Le nove sedie del tavolo della pace. Zamparini: Inutile, se Figc e Coni funzionassero.

News, 11 dicembre 2011.


E' deciso: i posti al tavolo sono nove; tutti gli altri dubbi sul tavolo 'politico' restano intatti. Per Zamparini il 'tavolo' è inutile: è solo segno che Figc e Coni non funzionano. A Vinovo lezione di tattica in vista della trasferta di Roma. Goleada della 'Primavera' bianconera. Si infittiscono i rumors di calciomercato. Vola Immobile, ma al Pescara di Zeman non basta. La Calciopoli turca finirà in tribunale, ma le pene saranno soft.

I convitati sono nove - Rien ne va plus, l'elenco dei commensali è completato e non verrà più aggiunto alcun posto a tavola, con buona pace di Beretta e di altri presidenti irritati per l'esclusione. Le sedie saranno nove e saranno occupate, oltre che dal padrone di casa Gianni Petrucci, col fido Lello Pagnozzi, da Giancarlo Abete, da Andrea Agnelli, da Massimo Moratti, da Diego Della Valle, da Adriano Galliani, da Aurelio De Laurentiis e, invitato in extremis, dal direttore generale della Federcalcio Antonello Valentini. Quella che ancora non si conosce è l'agenda, anche se la natura dovrebbe essere quella di 'tavolo politico', se l'indicazione iniziale di Andrea Agnelli è stata rispettata alla lettera da Petrucci. Per chiudere col passato chiederà conto di "tutti i fatti che hanno concorso a generare il fenomeno del 2006" perché "si possano serenamente valutare e trarre le giuste conclusioni, alla luce di tutti i fatti emersi dal 2006 al 2011". Sono le sue parole della sua conferenza stampa e da quel 16 novembre nulla è accaduto che abbia potuto ristabilire quella parità di trattamento che la Juve giustamente pretende; non vi è dunque motivo per cui Andrea Agnelli possa deflettere di un millimetro dalla sua richiesta. Qualora non vi fosse accoglimento, nessuno dovrà più gridare al doping legale nel vedere la Juve proseguire dritta per le strade legali intraprese, in primis quelle relative ai risarcimenti (con buona pace di chi si preoccupa per le sorti di un calcio e di uno sport italiani che hanno avuto cinque anni per correggere le storture, ma han peccato di un'intollerabile inerzia nonché di ignavia per le ripetute incompetenze) e per altre che stia preparando (in sede europea, ad esempio); non è nello spirito di un club che anche sul campo lotta fino all'ultimo millesimo di secondo dichiararsi vinto senza aver combattuto la sua battaglia (di giustizia in questo caso) fino in fondo.
Quanto al futuro che tutti vedono (o immaginano) scritto nell'ordine del giorno (ufficialmente ancora misterioso) andrebbe a toccare la legge 91, il problema degli stadi, la difesa dei marchi, la riduzione della serie A a 18 squadre, la riforma della giustizia sportiva. Premesso che da questo tavolo in merito potranno uscire solo delle proposte che poi, per trovare attuazione, dovranno essere riportate nelle loro sedi naturali, come la Lega, sarà certo difficile pensare di costruire un futuro sulle friabili basi di un passato fatto di camionate di sabbia sparse a coprire gli errori del 2006.

Zamparini: Quel tavolo è inutile - Maurizio Zamparini, uno dei promotori, con Cellino, della protesta degli esclusi dal cosiddetto 'tavolo della pace', ritorna brevemente sull'argomento ai microfoni di Radio Radio, dando per scontata l'assoluta inutilità di un'iniziativa del genere: "Questi tavoli non servono a nulla, sarebbe sufficiente che le istituzioni come il Coni e la Figc funzionassero e agissero con buonsenso". Eh, ma purtroppo sono incompetenti.

A Vinovo è il turno della tattica - Ieri la seduta dei bianconeri, in vista ormai della partita di Roma, è stata in buona parte imperniata sugli aspetti tattici: dopo il riscaldamento i bianconeri hanno lavorato a lungo sul possesso palla ed hanno provato e riprovati i movimenti da ripetere lunedì sera sul terreno dell'Olimpico. Ha concluso la seduta una partitella undici contro undici su campo ridotto. Ovviamente non ha partecipato alla seduta Mirko Vucinic, che rientrerà solo nel 2012: il montenegrino era tuttavia a Vinovo, dove segue una terapia riabilitativa finalizzata al recupero dallo stiramento accusato nella gara contro il Cesena.

E la 'Primavera' va - Punteggio tennistico per la 'Primavera' bianconera che si abbatte a valanga sul Parma con un tennistico 6-1. frutto di due triplette di Margiotta (partita spettacolare la sua: oltre ai tre goal, uno dei quali su un rigore da lui stesso procurato, ha fornito anche due assist per altrettanti goal del compagno) e di Padovan: i ragazzi di Baroni sono così campioni d'inverno e il recupero infrasettimanale con la Sampdoria (sempre al Chisola) potrebbe consentire loro di allungare ulteriormente sulla seconda in classifica, quella Fiorentina che incontreranno a gennaio, alla ripresa del torneo.

Rumors di calciomercato - Gennaio si avvicina e si infittiscono i rumors di calciomercato, un calciomercato che in realtà sembra non essersi mai chiuso, a giudicare dalla linfa, a volte poi rivelatasi destituita di ogni fondamento, fornita ai media che ci hanno vivacchiato per oltre quattro mesi. Ma adesso le trattative cominciano ad entrare nel vivo, anche perché la prima parte del torneo, anzi, dei vari tornei, hanno messo in luce i punti deboli delle squadre cui gli uomini di mercato dei club sono chiamati a porre rimedio, compatibilmente con le risorse finanziarie con cui quasi tutti (sceicchi a parte) debbono fare i conti. Ha tenuto e tiene banco sui media l'affare Tevez, conteso tra il Milan e il Paris Saint-Germain, e il Milan ha, dichiaratamente, nel mirino anche l'argentino del Catania Maxi Lopez; si è mossa anche l'Inter che però, come hanno ripetutamente fatto intendere sia Moratti che Paolillo non farà follie e punterà sui giovani (il primo in arrivo dovrebbe essere il ventenne difensore brasiliano Juan Jesus). La Juventus, che deve anzitutto liberare la rosa dalla zavorra dei 'pesi morti' (tutti quei giocatori che non sono mai rientrati o non rientrano più nei piani del tecnico, in primis i vari Amauri, Grosso, Motta, Krasic, Iaquinta) che gravano sul monte ingaggi, sembra aver messo nel suo mirino il viola Montolivo, in rotta con la Fiorentina (ha un contratto in scadenza a giugno che non intende rinnovare) e già promessosi, si racconta, al Milan a parametro zero, mossa che non è per niente piaciuta ai Della Valle, che a questo punto sarebbero anche disposti a cederlo a gennaio per ricavarne almeno qualcosa: in questo senso hanno apprezzato l'atteggiamento di Agnelli che si è rivolto a loro prima di concludere accordi col giocatore in vista di giugno; tuttavia l'offerta bianconera (4 milioni più Iaquinta) non soddisfa completamente la dirigenza viola, anche perché i club interessati al 26enne centrocampista non mancano (Milan, Inter, Roma, Napoli, Paris Saint-Germain, Bayern Monaco, Arsenal). La Juve è anche alla ricerca di un forte difensore centrale: i nomi si sono sinora accavallati l'uno sull'altro, da Alex a Hummels a Bocchetti al mercato sudamericano, ma in concreto la soluzione al problema non sembra essere ancora vicina. Poi c'è Leandro Damiao, il costosissimo sogno di molti club, quello bianconero incluso: ma l'Internacional di Porto Alegre non sembra disposta a lasciarlo partire e, qualora lo facesse, l'asta al rialzo potrebbe diventare proibitiva.

Immobile OK, Zeman KO - Non è bastato un grande Ciro Immobile a salvare il Pescara dalla sconfitta all'Olimpico di Torino contro i granata. Il ragazzo di scuola bianconera ha messo a segno due reti (e una terza gli è stata ingiustamente annullata, quando il punteggio era ancora sullo 0-0, per un fuorigioco che non c'era, se non per l'assistente Schenone che ha indotto all'errore l'arbitro Tommasi); ma la sua bella prova non è bastata al Pescara di Zeman per evitare una sconfitta per 4-2, a causa di una difesa che ha ballato assai, caratteristica invero non rara nelle squadre zemaniane.

La Calciopoli turca: processo sì ma le pene saranno morbide - Anche la Calciopoli turca finirà in tribunale: infatti un tribunale di Istanbul ha approvato l'atto di accusa del procuratore Mehmet Berk, che coinvolge ben otto squadre: Fenerbahçe (campione uscente), Trabzonspor, Besiktas, Sivasspor, Mersin Idman Yurdu, Büyüksehir, Manisaspor e Giresunspor. Tra prima e seconda serie gli incontri truccati sarebbero stati ben diciannove: 93 i personaggi implicati, tra giocatori e dirigenti (tra cui anche il vicepresidente della Federazione). Ma a mitigare questa cattiva nuova, per i coinvolti, è la decisione del parlamento turco di ammorbidire, e di molto, le sanzioni per i colpevoli di influenzare con la corruzione l'esito di una gara: il massimo della pena, dai dodici anni qual era, è sceso a tre anni. In un primo tempo la legge, approvata dal Parlamento, con un voto quasi plebiscitario (contrari solo i curdi del Pdp) con il pieno appoggio del Governo guidato da Recep Tayyip Erdogan, tifosissimo del Fenerbahçe, era stata bloccata con un veto dal presidente Abdullah Gul; ma un secondo pronunciamento favorevole dello stesso Parlamento ha permesso di aggirare il vero e condurre alla promulgazione della legge, che si è tramutata anche in un terreno di scontro politico tra premier e presidente.


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