Carraro: Via quel 29 dallo stadio, Agnelli la chiuda lì. Guido Rossi: Stop alle stronzate!

News, 8 dicembre 2011.

Carraro: Via quel 29 dallo stadio e Agnelli la chiuda lì. Per Guido Rossi era già tutto chiarissimo: e chi dice stronzate va fatto tacere. E' Peruzzo l'arbitro di Juve-Bologna. Conte in Coppa Italia farà turnover per trovare soluzioni alternative: ma si aspetta che chi sarà chiamato in causa fornisca risposte importanti. C'è anche Del Piero tra i diciannove convocati di Conte per la Coppa Italia. Dopo la denuncia di Taormina, la Procura di Roma avvia un'inchiesta. Le designazioni arbitrali della quindicesima giornata di andata: per la Juve c'è Orsato. In Champions League passano Inter (pur sconfitta) e Napoli: Man U e City in Europa League.

Carraro: Via quel 29 dallo stadio e Agnelli la chiuda lì - Il 14 si avvicina e l'attacco alla cittadella bianconera si fa sempre più pressante: tutti i pezzi da novanta in campo, per la partita della vita (perché se la Juventus dovesse vincere le azioni legali sui risarcimenti potrebbero solo chiudere bottega). Dopo il Guido Rossi di ieri, peraltro evasivo (tranne che sull'invito a tappare la bocca a chi vuole la verità), arriva Carraro, sì, proprio quello che 'non favorisca la Juventus, per carità' perché 'lunedì c'è l'elezione della Lega... per cui sarebbe una roba disatrosa'. Quel Carraro sopravvissuto anche al disastro di Calciopoli, e che svolazza tuttora di carica in carica (l'ultima è quella di presidente della Federsci, ma è anche membro del CIO), ha rilasciato una lunga intervista a Ruggiero Palombo per la Gazzetta di oggi. Punti fermi del suo discorso. Lo scudetto di cartone non si tocca: "Pensare adesso di togliere lo scudetto all’Inter per motivi disciplinari è cosa che non sta né in cielo né in terra". La Juve deve togliere il 29 dal suo stadio: "Nel 2006, dopo le condanne in primo e secondo grado, la Juventus ha conciliato con la Federcalcio la propria pena presso la Cca del Coni, al pari di Milan, Fiorentina e Lazio. Ha fatto in termini sportivi quello che nel processo penale si chiama patteggiamento. Perciò la Juventus non può, e lo dico chiaro, dire che ha vinto 29 scudetti, e mettere quel numero nel proprio stadio". Eppure dal 2006 sono usciti fatti nuovi: c'è la relazione di Palazzi..."Ho letto la relazione Palazzi, francamente non l’ho capita e non la condivido. Se si trattava di una vicenda prescritta, bastava dire 'è prescritta'. Aggiungo che Palazzi, ben indirizzato da Guido Rossi e da Borrelli, fu meritevolmente molto rapido nel 2006, ed eccezionalmente lento invece nella vicenda delle nuove intercettazioni telefoniche". Un piccolissimo rilievo ad Abete: "Ho stima di Abete, ma mi sarebbe piaciuto che il Consiglio federale, pur dichiarandosi incompetente, non si limitasse a questo. Era necessario parlare ad Agnelli con chiarezza. Da subito. Quanto agli organi di giustizia, mai visto il Tas di Losanna dichiararsi incompetente. Può prendere decisioni che non mi piacciono, come quella più recente sulla riammissione ai Giochi dei dopati che hanno scontato la pena, ma decide". E ancor più piccolo quello a Moratti: "A Massimo dico che avrebbe fatto bene a seguire il consiglio che Candido Cannavò gli diede allora sulle pagine della Gazzetta dello Sport, di non reclamare lo scudetto 2006, la cui assegnazione fu un errore di politica sportiva, ma non di giustizia sportiva. Oggi però Moratti quello scudetto ha tutto il diritto di difenderlo". E quindi che dovrebbe fare Agnelli? "Salvo casi particolari, osservo che le sentenze della giustizia sportiva non sono state smentite da quelle in primo grado dei processi penali, rito abbreviato prima e ordinario poi. Capisco le motivazioni psicologiche che lo portano ad agire ma è su di lui che incombe la responsabilità di dire, 'ci sto male, ma la chiudo lì'. Prenda atto della situazione e aspetti che il processo penale si esaurisca coi suoi tre gradi di giudizio. Se la Cassazione certificasse che ci sono state storture, se emerge una realtà diversa, allora sì che potrà impugnare tutto. Ma ora vorrei vedere Agnelli fermarsi e dire niente altro che aspetto". Strano, una giustizia sportiva che a tratti dichiara di essere assolutamente indipendente dal resto del sistema e poi adesso invece si attacca alla Cassazione: eppure i fatti nuovi, pari a quelli usati nel 2006, usciti con colpevole ritardo non certo perché occultati dalla Juventus, ci sono, e da essi una realtà diversa emerge, eccome. In attesa della Cassazione, la Juve chiede alla giustizia ordinaria (italiana e non) la riparazione dei danni economici, poi si vedrà. Anche perché Agnelli è il presidente della Juventus, ma la Juve è anche milioni di tifosi, che non la chiuderanno mai lì così, adesso che sanno la verità (ammesso che sia tutta): e nessun tavolo della pace li acquieterà, mai. Ma la ricetta di Carraro è la stessa con cui ci stanno bombardando da giorni: bisogna fare la pace, che per tutti costoro vorrebbe dire smetterla di reclamare giustizia. "Sono molto contento dell’iniziativa di Petrucci e mi auguro vada a buon fine perché penso che nel calcio ci sia un gran bisogno di pacificazione" è l'esordio di Carraro", che concluderà "Il bello della vita e dello sport è guardare avanti e non indietro. Dal tavolo della pace sarebbe bello che uscisse un'iniziativa positiva nel nome di Facchetti e Scirea, due grandi uomini e campioni": due figure diversissime, perché Scirea non telefonava ai designatori per avere un 4-4-4 e non incontrava segretamente direttori di gara in versione 007.

Guido Rossi: Quelli che dicono le stronzate vanno fatti tacere. - Lei che cosa ne pensa di questo tavolo della pace?
"Ah, no, non ne so niente, non ne so niente".
Secondo Lei va riscritto quello che è successo dal 2006 o no?
"Quella è storia!"
Davvero non c'erano le carte allora?
"Non c'era niente, ma dai, tutto è stato messo, tutto, benissimo in chiaro, da tutta la documentazione, quindi..."
Non è stato lasciato indietro niente, ad esempio le telefonate che sono emerse in questi mesi sull'Inter?
"No, non ne sapevo niente".
Ma, secondo Lei, avrebbero cambiato in qualche modo, avrebbero cambiato qualcosa o no?
"Ma non lo so, non le conosco. Senta, io sono stufo di questa cosa e quelli che dicono le stronzate vanno fatti tacere".
Quindi non sarebbe cambiato nulla?
"No, no, assolutamente no, da quello che ne so io".
Queste le parole di Guido Rossi in risposta all'intervistatore di Telereporter che, a margine della cerimonia di consegna degli Ambrogini d'Oro (Rossi era uno dei premiati), gli chiedeva un suo parere sul tavolo della pace del prossimo 14 dicembre. Ha negato che nel 2006 gli inquirenti sportivi disponessero di altro materiale utile ad allargare i confini dell'indagine, quando invece i contenuti dell'audizione di Borrelli alla Commissione Giustizia del Senato e altri elementi di segno contrario che abbiamo già compiutamente analizzato stanno a dimostrare l'esatto contrario. Comunque, conclude, per quel che ne sa, non avrebbero cambiato nulla: stessa tattica di Auricchio, quel che riguarda l'Inter è irrilevante e 'non interessa'. E nemmeno tutto il resto del quadro che faceva da contorno alla 'sua' Inter (basta citare l'incidente dei passaporti falsi) avrebbe mai potuto essere per lui condizione necessaria e sufficiente a macchiarne l'illibatezza richiesta dai tre saggi. Particolarmente grave, e davvero inquietante, l'invito a far tacere chi dice queste cose, quindi chi cerca la verità: le ultime parole che ci si sarebbe potuti attendere in uscita dalla bocca di un giurista di tal fama. Ci rifletta, prima di sedersi a quel tavolo, Gianni Petrucci, proprio colui che scelse Rossi quale commissario straordinario della Federcalcio. Non è soffocando la verità che si ottengono serenità e pace: per ristabilire l'equità occorre, anzitutto, che si dica la verità, l'unica cosa che può essere imposta, non certo il silenzio.

Peruzzo per Juve-Bologna - Sarà Sebastiano Peruzzo a dirigere Juventus-Bologna, gara valida per gli ottavi di finale di Coppa Italia in programma per stasera alle ore 21 allo Juventus Stadium; gli assistenti saranno Vuoto e Galloni, il quarto uomo Guida.

Conte: In Coppa Italia turnover per trovare soluzioni alternative - Antonio Conte, che al suo arrivo a Vinovo è stato accolto da due tifosi milanesi che gli hanno consegnato una targa come riconoscimento dell'opera sin qui svolta ('simbolo della Juventus nel corso degli anni da allenatore e da giocatore'), in conferenza stampa è stato chiaro: ci sarà turnover, ma cum grano salis, e chi ha giocato poco (o niente) le risposte le deve dare sul campo. Nessuno è bocciato definitivamente (il discorso riguardava soprattutto Elia, oggetto di una domanda): "E' inevitabile che io comunque debba fare delle scelte. Volendo dare spazio a chi fin adesso ha avuto poco spazio, è inevitabile che debba fare delle scelte. Ci sono dei ruoli, dove anche nelle alternative, devo fare delle scelte, soprattutto sugli esterni, per quanto riguarda l'esterno di sinistra. E quindi devo fare delle scelte con l'obiettivo prioritario di cercare comunque di passare il turno. Quindi ci sarà chi partirà dall'inizio, chi subentrerà a gara in corso, ma è inevitabile che mi aspetto da parte di tutti, ma di questo non ho dubbi, grande attenzione, grande determinazione, grande applicazione. E anche da parte mia c'è la voglia di scoprire se riusciamo a mantenere la stessa intensità, gli stessi ritmi che stiamo portando durante il campionato. Questo è molto importante perché è giusto avere una visione generale di tutta la situazione e in questo periodo alcuni non hanno avuto il piacere e la possibilità di scendere in campo. Quindi ci sarà un'occasione importante, in cui io mi aspetto delle risposte importanti. Per quanto riguarda le bocciature, per me non ci saranno mai delle bocciature particolare, assolutamente. Da parte mia, quando vedo delle difficoltà, l'unico modo con cui posso ovviare a queste difficoltà, soprattutto nel calciatore, è quello di lavorare e di far capire quello che bisogna fare, di cosa abbiamo bisogno, per migliorare le qualità del calciatore e per migliorare sicuramente i benefici che può portare il miglioramento di un calciatore alla squadra". E intende provare anche alcune soluzioni alternative a livello di ruolo dei singoli: "E' giusto che io provi delle soluzioni alternative. Per me è una partita molto importante proprio perchè devo trovare delle soluzioni alternative, quindi continueremo a giocare come stiamo facendo, cercando di avere delle risposte importanti da chi scenderà in campo e verrà impiegato nei ruoli per cui si sta allenando da un mese a questa parte. Faccio un esempio: Giaccherini lo abbiamo provato da interno e giocherà da interno. Il giocatore lo ha già fatto in passato nella sua carriera ed è un giocatore che può ricoprire il duplice ruolo, sia di interno di centrocampo che da esterno; lo stesso dicasi per Estigarribia, può fare l'interno così come può fare l'esterno. E' inevitabile che ci stiamo lavorando ed è giusto trovare delle alternative perché è giusto". Ma la Coppa Italia, per quanto palestra di esperimenti, resta un obiettivo da perseguire e per cui lottare con determinazione: "Da parte nostra c'è comunque un'ambizione, senza guardare troppo in là, di vincere la Coppa Italia. L'ambizione è quella di giocare ogni partita per cercare la vittoria, così in campionato, così in Coppa Italia, quindi questa è l'ambizione principale da parte nostra. Poi sappiamo delle grandi difficoltà che ci sono sia in campionato e che troveremo anche in Coppa Italia, perché il Bologna non è che viene a fare la vittima sacrificale. Il Bologna viene per cercare di passare il turno. Noi dovremo essere bravi, essere più bravi del Bologna e superare il turno. E poi pensare alla prossima partita, che è quella dei quarti".

Diciannove convocati: Del Piero c'è! - Per la gara di stasera contro il Bologna Antonio Conte ha convocato 19 giocatori e tra i 19 c'è anche Alessandro Del Piero, a soli quattro giorni dalla scarpata del cesenate Rossi e dei conseguenti dieci punti di sutura. Voleva farcela a rientrare tra i convocati e ha ricevuto il sospirato ok dei medici e Conte (che aveva detto: "Ha preso una botta forte. Difficile dire se potrà essere disponibile o meno, bisognerà sentire anche i medici, i consigli che danno. E' inevitabile che da parte sua ci sia tanta voglia di prendere parte, di giocare, però bisogna anche che ci sia l'ok da un punto di vista medico, che tranquillizzi soprattutto lui, questo è molto importante") ha potuto accontentare il Capitano. Conte ha concesso un turno di riposo ad alcuni titolari che dovevano rifiatare un po': Buffon (in conferenza stampa aveva già chiarito che in Coppa Italia il titolare è Storari), Lichtsteiner, Vidal, Matri e Pirlo ("Per quanto riguarda Pirlo abbiamo cercato di sfruttare questi giorni di squalifica per cercare di fargli fare un programma di lavoro, da un punto di vista fisico. Penso anche che comunque 10 giorni possano avergli fatto bene; prendiamo l'aspetto positivo visto che abbiamo vinto col Cesena. Perché comunque ha potuto lavorare in maniera selettiva su determinate componenti, non ha calciato il pallone proprio per non sollecitare il fastidio che aveva al ginocchio, però da venerdì torna in gruppo ed è a disposizione", aveva detto il mister in conferenza stampa). Fuori anche l'infortunato Vucinic, nonché Grosso, Iaquinta e Motta, che sembrano proprio fuori dai programmi di Conte. Come terzo portiere è stato convocato il diciottenne croato Simon Sluga (acquistato proprio sul finale del calciomercato estivo dall'HNK Rijeka), e che solo ieri aveva difeso la porta della formazione 'Primavera' a Roma nella partita d'andata dei quarti di finale di categoria (vinta per 2-0 dai ragazzi di Baroni).
Questo l'elenco dei convocati: Manninger, Storari, Sluga; Chiellini, De Ceglie, Barzagli, Bonucci, Sorensen; Pazienza, Pepe, Marchisio, Elia, Giaccherini, Krasic, Estigarribia, Marrone; Del Piero, Quagliarella, Toni.

Avviata l'inchiesta susseguente alla denuncia di Taormina - Il dottor Eugenio Albamonte, magistrato della Procura di Roma, ha aperto ufficialmente l'inchiesta in conseguenza della denuncia presentata dall'avvocato Taormina su tredici episodi di undici partite del campionato in corso: lo ha spiegato lo stesso Taormina in un'intervista al quotidiano 'Libero': "Parlando con il dottor Albamonte - ha dichiarato il penalista - ho colto che l’inchiesta stia muovendo i suoi primi passi. Sono stati disposti determinati reperti arbitrali. Poi verranno svolti accertamenti partita per partita, non credo che a questo punto vi siano nomi iscritti nel registro degli indagati. E con molta probabilità sia il sottoscritto sia Aldo Biscardi, all’interno del cui 'Processo' televisivo ho annunciato la mia iniziativa, verremo ascoltati come testimoni". Sono coinvolti nove direttori di gara (Mazzoleni, Rizzoli, Brighi, Damato, Orsato, Rocchi, Valeri, Giannoccaro e Tagliavento) e i rispettivi assistenti. Conclude Taormina: "Voglio ribadire che non mi spinge a questa azione alcun livore verso una squadra o un’altra. È soltanto la voglia di analizzare a vasto raggio i casi di presunta illiceità che ogni domenica si ripetono sui campi di calcio. Infine, ho suggerito al dottor Albamonte, se lo riterrà necessario, se dovesse verificare che la frequenza degli episodi sia espressione di una rete di rapporti e ingerenze, riconducibile a un’ipotesi d’associazione per delinquere, di operare con intercettazioni telefoniche, anche alla luce dei casi giudicati di recente dal Tribunale di Napoli".

Roma-Juventus: fischia Orsato- Sarà Daniele Orsato a dirigere Roma-Juventus, valida per la quindicesima giornata di andata, in programma allo stadio Olimpico nel Monday Night di lunedì 12 dicembre alle ore 20.45; Orsato sarà coadiuvato dagli assistenti Di Liberatore e Romagnoli e dal quarto uomo Celi. Queste le designazioni per le altre gare, in calendario per domenica 11 dicembre alle ore 15, salvo diversa indicazione in parentesi: Udinese-Roma (anticipo di stasera, venerdì 25 novembre, alle ore 20.45): Banti (Manganelli-Preti; Gava); Lecce-Lazio (primo anticipo di sabato 10 dicembre, alle ore 18): Russo (Manganelli-Padovan; Pinzani); Siena-Genoa (secondo anticipo di sabato 10 dicembre, ancora alle ore 18): Guida (Alessandroni-Giallatini; Peruzzo); Inter-Fiorentina (terzo anticipo di sabato 10 dicembre, alle ore 20.45): Tagliavento (Giordano-Ghiandai; Gallione); Palermo-Cesena (quarto anticipo di sabato 10 dicembre, alle ore 20.45): Calvarese (Di Fiore-Altomare; Bergonzi); Atalanta-Catania: Giannoccaro (Nicoletti-Iori; Ostinelli); Bologna-Milan: Rocchi (Grilli-Rosi; Gervasoni); Cagliari-Parma: Brighi (Musolino-Posado; Tozzi); Novara-Napoli (domenica, ore 20.45): De Marco (Tonolini-Vuoto; Damato).

I verdetti della seconda serata di Champions League - Serata non priva di sorprese per la Champions League: la sorpresa più eclatante viene dal gruppo C ed è l'eliminazione del Manchester United dalla massima competizione continentale, a causa della sconfitta (2-1) ad opera degli svizzeri del Basilea che, per la seconda volta nella loro storia, accedono agli ottavi di Champions: terminano infatti come secondi nel loro girone, vinto dai portoghesi del Benfica, vittoriosi (1-0) sull'Otelul Galati; al Man U resta l'Europa League.
Non è andata meglio ai cugini del Manchester City, anch'essi fuori dalla Champions e relegati in Europa League: nonostante infatti il successo esterno contro il Bayern Monaco capolista, il City finisce terzo, dietro il Napoli che ha sconfitto in trasferta il Villarreal per 2-0, grazie alle reti di Inler e Hamsik.
Nel girone B all'Inter, già qualificata come prima del gurppo, farà compagnia il CSKA Mosca, che l'ha battuto a Milano per 2-1. In Europa League i turchi del Trabzonspor, cui lo 0-0 col Lilla non è bastato, visto il risultato dei turchi contro i nerazzurri.
Nel gruppo D infine il Real Madrid ha battuto l'Ajax per 3-0, consentendo al Lione, autore a Zagabria di una goleada (7-1) ai danni della Dinamo, di passare agli ottavi.


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