Processo De Santis contro Inter: prima udienza. Didì mette fine all'era del triplete.

News, 14 marzo 2014.

Prima udienza a Milano del processo intentato da Massimo De Santis contro l'Inter al fine di ottenere un risarcimento per l'opera di intelligence del club nerazzurro ai suoi danni. A Vinovo doppia seduta: test atletici al mattino, partitelle al pomeriggio; davanti ad Agnelli, Paratici e Nedved brillano Del Piero e Bouy. Il viola Mencucci: Non vogliamo diventare vittime di un condizionamento psicologico pro-Juve. Didier Deschamps estromette l'Inter dalla Champions League e certifica la fine dell'Inter nata da Calciopoli. Il TAS congela la squalifica di Mazzarri. Il Barça ha il suo dossier: troppi favori al Real, troppi torti per i blaugrana. Zamparini: Arrivano gli Arabi!


De Santis-Inter: fischio d'inizio - Ha preso il via ieri alla prima sezione del tribunale di Milano, davanti al giudice unico Loretta Dorigo, il processo intentato dall'ex arbitro Massimo De Santis, assistito dai suoi legali Paolo Gallinelli e Federico Lucarelli, per i pedinamenti e la raccolta di informazioni "con l'acquisizione di dati personali ed anche sensibili (identificazione cellulari e utenze fisse; identificazione di spostamenti ed impegni giornalieri; individuazione di collegamenti con altri soggetti conoscenti od amici; individuazioni di frequentazioni di locali o ritrovi) violando gravemente i diritti personalissimi del medesimo, quale quello alla privacy e alla riservatezza". De Santis non ha quantificato la richiesta risarcitoria, lasciandone la determinazione al giudice, ma chiedendo che sia parametrata a quella di Vieri, che ha chiesto una ventina di milioni di euro. Di fronte l'Inter, difesa dagli avvocati Luisa Beretta e Silvia Trupiano, che hanno prodotto un documento di 35 pagine in cui, come ha spiegato 'Tuttosport', con la presentazione di verbali d'assemblea del 2002-2003, si adduce a discolpa il fatto che l'opera di intelligence fu commissionata da Giacinto Facchetti, che però non aveva queste deleghe in casa Inter, era solo il vicepresidente con delega ai rapporti con le istituzioni sportive (come quella Fifa, in cui c'è quel Walter Gagg che fu incaricato di portare a De Santis i saluti di Facchetti). Inoltre c'è la solita prescrizione nerazzurra, perché pedinamenti e opera di intelligence sui patrimoni e i telefoni di De Santis risalgono al 2002 e al 2003: se non fosse che la conoscenza di questi fatti è successiva agli atti processuali del caso Telecom. Inoltre, siccome le fatture erano intestate a Telecom e Pirelli, l'Inter sosterrebbe che è a costoro che andrebbero chiesti i danni: se non fosse che De Santis faceva l'arbitro e operava, come l'Inter, nel calcio, non certo nel campo della telefonia e della produzione di pneumatici.
Faòlito il tentativo di conciliazione previsto per legge, il procedimento è entrato nel vivo. I legali di De Santis hanno presentato la richiesta di ammettere come fonti di prova i verbali di Giuliano Tavaroli, ex capo della security di Telecom e Pirelli, resi nell'ambito del procedimento della magistratura milanese sui dossiers illegali; e anche le dichiarazioni di Marco Tronchetti Provera, verbalizzate nel medesimo procedimento. Gli avvocati dell'Inter, dopo aver etichettato anzitutto come "strabiliante" una richiesta danni di quell'entità (vista appunto la parametrazione sui 21 milioni di euro quantificati da Vieri), hanno definito, come riporta ancoraTuttosport, "le dichiarazioni rese da diversi soggetti in altri giudizi", portate dai legali dell'ex arbitro, "prive di qualsiasi utile valenza probatoria" ed hanno contestato "integralmente le prospettazioni in fatto e in diritto", eccependo infine "l'intervenuta prescrizione del diritto al risarcimento".
Il giudice ha fissato due udienze, rispettivamente per il 29 aprile e il 15 giugno, per la decisione sull'ammissione delle prove e il deposito di memorie. La discussione è stata fissata per il 24 ottobre.

Doppia seduta per la Juve - Doppia seduta per i bianconeri, che si sono ritrovati a Vinovo alle 9.30 per affrontare una mattinata dedicata ai test atletici, svolti in collaborazione con il Centro di Ricerca Mapei - Dipartimento Calcio: come già accaduto in passato, sin dal ritiro estivo, sono arrivato da Castellanza due responsabili del centro, i dottori Rampini e Pecci che hanno fatto sostenere ai bianconeri, suddivisi in piccoli gruppi i tre consueti test: il 'Mognoni' per la rilevazione dell'acido lattico, il 'Bosco' per la variazione della potenza muscolare; e l''HIT' per la valutazione della capacità di recupero.
La seduta pomeridiana è iniziata alle ore 14.30: il gruppo, senza Chiellini che ha lavorato ancora a parte ma che a Firenze potrebbe esserci, senza Pepe e Vidal che sono rimasti in palestra, ma con il rinforzo di tre elementi della 'Primavera', i due difensori Magnusson e Gouano e il centrocampista Ouasim Bouy, new entry di gennaio, ha dato vita a più sfide (la prima a pallamano, come riscaldamento, la seconda con l'obbligo di un solo tocco, la terza a due tocchi e infine la quarta, a gioco libero: rossi contro gialli, che si sono imposti con una doppietta di Alex Del Piero (un rigore e un sinistro rasoterra da distanza ravvicinata); tra i gialli ha brillato in particolare il giovane Bouy che dopo una bella giocata si è visto negare la gioia del goal solo dal palo. Dopo un esercizio di possesso palla, alcuni giocatori sono rientrati in palestra, mentre gli altri sono rimasti ad esercitarsi ancora sul possesso palla per poi dar vita ad una partitella sette contro sette, vinta stavolta dai rossi (5-1) con doppietta di Quagliarella e reti di Estigarribia, Marrone e Bouy; per i gialli a segno Padoin. Una serie di allunghi ha concluso la faticosa giornata. In particolare spolvero sono apparsi Del Piero e il giovane Bouy, che ha ricevuto i complimenti di Nedved, il quale ha affiancato Conte per tutta la durata della seduta. Anche il presidente Agnelli ha trovato il tempo per essere a Vinovo, insieme a Paratici, per incitare e sostenere i ragazzi di Conte.
La buona nuova di giornata è data dai progressi di Chiellini, che col preparatore ha svolto esercizi di corsa e lavoro con la palla: per Firenze potrebbe farcela: non dovesse, ci sarebbe comunque il rientro di Bonucci dalla squalifica e c'è Caceres a Genova ha dato prova di essere assolutamente affidabile; al termine della gara aveva avuto bisogno di una borsa di ghiaccio su un ginocchio che aveva riportato una lieve distorsione, che tuttavia già ieri è apparsa superata.
L'allenamento pomeridiano è stato aperto anche ai tifosi (ve n'erano oltre 300), che hanno così potuto incitare i loro beniamini attesi da impegni importanti (Fiorentina, Milan in coppa Italia, Inter e Napoli)

Mencucci: Non vogliamo essere vittime della Juve - A Firenze già mettono le mani avanti, nel tentativo forse di trasformare un presunto condizionamento in un bonus a loro favore. Queste le parole dell'amministratore delegato viola Sandro Mencucci a Sky Sport 24: "Vorrei parlare di calcio giocato e non di fattori esterni, è la seconda volta in stagione che ci tocca di incontrare una squadra dopo che questa si è lamentata dell'arbitro. Non facciamo vittimismi ma allo stesso tempo non vogliamo diventare a tutti gli effetti vittime, abbiamo arbitri molto preparati e l'abbiamo visto non solo nelle nostre partite. Non ci dovrà essere condizionamento psicologico sabato, siamo in una posizione di classifica complicata e in più troveremo la rivale d'eccellenza per il popolo viola sulla nostra strada. Ci sarà credo grande emozione e partecipazione da parte del pubblico, io da fiorentino tengo tanto a questa partita e i ragazzi lo sanno, compreso Amauri che mi ha promesso un gol e ci metterà anche qualcosa in più". Può star tranquillo, alla Juventus nessuno regala nulla (nemmeno per compensazione) e dopo una grossolana svista arbitrale (Siena) non è mai mancata la seconda (Parma). La cosa principale che ci si augura è che la sfida rimanga sul campo e che dagli spalti non si abbiano a riudire quei vergognosi cori che fanno tanto male ai tifosi juventini e disonorano la tifoseria viola.

Deschamps scrive la parola fine sull'Inter del triplete - Era stato Didì a raccogliere la Juve in cocci dopo che Calciopoli l'aveva precipitata in serie B ed è stato lui a chiudere il cerchio riportando l'Inter al punto in cui era prima di Farsopoli: una squadra che non vinceva nulla, "seru tituli"; infatti, oltre ad essere già fuori dalla Coppa Italia e a trovarsi a 17 punti dalla prima in classifica in campionato, ieri sera è stato proprio il Marsiglia di Didier Deschamps (non propriamente uno squadrone) ad estromettere l'Inter dalla Champions già agli ottavi. E la colpa non è, come non lo era allora, di arbitraggi o fantomatiche cupole o di quel 'qualcosa' che Moratti spesso evoca come la causa dei suoi insuccessi. La causa, ora come allora, era ed è costituita da scelte societarie e di mercato sbagliate. Ma che sia finita un'epoca i tifosi interisti lo sanno. Intervistati da Sky alla fine della gara hanno parlato di ricostruzione totale; arrivando a scagliarsi contro Ranieri per invocare persino Zeman.

Congelata la squalifica di Mazzarri - Il Napoli, assistito dall'avvocato Mattia Grassani, aveva fatto ricorso al TAS di Losanna, che ha deciso di 'congelare' la squalifica che era stata comminata a Walter Mazzarri, che stasera sarà dunque in panchina a Stamford Bridge per la gara di ritorno degli ottavi di finale di Champions League contro il Chelsea. A Napoli i partenopei si erano imposti per 3-1.

Anche il Barça ha il suo dossier - L'ultimo turno ha portato i veleni arbitrali ad intossicare anche la Liga: il Real infatti è passato per 3-2 sul campo del Betis Siviglia, ma buona parte del merito, dicono i catalani, è stata dell'arbitro che ha ignorato due evidenti falli di mano rispettivamente di Xabi Alonso e di Sergio Ramos. E i due falli sono finiti dritti filati nel dossier 'La mano bianca' che contiene altri due 'episodi': una 'parata' di Higuain in quel di Valencia (che ha consentito ai madridisti di portare a casa il 3-2) e un mani di Pepe a Getafe (che ha salvato lo 0-1). Senza questi errori il divario tra la capolista Real e il Barça non sarebbe di dieci punti, ma al massimo di tre. Senza contare gli errori contro i blaugrana, come un goal annullato a Messi a Getafe; senza contare i rigori non concessi al Barça; senza contare le espulsioni tra gli avversari del Real; senza contare le aggressioni impunite di Pepe e Sergio Ramos... Il Mundo Deportivo arriva ad affermare che "la quantità di aiuti arbitrali al Real Madrid non ha precedenti, per lo meno da quando esistono le immagini delle partite per intero"; e continua prospettando l'esistenza di una regia televisiva e mediatica che censura i favori fatti al Real, per favorirne la corsa; fa addirittura l'elenco delle emittenti che sarebbero al servizio del Real: TVE, La Sexta, Canal Plus.

Gli Arabi sbarcheranno a Palermo - Non è un tentativo di invasione della Sicilia, è solo un ambizioso progetto del vulcanico Zamparini, annunciato in una conferenza stampa in occasione della presentazione del nuovo centro commerciale Conca d'Oro nel quartiere Zen; lo scopo è quello di alimentate sogni di gloria con tanto denaro fresco elargito dagli sceicchi: "Gli arabi a livello societario stanno per apportare dei cambiamenti - ha detto - sia da un punto di vista gestionale che amministrativo. C’è un progetto nuovo in atto, a cui stiamo lavorando, per cui rivedremo la struttura sociale da ogni punto di vista per averne una competitiva a livello mondiale. Spero di presentare il progetto che riguarda l’ingresso in società degli arabi entro la fine di questo campionato, ma voglio prima studiare tutto in ogni dettaglio. Non sarà un fondo che fa capo ad uno sceicco, ma credo che saranno più di uno. Sarò alla guida del club, è una condizione, comunque stiamo lavorando ad ampliare il capitale sociale del Palermo. Lo stadio? Abbiamo acquistato un terreno per fare il centro sportivo, i soldi per lo stadio ci sono, ma la burocrazia deve sbloccarsi”. Con lui c'era il saudita Ahmed Zubeidi che ne ha confermato le parole: "Al 100% ci sarà un investimento arabo nel Palermo. E´ stata creata la struttura legale per fare questa operazione, si chiama Mondo Italia. L'operazione è stata firmata nel grattacielo più alto di Dubai al 14° piano in una struttura di 1140 metri quadrati".


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