Briatore: Sì alla Juve cazzuta di Agnelli. Alessio: Conte ha subito un'ingiustizia!

News, 11 marzo 2012.

Angelo Alessio: Antonio Conte ha subito un'ingiustizia, noi eravamo tutti lì e sappiamo come sono andate le cose: erano presenti anche dei giornalisti. Ventuno i bianconeri convocati: i difensori di ruolo sono solo tre. Angelo Alessio: Anche con me in panchina lo spirito rimane quello, cioè la voglia di vincere. Briatore: Mi piace la Juve cazzuta di Agnelli, il quale fa bene ad arrabbiarsi per gli scudetti, perché lo scandalo non era allora, ma è adesso. Chiellini lavora per recuperare, ma occorre cautela per evitare ricadute. L'allenatore più pagato è Mourinho; Conte è trentesimo. Capello: Escludo al 100% di tornare ad allenare un club italiano; Sconcerti soddisfatto, Moratti non si sa.

Angelo Alessio: Conte ha subito un'ingiustizia - Come preannunciato, ai giornalisti per la conferenza stampa pre-Genoa non si è presentato Antonio Conte ma chi lo sostituirà domani sulla panchina al Ferraris, il suo vice Angelo Alessio, che ha precisato innanzitutto ciò che è stato ed è sotto gli occhi di chiunque: Conte non meritava né l'espulsione né tanto meno la squalifica: "Antonio, innanzitutto, Antonio ha subito un'ingiustizia. Noi eravamo tutti lì e sappiamo come sono andate le cose: erano presenti anche dei giornalisti. E' molto amareggiato in questo momento, proprio per questa giornata di squalifica che gli è stata attribuita. Antonio, vivendo con lui da due anni, non si è mai comportato male verso l'arbitro e verso il quarto uomo. Ripeto, ha subito un'ingiustizia, e mi auguro in futuro che non accada più". Ma Antonio è Antonio Conte, il mister di quella Juve che ha richiesto la parità di trattamento anche in campo, e quel che è accaduto è la risposta indispettita e sprezzante dei destinatari di tale richiesta. A chi avanzava l'ipotesi che l'ingiustizia fosse una conseguenza delle pregresse lamentele del mister nei confronti dell'operato dei direttori di gara ha risposto: "Io rimarrei su questa partita, senza dilungarmi sulle altre, senza tornare indietro su altri episodi. Antonio si è comportato sempre rispettando le regole. E' chiaro che se qualcuno vuole vedere qualcos'altro, ne prendiamo atto e andiamo avanti". Richiesto di cosa potrà fare lui per sostituire psicologicamente Conte nel rapporto con la squadra, ha risposto serenamente: "Io e Antonio siamo molto in sintonia, quindi, questa squadra ha una sua fisionomia, ha uno spirito, ha alle spalle un lavoro di otto mesi a questa parte. La squadra sa quello che deve fare, anzi, domani sarà ancora più arrabbiata in virtù di questa situazione. I giocatori raddoppieranno sicuramente le energie, più determinazione, più rabbia per questa situazione che si è venuta a creare". Richiesto del suo ruolo nello staff tecnico, se risponda al vero che sia stato lui ad invogliare Conte a passare dal 4-2-4 al 4-3-3. Alessio ha negato la veridicità di tale asserzione: "No, la mente è sempre Antonio. C'è uno staff alle spalle che lavora sulle sue indicazioni. Non ci sono soltanto io, ci sono altri componenti dello staff molto validi, è tutto un lavoro di équipe, ma comunque le decisioni le prende sempre Antonio".

I convocati: per Genova son partiti in ventuno, con solo tre difensori - Sono ventuno i giocatori convocati da Antonio Conte per la gara di Genova, e tra essi vi sono solo i tre difensori di ruolo in rosa (Caceres, De Ceglie e Lichtsteiner), senza l'aggiunta di alcun 'Primavera'. Questi dunque i convocati: Buffon, Manninger, Storari, Caceres, De Ceglie, Lichtsteiner, Pepe, Marchisio, Elia, Padoin, Pirlo, Vidal, Giaccherini, Krasic, Estigarribia, Marrone, Del Piero, Vucinic, Quagliarella, Borriello, Matri.

Angelo Alessio: Che ci sia io o Conte la filosofia non cambia - Dopo la rifinitura e il pranzo la comitiva bianconera è ripartita per Genova; e lì Angelo Alessio ha brevemente risposto ad Antonio Paolino, di Juventus Channel, che gli chiedeva con quale spirito lui e la squadra affrontassero questa situazione inedita: "Per me ci sono emozioni e onore, ma l'importante è quello che dobbiamo fare e come lo dobbiamo fare per vincere la gara. Poi, per il resto, non penso di avere particolare tensione. Non cambia nulla. C'è un lavoro alle spalle di otto mesi, lo spirito è sempre quello di scendere in campo e di ottenere il massimo e di vincere". Come aveva detto anche in conferenza stampa: "Il nostro atteggiamento e il nostro spirito sono quelli di fare il massimo e di vincere".

Briatore: Lo scandalo è adesso - Flavio Briatore, in una lunga intervista a Sky Sport 24, ha parlato a lungo di Formula 1, ma anche di calcio, di Juve, perché ha ribadito 'Io sono juventino'. Come tutti i bianconeri ha evidentemente trascorso anni colmi di delusione, ma adesso questa Juve grintosa e battagliera gli piace proprio, dalla testa ai piedi: "Quest'anno la Juve fino adesso è stata molto competitiva - ha detto - Io credo che Andrea Agnelli abbia fatto un superlavoro. Al limite è diventata una squadra cazzuta, che prima eravamo un po' un materasso, avevamo degli avvocati che chiedevano la serie B e per fortuna non ci ha dato la serie C, perché appena abbiamo chiesto la serie B ce l'han data d'ufficio, immediatamente. Mi sembrava una roba da matti. Perché poi, ritornando su quel sistema lì vediamo cosa succede oggi nel calcio. Io non è che voglia difender Moggi, è un amico, e Giraudo è un amico, però mi sembra che quel che succede adesso son le cose gravi: gente che compra e vende le partite, non la sudditanza psicologica. A me sembra che adesso sono i problemi veri e non i problemi che si parla di queste intercettazioni che non c'è stato scambio di denaro, né partite, non c'è stato niente. Per cui la Juve la vedo ritornare ai livelli che deve, dev'essere rispettata; la Juve, per anni, con la gestione Blanc e tutto quel gruppo lì è stata trattata come una squadra di serie B mediocre. Per cui bravo Andrea per quello, bravo perché si arrabbia per gli scudetti che gli altri non hanno mai vinto. Fa bene, fa bene perché abbiamo capito che lo scandalo vero è adesso, non era quattro anni fa". E per le cose di campo: "Devo fare i complimenti a Conte - afferma deciso - perché la Juve corre quest'anno: l'anno scorso andava a passeggio. In difesa son forti, son cattivi, picchiano, non hanno la tecnica che hanno altri però hanno grinta. Il tifoso alla fine apprezza; anche se poi alla fine non dovesse vincere il campionato, chapeau ad Andrea e a Conte che hanno fatto una squadra che diverte".

Le condizioni di Chiellini - Come ha twitterato ieri l'altro lo stesso Chiellini il recupero procede bene, tra terapie e palestra. Crescono dunque le speranze di rivederlo già in campo a Firenze, anche se verrà usata la massima cautela; come ha spiegato anche Angelo Alessio in conferenza stampa: "Chiellini sta lavorando con lo staff medico, è chiaro che ci contiamo. Ma bisogna essere anche cauti, perché è un infortunio che riguarda un muscolo particolare e non bisogna sbagliare nulla, per non incorrere poi in una ricaduta che sarebbe molto peggio".

Milan-Juventus: sold out - A Juve-Milan, ritorrno di semifinale di Coppa Italia, manca ancora una decina di giorni (l'appuntamento è per il 20 marzo), ma lo Juventus Stadium è già sol out: neanche 24 ore e i biglietti sono andati completamente esauriti. Il sostegno dei tifosi ai bianconeri non mancherà.

Conte 30° nel mondo: ma è la classifica dei mister più pagati - Il magazine portoghese Fuetbol Finance ha redatto la classifica dei 30 allenatori più pagati al mondo. In testa ci sono i tecnici che guidano le due grandi di Spagna, Mourinho del Real con 10 milioni di euro e Guardiola con 7,5, appaiato a Guus Hiddink dell'Anzhi. A seguire Mancini del City (6 mln), Ancelotti del PSG (5,9 mln), Heynckes del Bayern Monaco (5 mln), Ferguson del Manchester United e Dalglish del Liverpool (4,8 mln), Wenger dell'Arsenal e Redknapp del Tottenham (4,7 mln). Il primo tra quanti allenano in Italia è Allegri, 24° con 2,1 mln; Ranieri è 28° con 1,8 mln, e chiude la top 30 proprio Antonio Conte con 1,6 mln di euro. Davvero un ottimo rapporto qualità-prezzo!

Capello: Mai più in un club italiano - Già l'aveva ripetutamente affermato in passato, ma i media non ci avevano evidentemente mai creduto sino in fondo se ogniqualvolta capitava l'occasione accostavano ancora il nome di Fabio Capello a qualche club italiano in un cerca di un allenatore. Di questi tempi il nome più gettonato era l'Inter, visti gli scadenti risultati della squadra che rovinavano l'umore di Moratti; e pur se Moratti ha esplicitamente confermato la sua fiducia a Ranieri, le voci su Capello (ma anche su Villas Boas, orfano del Chelsea) non sono scomparse, tanto da indurre Mario Sconcerti ad uscire allo scoperto e a sconsigliare nel suo 'Lo sconcerto quotidiano', Capello a Moratti: motivazione? Pur essendo un ottimo allenatore è molto juventino. Perfetto, infatti ora in panchina è felicemente seduto Ranieri che, pur essendo transitato dalla Juve, di juventino non ha niente, come troppe persone che in quel periodo pascolavano in corso Galfer.
Ma ci ha pensato lo stesso Capello a fugare ogni dubbio sul futuro che persegue, e lo ha fatto nel corso di un'intervista a 'La Stampa'; interrogato se si veda, nel prossimo futuro, più ct o più allenatore, ha risposto: "Le Nazionali sono gratificanti, ma non mi precludo la possibilità di tornare ad allenare un club. Anche se per ora preferisco godermi le vacanze". Si può quindi sperare anche in un suo avvenire professionale in Italia? Risposta secca: "Questo posso escluderlo al 100%".


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