Chiellini smaschera lo stile Milan, che invoca un silenzio sbagliato.

News, 10 febbraio 2012.

Ambrosini e Amelia: Chiellini doveva tacere. Galliani/1: Il comportamento di Chiellini non mi è piaciuto. Galliani/2: Noi non pecchiamo, lasciamo peccare gli altri. Inter: prive di fondamento le voci su Capello. Lo studio Deloitte 2010-2011 vede crescere il divario di fatturato tra le due regine di Spagna e le italiane: bene solo Roma e Napoli, la Juve perde il 24,9%. Milan-Juve batte il record di audience di Juve-Roma. Defaticante a Vinovo: problemi solo per Pepe. A Bologna fischia Banti e sbandiera Copelli.


Stile Milan: quel silenzio sbagliato - Il fatto è ormai arcinoto. A fine gara Ibra si scaglia contro Storari reo, a suo dire, di non essere stato sincero allorché aveva detto a Mazzoleni di non aver toccato il pallone (che avrebbe in quel caso generato un corner per i rossoneri); gli indirizza alcune parole che proprio complimenti non dovevano essere e gli ammolla l'ormai solito buffetto. La cosa provoca poi un'accesa diatriba tra Chiellini, che protesta e richiama l'attenzione sull'accaduto, e Tassotti, vice di Allegri. E nelle interviste dopopartita Chiellini racconta il fattaccio. Apriti cielo! Corre subito in soccorso Allegri, gridando addirittura all'accanimento contro il povero Ibra; come se il vizietto di tirar buffetti fosse la cosa più normale del mondo.
Ma, come se non bastasse, oggi sono scesi in campo Ambrosini e Amelia i quali, invece di stigmatizzare quello, che piaccia o non piaccia, era stato il brutto gesto di un loro compagno di squadra, se la prendevano con Chiellini.
Ambrosini (Sky): "Chiellini deve evitare di fare questo tipo di prese di posizione perché sono antipatiche e fuori luogo. Dispiace perché cerchiamo di attenuare i toni, ce lo diciamo continuamente e non mi sembra simpatico andare in sala stampa a invocare una prova tv. Se uno sbaglia deve pagare, ma andare a fare la spia e cercare quasi forzatamente un colpevole è una cosa che non va fatta"
Amelia: "Ho visto gente che discuteva per un presunto schiaffo di Ibrahimovic a Storari - ha detto a Radio Sportiva - Ibra gli ha messo solo un dito per dirgli hai sbagliato, ma è venuto fuori un casino enorme per nulla, seguito dalla reazione infantile della Juve. Per me non è stato grave neanche il gesto con il Napoli, quella di ieri invece è una discussione di gioco ma niente di violento è finita li, rientrando poi nello spogliatoio. Se per questo ho visto anche Chiellini discutere con Tassotti e pure io ho detto a Giorgio di smettere, talvolta sembra di far casino per nulla specie quando la partita è finita e la gente ancora ti guarda".
Ovverosia: far uscire la verità adesso è fare la spia? Chi sa parli!- son parole di Petrucci. E della verità non bisogna aver paura. Della simpatia non ci importa: in questo campo abbiamo già dato sin troppo. Giorgio non ha cercato 'forzatamente' un colpevole, ha semplicemente riferito quanto accaduto, senza reticenze. Non si tratta di 'far casino per nulla', semplicemente di evidenziare i fatti per quello che sono. E infantilismo è nascondersi dietro un dito, sia pure il ditone di Ibra, invece di essere uomini e ammettere che qualcuno ha commesso un errore: anche se il qualcuno è un compagno di squadra, che semmai va aiutato a non ricascarci e a tenere a bada i propri istinti. E non si parli di accanimento o persecuzione, ma solo di una serena presa d'atto di una realtà.
Non ci sarà prova televisiva per Ibra, ma va bene, perché il problema non è che Ibra non sia in campo nell'incontro di ritorno: la Juve ha dimostrato già due volte di poter battere il Milan Ibramunito, anche perché spesso lo svedese, arma letale contro le medio-piccole, non brilla nelle grandi occasioni, qualunque sia la maglietta che indossi. E la Juve battè il Milan anche in quello ormai 'storico' 8 maggio 2005 allorché privata di Zlatan, per prova televisiva e con ricorso respinto (ma la Cupola che faceva? Dormiva? In casa Milan questo non succedeva, non dormivano nemmeno le telecamere Mediaset), andò a vincere al Meazza la sfida-scudetto decisiva.
Ma stiamo parlando d'altro, non della realtà dei fatti, che andavano ammessi, senza se e senza ma. E la grandezza di Ibra come calciatore non deve farlo sollevare dalle sue responsabilità quando sbaglia, quando, come non infrequentemente gli accade, va sopra le righe. Soprattutto perché un bis, a pochi giorni di distanza dal caso-Aronica, è davvero assai poco comprensibile. "Errare humanum est, perseverare diabolicum", si dice: anche se in effetti in casa del Diavolo eravamo!

Lo stile Milan di Galliani /1: Chiellini non mi è piaciuto - "Mi dispiace molto per quello che è successo ieri - ha detto ieri sera a Milan Channel - Chiellini lo conosco bene, è un bravissimo ragazzo, ma non mi è proprio piaciuto il suo comportamento. Oggi ho riguardato molte volte le immagini e non mi sembra sia successo niente di grave. Il giocatore della Juventus poteva evitare quelle dichiarazioni". Come per l'episodio di Aronica, Galliani guarda e riguarda, ma il problema non dev'essere la vista, bensì il metro di giudizio: Ibrahimovic, con quelle manone, dà solo buffetti, oltre non si va. Certo, Chiellini è un bravissimo ragazzo e non si piega ai soprusi: la verità va sempre detta, senza reticenze. Questo è lo Stile Juve, prendiamo atto che lo Stile Milan è diverso.

Lo Stile Milan di Galliani/2: Lascio che a peccare siano gli altri - Anche per saper perdere ci vuole stile. Sentiamo Galliani: “E’ bizzarro anche il recupero di due minuti. Una chicchettina: c’erano stati sei cambi, sarei rimasto ancora seduto due minuti in tribuna … Ma non pecchiamo, lasciamo peccare gli altri". Ovviamente il riferimento è alle proteste di Marotta per il rigore solare negato alla Juve domenica. La realtà è questa: dal post Calciopoli in poi il Milan in 212 gare ha goduto di 52 rigori a favore, il doppi della Juve, 26 in 215 gare. Contro ne sono stati fischiati 25 alla Juve e 18 al Milan. A pensar male si fa peccato ma...
Ed anche i continui riferimenti al fatto che Conte si nasconda assegnando al Milan il ruolo di favorito (che gli compete come campione uscente e nettamente in vantaggio nel ranking internazionale) non rendono giustizia a quella che da parte di Conte è solo una sana umiltà: sa da dove viene, che non è solo il settimo posto, ma è lo scempio di Calciopoli (che il Milan ha solo sfiorato, nonostante...). Grazie a questa umiltà, su cui il mister ha seminato la sua filosofia del lavoro, la Juve si trova dov'è, con il sogno di rimanerci, ma con la consapevolezza delle difficoltà che attendono la squadra.

L'Inter non cerca Capello - "Comunicato Ufficiale F.C. Internazionale - MILANO - Le ipotesi riportate dagli organi d'informazione, riguardanti un possibile cambio dell'allenatore, "adesso o a fine stagione, sono prive di qualsiasi fondamento", sottolinea Massimo Moratti. Pertanto, anche l'ultima voce, quella riguardante un arrivo all'Inter di Fabio Capello, "è altrettanto infondata", ribadisce il Presidente. F.C. Internazionale". Questo il comunicato apparso sul sito ufficiale dell'Inter, dopo che le dimissioni di Fabio Capello da ct dell'Inghilterra avevano dato adito alle ipotesi di un'idea-Capello da parte di Moratti per il futuro della panchina nerazzurra (visto che già in passato qualche contatto, mai concretizzatosi per gli impegni del tecnico di Pieris, vi era già stato.

Studio Deloitte 2010-2011: luci ed ombre per il calcio italiano - Guardando l'elenco dei Top 20 club calcistici del mondo per fatturato, contenuto nell'edizione 2012 dello studio Football Money League pubblicato da Deloitte, la situazione dell'Italia sembrerebbe piuttosto rosea: 5 presenze (Milan settimo, Inter ottavo, Juventus tredicesima, Roma quindicesima e Napoli ventesimo, new entry) dietro solo alle sei dell'Inghilterra (Manchester United terzo, Arsenal quinto, Chelsea sesto, Liverpool nono, Tottenham undicesimo, Manchester City dodicesimo). La brutta sorpresa arriva guardando le cifre: solo Roma e Napoli hanno avuto un incremento (da 123 a 144 mln di euro, pari al 17% la prima, da 92 a 115 mln, pari al 25%, di euro il secondo. Juventus, Milan e Inter perdono complessivamente 73,4 mln di euro: quella che perde di più è la Juventus che lascia il 24,9% rispetto alla stagione precedente (da 205 a 153 mln di euro); l'Inter perde il 6,2% (da 224,8 a 211,4 mln di euro), il Milan il 3,7% (da 244 a 235,1 mln di euro). E si allarga la forbice con le due spagnole: il Real Madrid, che guida con 479,5 mln di euro (+9,3%, da 438,6 mln di euro) e Barcelona secondo con 450,7 mln di euro (+13,2%, da 398,1 mln di euro). Al terzo posto il Manchester United con 367 mln di euro (+4,9%, da 349,8 mln di euro). Significative la crescita del Tottenham (favorita anche dal debutto in Champions League), che ha fatto registrare un incremento del 36% da 146,3 a 181 mln di euro) e quella dello Schalke 04 (+44,7%, da 139,8 a 201,4 mln di euro).
Un dato che balza all'occhio è la costante dipendenza dei nostri club dai ricavi provenienti dai diritti tv: l'unico al di sotto del 50% è il Milan (46% con 107,7 mln di euro); il Napoli è al 51%, la Juventus al 57%, l'Inter al 58% e la Roma al 64%. Fuori dai nostri confini le cose vanno diversamente: il Real Madrid è fermo al 38%, il Barça al 41%; il Manchester United è al 36%, l'Arsenal al 39%, il Chelsea al 45%, il Liverpool al 36%. E il paragone con il Bayern Monaco è addirittura impietoso (22% da diritti tv, 22% da biglietteria e 56% da merchandising)

La Juventus esalta l'audience - La semifinale di andata di Coppa Italia tra Milan e Juventus, trasmessa in diretta su Rai 1, ha fatto registrare il miglior ascolto stagionale per un incontro di calcio in chiaro. Milan-Juve ha avuto uno share del 29,63% e un'audience di 9.310.759 (si pensi che il secondo programma più visto della serata, 'Appuntamento con l'amore' su Canale 5 ha avuto un'audience di 3.970.143 con uno share del 14,38%). La Juve ha comunque battuto se stessa, visto che il primato precedente apparteneva a Juve-Roma dei quarti di finale di Coppa Italia con 7.845.248 spettatori e uno share del 25,91%.

Defaticante in una Vinovo gelata - Ieri mattina solo un allenamento defaticante nella Vinovo gelata di questo periodo. Tutti i bianconeri sono in buone condizioni, eccezion fatta per Pepe, che sta ancora riprendendosi dalla distorsione alla caviglia. Probabilmente salterà anche il Bologna, per tornare disponibile contro il Parma.

Bologna-Juventus: arbitra Banti - Sarà Luca Banti a dirigere Bologna-Juventus, valida per la quarta giornata di ritorno, in programma al Dall'Ara domenica 12 febbraio alle ore 20.45; Banti sarà coadiuvato dagli assistenti Passeri e Copelli e dal quarto uomo Valeri. Queste le designazioni per le altre gare, in calendario per domenica 12 febbraio alle ore 15, salvo diversa indicazione in parentesi: Udinese-Milan (anticipo di domani, sabato 14 gennaio, alle ore 18): Bergonzi (Marzaloni-Vuoto; Brighi); Cagliari-Palermo (anticipo di domani, sabato 14 gennaio, alle ore 20.45): Giannoccaro (Faverani-Paganessi; Ostinelli); Atalanta-Lecce: Gervasoni (Dobosz-Di Liberatore; De Marco); Catania-Genoa: Giacomelli (Manganelli-Padovan; Massa); Inter-Novara: Russo (Altomare-Giallatini; Pinzani); Parma-Fiorentina: Celi (Grilli-Nicoletti; Cervellera); Napoli-Chievo: (posticipo di lunedì 13, ore 20.45): Gava (Stefani-Rosi; Damato); Siena-Roma (secondo posticipo di lunedì 13, ore 20.45): Rocchi (Iannello-Viazzi; Guida).


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