Sandulli: Terza stella? Sarebbe provocatoria; credo che la Juve non la metterà.

News, 1° maggio 2012.

Sandulli: La Juve ha vinto 27 scudetti, quindi niente stella; sarebbe un atteggiamento provocatorio e la Juventus si accontenterà di festeggiare lo scudetto. La Juve si è allenata sotto la pioggia in una Vinovo invasa dai tifosi. Marotta e Galliani si sono accordati perché Cagliari-Juve e il derby di Milano si disputino in contemporanea. Quagliarella prolunga fino al 2015. Cosmi non sarà in panchina a Torino per squalifica. Punita la Lazio per lo sciagurato finale di Udine. E' Valeri l'arbitro designato per Juventus-Lecce.


Sandulli: Esibire la terza stella sarebbe un atteggiamento provocatorio, non accadrà - Il prof. Piero Sandulli, l'ex presidente della Corte federale che il 25 luglio 2006 scrisse la sentenza su Calciopoli e le relative motivazioni (una sentenza che lo stesso Sandulli il 10 gennaio 2009 ebbe a definire una condanna etica: e adesso abbiamo visto tutti che fine abbia fatto l'etica, calpestata e prescritta) è stato chiamato ieri sera ad intervenire telefonicamente su Antenna 3 (in 'Lunedì di rigore') sulla questione della Terza stella. Già dall'inizio si comprende il Sandulli-pensiero: "So che la terza stella caratterizza praticamente i 30 scudetti, mi pare che in questo momento la Juventus ne abbia 27, se vince il prossimo saranno 28, mi pare ce ne manchino due. Quella è la caratterizzazione di un successo conseguito sul campo, se il successo sul campo non c'è, perché per una ragione qualsiasi è stato sostanzialmente... è venuto meno, non è stato assegnato lo scudetto oppure è stato revocato, io credo che non sia neanche dal punto di vista concreto utile per la stessa società Juventus di assegnarsi qualcosa che in realtà non ha vinto". Peccato che invece quei 29 scudetti la Juventus proprio sul campo li abbia vinti...
E pensa addirittura che la Juve non penserebbe mai di apporre sulle maglie la terza stella: "Non credo che abbiano nessun interesse a farlo, cioè io credo che i risultati che si debbano festeggiare siano quelli conseguiti effettivamente, non ricordare cose che probabilmente alla società stessa non giova ricordare per la ragione che, evidentemente, se sono stati revocati o annullati, vuol dire che in qualche misura c'era qualcosa che non era esattamente opportuno ricordare, soprattutto per la storia della Juventus, che ha un passato glorioso (e, credo, un futuro altrettanto glorioso) da ricordare. Non ha bisogno di queste cose che sono, a mio avviso, scarsamente rilevanti, anche per gli stessi tifosi, insomma. Credo che bisognerebbe affrontare il problema con una maggiore serietà, insomma. Diventa quasi sostanzialmente un argomento di polemica, non un argomento sportivo". Invece per la Juve e i suoi tifosi, quei due scudetti fanno parte di un passato prossimo (anche se i tormentati anni di Farsopoli ci fanno sembrare che sia trascorso un secolo) assolutamente da ricordare a testa alta, perché sono stati anni una Juve che vinceva i campionati con 91 punti e che li vinceva sul campo: e quei due scudetti la Juve li esibisce orgogliosamente allo Juventus Stadium, perché sono suoi e puliti.
Certo, aggiunge Sandulli, forse quello scudetto 2005-06 sarebbe stato meglio non assegnarlo: "Il discorso è che probabilmente quello scudetto revocato alla Juventus non andava assegnato ad alcuno: è una cosa che io da tempo vado sostenendo e ho più volte detto, ma già nel 2006. Questo non significa sostanzialmente che quello che alla Juventus è stato imputato non esisteva, significa semplicemente che può darsi che l'avessero fatto anche altri; ma questo non è legato a ciò che praticamente è il comportamento della Juventus che è stato sanzionato anche in sede di giudizio penale, non soltanto in giudizio sportivo. Che poi anche altri lo possano aver fatto credo che sostanzialmente è irrilevante ai fini di questo discorso". Peccato che proprio che motivazioni della sentenza di Napoli abbiano dichiarato non falsato il campionato 2004-05: e quello del 2005-06, regalato all'Inter, non era nemmeno sotto inchiesta.
E sul fatto che dalla relazione di Palazzi siano emersi macigni a carico di altri club, e segnatamente del club che quello scudetto di cartone si è cucita sul petto, esorta a mettere una pietra sopra: "La Procura federale emise un suo parere alla vigilia dell'estate scorsa e quel parere rilevò che praticamente alcune vicende erano prescritte; e alla prescrizione si può sempre rinunciare ma se non ci si rinuncia bisogna rassegnarsi. In fondo la certezza del diritto è anche legata al fatto che oltre un certo limite non si può più discutere per le stesse cose, altrimenti saremmo ancora a discutere su chi ha ucciso Abele, se è stato Caino o no". Non è necessario andare così a ritroso nel tempo. Basterebbe la revisione del processo sportivo, visto che successivamente alla sentenza sono emerse prove più che rilevanti. Perché se certo non ci si può aspettare che l'Inter, dopo aver indossato per un anno uno scudetto che sapeva non suo, rinunci alla prescrizione: e le sdegnose battute di Moratti all'epoca del cosiddetto tavolo della pace la dicono lunga in proposito.
In ogni caso il prof. Sandulli è convinto che la Juve non vorrà fregiarsi della terza stella e si limiterà a festeggiare lo scudetto: "Io spero che la Juventus sarà contenta di festeggiare sostanzialmente il suo scudetto e quindi quello prenderanno e credo che saranno tutti contenti, anche i giudici che ebbero a sanzionarla, perché vuol dire che in fondo quel periodo è finito e che domani si ricostruisce un periodo diverso. Non sarà comunque opportuno, a mio avviso, per loro farlo. Dopodiché, se questo verrà giudicato dalla Procura come comportamento antisportivo, quindi lesione dell'articolo 1, sarà la giustizia sportiva a doversene occupare. Poi francamente dipende anche dalla Federazione decidere cosa vorrà fare. Ma io credo che sostanzialmente non si arriverà a questa sorta, diciamo, di atteggiamento provocatorio". Sinceramente della felicità di 'quei' giudici non ci può importar di meno, figuriamoci... E non ci sarà mai per la Juve un periodo diverso: quella della Vecchia Signora è una storia di vittorie conquistate sul campo, che dice sempre la verità. E quella della Juve non sarà un provocazione, ma solo una dimostrazione di orgoglio, come bene ha detto Moggi. Quanto alla Federazione, vuole che diventi improvvisamente competente?
Così conclude il prof. Sandulli: "Il processo di Napoli ha sostanzialmente confermato ciò che sostanzialmente la giustizia sportiva ebbe modo di affermare con tempi diversi e con necessità diverse, perché noi avevamo necessità di depositare le decisioni entro la fine di luglio di quel 2006. La giustizia ordinaria è arrivata con i suoi tempi, però ha finito per confermare ciò che la giustizia sportiva ebbe modo di affermare precedentemente. Non so se la giustizia sportiva avrebbe potuto fare di più. In realtà con le carte che si avevano, si è fatto ciò che quelle carte consentivano di fare, se poi c'erano altri soggetti implicati in quel momento nessuno di noi lo sapeva; e non lo sapevano neppure i giudici ordinari dell'epoca, tant'è vero che non c'è stato alcun rinvio a giudizio per soggetti diversi da quelli che poi sono stati chiamati a rispondere anche davanti alla giustizia sportiva. Io credo che in linea di massima ciò che si è fatto è stato un buon lavoro che la giustizia ordinaria ha finito per confermare". Chi ha seguito con attenzione il processo di Napoli e ne ha letto con cura le motivazioni della sentenza sa che non è così: però, per quanti volevano fare della Juve il capro espiatorio delle loro manchevolezze, è stato fatto davvero un buon lavoro. Che con la giustizia e l'etica però non ha proprio nulla da spartire.

Allenamento bagnato a Vinovo - La pioggia battente non ha fermato né i bianconeri, tornati subito a Vinovo, né i tifosi che hanno affollato l'esterno dello Juventus Center per attendere di vedere i loro beniamini, cui hanno chiesto di firmare autografi e di posare per foto ricordo: il più gettonato il solito Del Piero.
Ma la festa è rimasta fuori dal centro sportivo; all'interno Conte ha regalato ai suoi l'ennesima mattinata di lavoro a porte chiuse: per chi ha giocato a Novara c'è stato il consueto defaticante per gli altri il solito menu che, dopo il riscaldamento, prevedeva esercizi di possesso palla, lavoro atletico a base di campi di direzione e partitella finale su campo ridotto.

Milan e Juve sono d'accordo sulla contemporaneità - Il problema della contemporaneità della penultima giornata si era già posto ai primi aprile, quando la Lega calcio aveva deciso che il derby di Milano si sarebbe disputato in notturna, mentre Cagliari-Juve era prevista alle 15. Sull'argomento aveva fatto già inizialmente chiarezza Andrea Agnelli che, nel corso della conferenza di presentazione della sponsorizzazione Jeep aveva dichiarato "Vi volevo informare che noi già ieri abbiamo sentito la Lega che ci ha dato tutte le garanzie del caso: nel caso si arrivasse alla penultima di campionato con ancora un risultato in ballo, con le squadre che stanno giocando per un risultato, ci sarà la contemporaneità. Ieri si è saputo che dopo un colloquio tra Marotta e Galliani, dal Milan è arrivata la disponibilità perché le gare della 37sima giornata si giochino in contemporanea; e la soluzione dovrebbe essere quella di disputarle entrambe alla 20.45. Naturalmente la decisione finale spetta alla Lega che, stante le parole di Agnelli, non dovrebbe frapporre ostacoli. Anche perché la telefonata Marotta-Galliani e l'accordo tra Preziosi e Cellino per far disputare Genoa-Cagliari (a porte chiuse per i noti fatti di Marassi) a Brescia, onde poterla disputare di sera, in contemporanea con le partite delle altre squadre impegnate nella lotta per non retrocedere (mnetr il prefetto di Genoa, per motivi di ordine pubblico, ne aveva imposto la disputa alle 15) fanno pensare che ormai i club procedano in autogestione.

Quagliarella allunga di un anno - Fabio Quagliarella ha prolungato di un ulteriore anno il suo contratto con la Juventus, legandosi al club bianconero sino al 30 giugno 2015.

Giudice sportivo: nessun provvedimento a carico della Juve; Lecce senza Cosmi ed Esposito - Nessuna sanzione a carico dei bianconeri da parte del giudice sportivo.
Il Lecce invece a Torino sarà privo di Esposito, espulso contro il Parma per doppia ammonizione "per comportamento scorretto nei confronti di un avversario, è stato squalificato per una giornata e salterà dunque la trasferta di Torino". Inoltre Serse Cosmi non potrà sedere in panchina allo Juventus Stadium, essendo stato sanzionato dal giudice sportivo con un turno di squalifica "per avere, al termine della gara, sul terreno di giuoco, assunto un atteggiamento intimidatorio nei confronti dell'Arbitro, a cui rivolgeva un'espressione irriguardosa; con recidiva specifica".
Inoltre in giudice sportivo, con riferimento alle gare dell'ultimo weekend, ha squalificato per una giornata altri cinque giocatori che. già in diffida, sono stati nuovamente ammonito nell'ultimo turno di campionato per comportamento scorretto nei confronti di un avversario: si tratta di Barrientos (Catania), Benatia (Udinese), Dzemaili (Napoli) Gobbi (Parma) e Santana (Cesena).
Ammoniti, diffidati e multati di 5.000 euro Mario Beretta, allenatore del Cesena (per avere, al 47' del secondo tempo, contestato platealmente una decisione arbitrale soffermandosi quindi, dopo la consequenziale espulsione, nel recinto di giuoco sino al termine della gara; quest’ultima infrazione rilevata da un collaboratore della Procura federale) e il suo vice Massimiliano Canzi (per avere, al 49' del secondo tempo, contestato platealmente una decisione arbitrale soffermandosi quindi, dopo la consequenziale espulsione, nel recinto di giuoco sino al termine della gara; quest’ultima infrazione rilevata da un collaboratore della Procura federale).
Multa e ammenda di 30.000 euro con diffida alla Roma "per avere suoi sostenitori, al termine della gara, dalla 'Curva Sud', lanciato nel recinto di giuoco un accendino, che colpiva al volto il Vice Procuratore federale, senza conseguenze lesive; per avere inoltre, nel corso ed al termine della gara, lanciato nel recinto e sul terreno di giuoco bengala, petardi e oggetti di varia natura (accendini, monete e cosi via)"; ammenda di 8.000 euro al Bologna "per avere suoi sostenitori, nel corso della gara, esposto uno striscione dal tenore ingiurioso nei confronti del Presidente della squadra avversaria; per avere inoltre, al 17' del secondo tempo, fatto esplodere un petardo nel recinto di giuoco".

Stangata la Lazio - Lo sciagurato finale di Udine è costato caro alla Lazio: 20.000 euro di multa alla Società "per aver omesso di impedire, al termine della gara, l'ingresso non autorizzato nel recinto di giuoco di un proprio dirigente e di un collaboratore, che spingeva un dirigente della squadra avversaria, facendolo cadere al suolo". Quattro giornate di squalifica al portiere Federico Marchetti "per avere, al termine della gara, sul terreno di giuoco, posto da tergo le mani sulla spalla dell'Arbitro, spingendolo con veemenza"; e tre turni a Dias "per avere, al termine della gara, nel recinto di giuoco, assunto un atteggiamento aggressivo e gravemente intimidatorio nei confronti del Quarto Ufficiale venendo trattenuto con la forza dai presenti".

Valeri dirigerà Juventus-Lecce - Sarà Paolo Valeri a dirigere Juventus-Lecce, in programma allo stadio Juventus Stadium domani, mercoledì 2 maggio alle ore 20.45; sarà coadiuvato dagli assistenti Grilli e Cariolato, quarto uomo Gava. Queste le designazioni per le altre gare, in calendario per mercoledì 2 maggio alle ore 20.45, salvo diversa indicazione in parentesi: Chievo-Roma (anticipo di stasera, martedì 1° maggio, alle ore 18): Banti (Passeri-Bianchi; Nasca); Napoli-Palermo (anticipo di stasera, martedì 1° maggio, ore 20.45): De Marco(Viazzi-Liberti; Peruzzo); Catania-Bologna: Palazzino (De Pinto-Citro; Ostinelli); Cesena-Udinese: Damato (Mazzoleni (Ghiandai-Giordano; Russo); Lazio-Siena: Celi (Nicoletti-Romagnoli; Giacomelli); Milan-Atalanta: Guida (Manganelli-Padovan; Brighi); Parma-Inter: Orsato (Di Fiore-Marzaloni; Romeo).


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