Marotta: Sarà difficile sostituire Del Piero. Conte promosso. Nedved: Indescrivibile Alex.

News, 14 aprile 2012.

Marotta: Ora pensiamo solo al presente, ma un campione come Del Piero non si rimpiazzerà facilmente. Nedved: Quando qualcuno nel mondo dice 'Juve', ha impressa in testa l'immagine di Del Piero. Marchisio: Del Piero, come me, come tutti noi, ora pensa solo a scrivere una pagina importante con questa maglia. Col Cesena Conte potrebbe tornare al 3-5-2. Allegri: Il goal di Muntari pesa in maniera devastante. Ventrone: Conte ha costruito la condizione fisica della Juve partendo dalle motivazioni. Sarà Guida ad arbitrare Cesena-Juventus. Calcioscommesse: La Procura Federale ha sentito Mauri, Brocchi, Gervasoni, Bertani e Shala; e Petrucci ribadisce: la responsabilità oggettiva non si tocca.


Marotta: Non sarà facile trovare il sostituto di Del Piero
- "Spiragli per il rinnovo? Noi in questo momento siamo esclusivamente pensando al presente, non al futuro, ma Alex resta un esempio per tutti. C'è un contratto sottoscritto l'anno scorso, della durata di un anno, che contempla diritti e doveri e prevede che ogni calciatore dia il massimo di sé. Lui è un esempio per quello che riesce a dare in termini di emozioni, prestazioni e goal. Non ci sono parole per definire Del Piero oggi e ieri. Ma le dinamiche del futuro non ci trovano concentrati più di tanto. La concentrazione della Juventus va sullo scudetto e sulla Coppa Italia.  I campioni sono merce rara, nell'immediato è possibile trovarne uno che assomigli a Del Piero. Nel caso Del Piero lasciasse la Juventus, la Juventus aumenterà comunque la qualità e quantità della rosa; un campione come Del Piero non si può rimpiazzare facilmente".
Così
si è espresso Beppe Marotta sullo stato dell'arte in relazione al futuro di Del Piero e di una Juve senza Del Piero. Lo ha fatto a margine della presentazione di un'iniziativa che coinvolgerà presto i ragazzi delle giovanili bianconere, dai Giovanissimi alla Primavera, per consentire loro di conciliare al meglio calcio e studio, senza trascurare né l'uno né l'altro. Si tratta del progetto Scuola Juventus, che inizia con l'istituzione, dalla prossima stagione, delle prime tre classi del Liceo Scientifico, sotto l'egida dell'Istituto Internazionale Edoardo Agnelli e in collaborazione con la Fondazione Giovanni Agnelli: i ragazzi del settore giovanile frequenteranno le lezioni a Vinovo, tra un allenamento e l'altro, coniugando sport ad alto livello e istruzione. "Un buon calciatore parte da una buona testa" è l'imperativo in casa bianconera: ecco allora che la società ha inteso creare uan struttura stimolante e unica nel suo genere, in cui i ragazzi possano esprimere al meglio lo loro potenzialità sia dal punto di vista sportivo che da quello intellettuale.
Ma il primo ad essere stato promosso in casa Juve è Antonio Conte: "Credo che quello che sta facendo Conte sia sotto gli occhi di tutti - ha spiegato Marotta - quindi parlare di rinnovo mi sembra un fatto abbastanza automatico e quindi anche questo è un falso problema nel senso che, come ha detto lui, al momento giusto ci siederemo; il Presidente, chiaramente, è il garante di questo progetto, di questo rapporto e quindi credo assolutamente che si troverà l'intesa molto velocemente".
Marotta ha infine voluto soffermarsi su un altro tema che alla società sta a cuore da sempre: la lotta al razzismo, in ogni sua forma ed espressione. Questo la multa di 30.000 euro comminata alla società bianconera per alcuni beceri cori intonati dai propri tifosi contro il laziale Diakité: "La Juventus è all’avanguardia per debellare il razzismo - ha detto Marotta - Da anni portiamo avanti con l’Unesco il progetto 'Un calcio al Razzismo' e le nostre Giovanili sono un laboratorio multietnico, formato da calciatori di tutti i continenti. Si possono fare delle distinzioni sul valore dei giocatori, sulle loro capacità tecniche. Sicuramente non sul colore. Chiediamo quindi un aiuto ai media, affinché oltre a biasimare gli episodi, siano anche di supporto alla società nel combatterli".

Nedved: Come descrivere Del Piero? Lui è la storia della Juve - Ormai proprio nessuno può parlare di Juve senza parlare di Del Piero, più protagonista che mai ora che sembra prossimo al passo d'addio. Anche perché sta facendo di tutto per farsi rimpiangere. Non ha potuto esimersi dal parlarne anche Pavel Nedved, in un'intervista concessa al sito ufficiale della Uefa: "E' difficile trovare le parole per descrivere Del Piero – ha spiegato - Gioca con la Juve da circa 20 anni: è la storia del club. Quando qualcuno nel mondo dice 'Juve', ha impressa in testa l'immagine di Del Piero. Questo spiega un po' tutto. E' stato molto bello giocare al suo fianco. E' un grande campione. Si è sempre allenato con impegno e grande serietà. Diversamente non avrebbe mai ottenuto così tanto, nonostante tutto il suo grande talento. Come ho detto, è la storia della Juventus”. Una storia di cui Ale, ogni volta che scende in campo, scrive un nuovo avvincente capitolo.
L'altro uomo-copertina di questa Juve è senz'altro Antonio Conte, cui tutti ormai riconoscono grandissimo merito per aver riportato in alto la Juve, sfruttando tutte le più riposte potenzialità di un organico che inizialmente era dato per inferiore a più di una delle contendenti, e che il tecnico ha dovuto ricostruire sul piano motivazionale. Così ne ha parlato Nedved, che molto spesso condivide con lui le giornate in quel di Vinovo: "Conte ha riportato la voglia di lottare, lo spirito della vecchia Juventus. Lo vedo lavorare ogni giorno e sono contento che la Juventus abbia scelto lui. Non è un buon allenatore, è un fuoriclasse. Credo che la sua esperienza come calciatore della Juventus sia cruciale. Sa cosa vuol dire giocare per la Juve, essere alla Juve. Quando ho giocato qui ho capito perché la Juventus era sempre ai vertici, anche quando non era la squadra migliore. Era la voglia di lottare, la grinta, il non arrendersi mai a fare la differenza. Conte ha riportato questo atteggiamento nella squadra ed è sicuramente sulla strada giusta. La Juve può finalmente aprire un ciclo vincente con lui”.
Ale e Conte, due che sanno cos'è la Juve, così come lo sanno Pavel e Andrea: un poker che ha riportato la Juve lassù.

Marchisio: Del Piero, come tutti noi, ora pensa solo al Cesena - "Conoscendolo bene, credo che ora lui si stia godendo questo momento con il gol vittoria contro la Lazio; sicuramente è una persona che non sta andando a trovare pensieri più in là, sta cercando di pensare a questo campionato, a vincere un altro scudetto, per lui molto importante, e anche la Coppa Italia. E credo che poi alla fine lui deciderà che cosa potrà fare, se ci saranno degli spiragli per poter rimanere qui o altro. Io sono convinto che lui, da grande professionista che è, sta pensando solo al Cesena, perché è la cosa più importante ora". Così Claudio Marchisio ha detto la sua sul futuro di Del Piero, comanda cui non poteva certo pensar di sfuggire nella lunga intervista rilasciata a Sky Sport. Al futuro, di Alex come di Claudio ("Il mio sogno è di continuare con questa maglia e di vincere tanto, ma non mi preoccupa quello adesso") c'è tempo per pensare: perché tutti in casa Juve, Del Piero come Marchisio, ora hanno "tanta voglia di scrivere una pagina importante con questa maglia, anche perché, a parte qualche mio compagno che ha già vinto tanto, qui c'è un gruppo che non ha ancora vinto niente. Quindi abbiamo tanta voglia di scrivere una pagina importante e abbiamo la possibilità per farlo, non solo in campionato, ma anche in Coppa Italia. Quindi la cosa importante ora è pensare a domenica, perché abbiamo una sfida che sulla carta può sembrare facile, ma non è così"; infatti, osserva, "c'è anche da dire che noi per strada abbiamo perso punti con squadre cosiddette facili, quindi forse è quello il rammarico; a quest'ora potevamo avere qualche punto in più. La cosa importante, tuttavia, è che anche nei momenti di difficoltà la squadra, con quattro punti sotto, è riuscita a recuperare questo svantaggio e a tornare in testa alla classifica. Quindi ora non bisognerà mollare niente perché anche loro saranno pronti ad approfittarne". Grazie anche alla mentalità portata da Antonio Conte: "Gran parte del merito va sicuramente all'allenatore, ad Antonio Conte, che è arrivato e ha dato quegli input esatti a questa squadra, a noi giocatori che avevamo bisogno di fiducia in noi stessi. Il suo carattere ci ha portati a questo, la sua grande dedizione al lavoro: ogni giorno, partendo dal ritiro ad oggi, ci ha portato a migliorare sicuramente, non soltanto come carattere, ma anche come squadra, come gruppo. Si lavora sempre tanto, ma il lavoro paga sempre. Quindi il lavoro che si sta facendo durante la settimana poi viene fuori durante le partite e si vede che la squadra non soltanto a livello mentale, ma anche fisico, sta molto bene. Con la voglia che abbiamo non mancherà mai". E con il supporto di un club unito, davvero vicino alla squadra: "C'è il presidente Andrea, ma anche la società, anche Pavel, il direttore Marotta, tutti quanti. Ripeto, è stata una stagione dove si è vista subito la voglia di rifarsi da parte di tutti, non soltanto della squadra, dello staff, degli allenatori, ma anche della società; significa che questo è un gruppo, tutti insieme, questa grande famiglia che è la Juventus, si è unita molto in questo e lo si è visto soprattutto in questa stagione, nei momenti difficili, anche la società ci è sempre stata vicina, ci ha protetto nella maniera più idonea".

La Juve si prepara per il Cesena - Ieri pomeriggio lezione di tattica a porte chiuse a Vinovo: tutti presenti, anche Bonucci, che tuttavia si è allenato a parte. Per Cesena Conte potrebbe rispolverare il 3-5-2 inserendo Caceres nel trio difensivo (con Barzagli e Chiellini), a centro campo i soliti tre, sugli esterni De Ceglie e Pepe, Lichtsteiner in panchina e accanto a Vucinic potrebbe tornare Matri. Bisognerà vedere se stamattina in conferenza stampa Conte offrirà qualche primizia sulla formazione: subito dopo la conferenza stampa i bianconeri partiranno per Cesena, dove si svolgerà l'ultimo allenamento.

Allegri: Quanto pesa quel goal di Muntari! - Crediamo che le notti di Massimiliano Allegri siano popolate dall'incubo delle manone di Buffon che afferrano quel pallone già oltre la linea bianca e lo portano fuori; poi nel personale film horror del tecnico rossonero scorreranno i titoli di coda; quando invece nella versione originale completa la storia continua con il goal altrettanto valido annullato a Matri, per un fuorigioco che non c'era. perché in realtà il goal di Muntari pesa quanto il goal di Matri. Ma sentiamo Allegri che parla a ruota libera a Milan Channel: "Spiace dirlo, ma il goal di Muntari al momento pesa tantissimo, in maniera devastante finora". E' la rete che probabilmente pensa lo salverà dal salto nel vuoto, nel caso in cui la stagione rossonera dovesse chiudersi a quota zero tituli (o forse no, c'è sempre il trofeo Berlusconi cui attaccarsi...). Ma lui rimane ottimista: "Credo che lo scudetto lo vinciamo noi". Così il goal di Muntari rischierebbe di non passare alla storia, e sarebbe un vero peccato. Meglio un arrivo al fotofinish con la Juve che ce la fa grazie al fatto che fortunatamente c'è quel goal di Muntari a non rendere devastante l'errore dell'assistente Romagnoli (sempre lui), che ha fatto annullare il goal di Matri.

Ventrone spiega la condizione della Juve: non è solo un discorso fisico - Tutti si stupiscono di vedere la Juve che va ancora a mille all'ora per 90 e passa minuti, a sei giornate dalla dine del campionato, quando molte altre formazioni arrancano con la lingua penzoloni; non se ne stupisce però Giampiero Ventrone, storico preparatore atletico della Juve dell'era Lippi. che conosce bene Conte, e ne condivide la filosofia: "Il fatto che una squadra arrivi così non mi stupisce conoscendo Conte - dice in un'intervista esclusiva a 'Tuttojuve.com' - perché è stato un giocatore che ha avuto modo di confrontarsi con quanto di meglio c'è al mondo. Quello che si vede in campo non è solo un discorso fisico, ma è qualcosa che nasce da dentro, che si tramuta in schemi, accelerazioni. Altra cosa, alla base di ogni successo ci devono essere le motivazioni. Lui ha creato prima di tutto quelle". Perché il fisico da solo non basta ed una squadra che vuol vincer con continuità deve disporre di più opportunità: "Se voi esaminate solamente la mera condizione fisica fate un grosso errore. Tutto questo nasce da molto lontano. Conte prima ha creato nei suoi uomini tutti i meccanismi giusti per provare a creare un sogno e poi ha fatto il resto. Se non ci sono queste basi ci può essere una squadra fisicamente in condizione migliore ma non ottieni i risultati che la Juve sta ottenendo. La condizione fisica è solo una freccia nell'arco di questa squadra. Ad esempio, con la Lazio non sarebbe bastata, si era 1-1. E cosa ha permesso di vincere? Il fuoriclasse. Magari domenica vinci perché a livello tattico sei superiore. Bisogna disporre di più risorse e se poi tutte queste componenti sono a livelli alti ecco i risultati che vediamo". Poi, chiaramente, il fatto di non aver avuto gli impegni della Champions League può aver avvantaggiato un po' i bianconeri rispetto al Milan, che ora appare sulle gambe: "Due partite a settimana con in mezzo una competizione come la Champions ti assorbono e cambiano il modo di lavorare. Ci possono essere problematiche. Una delle cose fondamentali del Milan è Milan Lab che è nato per creare pochi infortuni e curarli in modo semplice. Il problema che quest'anno ci sono stati molti infortuni e questo sorprende. Però, se guardiamo, gente come Maldini e Costacurta hanno giocato fino a quarant'anni grazie proprio a Milan Lab. Perché ora qualcosa non quadra non so, mi fermo qui, mi mancano tanti dettagli". Quindi anche Antonio Conte il prossimo anno dovrà attrezzarsi in modo diverso perché "il coefficiente di difficoltà sarà maggiore".

Cesena-Juventus: arbitra Guida - Sarà Marco Guida a dirigere Cesena-Juventus, valida per la quattordicesima giornata di ritorno, in programma allo stadio 'Dino Manuzzi' di Cesena domenica 15 aprile alle ore 15. Guida sarà coadiuvato dagli assistenti Petrella e De Luca e dal quarto uomo Tagliavento. Queste le designazioni per le altre gare, in calendario per domenica 15 aprile alle ore 15, salvo diversa indicazione in parentesi: Milan-Genoa (anticipo di domani, sabato 14 aprile, alle ore 18): Gervasoni (Niccolai-Di Liberatore; Giannoccaro); Udinese-Inter (anticipo di domani, sabato 14 aprile, alle ore 20.45): Banti (Preti-Copelli; Rizzoli); Novara-Lazio (domenica alle ore 12.30): Orsato (Rosi-Altomare; Baracani); Atalanta-Chievo: Tommasi (De Pinto-Ghiandai; Di Bello); Lecce-Napoli: Bergonzi (Manganelli-Padovan; De Marco); Palermo-Parma: Russo (Dobosz-Carrer; Ciampi); Siena-Bologna: Calvarese (Giallatini-Pegorin; Giancola); Roma-Fiorentina (domenica, ore 20.45): Brighi (Maggiani-Barbirati; Peruzzo); Cagliari-Catania (posticipo di lunedì 16 aprile, ore 20.45, a Trieste): Celi (Vuoto-Romagnoli; Candussio).

Calcioscommesse: sentiti Mauri, Brocchi e Gervasoni - Giornata di gran lavoro in Procura Federale: sentito per tre ore e mezza Mauri, per cinque Brocchi e per dieci Gervasoni. Mauri all'uscita si è dichiarato sereno e tranquillo, come poi ha riportato anche sul suo sito personale. Ammette di essere amico stretto di Zamperini, ma ha precisato di non conoscere né Gervasoni né Ilievski che avrà pur scattato una foto con lui a Formello, ma così come fanno centinaia di tifosi. I legali di Mauri, il penalista Matteo Melandri e il civilista Amilcare Buceti hanno detto di confidare in una rapida definizione della vicenda con conseguente archiviazione della posizione del loro assistito. L'avvocato Dania Manti, legale di Cristian Brocchi, ha detto che il calciatore ha chiarito la sua posizione dimostrando la sua estraneità ai fatti. Gervasoni non ha fatto invece che confermare, con l'aggiunta di pochi dettagli, quanto già deposto nelle 14 ore di interrogatorio a Cremona. Poi sono stati sentiti Bertani (ex Novara, ora alla Sampdoria) e Shala (ex Novara, ora svincolato) che hanno parlato di Chievo-Novara di Coppa Italia 2010 e di Novara-Siena dello scorso anno.
Da martedì in poi sono fissate altre quindici audizioni, tra cui l'ennesima dell'ex difensore dell'Ascoli Vittorio Micolucci, richiamato in causa da Gervasoni anche per un incontro tra lui, Gegic e l'arbitro Bagalini, e quela del genoano Marco Rossi, che dovrà parlare della potenziale combine di Lazio-Genoa (smentita da Mauri, Dainelli e Milanetto).
Il legale della Lazio Gina Michele Gentile, dopo aver affermato che il club biancoceleste è vicino ai due calciatori (Mauri e Brocchi) che non c'entrano niente, ha criticato il principio della responsabilità oggettiva: "Ma se uno calciatore rema contro la società, è mai possibile che ne risponda quest'ultima? Se c'è una responsabilità colposa della società posso capire la responsabilità oggettiva, ma se un calciatore va contro il proprio club perché quest'ultimo dovrebbe pagare? Per questo siamo convinti che il Coni dovrebbe rivedere la posizione normativa".
E ha così suscitato le ire di Petrucci, per il quale la responsabilità oggettiva non si tocca: "Mi auguro che si faccia serena e tranquilla pulizia fino in fondo, come si farà, e dico ai presidenti: lunedì (giorno della prossima Assemblea di Lega di serie A, con la proposta di otto club in merito alla modifica del regolamento sulla responsabilità oggettiva, ndr) pensate ad altro e non pensate a togliere la responsabilità oggettiva che non sarà tolta, mai sarà tolta. I presidenti si mettano l'anima in pace, stiano sereni e tranquilli perché non sarà tolta perché non riguarda solo il calcio ma tutto lo sport non solo italiano. Come si può ancora pensare a togliere uno dei capisaldi dello sport non solo del calcio? Come si può pensare che la Lega si riunisca e di nuovo parli non di etica ma di come alleggerire eventuali responsabilità? Queste sono cose assurde. Ma non ci si rende conto dello spettacolo che una parte del calcio sta dando. Che brutta immagine!".
Più o meno sulla stessa linea Giancarlo Abete: "Attendiamo le proposte che vengono formulate dalla Lega e sappiamo qual è lo scenario di riferimento nel quale si opera. Naturalmente le modifiche in corsa non esistono, nel senso che tutte le situazioni vengono valutate in relazione al quadro normativo esistente nel momento in cui avvengono, però la responsabilità oggettiva è da sempre un presidio del sistema sportivo a livello internazionale. Come ho ricordato più volte, c'è sempre una giurisprudenza che arricchisce il quadro normativo, perché anche su tutta la problematica della violenza, delle attività di prevenzione rispetto a fenomeni che avvengono, nel codice di giustizia sportiva c'è la possibilità di calibrare diversamente la responsabilità dei soggetti qualora abbiano messo in atto tutta una serie di meccanismi che costituiscono o attenuanti o esimenti. Ma questo non toglie che la responsabilità oggettiva rimane un presidio nel sistema sportivo".


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