Regali arbitrali al Milan: ma non è più cupola. Boniek vuole le scuse.

News, 12 dicembre 2011.

Rocchi le ha provate tutte, ma non è riuscito a far vincere il Milan. Boniek: Spero che un giorno mi arrivi a casa una lettera di scuse per la stella. Conte: Andate su di me, ma non toccate i miei calciatori, altrimenti diventa un problema. Ventidue i convocati di Conte: fuori i soliti noti. Lippi: la Juve di Conte è la Juve di sempre, non solo furore e voglia, ma anche organizzazione di gioco. Pirlo sprona i compagni: Non abbiamo ancora fatto niente, contro la Roma sarà una serata decisiva verso un traguardo importante. A Milito il Bidone d'Oro 2011: la Juve presidia però le posizioni dalla seconda alla quinta con Amauri, Krasic, Felipe Melo e Toni. Mercoledì e giovedì in Giappone le semifinali del Mondiale per club.

Potere rossonero - Con ancora nelle orecchie e negli occhi i fiumi di parole sentiti e visti in questa settimana sul controverso rigore, peraltro ininfluente, concesso domenica scorsa ai bianconeri, è toccato ieri assistere allo scempio di Bologna, dove l'arbitro Rocchi ha ignorato un plateale fallo di mano (braccio pieno, ben distante dal corpo e ha concesso viceversa su Ibra rigore che non c'era (come ammesso dallo stesso Allegri). Naturalmente tutto è passato in cavalleria. Seedorf ha addirittura affermato che le immagini mentono ("Il fallo di mano in area? Ho sentito la palla sulla spalla - ha spiegato a Sky - Io so dove la palla ha colpito il mio corpo, anche se le immagini televisive fanno capire che la palla va sul braccio») e che lui ha preso la palla con la spalla. I due allenatori ammettono che l'arbitro ha sbagliato e Pioli, il tecnico del Bologna danneggiato (c'era anche un intervento molto dubbio di Yepes su Ramirez), si è facilmente consolato col fatto che l'arbitro alla fine ha chiesto scusa e l'ha giustificato dicendo che arbitrare è difficilissimo. Un po' più seccato il presidente dei felsinei, Albano Guaraldi, a Rai Sport: "Il direttore di gara ha commesso moltissimi errori di valutazione oggi: non c'era assolutamente il rigore fischiato per il Milan sul 2-1 per noi, mentre il fallo di mano commessa da Seedorf nella loro area era netto, come peraltro ha elegantemente ammesso Allegri. Questo arbitraggio ha innervosito i miei. Non avanzeremo proteste ufficiali, ma credo che per episodi come questi sarebbe necessaria la moviola in campo". A dir la verità ad essere stato avvantaggiato dagli arbitri non è stato solo il club di mister "Ma Lei pensa che io dormo?"; anche l'Udinese ha avuto la sua parte di benefit, che le ha consentito di portarsi, almeno momentaneamente, in testa alla classifica, in virtù della vittoria sul Chievo: peccato ci fosse un rigore netto su Pellissier, che è stato viceversa ammonito per simulazione. Fatto sta che ora la chiamano fallibilità umana, al massimo sudditanza psicologica, prima era cupola.

Boniek: Aspetto le scuse della Juve - Boniek,ex di maglia e di cuore, della Juve, ed ora ex, ma solo di campo, della Roma, in un'altra intervista (dopo quella di venerdì a Tuttojuve.com), questa volta a TuttoMercatoWeb, ha ribadito il suo risentimento per l'onta della stella toltagli: "Un giorno mi arriverà una lettera di scuse, spero. A casa mia c'è una lettera ufficiale che mi consegna la stella. Il resto l'ho sentito in radio e in tv. Quattordici milioni di juventini non mi avrebbero mai tolto la stella. Ma si può vivere anche senza. Pur non essendoci un motivo per togliermela". Non sembrava esserci un motivo per dargliela, piuttosto. E ad essersene accorti sono stati i tifosi, per primi.

Conte: Toccatemi tutto, ma non toccatemi i miei calciatori - I suoi calciatori come altrettanti fratelli, questa la premessa di Conte, che spiega anche la reazione del mister al goal di Giaccherini, il suo rivolgersi in maniera polemica, pur nell'esultanza, verso la tribuna della stampa, che ha sempre un po' misconosciuto le qualità dell'ex cesenate, considerato un acquisto di serie B (forse anche perché per mesi si era parlato di top players stile Agüero, ma questa è un'altra storia). Così ha ribadito (perché già ne aveva parlato nell'immediato post-Bologna): "C'era prima una pubblicità che diceva: 'toccatemi tutto, ma non... un orologio'. Toccatemi tutto ma non i miei giocatori. Quindi, quando leggo critiche che non stanno né in cielo né in terra nei confronti di... diciamo di alcuni Giaccherini, perché Giaccherini è un cognome normalissimo, vado su tutte le furie. Quindi quando mi toccate i calciatori è un problema. Toccatemi tutto, ma non toccatemi i calciatori. Toccate me, toccate chi volete, ma non toccate i calciatori perchè i calciatori sono... sono troppo giovane per dire figli, ma sono miei fratelli. Questo era riferito a ciò che avevo sentito e che era ingiusto nei confronti di un giocatore che ha sempre grande disponibilità, un giocatore che secondo me ha ottime qualità, però siccome viene dall'interregionale, dalla C1, si pensa che sia un pedalatore, che non abbia le qualità; invece Giaccherini è un calciatore che ha dimostrato sin da subito di poterci dare una mano. E quindi ripeto, toccatemi tutto, ma non i calciatori. Andate su di me, ma non sui calciatori perché i calciatori per me non devono essere toccati". L'avversario del Monday Night, la Roma, non sembra nelle condizioni migliori, tra squalificati e infortunati (tra i difensori centrali è una vera ecatombe), ma Conte non si fida: "Mi aspetto la solita Roma, anche perché la Roma è una squadra che ha un'idea di gioco e quindi porterà avanti sempre quel tipo di idea di gioco, tra virgolette. E' una squadra che a me piace molto per come gioca a calcio. Diciamo, tra virgolette, che mi aspetto una Roma aggressiva, una Roma che vuole giocare, una Roma che cercherà di fare la partita". E riandare con la mente ai ricordi del passato lo stimola, gli fa sentire la necessità di affrontare questa gara con la concentrazione al massimo: "Io in tante sfide c'ero... C'ero quando Francesco Totti ci fece il segno con la mano, quando Cassano si mise ad esultare... tutti in cerchio con la piscina, che si tiravano l'acqua; quindi mi sono trovato in tutte le situazioni positive e negative. Roma è sempre un banco di prova probante, perché è sempre una partita molto sentita, contro una grande squadra, in cui comunque abbiamo sempre avuto delle difficoltà importanti. Sarà una partita importante, sotto tutti i punti di vista. Noi dovremmo essere molto preparati a capire la spigolosità della partita, le difficoltà che andremo ad incontrare, perchè ci saranno delle difficoltà quando loro avranno il possesso palla; dovremmo essere poi bravi noi quando avremo il possesso palla, ecco". Ma è sereno, perché la gara col Bologna gli ha dato risposte (e forse schiarito le idee) sulle cosiddette riserve: "Partiamo dal presupposto dell'aspetto fisico, che è stata una risposta importante. Questo fa capire quanto io ed il mio staff di lavoro ci adoperiamo sia su chi gioca, sia su chi non gioca, perchè se non fosse stato così, sicuramente, una partita di 120 minuti, a quei livelli, perchè è stato un crescendo da parte nostra, non l'avremmo fatta. Quindi, ringrazio il mio staff, ringrazio la disponibilità dei calciatori, perché anche quelli meno impiegati, se si trovano in queste condizioni fisiche, è perché comunque si sono allenati da professionisti. Ma io questo l'ho sempre detto: il grande segreto di questo gruppo, di questa squadra, è sicuramente la grande disponibilità dei miei calciatori. Per quanto riguarda le risposte è inevitabile che ho cercato di dare spazio a tutti i ragazzi che fin adesso ne avevano avuto poco. Mi è piaciuta molto la prova di Marrone, che io ho avuto a Siena l'anno scorso e ha dimostrato di essere un calciatore buono per il presente e sicuramente anche il futuro sarà suo. Però è un calciatore già pronto per il presente, questo è molto importante. Chi veniva da infortuni ha dimostrato comunque di essere in scia e quindi di essere a disposizione".

I convocati di Conte - Per la trasferta di Roma Antonio Conte ha convocato 22 giocatori. Scontato ovviamente il rientro di Andrea Pirlo, altrettanto scontata l'assenza dell'infortunato Vucinic, restano fuori, per scelta tecnica, i soliti Grosso, Iaquinta, Motta e Toni (oltre all'epurato Amauri). Sono dunque partiti in aereo per Roma (e atterrati nel pomeriggio): Buffon, Chiellini, Pazienza, Pepe, Marchisio, Del Piero, De Ceglie, Manninger , Barzagli, Elia, Quagliarella, Bonucci, Pirlo, Vidal, Giaccherini, Lichtsteiner, Krasic, Estigarribia, Storari, Matri, Sorensen, Marrone.

Lippi: Quella di Conte non è la Juve di Lippi, è la Juve di sempre - Marcello Lippi, ospite ieri sera su Sportitalia, ha fatto a Conte forse il complimento più bello. La sua Juve era stata spesso assimilata alla Juve di Lippi ma ci ha pensato lo stesso ex mister bianconero a chiarire: le analogie non sono con la sua Juve, ma con la Juve tout court il cui spirito la Juve di Conte (come quella lippiana) incarna alla perfezione. E non è solo spirito, perché al di là del carattere c'è qualcosa di più, sostanza di gioco: "Me lo sento chiedere tutti i giorni. Le analogie sono con la Juventus di sempre, non con quella di Marcello Lippi. Grinta e determinazione sono le caratteristiche la squadra bianconera ha sempre avuto. Conte per anni è stato il capitano della mia Juve. E ha trasmesso alla sua squadra le caratteristiche psicologiche che aveva lui. Era un punto di riferimento. Ma la cosa positiva è che questa Juventus non è soltanto furore agonistico, pressing, voglia e determinazione, ma anche organizzazione di gioco. Non ha esitato a cambiare modulo e sul campo ci sono dei movimenti che non sono frutto di casualità, ma di un lavoro. In poco tempo è riuscito a costruire una squadra che ha grandi doti psicologiche, ma anche un'ottima organizzazione di gioco". Un bel complimento, non c'è che dire, fatto dal ct che ci ha regalato il titolo Mondiale nel 2006 (con una Nazionale dal fortissimo imprinting bianconero). Ha ribadito la sua intenzione di allenare una Nazionale, nel biennio premondiale: una squadra di club non gli interessa e se l'offerta conforme alle sue aspirazioni non arriverà "non ci son problemi", rimarrà fermo.

Pirlo suona la carica - Quella di stasera è una partita importante ma anche difficile; a renderla difficile è, paradossalmente, il fatto che la Roma abbia in questo momento tanti problemi e la Juve stia invece volando sulle ali dell'entusiasmo dato il periodo decisamente positivo e anche le lodi che le piovono addosso. Lo sa Conte, che predica solo pane e lavoro, e lo sa anche Andrea Pirlo, cui lunga esperienza nel calcare i campi di calcio e la personale assennatezza suggeriscono modestia: "Le Juve di Lippi e Capello erano abituate a vincere con giocatori straordinari - dice a Sky Calcio Show - erano la squadra da battere in Italia, noi per adesso non abbiamo ancora fatto niente". Sente molto questa partita che associa, nei suoi ricordi, ad un'altra: "L'anno scorso per me è stata una giornata particolare, perché a Roma abbiamo vinto lo scudetto con il Milan, domani sarà una serata decisiva per avvicinarsi ad un traguardo importante". Conte lo ha conquistato: "Un grande allenatore, un grande motivatore che ha dato un'impronta ben precisa a questa nuova squadra e lo seguiamo totalmente, perché siamo sicuri che seguendo lui possiamo arrivare a traguardi importanti". E parole di grande stima anche per Marchisio: "Era già molto bravo prima e non giocava nella sua posizione ideale, adesso è maturato gioca in un centrocampo a tre dove fa vedere le sue migliori qualità e sta dimostrando di essere il grande campione che è".

E' Milito il nuovo bidone d'oro - E' Milito il vincitore della nona edizione del Bidone d'Oro 2010, il poco ambito premio assegnato da Catersport, programma di Radio 2: con 3099 voti (15,7%) succede ad Adriano, vincitore lo scorso anno (ma anche nel 2006 e nel 2007). I bianconeri tuttavia si sono 'difesi' bene, occupando la seconda piazza con Amauri, che ha raccolto 2992 voti (14,64%) e si conferma Bidone d'Argento, la terza con Milos Krasic (2180 voti, 10,67%), la quarta con Felipe Melo, la quinta con Toni. A seguire Forlan, Zarate, Eduardo, Mutu, Santiago Silva.

Mondiale per Club - Subito dopo la vittoria nel Clasico, il Barça vola in Giappone dove giovedì sarà impegnato nella semifinale del Mondiale per Club contro l'Al Sadd, la squadra qatariota che vi è pervenuta battendo l'Esperance Tunisi. L'altra semifinale, che sarà mercoledì vedrà il Santos di Neymar opposto ai giapponesi del Kashiwa Reysol che hanno sconfitto i messicani del Monterrey.


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