Petrucci: Il Coni fa le leggi, la Figc le applichi! Calciomercato Juve in standby.

News, 13 gennaio 2012.

Petrucci: Le leggi dello sport italiano le fa il Coni e le Federazioni devono mettere in atto le nostre delibere. Sarà Guida l'arbitro di Juventus-Cagliari; e Copelli sbandiera nel derby. Paparesta si stupisce della punizione che il Milan ha inflitto a Mediaset: 'Finché continuerò a lavorare a Mediaset, proseguirò esprimendo i miei pareri'. Calciomercato: ferma la Juve; il Milan rinuncia a Tevez. Morgan De Sanctis ascoltato in Procura a Napoli sulla mancata esultanza dopo il goal di Cavani. Lavoro sempre intenso per i bianconeri a Vinovo, alla presenza di Pavel Nedved. Giovinco: Avrei potuto imparare molto da Del Piero, ma non me ne è stata data la possibilità; invece il Parma ha creduto in me. IFFHS: Il miglior club dell'anno è il Barça, che però non riesce a battere la Juve del 1994.



Petrucci: Non sono pentito - A margine della presentazione al presidente della Camera Gianfranco Fini del documento di fattibilità economica sulla candidatura di Roma per le Olimpiadi del 2020 Gianni Petrucci è tornato sulla grottesca vicenda della Corte di Giustizia Federale che, chiamata dalla Figc a fornire un parere interpretativo sull'art. 22 bis delle Noif (in relazione alla questione della sospensione di Lotito come consigliere federale, dopo la sua condanna in primo grado nel processo di Napoli), si è pronunciata disattendendo la delibera n. 450 del 20.12.2011 emanata dalla Giunta nazionale del Coni: secondo la Figc Lotito potrà essere sospeso solo quando la condanna sarà definitiva, non ora. Pronuncia della sezione consultiva presieduta da Giancarlo Coraggio che Petrucci non manda giù, anzi non ha proprio accettato, tanto da dichiarare, già a caldo: "I principi etici non prevedono pareri interpretativi ", si tratta di "una pericolosa invasione di campo e una sgarbata intromissione nelle prerogative dell'Alta Corte di Giustizia presso il Coni, unico organo con funzioni consultive e giurisdizionali al quale il Comitato Olimpico Nazionale Italiano fa riferimento per Statuto". Queste era stata la sua reazione immediata, pubblicata sul sito del Coni. Parole che ha risottoscritto ieri: "Non sono per nulla pentito. Lo confermo, lo ridico oggi anche con più convinzione dopo avere letto tutti i giornali". E' un principio generale, non riferibile solo a questo caso particolare: "Non entro nel caso specifico e non faccio polemica con Lotito". E lancia un ammonimento: "In questo momento il mondo del calcio deve dimostrare umiltà, senza attaccarsi a codicilli o altro. Conta quello che ha detto il Coni e noi andremo avanti per la nostra strada. Le leggi dello sport italiano le fa il Comitato olimpico nazionale e le Federazioni devono tutte seguire le nostre delibere e metterle in atto senza eccezioni".

Juventus-Cagliari: arbitra Guida - Sarà Marco Guida a dirigere Juventus-Cagliari, valida per la diciottesima giornata di andata, in programma allo Juventus Stadium domenica 15 gennaio alle ore 15; Guida sarà coadiuvato dagli assistenti Alessandroni e Giallatini e dal quarto uomo Baracani. Queste le designazioni per le altre gare, in calendario per domenica 8 gennaio alle ore 15, salvo diversa indicazione in parentesi: Catania-Roma (anticipo di domani, sabato 14 gennaio, alle ore 20.45): Tagliavento (Nicoletti-Di Liberatore; Gervasoni); Lazio-Atalanta (domenica alle ore 12.30): Banti (Di Fiore-Comito; Romeo); Cesena-Novara: Valeri (Petrella-De Luca; Merchiori); Chievo-Palermo: Rocchi (Musolino-Chiocchi; Giacomellii); Fiorentina-Lecce: Calvarese (Altomare-Cariolato; Rizzoli); Genoa-Udinese: Doveri (Giordano-Ghiandai; Damato); Parma-Siena: Peruzzo (Stefani-Faverani; Tommasi); Milan-Inter (domenica, ore 20.45): Orsato (Copelli-Romagnoli; Mazzoleni); Napoli-Bologna (posticipo di lunedì 16, ore 20.45): Brighi (Tonolini-Padovan; Pinzani).
Dopo Juve-Milan, dunque, l'assistente Cristiano Copelli, arbitra un altro big match in cui sono impegnati i rossoneri, nientepopodimeno che il derby meneghino. Quel Copelli che l'ex addetto agli arbitri rossonero, Leonardo Meani, definì 'un nostro uomo'. Eppure, a prescindere dal suo valore professionale, continua ad arbitrare, e ad arbitrare il Milan, mentre altri suoi colleghi hanno avuto la carriera stroncata e sono finiti sotto processo. E non osiamo immaginare cosa sarebbe successo che all'altro capo del telefono non ci fosse stato Meani, ma Moggi...


Paparesta meravigliato della reazione di Mediaset - Il boicottaggio del Milan nei confronti di Mediaset, rea di aver indispettito con il suo moviolista, l'ex arbitro Gianluca Paparesta, il Milan, contrastando Allegri che sosteneva la fondatezza del rigore concesso da Rizzoli per un (inesistente) fallo su Pato, ha assai sorpreso l'ex arbitro che a BariToday si è così espresso: "Mi sono meravigliato di quanto sta venendo fuori anche perché, in circa due anni che lavoro a Mediaset, ho sempre espresso giudizi liberi da ogni qualsiasi condizionamento né mai ho ricevuto pressioni per esprimere altri giudizi, cosa che non avrei, ovviamente, raccolto. Se realmente c'è stato questo tipo di reazione, mi meraviglia molto ma io, finché continuerò a lavorare a Mediaset, proseguirò esprimendo i miei pareri: se il Milan, così come la Juventus o l'Inter, riceverà un rigore giusto, dirò che è corretto; in caso contrario, non guarderò né i colori delle maglie, né gli allenatori delle società, né la proprietà della società. Mi meraviglio che ci possano essere lamentele o altro su un'opinione che può essere più o meno condivisibile ma è un'opinione dettata da anni di esperienza e appoggiata anche dalla presenza e dalle parole di altri ospiti illustri che confermavano ciò che io avevo detto. E' chiaro che dalle immagini televisive si ha una percezione che dal campo, per mille motivi, l'arbitro può non avere per via della posizione. La giustificazione che posso provare a dare al momento di 'tensione' avuto con mister Allegri è legata al fatto che a fine gara c'è tanta adrenalina e stanchezza. Per quanto mi riguarda, è un episodio chiuso e mi auguro che non capiti più ma se dovesse ricapitare un avvenimento dove si deve evidenziare un errore di un arbitro, lo evidenzierò, cosi come evidenzio le note positive, a prescindere dalla squadra a cui capita l'episodio".
Per carità, si tratta di una baruffa in famiglia e tutto finirà probabilmente a tarallucci e vino: ma la 'punizione', che priva l'emittente (un'emittente non semplicemente amica, ma addirittura stretta consanguinea),di servizi e interviste proprio nella settimana del derby (e dell'affare Tevez) è un messaggio chiaro per tutti: "Chi parla male di noi, vien stroncato". Altro che Moggi...

Calciomercato: ferma la Juve; salta Tevez al Milan - Giornata assolutamente ferma per il mercato bianconero: Marotta e Paratici erano a Milano, ma uscire dal groviglio cessioni dei lasciti della vecchia gestione e dei pasticci del primo anno di Marotta non è impresa facile: prova ne sia che l'unico affare davvero in dirittura d'arrivo è stato, anche se non è ancora ufficiale, il passaggio di Sorensen al Bologna, non certo una priorità per la Juve, ma l'unico elemento che avesse mercato. Per Amauri la questione è sempre la stessa: checché dica a parole, l'italo-brasiliano poi nei fatti non vorrebbe rinunciare ad un euro di quanto dovutogli dalla Juve per i restanti mesi di questa stagione: la Fiorentina non ci sta e la Juve nemmeno vuole concedergli la buonuscita. Sempre più lontani sia Caceres che Pizarro.
Per quanto riguarda Tevez, Galliani era partito per Manchester, con il legale del Milan Leandro Cantamessa, per definire col City le clausole del trasferimento, che avrebbe dovuto essere un prestito con garanzia di riscatto (visto che il club inglese non accettava il semplice diritto di riscatto); perché il tutto si concretizzasse però, a questo punto, il Milan doveva garantirsi un'entrata di liquidi, che sarebbero dovuti arrivare dalla cessione di Pato al Paris Saint-Germain, trattativa che sembrava in dirittura d'arrivo. Ma all'ultimo momento concessogli Pato ha preso la sua decisione: resto al Milan. E quindi Galliani ha interrotto il negoziato con il Manchester City ed è ritornato a Milano, senza Tevez. Non si può dire a questo punto dove andrà Tevez: in ballo restano Inter e PSG.

De Sanctis sentito in Procura a Napoli - Nell'ambito dell'inchiesta coordinata dal procuratore aggiunto Giovanni Melillo, il portiere del Napoli Morgan De Sanctis è astato ascoltato ieri pomeriggio dall Procura di Napoli come persona informata dei fatti. A De Sanctis sono stati richiesti chiarimenti in merito al video girato sul finale della partita tra Napoli e Lecce del 3 dicembre scorso al San Paolo quando, subito dopo la rete del 4-1 messa a segno da Cavani, il portiere, anziché esultare, come sarebbe parso naturale, aveva mostrato rammarico e contrarietà. Ai pm De Sanctis ha ripetuto la sua versione: il suo nervosismo era dovuto al fatto che i suoi avrebbero potuto chiudere quella gara già da tempo e avevano fallito numerose occasioni, rischiando di farla riaprire. Il colloquio è durato circa un'ora e mezzo.

Allenamento ad alta intensità per i bianconeri a Vinovo - Conte chiede ai suoi alta intensità sempre, non solo nelle partite ufficiali, ma anche in ogni allenamento. E così è stato anche ieri pomeriggio, nella seduta cui ha assistito anche Pavel Nedved, giunto a Vinovo col figlioletto Pavel jr. Presenti tutti gli effettivi, tranne quelli dichiarati fuori dal progetto: oltre ad Amauri non si sono allenati col gruppo nemmeno Iaquinta, Toni, Grosso e Motta, che hanno lavorato non solo a parte, ma addirittura in orario differente. Marchisio e Barzagli sembrano aver ricuperato dal leggero affaticamento muscolare accusato nei giorni scorsi; tuttavia il centrocampista, insieme a Pepe, ha svolto la parte atletica in modo differenziato. Dopo una fase di riscaldamento a base di una partitella di pallamano, il gruppo ha eseguito esercizi atletici e di possesso palla, per poi passare alle esercitazioni tattiche e ad una partitella undici contro undici a tutto campo, dove De Ceglie ha occupato il ruolo che solitamente è di Chiellini (che è squalificato): in effetti è l'unica alternativa a disposizione di Conte (a meno di non voler inserire Estigarribia per uno schieramento spregiudicatamente offensivo).

Giovinco fa l'offeso: Non mi hanno voluto, ora resto qui - Si è parlato più di una volta, in questi giorni, di un possibile ritorno di Giovinco in maglia bianconera, addirittura qualcuno ventilava già sin da ora, ipotesi irrealizzabile, perché il Parma ha assoluto bisogno di lui; e il suo procuratore ha detto che da febbraio in poi Juve e Parma cominceranno discutere della risoluzione della comproprietà, per evitare di finire alla buste a giugno. Ma Sebastian Giovinco sembra non aver molta voglia di rientrare alla casa madre. Ne parlerà stasera su Premium Calcio a 'La tribù del calcio': e non saranno parole di miele per la Juve, di cui non sente la fiducia, e per gli esili (Empoli e Parma) e per lo scarso utilizzo nelle stagioni in maglia bianconera. "Avrei potuto imparare moltissimo giocando nella Juve al fianco di campioni come Alex Del Piero, ma non mi è stata data la possibilità, si è scelta un’altra strada e ora spero di andare più avanti possibile. Contro la Juventus ho anche realizzato la mia prima doppietta in Serie A, un bel ricordo: non mi interessa essere un ex, io voglio fare bene contro chiunque". E si toglie un altro sassolino dalla scarpa: "La mia altezza era l’argomento che veniva tirata fuori più spesso e, al tempo stesso, la cosa che mi feriva di più, ma negli anni ho imparato a fregarmene e ad andare avanti per la mia strada". L'unico legame lo sente con la tifoseria: "Ho ricevuto qualche fischio dai tifosi, ma perché gli avevo fatto gol: io di loro posso solo parlar bene, sono gli unici che mi hanno sempre sostenuto e che hanno cercato di non farmi mandare via". Ma il club che vuole lui ora è il Parma, che creduto e crede in lui: "La Juventus mi rivorrebbe già adesso? Una cosa è certa: io resto al Parma, ho scelto questa squadra perché fin dall’inizio ha mostrato l’interesse più concreto per me".

Il Barça è il miglior club dell'anno, ma non batte la Juve del 1994 - L'IFFHS (Federazione Internazionale di Storia e Statistica del Calcio) ha stilato la classifica dei club nel 2011: si è imposto il Barça, con 367 punti, seguito dal Real Madrid, con 312, al terzo posto il Velez Sarsfield (271). A seguire: Manchester United, Manchester City, Santos, Universidad de Chile, Benfica, Porto e Universidad Catolica Santiago. La prima delle italiane è l'Inter, sedicesima (209), poi il Milan è 23esimo (194) e il Napoli è 37simo (168). La Juventus è solo 126esima (102), appaiata alla Roma. La precedono anche Udinese (150), al 58° posto, e il Palermo (118), sul 112° gradino.
Ma alla Juve resta una piccola soddisfazione: resta imbattuto il suo record di punti in un anno, che risale al 1994 con 372,5 punti; e il Barça qua è terzo, preceduto di un soffio pure dal Milan, che nel 1995 totalizzò 367,5 punti.







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