Juve d'assalto su Calciopoli: estate di fuoco! Conte: La lezione della neve.

News, 12 febbraio 2012.

Con la spinta decisiva delle motivazioni di Napoli, la Juve va all'assalto del fortino: Corte d'Appello per lo scudetto 2006, Tar per i risarcimenti, con un occhio alla Corte dei Conti. Viareggio Cup: negli ottavi di finale i giovani bianconeri affronteranno il Vicenza. Conte: Stimo tantissimo Capello, ma alla Juve noi stiamo già facendo bene. Conte: E' importante che il caos neve di quest'anno valga come monito per il futuro. Visto il rinvio di Juve-Bologna a Vinovo niente rifinitura, ma seduta atletica e tecnica. Gabriel Appelt Pires studia da Pirlo e sogna la Prima Squadra. Il Sion deve incassare un'altra sconfitta a livello giuridico nei confronti della Uefa.

La Juve dà fuoco alle polveri - In tanti attendevano le motivazioni della sentenza di Napoli per appoggiarvi qualcosa, ma i più lesti a ripartire da quella spinta sono stati i legali della Juventus che, con la tempestiva regìa dell'avvocato Michele Briamonte e la partecipazione speciale dell'avvocato Luigi Chiappero e del professor Pasquale Landi, hanno chiesto alla Corte d'Appello del Tnas di dichiarare nullo il lodo del Tnas che si era detto non competente a decidere sul ricorso presentato dal club bianconero; ma non basta: hanno chiesto alla Corte d'Appello di Roma di compiere quell'atto di giustizia cui sia la Figc che il Tribunale Nazionale dell'Arbitrato per lo Sport (organo Coni) non avevano voluto adempiere, cioè la revoca dello scudetto 2006 assegnato all'Inter dal Commissario straordinario dal cuore nerazzurro, Guido Rossi. Il tutto è contenuto in una novantina di pagine e, come già preannunciato ieri, la novità consiste nel fatto che è stato citato in giudizio anche il Coni, in quanto dal Coni è arrivata la nomina dei giudici Tnas. Quindi le cause di nullità del lodo sono individuabili in tre fattori: non vi è pronuncia nel merito (e avrebbe dovuto esservi), vi è violazione dei diritti di difesa della Juve, il lodo stesso risulta contraddittorio quando sancisce che lo scudetto 2006 è diritto disponibile per la Juventus ma non per la Figc. Questa la pars destruens, ma vi è anche una pars construens, in cui la Corte d'Appello viene esplicitamente invitata ad entrare nel merito della questione, annullando l'atto compiuto da Guido Rossi e revocando con ciò lo scudetto di cartone ai nerazzurri, sulla base, ad esempio, della relazione Palazzi che, pur salvando i nerazzurri dal baratro con l'appiglio della prescrizione, imputa loro la violazione dell'art. 6, quello sull'illecito sportivo. Le motivazioni, si diceva, costituiscono un puntello importantissimo per le azioni legali bianconere in quanto i tre giudici, pur se in conflitto tra loro su tanti aspetti, una cosa hanno acclarato: l'indagine di Auricchio fu condotta a senso unico, correndo dietro al solo Moggi, le cui responsabilità e attività non possono peraltro essere agganciate al suo datore di lavoro, la Juve: su tutto il resto, con baffi o senza, non si indagò.
E il ricorso bianconero, armato della relazione Palazzi e delle motivazioni partenopee, ora può affrontare con basi concrete la Corte d'Appello; l'appuntamento sarà a luglio, mentre a settembre il Tar dovrà affontare la richiesta di risarcimento di 444 milioni di euro per i danni materiali patiti dalla Juventus S.p.A. a causa di Calciopoli.
Senza contare la terza spina: la Corte dei Conti vuol vederci chiaro sull'operato del Consiglio Federale, nell'ottica di una sua possibile responsabilità erariale.

Viareggio Cup: ai bianconeri tocca il Vicenza - Il sorteggio per gli accoppiamenti degli ottavi di finale della Viareggio Cup ha regalato ai ragazzi di Marco Baroni, come prossimo avversario, il Vicenza, che affronteranno il 14 febbraio alle ore 15.
Questo il panorama completo degli ottavi:
Gruppo 1: Genoa-Torino; Atalanta-Roma; Juventus-Vicenza; Sampdoria-Club Guaranì.
Gruppo 2: Fiorentina-Empoli; Parma-Inter; Rappresentativa serie D-Pumas; Lazio-Nordsjaelland.

Conte non chiama Capello - Una delle domande rivolte in conferenza stampa ad Antonio Conte verteva su quello che è ormai destinato a diventare il tormentone Capello. E Conte, pur manifestando stima per l'ex tecnico bianconero, sottolinea quanto alla Juve, anche senza un Capello, si stia facendo bene, e l'arrivo di don Fabio al momento non pare una necessità: "Io ho sempre detto di aver avuto la fortuna di avere i tecnici, non dico più bravi, però i più vincenti in questo ultimo periodo: mi riferisco a Lippi, Ancelotti, Sacchi, Zoff, Trapattoni, senza dimenticare anche Fascetti e Mazzone che per me sono stati dei grandi maestri. Ho avuto il rammarico di non aver avuto Capello, perché penso avrebbe completato la mia formazione, proprio a livello di allenatore. E' una persona che stimo tantissimo, detto questo sono molto contento di quello che stiamo facendo alla Juventus, con chi lo stiamo facendo, quindi col presidente, con il direttore Marotta, con Paratici. Siamo appena all'inizio di un percorso di lavoro e penso che quello che stiamo facendo debba premiare persone che comunque stanno, tra virgolette, dietro, ma che costruiscono la base: mi riferisco al presidente, al direttore Marotta, al direttore sportivo Paratici, perché qui c'è un lavoro secondo me straordinario fino a questo momento, da parte di tutti, dal presidente che è il primo in assoluto, ai nostri giardinieri che sono bravissimi a curarci i campi e a metterci nelle condizioni di allenarci bene. Quindi penso sia giusto sottolineare questo a questa precisa domanda".

Conte: Che questa neve serva da lezione - Per la seconda volta in 12 giorni la Juve ha dovuto rinunciare a scendere in campo per il previsto turno di campionato: Parma e Bologna non avevano impianti adeguati a superare le difficoltà create dalle nevicate di questo periodo. Almeno stavolta i bianconeri non sono nemmeno partiti da Torino, evitando la fatica di un inutile tragitto di andata e ritorno. Certo questo complica il calendario futuro dei bianconeri, farcendolo di due turni infrasettimanali. Eppure la Juve ha dimostrato che si possono costruire impianti in grado di garantire la regolare effettuazione delle gare anche in caso di neve, ma ha dovuto subire le conseguenze dell'impreparazione altrui. E Conte ha ieri commentato: "Mi auguro che quello che è successo quest'anno sia anche un monito per prepararci in futuro a qualche serpentina, a campi riscaldati, a migliorare le infrastrutture. E' importante che quello che sta succedendo adesso valga per il futuro".
In effetti chi gioca in serie A, e quando c'è da sedersi al banchetto per la spartizione dei diritti tv pretende parti sostanziose del bottino, dovrebbe anche mettere a disposizione dello spettacolo calcio impianti adeguati e non obsoleti, come è il caso dello stadio di Bologna, il Dall'Ara, uno stadio vetusto, del 1925, un monumento storico ma senz'altro non un impianto rispondente a criteri imprescindibili per il calcio di oggi, che è spettacolo e business. Stesso discorso per il Tardini di Parma costruito nel 1923, anch'esso non adeguato alla bisogna: dopo Parma-Juve, anche Parma-Fiorentina è saltata per neve. La propalata eccezionalità delle nevicate c'entra fino ad un certo punto. Impianti ed infrastrutture all'altezza della situazione avrebbero consentito la disputa delle gare e la fruizione dello spettacolo. Chi gioca in serie A dovrebbe garantire queste condizioni: la Juve è un esempio che nessuno si sogna di seguire, tutti aspettano una legge che regali soldi e stadi.
Anche una diversa strutturazione dei calendari non è sufficiente: da fine novembre (come lo scorso anno) a marzo la neve è sempre possibile e nessuno sa quando scenderà; sono le strutture a doverne reggere l'impatto. E si può.

Cambio di programma a Vinovo - Doveva essere il giorno della rifinitura e invece l'annuncio del rinvio di Bologna-Juve ha trasformato di botto la seduta di ieri nel solita faticaccia (double face: sia atletica che tecnica) sotto la guida del martello Conte. Dopo il riscaldamento il gruppo ha eseguito alcuni esercizi di conduzione della palla e di dribbling; poi il gruppo si è diviso in due parti: chi ha giocato contro il Milan ha proseguito il lavoro in palestra; gli altri sono rimasti sul campo per affrontare allunghi in serie, seguito da una partitella sei contro sei su campo ridotto e da un'altra serie di allunghi. Poi l'intero gruppo si è ricomposto sul campo e la seduta si è conclusa con esercizi aerobici.

Gabriel Appelt Pires: Studio da Pirlo e sogno la Prima Squadra - Finalmente da un mese a questa parte Gabriel Appelt Pires ha potuto iniziare: i mesi precedenti, fatti solo di allenamenti senza la speranza di poter giocare (solo dopo il raggiungimento della maggiore età ha potuto avere il transfer) sono alle spalle: "Finalmente ho potuto giocare. Non è facile allenarsi tutta la settimana sapendo che devi restare a guardare - ha raccontato a Hurrà Juventus - Comunque ora l'attesa è finita e sono contento di poter dare il mio contributo". Un contributo senz'altro di qualità, perché Gabriel ha dimostrato di avere buone capacità di disegnare in campo valide geometrie e anche più di una chance in fase offensiva; anche le sue aspirazioni puntano verso l'alto: "Qualche volta ho avuto la possibilità di allenarmi con i campioni della Prima Squadra. Sono tutti forti, c'è sicuramente un'altra qualità, un altro ritmo. E' tanto diverso dal calcio che si gioca nel Settore Giovanile. Chi guardo con maggiore interesse? Su tutti Pirlo, perché gioca nel mio ruolo. Lui e Kakà sono due fuoriclasse a cui cerco di ispirarmi". Il suo sogno in questo momento? Debuttare in Prima squadra, naturalmente: "Sarebbe il mio sogno quello di poter già esordire in Prima Squadra in questa stagione. Ma per ora il mio obiettivo è quello di continuare a lavorare duro per migliorare ancora. Con la Primavera mi trovo bene, c'è un ottimo gruppo. Vado d'accordo con tutti i miei compagni, in particolare con Libertazzi che è quello tra noi che ha più esperienza. La squadra è molto valida e vogliamo puntare a vincere più possibile".

Altra sconfitta a livello giuridico per il Sion - Il Sion deve incassare una nuova sconfitta a livello giuridico. Infatti il Tribunale Cantonale vodese ha rigettato la richiesta del club di misure superprovvisorie concernenti la sua reintegrazione in Europa League. Il Comunicato diffuso dalla Uefa informa che la Corte presieduta dal giudice Dominique Carlsson ha giudicato irricevibile l'istanza inoltrata il 17 gennaio dalla società guidata dal combattivo presidente Christian Constantin. Il Tribunale ritiene infatti che sul merito della controversia si sia già pronunciato il Tribunale Arbitrale dello Sport (TAS) con la sentenza del 15 dicembre 2011. Il Sion è stato inoltre condannato al pagamento delle spese legali del Tribunale e della UEFA.



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