Buffon forever: Coppa Italia e Supercoppa ci darebbero la spinta. Tempo di rinnovi alla Juve.

News, 29 marzo 2012.


 Buffon: Voglio giocare finché mi sento bene, ho stimoli e sono competitivo ai massimi livelli. A Vinovo ieri erano di scena la tecnica e la tattica. Abete vuole un sollecito rinnovo del contratto calciatori, per evitare un altro sciopero. Tredici milioni secondo il Galatasaray son troppi: e Felipe Melo potrebbe essere rispedito a Torino. Anche le azioni della Juve (l'1,5% del capitale) tra i beni sequestrati alla famiglia Gheddafi dalla Guardia di Finanza. Sarebbero imminenti (24-48 ore) clamorosi sviluppi del calcioscommesse con arresti di giocatori anche di serie A. Benitez non è stupito delle feroci critiche di Moratti a Gasperini.

Buffon: Non voglio rubare soldi alla Juve - Gigi Buffon, in un'interessante intervista al 'Corriere dello Sport' ha parlato del passato, del presente e del futuro suo e della Juve. Quanto al suo passato, e in particolare alle critiche subìte lo scorso anno, le giudica ingiuste, tuttavia ha ormai superato qualsiasi risentimento: "'L'anno scorso ho ricevuto tante critiche? Le critiche possono starci, però c'è un limite. So che i sei mesi dopo il rientro non sono stati i migliori della mia vita sportiva, però mi ero ripreso da un'operazione e due o tre errori potevano essermi concessi. Ci sono state anche partite in cui ho parato bene, solo che la situazione era particolare: la Juve andava male, io venivo dall'infortunio, c'era sfiducia. Non ho rancore e conosco le regole: fossi stato il signor nessuno, certe cose non sarebbero successe". Quest'anno ritiene di star facendo in pieno il suo dovere, con alcune parate davvero d'autore: "La più importante a Udine, su Isla. Poi con il Milan in casa, su Boateng. E anche a San Siro, su Mexès e Muntari: tutti hanno parlato del goal-non-goal, dimenticando due interventi niente male". Quanto al suo futuro, è deciso a rimanere alla Juve finché sarà al massimo perché "a me interessa non rubare soldi e quindi giocare finché mi sento bene, ho stimoli e sono competitivo ai massimi livelli: le componenti ci sono tutte e la Juve, ovviamente, ha la precedenza. Poi America e Cina? Ogni tanto ci penso, ma tutto dipende dall'età fino a cui manterrò certi livelli: se dovessi rimanere in Nazionale fino a 38 anni, per esempio, difficilmente avrei poi voglia di andare all'estero". Ritiene che il fattore decisivo nella storia recente della Juve sia Antonio Conte: "Ad inizio stagione ad una Juve così in alto credevo poco, anzi nulla: ci speravo, però non ci credevo. Il segreto è l'ambizione che il nostro allenatore ha dimostrato sin dal primo giorno, supportata da lavoro duro e insegnamenti sul campo. Ci ha conquistato e forgiato caratterialmente: ci hanno spinto il sudore, la forza e il sacrificio, insieme con il nuovo stadio e la voglia di cancellare due brutte annate. Conte mi ha indicato come un valore aggiunto? Penso che per aiutare un tecnico non ci sia altro che le prestazioni: certo, devi anche dare l'esempio fuori dal campo, ma questo è un gruppo di ragazzi uniti e rispettosi, c'era più bisogno di continuità nelle partite. Sentivo che avevamo costruito basi solide". E il presente della squadra è sotto gli occhi di tutti, una Juve che è praticamente l'unica antagonista del Milan, che "ha quattro punti in più, ma non molliamo: dobbiamo dare tutto per non avere ulteriori rimpianti alla fine"; una Juve che è anche in finale di Coppa Italia che "vorremmo sollevare, incominciare a vincere: si innescherebbe un meccanismo importante, dopo tre mesi ci sarebbe la Supercoppa...". E il futuro, ancora lontano, della porta della Juve potrebbe essere il giovane Leali, che Gigi ha visto giocare e giudica "un portiere affidabile, da grande squadra. Anche quando il Brescia viveva il periodo peggiore, non ha commesso errori grossolani: significa avere stabilità mentale, è importante per stare in una big. Essere considerato il nuovo Buffon però può anche stimolarlo o infastidirlo. Da ragazzo mi rompeva un po' essere accostato troppo a qualcuno: nessuno è mai uguale e comunque si può diventare anche più bravi. Al debutto azzurro, in Russia, mi dissero che potevo diventare forte come Yashin: 'E perché non di più?' replicai".
Il contratto di Gigi Buffon scadrà a giugno 2013, ma per lui la Juve sta già pensando (come ha già fatto con De Ceglie fino al 2016), di arrivare presto ad un rinnovo (fino al 2015). Sempre nel 2013 scade il contratto di Barzagli: anche per lui si provvederà al rinnovo con prolungamento (anche solo di un anno). Ancora nel 2013 scadrà il contratto di Conte: vedremo se anche in questo caso vi sarà un prolungamento anticipato; che potrebbe servire ad allontanare le voci di altri club (anche esteri) che avrebbero messo gli occhi sul tecnico salentino.

Tecnica e tattica a Vinovo - Se la prima seduta della settimana aveva avuto un carattere esclusivamente atletico, ieri a Vinovo Antonio Conte ha proposto ai suoi un programma ricco di contenuti tecnici e tattici. Dopo il riscaldamento e lo stretching, i bianconeri hanno affrontato una partitella su campo ridotto con quattro miniporte, una per ogni lato del terreno di gioco. le dimensioni delle porte sono aumentate e le conclusioni in porta sono diventate il pezzo forte della seduta (visto che proprio la scarsa percentuale di azioni concretizzate rispetto all'enorme mole di lavoro svolto sembra essere il fattore che più ha sinora penalizzato la squadra). Infine Conte ha proposte esercizi di circolazione della palla e ha provato alcuni movimenti da riproporre domenica sera contro il Napoli. La partita contro l'Inter ha messo in evidenza la buona condizione di Martin Caceres e uno dei problemi di Conte sarà quello di trovargli posto nella formazione anti-Napoli senza rinunciare a Lichtsteiner (che rientra dopo aver scontato il turno di squalifica. Oggi a Vinovo i bianconeri hanno anche ricevuto la visita di Damiano Tommasi, presidente dell'Associazione Italiana Calciatori, che sta facendo il giro dei ritiri delle varie squadre allo scopo di illustrare un video sul calcioscommesse e spiegare tutte le implicazioni giuridiche del problema.

Abete lancia l'allarme sul nuovo contratto calciatori - Abete teme che si ripeta la storia dell'anno scorso, con una falsa partenza del campionato a causa dello 'sciopero' dei calciatori per il mancato rinnovo del contratto, visto che esso ora scadrà il 30 giugno e si riproporrà il problema del rinnovo: "Un inizio ritardato del campionato come lo scorso anno non deve più ripetersi - ha detto il presidente della Federcalcio - l'ultimo contratto è stato firmato al termine di un percorso molto faticoso, perciò bisognerà mettersi subito al lavoro per il suo rinnovo".

Felipe Melo potrebbe tornare al mittente, cioè alla Juve - Felipe Melo sta disputando in Turchia una buona annata, condita anche da 8 goal in 28 partite; ciononostante il Galatasaray sembra ritenere eccessiva la cifra di 13 milioni di euro fissata come diritto di riscatto e, a quanto riportano il sito turkish-football.com e quello del quotidiano Bugün, non sarebbe disposto a riscattarlo a meno che la Juve non conceda un fortissimo sconto (quasi la metà del pattuito). In caso contrario Felipe Melo, anche contro il suo desiderio, dovrà tornare a Torino, anche se dovrebbe essere solo una tappa di passaggio, perché sembra non essere mai rientrato nei progetti della Juve di Antonio Conte.

Sequestrati beni per oltre un miliardo alla famiglia Gheddafi - I finanzieri del Comando provinciale di Roma, su rogatoria della Corte penale de l'Aja (nell'ambito dei procedimenti per crimini contro l'umanità nei confronti di Gheddafi, del figlio Saif Al Islam e del capo dei servizi segreti Abdullah Al Senussi)
hanno sequestrato patrimoni per oltre un miliardo di euro a componenti della famiglia Gheddafi : partecipazioni azionarie, un immobile sito in Roma un bosco di 150 ettari a Pantelleria e due motoveicoli. Tra le partecipazioni azionarie vi è anche quella in Juventus FC Spa (oltre a Fiat, Fiat Industrial, Unicredit, Finmeccanica, Eni). Il congelamento di queste quote non avrà comunque alcun riflesso sulla governance del club bianconero: in ogni caso, dopo la diluizione provocata dall'aumento di capitale, la quota di Lafico (Libyan Arab Foreign Investment Company, una propaggine della banca Centrale libica riconducibile a Gheddafi) è scesa dal 7,502% all'1,5%.

Calcioscommesse: probabili nuovi arresti, anche in A - Secondo quanto raccontato nel Tg di La7 dal direttore Enrico Mentana, le prossime 24-48 ore potrebbero portare nuovi clamorosi sviluppi in tema di calcioscommesse, con il possibile arresto, da parte delle Procure che stanno svolgendo le indagini (Bari, Cremona e Napoli) di calciatori anche di serie A: "Il mondo del calcio sta col fiato sospeso - ha detto - perché è ormai certo che siamo alla vigilia di una nuova ondata di provvedimenti per lo scandalo del calcioscommesse".
Nel frattempo prosegue l'inchiesta della Procura Federale. Ieri sono stati interrogati i portieri Benassi. del Lecce (che ha negato ogni suo coinvolgimento in un'eventuale combine per Lecce-Lazio) e De Lucia del Livorno (che si è chiamato fuori dalla presunta combine di Atalanta-Livorno). Per Cremonese Monza sono stati sentiti Iacopino, Alberti e Fiuzzi, per Albinoleffe-Padova Vincenzo Italiano ("Ha chiarito tutto, ma gli veniva comunque contestato un ruolo marginale", ha detto il suo avvocato Diana). Lunga l'audizione dell'ex direttore generale del Pescara Fabrizio Lucchesi, ora al Pisa ("Non ero qui in qualità d'imputato, ma come persona informata sui fatti", ha dichiarato), sentito per Piacenza-Pescara, così come il calciatore Gianluca Nicco.
Questi i prossimi appuntamenti:
3 aprile: Federico Cossato (ex tesserato), Michele Cossato (ex tesserato), Sergio Pellissier (giocatore Chievo), Luciano De Oliveira Siqueira (giocatore Chievo), Daniele Padelli (giocatore Udinese), Simone Bentivoglio (giocatore Padova), Marco Rossi (giocatore Cesena), Alessandro Parisi (giocatore Torino).
12 aprile: Dainelli (calciatore Chievo ex Genoa), Milanetto (calciatore Padova ex Genoa);
13 aprile: Mauri (calciatore Lazio), Brocchi (calciatore Lazio); Bertani (calciatore Sampdoria), Shala (ex calciatore).
La notizia della convocazione di Brocchi e Mauri ha allarmato l'ambiente biancoceleste, ma ci ha pensato l'avvocato del club, Gian Michele Gentile, a tranquillizzare tutti: "Ho sentito Lotito in questi giorni, ma non c'è nessun procedimento penale e sportivo nei confronti della Lazio quindi siamo assolutamente tranquilli - ha detto a Radio Sport 24 - La Lazio ha parlato con tutti i suoi tesserati quando è venuta fuori l'indagine di Cremona, avendo ampie rassicurazioni dagli stessi circa eventuali atteggiamenti contrari al codice sportivo. Non è detto che i convocati alle audizioni siano automaticamente inquisiti, ad esempio nel caso di Mauri e Brocchi esse rientrano nell'ambito dell'accertamento di responsabilità altrui. Questa vicenda non deve toccare l'animo di nessun nostro tesserato perchè nessuno è coinvolto direttamente".

Benitez: Moratti? Io lo conoscevo bene - All'indomani del divorzio da Claudio Ranieri per unirsi ad Andrea Stramaccioni, Massimo Moratti, dopo aver lodato dal signorilità di Ranieri, aveva scaricato tutte le responsabilità del fallimento di questa stagione sulle spalle di Gian Piero Gasperini: "La colpa per il disastro di questa stagione è di Gasperini, ha rovinato tutto, ha tolto la grinta all'ambiente e si lamentava in continuazione contro i giocatori, davvero pessimo". Gasperini, esonerato il 21 settembre 2011, dopo tre sole gare di campionato (due sconfitte e un pareggio), la sconfitta nella Supercoppa italiana (ad opera del Milan) e la sconfitta interna in Champions League (contro il Trabzonspor), per il momento non aveva voluto commentare l'uscita di Moratti; la sua in fondo l'aveva già detta a inizio marzo ("Penso che meritassi di essere sostenuto in modo diverso. Credevo di essere arrivato all'Inter perché Moratti e Branca avevano creduto, in base a quello che avevo fatto nella mia carriera, che fossi l'allenatore che potesse andare bene per loro, ma mi hanno chiamato e poi non mi hanno difeso") e in quest'ultima occasione si era limitato ad un laconico: "Non ho nessun commento da fare. Quando sarà il momento opportuno parlerò, ma oggi no".
Non si è invece trattenuto da un velenoso commento Rafa Benitez, alla guida tecnica dei nerazzurri nella prima parte della scorsa stagione, sino al 24 dicembre, quando anch'egli era arrivato ad un divorzio (per incompatibilità di carattere, si potrebbe dire). "Di Moratti ormai non mi sorprende niente".


Foto Gallery