Conte: Voglia di sognare. Dove ci portano le motivazioni su Calciopoli. Ibra ci riprova.

News, 9 febbraio 2012.

Conte: Stiamo inseguendo un sogno. Le motivazioni, per come sono state formulate, aprono nuove prospettive di giustizia. Cheillini: Ibra? E' successo uguale a domenica, con Storari al posto di Aronica. Allegri difende ancora Ibra: C'è accanimento contro di lui. Caceres: Sono contento per aver giocato e fatto due goal. Fabio Capello ha rassegnato le dimissioni da ct dell'Inghilterra. Moggi: Capello ha ragione, si è sentito tradito. Viareggio Cup: la 'Primavera' bianconera vince e vola agli ottavi di finale.


Conte: Abbiamo voglia di sognare - Contento non può non essere soddisfatto di quel che ha visto ieri sera e, nonostante il suo realismo, la soddisfazione trapela nettamente sia ai microfoni di Rai Sport che a a quelli di Sky. "Penso che questa gara sia il simbolo di quel che stiamo facendo, c'è dietro tanto lavoro e non dimentichiamo che abbiamo fatto ampio turnover e questo non è possibile senza lavoro e disponibilità. Questi ragazzi stan facendo cose eccezionali sotto tutti i punti di vista". C'è tanto entusiasmo ma non solo: "Abbiamo anche l'organizzazione di gioco e la voglia di sognare dei ragazzi, per inseguire un sogno tutti sanno che la strada si chiama lavoro, lavoro e ancora lavoro e non finirò mai di ringraziarli per la disponibilità che ci mettono dal primo giorno". Ha avuto risposte probanti da tutti, soprattutto da parte di chi è stato meno impiegato: "Mi è piaciuta la risposta di tutti, dei nuovi e di chi è stato chiamato in causa in un contesto così importante. Mi è piaciuta la squadra che ha dato belle risposte, specie chi magari ha giocato meno e oggi ha dato risposte grandissime come due settimane fa con la Roma. Prosegue il nostro processo di crescita attraverso a questi passaggi". E la crescita passa anche attraverso la compattezza del gruppo. evidenziata dagli abbracci di tuta la panchina in occasione dei due goal: "Sono immagini genuine, di una squadra affiatata". E i nuovi? "Sicuramente dei tre Borriello è quello più avvantaggiato dato che è qui da un mese, Padoin invece lo avevo già all'Atalanta e sa quel che voglio, mentre Caceres deve migliorare difensivamente, in attacco ci accontentiamo di quel che ha fatto.... Comunque Martin è un giocatore dalle doti bellissime che sicuramente saranno molto utili per noi,". Ma "sulla fase difensiva dobbiamo lavorare molto, dobbiamo lavorare, alcune cose le ha fatte bene, su altre bisogna lavorare" chiosa su Sky, sincero come sempre, tenero mai, come riconosce di essere: "Dal primo giorno i ragazzi, pur sapendo che io non sono tenero, mi han dato grandissima disponibilità e spero che si continui così con voglia di sognare". Per vincere, per placare la fame di vittorie: "Questa Coppa Italia è una manifestazione in cui teniamo a far bene. La Juve ha tanta fame dato che non siede al banchetto che conta da anni. Ora pensiamo alle prossime gare in campionato".

Il dopo-motivazioni - Questa delle motivazioni della sentenza di Napoli, chiamate far un po' di luce su una sentenza apparsa sconcertante alla luce dello svolgimento del processo, è stata solo una tappa della strada verso la giustizia da ripristinare dopo lo scempio di Calciopoli. Per i difensori degli imputati comincia lo studio approfondito del documento per appoggiarvi il ricorso in appello. Ma anche per i legali della Juventus, capeggiati dall'avvocato Briamonte, partono tanti spunti per il loro lavoro: il fatto che le attività di Moggi non abbiano alterato l'esito del campionato a favore della Juve, detto da un tribunale dello Stato, che ha fatto a pezzi tante fandonie come i sorteggi truccati e le ammonizioni mirati ma che ha d'altra parte sancito la disparità di trattamento tenuta da chi ha condotto le indagini, può fornire assist importanti in vista del ricorso alla Corte d'Appello di Roma contro la dichiarazione di incompetenza del Collegio arbitrale del Tnas e di un possibile ricorso all'art. 39 per ottenere la revisione della pronuncia sportiva che ha tolto alla Juve due scudetti (uno frutto di un campionato 'non alterato', l'altro frutto di un campionato nemmeno sotto inchiesta).
Il tutto nei tempi dovuti, tenendo presente che il 21 marzo inizierà il processo d'appello contro Giraudo presso la IV sezione d'appello (Presidente Maurizio Stanziola), che procederà a marce forzate (3-11-18 aprile), per arrivare a chiudersi prima del 26 maggio (data di prescrizione della frode di Udinese-Brescia).
Il tutto tenendo d'occhio la riforma della giustizia sportiva cui sta lavorando il Coni (in relazione ai tempi di rivedibilità dei procedimenti).
Il tutto tenendo la Figc sotto la spada di Damocle dei 444 milioni di euro di danni, causati da sanzioni che, ad una rilettura riveduta e corretta dei fatti, appaiono più sproporzionati che mai.

Chiellini: Ibra? Uguale a domenica - Ibra c'è proprio ricascato, a quanto pare: al termine della sfida di San Siro scintille in campo e al centro della scena chi c'era? Ancora Ibra che, stando alle dichiarazioni di Chiellini, avrebbe dato un 'buffetto stile Milan' anche a Storari. Giorgio Chiellini, che poi ha avuto a che dire a muso duro con Tassotti, così ha spiegato l'accaduto a Sky: "Con me niente ma è successo uguale a domenica solo che al posto di Aronica c'era Storari, io spero che le immagini... insomma... che qualcuno abbia visto. Comunque il fatto è successo poi... uguale a domenica, nel bene e nel male. Purtroppo quando c'è un po' di nervosismo a volte ci sta di sbagliare, però è anche giusto che si paghi, quando si sbaglia". Sull'entità del buffetto: "Non uccide le persone, non ce l'ha iil coltello, neanche domenica, però il gesto è lo stesso... stavamo solo discutendo della situazione ma niente di particolare...". Sulle due/tre giornate di squalifica non si pronuncia: "Non so dipende dal ricorso. Ibra è un giocatore che fa la differnza, l'ha fatta anche oggi, anche se non segna crea sempre più degli altri e giustamente merita un'attenzione maggiore rispetto agli altri. Oggi siamo stati bravi a limitarlo, purtroppo qualcosa devi sempre concedere a un campione come lui poi ad uno come lui, ma alla fine siamo stati bravi a prendere solo un goal e a vincere la partita".

Allegri: C'è accanimento contro Ibra - Altra Ibrata e altra giustificazione di Allegri: "Non giudico perché non ho visto niente, però c'è un po' di accanimento verso Ibrahimovic. Ogni volta che alza il braccio lui o muove qualcosa lui gli saltano tutti addosso".
Quasi non bastassero i precedenti, l'episodio di ieri sera sta a dimostrare che quella di Zlatan di appioppare sberle agli avversari è davvero una brutta abitudine, da estirpare, e non da giustificare, come tutto l'ambiente Milan (da Allegri a Galliani all'avv. Cantamessa) ha invece fatto nei giorni scorsi per creare un humus favorevole alla riduzione della squalifica.
E i tifosi rossoneri, invece di creare striscioni di un cattivo gusto che rasentano l'assurdo come "Tre turni per un buffetto... è tornata la Juve da scudetto", dovrebbero essere i primi a pretendere dal loro 'eroe' un comportamento corretto, perché gesti del genere portano solo a giornate di squalifica e Ibra (come ha ammesso Chiellini) è uno che fa la differenza.
Ma questo è lo Stile Milan...

La gioia di Caceres - Conte l'ha detto chiaro e tondo, Martin deve lavorare, e lavorare, sulla fase difensiva, ma i due goal di ieri sera sono un buon viatico per accompagnare il ragazzo sulla via della fatica e dell'impegno a migliorare: "Sono contento per aver giocato e, secondo, per aver fatto due gol in questa partita tanto importante. E sono molto contento per la squadra - ha detto a Juventus Channel - il secondo è un gol molto bello. Ho visto che potevo metterla nel secondo palo e credo di aver fatto un bellissimo gol". Il rapporto con Conte è gia 'intenso': "Questa settimana abbiamo parlato tanto con il mister per fare il meglio possibile e credo si sia fatto il meglio. Sono qui solo da due settimane e cerco di dare il meglio che posso". Un pensiero ai tifosi: "Sono contento per tutti i tifosi che mi hanno voluto". Sì, perché i tifosi lo hanno riabbracciato con piacere, di lui ricordavano l'entusiasmo, l'energia e la generosità: poi in quella Juve non trovò nessuno che sapesse disciplinarlo tatticamente; ora ci penserà mister Conte, con il suo lavoro, lavoro e poi ancora lavoro ad insegnargli a mettere la sua gamba e la sua esuberanza al servizio della causa comune.

Dimissioni choc di Capello - Fabio Capello ha rassegnato ieri le dimissioni da ct dell'Inghilterra: dimissioni che sono state prontamente accettate dalla Football Association: "Le dimissioni di Fabio sono state accettate e lascerà con effetto immediato l'incarico di manager dell'Inghilterra", recita la nota della FA. Come conferma la nota stessa le dimissioni sono scaturite dopo un incontro che Capello aveva avuto con il presidente della FA David Bernstein e con il Segretario Generale Alex Horne in merito alla decisione della FA di togliere a John Terry la fascia da capitano e alla "presa di posizione di Capello durante un'intervista ad una Tv italiana". Il riferimento è all'intervista rilasciata dal tecnico di Pieris a "5' di recupero' su Rai Uno, in cui aveva affermato che ogni persona non può essere sanzionata finché il tribunale non la giudica colpevole: e la pronuncia della Corte sul caso di John Terry, accusato di avere rivolto insulti razzisti ad Anton Ferdinand durante un match tra il Chelsea e il QPR, non arriverà che a fine luglio, quindi dopo il termine degli Europei di Polonia e Ucraina. Oltretutto la FA aveva preso la sua decisione senza minimamente consultare Capello.
Ora ci si interroga sul futuro del tecnico: il pensiero corre subito all'Inter, perché Moratti già lo aveva interpellato per la panchina dell'Inter, ma non se n'era fatto nulla perché Capello era contrattualmente legato alla FA; ma ora è libero. Poi c'è il solito Anzhi, anche se il blasone non sembra affatto appetitoso per un Capello. Alla Juve ormai la panchina non è più libera: c'è un certo Antonio Conte incollato sopra.

Moggi: Capello ha ragione - Dopo aver saputo della decisione di Capello di dimettersi dall'incarico di ct della Nazionale inglese, Luciano Moggi si è schierato a fianco del tecnico: "Ha ragione Capello, queste cose si fanno di comune accordo con l'allenatore. E' normale che uno non accetti questo tipo di decisioni quando si fanno alle spalle di una persona - dice Moggi ai microfoni di Radio Sportiva - Non credo abbia dato le dimissioni per andare da qualche altra parte. Un allenatore non può governare un gruppo se i giocatori sanno che è delegittimato dai suoi stessi dirigenti". Ma il bilancio dell'avventura inglese pende a favore di Capello: "Inizialmente è stato un buon rapporto, ha fatto giocare tanti giovani. Io credo che abbia fatto bene. Poi è difficile conoscere cosa sta dietro a queste decisioni. Magari non è rimasto simpatico. Un uomo di principi come Capello si è sentito tradito da questa mancanza di coerenza da parte della Federazione".

Seconda vittoria della 'Primavera' al Viareggio - Pur senza aver disputato una bella gara come quella iniziale, la 'Primavera' bianconera ha vinto la sua seconda gara che gli assicura già il passaggio del turno. I ragazzi di Marco Baroni hanno sconfitto per 1-0 gli australiani dell'Apia Leichhardt che hanno innalzato una barricata contro cui si sono andati ad infrangere tutti gli attacchi bianconeri finché Libertazzi, al 37' della ripresa, riusciva a segnare la rete che spedisce la Juve agli ottavi di finale.


Foto Gallery