cilena, in quanto rientrato in ritardo di tre quarti d'ora (versione Borghi), o di mezz'ora (versione Vidal) e, secondo il ct, un po' alticcio (ma il calciatore ha negato), ha sentito comunque il desiderio, anzi il dovere di chiedere scusa alla sua Nazionale e al suo club. Questa la lettera del centrocampista cileno, cui la Juve ha dato fiducia, scegliendo nei suoi confronti una linea morbida (niente multa): "Il mio desiderio più grande è ora quello di chiedere scusa a tutti, soprattutto ai miei compagni di Nazionale. Ho capito l'errore e spero di potermi chiarire personalmente con il ct Borghi e il suo staff. Con loro ho intrapreso un rapporto professionale ma anche di gratitudine e rispetto. Spero che il dolore che ho causato con il mio atteggiamento possa attenuarsi, per ora io offro solo le mie più sentite scuse. La Juve mi è stata molto vicino in questo momento così difficile. Vorrei scusarmi anche con i tifosi bianconeri che mi hanno dimostrato in questi giorni tutto il loro affetto. Ho commesso un errore e ora mi aspetto la giusta punizione da parte della mia Federazione. La mia speranza è quella di poter un giorno tornare a vestire la maglia del mio paese perché nulla mi renderebbe più felice ed orgoglioso".
 
Passivo record per il City - Allo sceicco Mansour piace essere primo: da quando ha preso il Manchester City nel 2008 ha speso circa 540 milioni di sterline, oltre 600 milioni di euro, per creare una squadra vincente, acquistando calciatori del calibro di Dzeko, Nasri, Tevez, Silva e Agüero; e oggi il City guida la classifica della Premier League. Ma il club è primo anche un un'altra classifica, quella delle perdite: l'anno finanziario 2010-2011 si è infatti concluso con una perdita record di 194,9 milioni di sterline, circa 227 milioni di euro: una cifra che rappresenta il deficit più alto mai registrato da un club calcistico inglese; il precedente record negativo apparteneva a Roman Abramovich, con i suoi 164 milioni di euro nel 2005. Nel calcolo relativo al City però non si tiene conto delle entrate dello sponsor Etihad Airlines (circa 35 milioni di sterline) e dei ricavi da Champions League. Ma la dirigenza non è preoccupata: il responsabile operativo del club, Graham Wallace, sottolinea che gli introiti sono cresciuti di oltre il 20% rispetto all'anno precedente (con punte del 50% per le partnership commerciali e del 27% per quanto concerne i diritti tv) e che le spese faraoniche fanno parte della strategia di crescita del club ed erano "ampiamente previste come parte dell'accelerazione della campagna investimenti"; questi numeri non si ripeteranno, dicono, in quanto il City ha intrapreso un processo di ascesa che non è destinato a fermarsi tanto presto, ma si muoverà anche "verso posizioni più sostenibili nei prossimi anni in tutti i settori operativi": perché c'è da rispettare la normativa Uefa in materia di fair play finanziario.

La Fifa segna un punto contro il Sion - Il Tribunale cantonale vallesano ha deciso di non confermare le misure provvisorie imposte dalla corte distrettuale di Martigny che avevano praticamente costretto la SFL (la Lega elvetica) a tesserare i sei calciatori del Sion cui la Fifa aveva invece negato la qualifica, in quanto ingaggiati in un periodo vietato per il club. Adesso i sei dovranno attendere il 15 gennaio, giorno della riapertura del mercato, per poter di nuovo scendere in campo. A questo punto però potrebbero venir messi in discussione i 16 punti che i vallesani hanno conquistato schierando i giocatori in questione. Ma il presidente Constantin nega, in quanto il tribunale Cantonale non ha fatto alcun cenno alla retroattività della sua decisione. Tuttavia la SFL (la Disciplinare svizzera) sarà chiamata a pronunciarsi su ricorsi presentati dai club che hanno affrontato il Sion quando schierava i sei atleti ora 'squalificati'.

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