Taormina attacca Conte e la Juve. Allegri spinge ancora. Juve in cima al mondo.

News, 15 marzo 2012.

La Juventus è la più grande squadra del pianeta: lo afferma ESPN. L'avvocato Taormina offende Conte, definito istigatore di violenza', e la Juventus che 'sta facendo l'ennesimo atto di arroganza'. Allegri preme l'acceleratore sulle polemiche: Abbiamo subito l'episodio di Muntari in una partita decisiva, speriamo non pesi nella volata scudetto; cui prodest? Lezione di tattica a Vinovo: Chiellini migliora ma c'è cautela. A Firenze la Juve troverà un ambiente bollente: per i viola 'è una sfida che vale una stagione'. Zamparini definito alla Disciplinare per le dichiarazioni contro l'arbitro Banti. Il presidente del Sion continua la sua battaglia contro SFL, UEFA e FIFA.

Juventus in cima al mondo - E' la Juventus la più grande squadra del pianeta: non sono i suoi tifosi a dirlo, ma ESPN, prestigiosa rete americana che si occupa di sport. E ha stilato la sua classifica con un criterio ben preciso: sulla base del numero di giocatori che i vari club hanno, nel corso della loro storia, fornito alle Nazionali campioni del mondo. Afferma ESPN: “If we rank clubs by World Cup winners then Juventus are the greatest on the planet", cioè "Se classifichiamo i club in base ai giocatori vincitori dei Mondiali la Juventus è la più grande squadra del pianeta”. Ed è una vittoria netta: 24 sono gli iridati in maglia bianconera e, cosa ancor più significativa, 22 di essi sono italiani (e due francesi, Deschamps e Zidane). E in effetti la Nazionale italiana, per vincere i Mondiali (eccezion fatta per l'edizione 1938 che vide solo due bianconeri in azzurro) nelle altre nostre formazioni campioni del mondo il blocco juventino consisteva rispettivamente di nove (1934), sei (1982) e cinque (2006) giocatori. Dopo la Juve viene l'Inter (con 20 campioni del mondo) poi il Bayern (16). Ai piedi del podio la Roma (15).

Taormina offende Antonio Conte e la Juve - Che l'avvocato Taormina non fosse un amico della Juve era arcinoto da tempo, però ieri, in un'intervista a il milanista.it, sembra davvero aver passato il segno tra la critica, per quanto sgarbata e brusca possa essere, e l'offesa.
Perché quanto dichiarato a ilmilanista.it si commenta da sé. Sul silenzio stampa della Juventus: "Io penso che la Juventus stia facendo l’ennesimo atto di arroganza e con questo silenzio mi dà l’impressione che in queste ore nella società bianconera ci sia molto nervosismo. La squadra avrebbe l’obbligo di pensare a vincere le partite sul campo e non nei palazzi del calcio. Dovrebbe seguire l’esempio del Milan che secondo me vincerà lo scudetto". (sul dossier bianconero sugli arbitraggi): "La Juventus con questo dossier vuole condizionare il campionato ed è arrivata anche a dichiarare la volontà di avere arbitri internazionali per le proprie partite e ciò è di una gravità inaudita. Non è infatti l’unica squadra ad aver subito torti arbitrali, ma anche il Genoa a mio avviso si dovrebbe lamentare perché lo sgambetto di Pirlo nella partita Genoa- Juventus di domenica scorsa non è stato sanzionato. Analizzando, proprio , al ‘Moviolone’ di Biscardi i vari arbitraggi nelle partite di serie A di questa stagione, sono stati notati numerosi casi di illiceità come posizioni erronee di guardalinee che non hanno segnalato i fuorigiochi che quindi hanno portato al goal, falli inesistenti o mancate sanzioni per azioni fallose. A proposito di ciò, questa mattina ho informato il dott. Eugenio Albamonte, magistrato della Procura di Roma, della possibilità che la frequenza di questi errori possa essere ricondotta a un’intenzione dolosa degli arbitri". E le parole più pesanti sono quelle su Conte: "È una persona insopportabile, istigatore di violenza, irruento, aggressivo ed è poco rispettoso dell’avversario. Quando è in difficoltà non riesce a sistemare la partita. Per me Conte non è un buon allenatore e infatti la gestione di Del Piero la dice lunga".
Il caso Taormina ci riporta alla memoria un caso del passato, quello di Zeffirelli, nemico storico dei colori bianconeri e spesso autore di battute di gusto più che dubbio sulla Juve. Ma nel 1989 questa cattiva abitudine gli costò quaranta milioni delle vecchie lire per diffamazione nei confronti della Juventus e del suo presidente Boniperti. Chissà se in corso Galfer qualcuno sarà disposto a riprendere queste vecchie sane abitudini...

Allegri: Speriamo che il goal fantasma di Muntari non sia decisivo - Bacchetta gli altri quando evidenziano gli errori arbitrali, ma è il primo a farlo, con l'intento forse di esortare chi dovrà decidere nelle partite future a 'compensare', anche se il peso che attribuisce ai vari episodi è assolutamente diseguale e sbilanciato pro domo sua. E' così Massimiliano Allegri, ada Palazzo Isimbardi, sede della Provincia di Milano, per una tavola rotonda (organizzata dal Gruppo lombardo giornalisti sportivi) sul tema 'Gestione dei campioni: allenatori a confronto' non si è lasciato sfuggire l'occasione per lanciare ai media il suo appello mascherato da grido di dolore. Sì, perché è tornato a lamentarsi, per l'ennesima volta del goal fantasma di Muntari (mentre ovviamente il goal annullato a Matri nella stessa gara per un fuorigioco inesistente si è immediatamente e irrecuperabilmente cancellato dalla sua mente): "Diciamo che i nostri giocatori hanno esultato e quelli della Juventus si sono fermati. È stata una decisione sbagliata ma fa parte del gioco, ce ne saranno altre da una parte e dall'altra: anche se era una situazione molto chiara non è facile, credo stiano ancora discutendo se Pepe era in fuorigioco o meno... Dopo le partite bisognerebbe parlare più di tecnica e tattica che delle decisioni di arbitri e assistenti. Tensione elevata? Da parte nostra sicuramente no. Se tutte le squadre si mettessero a far dossiers... mi vien da ridere. Però nessuno mette mai in risalto le decisioni a favore. Di certo noi abbiamo subito un episodio come quello di Muntari in una partita decisiva, speriamo non abbia peso nella volata scudetto".
Ovviamente questo episodio non deve influire: pazienza se influiranno gli altri, a partire da quanto accaduto domenica scorsa a Genova (goal annullato ingiustamente a Pepe e mancato rigore su Matri), pazienza se influiranno i rigori negati contro il Siena e a Parma, pazienza se influiranno il bagher fantasma di Seedorf a Bologna e il tuffo ignorato di Boateng, pazienza se influiranno i rigori generosi fischiati pro Milan-che-non-dorme. Il continuo insistere, a livello mediatico, su un episodio, peraltro compensato all'istante, ignorando quelli a favore, e stigmatizzando le contestazioni dell'avversaria diretta, ha in sé un implicito messaggio: che quel risultato non serva alla Juve per sopravanzare il Milan; e chi di dovere provveda a mantenere le distanze. Naturalmente dimentica anche di rilevare come a lui, e più di una volta, siano stati condonati comportamenti che a Conte sono costati una giornata di squalifica.

A Vinovo si è lavorato sulla tattica - Dopo aver fatto ieri una scorpacciata dell'affetto dei tifosi, oggi a Vinovo Conte e i suoi ragazzi hanno lavorato a porte chiuse perché in scena c'era la tattica. Dopo il consueto riscaldamento e una partitella undici contro undici su campo ridotto, Conte ha diviso il gruppo in due tronconi: i difensori hanno lavorato sui movimenti del reparto arretrato, mentre centrocampisti ed attaccanti si sono esercitati nelle conclusioni in porta. Ha chiuso la seduta il lavoro atletico, fatto di una serie di scatti e cambi di direzione.
Ancora incerto per sabato l'impiego di Chiellini: il difensore è vicino al pieno recupero e oggi sosterrà il test decisivo; ma non si farà nulla per affrettarne il rientro, per non rischiare una ricaduta: gli impegni importanti che attendono la Juve nel breve termine consigliano prudenza, anche perché ci sarà il rientro di Bonucci dalla squalifica e Caceres ha dato prova di affidabilità. Anche Barzagli sta rapidamente migliorando; nella migliore delle ipotesi potrebbe rientrare fra dieci giorni, contro l'Inter.

La Firenze viola prepara la gara con la Juve - Per i viola la partita contro la Juve non è mai stata una partita normale e anche quest'anno, già dalla fine della scorsa settimana, l'avevano definita "il sogno calcistico di questa stagione, "una sfida che vale una stagione". E ieri il fischio d'inizio lo hanno dato i 250 tifosi presenti al Franchi per un'amichevole tra la Fiorentina e gli Allievi Nazionali viola. Come gli stessi tifosi avevano auspicato, la società ha aperto i cancelli dello stadio per permettere l'ingresso dei supporters, i quali, più che incitare i loro giocatori, hanno dato vita a cori contro i bianconeri e il loro allenatore. Un segnale del clima che attende Conte e i suoi in riva all'Arno. Sperando che tutto rimanga nei limiti della civiltà.

Zamparini deferito - Il presidente rosanero Maurizio Zamparini è stato deferito alla Commissione Disciplinare Nazionale. "Il Procuratore Federale – esaminate le dichiarazioni rese all’emittente Reterete24 e pubblicate in data 12 marzo 2012 in articoli di stampa e rilevato che non sono state pubblicate rettifiche – ha deferito alla Commissione Disciplinare Nazionale: per violazione dell’art. 1, comma 1, del Codice Giustizia Sportiva in relazione all’art. 5, comma 1, del Codice di Giustizia Sportiva il sig. Maurizio Zamparini, Presidente del Consiglio di Amministrazione e legale rappresentante della U.S. Città di Palermo S.p.A., per avere espresso, mediante le dichiarazioni pubblicate su organi di informazione, giudizi e rilievi lesivi della persona e della dignità dell’arbitro Luca Banti nonché della sua reputazione, adombrando, altresì, dubbi sulla sua imparzialità quale ufficiale di gara".
Queste le dichiarazioni che hanno inguaiato Zamparini: “Non sono incavolato con lui tanto per la mancata espulsione di Heinze, in quell’occasione il giallo ci poteva stare, quanto per il suo costante atteggiamento tenuto nel corso della partita. Ha sempre fischiato a favore della Roma e ha sventagliato ammonizioni in serie contro i nostri giocatori. Il suo atteggiamento non mi è piaciuto. Detesto Banti, ce l’ha con me e con il Palermo. Spero di non vederlo più arbitrare una nostra gara”.

Constantin non si arrende - Chi pensava che le ultime decisioni non favorevoli al Sion avessero fiaccato la tempra combattiva del presidente Christian Constantin dovranno ricredersi, perché lui non ha la minima intenzione di mollare l'osso ed è pronto a contrattaccare. Ha infatti annunciato che non farà sconti a nessuno, in Svizzera come fuori dai confini: "Anche il Tribunale Distrettuale di Berna ha emesso una sentenza in cui dice che il Sion non deve perdere i 36 punti, quindi sono convinto che alla fine la SFL perderà la causa e noi riavremo quello che ci è stato tolto. Spero solo che non sia troppo tardi per l'interesse del campionato". Poi è passato all'attacco di UEFA e FIFA: "Devono stare attenti a quello che fanno perché adesso hanno un fucile puntato contro. Quando infrangi delle leggi federali puoi essere condannato penalmente anche se sei il presidente dell'UEFA".


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