Conte: Il Milan? Dirò tutto alla fine. E vuole la spinta dello Juventus Stadium.

News, 2 maggio 2012.

Antonio Conte chiede al pubblico dello Juventus Stadium il massimo appoggio, la spinta finale verso un sogno incredibile: quindi che sia bolgia (ma con fair play...). Conte rifiuta di rispondere alle continue provocazioni di Allegri sul goal di Muntari; lascia paranoie e ossessioni al rivale; ma un sassolino non può fare a meno di toglierselo dalle scarpe. I bianconeri convocati sono 22: manca ancora Pepe. Niente contemporaneità per il 37simo turno: la Lega (tradotto: le pay tv) dice no. Il ricorso del Lecce è stato accolto: Cosmi sarà in panchina. La Juve continua l'inseguimento a Pogba e Verratti.

Conte vuole la bolgia - In una breve intervista rilasciata a Juventus Channel Antonio Conte ha chiesto al pubblico l'ultimo sforzo per sospingere la Juve verso il traguardo finale: "Abbiamo bisogno del dodicesimo e del tredicesimo uomo in campo, perché mai come domani non dev'essere il dodicesimo, ma dev'essere il dodicesimo e il tredicesimo. Siamo vicini a coronare un sogno che avrebbe qualcosa di incredibile, abbiamo avuto un supporto fantastico da parte dei tifosi, però adesso deve diventare ancora più forte. E voglio che domani, veramente, il tifoso dal primo minuto al novantacinquesimo sia il dodicesimo e il tredicesimo uomo in campo".
Dunque stasera sia bolgia. Ma con giudizio e fair play. Perché non dobbiamo scordarci che lo Juventus Stadium è in diffida: e chiudere una bella annata, comunque vada, con lo stadio vuoto e muto, sarebbe una beffa tremenda.

Conte: Il goal di Muntari? Niente paranoie, please - Conte, nella conferenza stampa pre-Lecce, non manca di battere sul solito chiodo: bando alle celebrazioni, la Juve in questo momento deve pensare solo a se stessa. "Noi lottiamo per qualcosa di bello, di magico... Noi dobbiamo pensare assolutamente a noi, come dico sempre - ha ribadito - anche perché non abbiamo niente in mano in questo momento, tra virgolette: perchè abbiamo già qualcosa di straordinario in mano che è la card della Champions, che già per noi è qualcosa di straordinario, è già un obiettivo fondamentale centrato; abbiamo la finale di Coppa Italia e in più siamo in corsa per coronare un sogno. Quindi dobbiamo pensare assolutamente a noi, dobbiamo fare corsa su noi stessi, cercando di ottenere il massimo dalla partita di domani, cercando di vincerla". Ma la domanda sul goal di Muntari non è mancata, anche perché Allegri, nella sua conferenza stampa, il giorno precedente, pur non nominandolo, aveva detto come determinante ai fini dello scudetto il peso dell'esito dei due scontri diretti. E allora, pur dando appuntamento, per far sentire tutta la sua campana, a quando tutto sarà finito, Conte qualche sassolino se lo toglie: "Guarda, io ti dico sinceramente, da questa spirale mi tolgo. Mi tolgo perché rischiamo di andare nella paranoia e nell'ossessione, quindi problemi suoi, assolutamente. Detto questo, a me hanno insegnato sempre a parlare dopo aver vinto. Quindi parlerò nel momento in cui il campionato sarà concluso, al di là della vittoria o della sconfitta. Io ho qualche chicca... una ve la posso anticipare: si parla tanto del confronto diretto, ma dopo il confronto diretto noi siamo arrivati a giocare due partite a meno sette dal Milan. Se l'è dimenticato qualcuno. Non mi sembra che noi ci siamo messi davanti a frenare la corsa del Milan. E' una chicchetta: aspetto la fine del campionato poi per dire la mia, a bocce ferme, se avremo vinto qualcosa, sulla differenza tra noi e loro. Ma questa è una chicchetta che ogni tanto forse qualcuno si vuole dimenticare. Ma loro si sono trovati prima di Fiorentina-Juve e prima di Juve-Inter a più 7. Poi non è che ci siamo messi noi davanti a fermare il Milan. Si sono fermati. Quindi, che si facciano delle considerazioni opportune e obiettive".
Dribbla abilmente le domande sui rinnovi di Del Piero e Borriello, domande che miravano ad esplorare la possibilità che lo stesso Conte faccia pressione sulla dirigenza per ottenere il rinnovo del primo e il riscatto del secondo. Ma su questi argomenti per Conte non si passa: "Non mi stancherò mai di ripetere, pensiamo al presente, perchè il presente è più importante di qualsiasi altra cosa. Quindi pensiamo al presente, cerchiamo di costruire un presente bello e un futuro straordinario" e "Pensiamo al presente, concentriamoci per fare qualcosa di straordinario come fu quello scudetto. Anzi, di super straordinario. Noi stiamo costruendo e abbiamo costruito qualcosa di importante, però non perdiamo di vista l'obiettivo, perchè l'obiettivo ancora non è stato raggiunto, un obiettivo insperato, un obiettivo inimmaginabile a inizio campionato, però è lì a portata di mano. Concentriamoci su quello, tutte le altre cose sono cose secondarie, sono cose che affronteremo quando sarà il momento necessario".

Conte ne convoca ventidue: ancora out Pepe - Terminata la seduta di rifinitura, i bianconeri hanno lasciato in pullman lo Juventus Center di Vinovo per raggiungere la sede del ritiro pre-gara, un hotel della vicina Leinì.
Conte ha convocato ventidue giocatori: gli stessi della gara col Novara, con l'aggiunta di Matri, al rientro dal turno di squalifica. Questo dunque l'elenco dei convocati: Buffon, Manninger, Storari, Chiellini, Caceres, De Ceglie, Barzagli, Bonucci, Lichtsteiner, Marchisio, Elia, Padoin, Pirlo, Vidal, Giaccherini, Estigarribia, Marrone, Del Piero, Vucinic, Quagliarella, Borriello, Matri.
Non c'è Pepe, come aveva lasciato presagire Conte in conferenza stampa: "Pepe... ieri ha fatto ancora allenamento a parte, la caviglia è gonfia. C'è sicuramente da parte sua tanta voglia, tanto entusiasmo di esserci, però bisogna fare delle grandi valutazioni, anche perché il campionato comunque non finisce domani e ci sono altre due partite più la Coppa Italia. Per il resto, Del Piero ha recuperato dall'affaticamento muscolare che aveva all'adduttore, Quagliarella sta benino, quindi faremo le valutazione necessarie, tenendo conto, come dico sempre, di cosa mi diranno i calciatori. E' un momento importante ed è giusto che ci prendiamo delle responsabilità".

Contemporaneità: Spunta la Lega e fa saltare tutto - C'era l'accordo tra Juve e Milan e l'ok della Lega pareva scontato. Ma inopinatamente la Lega ha detto no. Perché inopinatamente? Perché quando la Lega, il 5 aprile, aveva varato il calendario degli anticipi e dei posticipi sino a fine campionato, alla Juventus, che a quell'epoca era ancora all'inseguimento del Milan, la cosa non era affatto piaciuta. E si doveva essere mossa subito se il presidente Andrea Agnelli, alla conferenza di presentazione della sponsorizzazione Jeep, aveva detto in proposito: "Vi volevo informare che noi già ieri abbiamo sentito la Lega che ci ha dato tutte le garanzie del caso: nel caso si arrivasse alla penultima di campionato con ancora un risultato in ballo, con le squadre che stanno giocando per un risultato, ci sarà la contemporaneità". Ma qualcosa ha cambiato le carte in tavola: e, a quanto pare, sono state le pay tv che, forti degli accordi sottoscritti, non vogliono che due gare importanti, passibili entrambe di far registrare un boom di ascolti, si disputino in contemporanea: anche se, a meno di un'improbabile sconfitta rossonera di stasera e di un concomitante successo bianconero, l'esito finale del campionato sarà inevitabilmente ancora in gioco.
Una marcia indietro quantomeno discutibile.
La Lega ha lasciato aperto solo un piccolo spiraglio: nel caso il Milan dovesse avvicinarsi ulteriormente alla Juve (o, peggio ancora, raggiungerla) ci sarà l'ok.
Hanno vinto le tv, dunque, perché gli accordi prevedono la contemporaneità solo all'ultimo turno.
L'unico ostacolo potrebbe venire da Trieste, le cui strade domenica pomeriggio saranno invase dai tremila maratoneti della Bavisela, una competizione di rilevanza europea: il che potrebbe indurre le autorità locali a chiedere lo spostamento alla sera, per motivi di ordine pubblico. La Lega ci penserà, eventualmente, domani. I meno rispettati saranno, ancora una volta, i tifosi che devono organizzare la trasferta.

Cosmi ci sarà - Cosmi potrà sedersi in panchina allo Juventus Stadium: infatti la Corte di Giustizia Federale si è riunita ieri pomeriggio per discutere il ricorso del Lecce "avverso la squalifica per una giornata del tecnico Serse Cosmi. Il ricorso, presentato dall'avv. Saverio Sticchi Damiani, è stato accolto: la squalifica è stata commutata in diecimila euro di multa più diffida".

La Juve continua ad inseguire due giovani - Gli uomini mercato bianconeri, si dice, sono alla caccia del chiacchieratissimo top player, impresa non semplice, perché è un colpo che non si può sbagliare; e le esperienze fatte negli scorsi anni dimostrano che non è facile; oltretutto occorre contemperare i desiderata di Conte (quanto a caratteristiche che il prescelto dovrà avere) con l'esborso economico (acquisto più ingaggio). Quindi per ora si allacciano contatti, si sondano procuratori, ma nulla più.
Qualcosa sembra muoversi invece sul fronte dei giovani: da tempo viene accostato alla Juventus il nome di Paul Pogba, diciannovenne centrocampista del Manchester United col contratto in scadenza, assistito da Mino Raiola. A un certo punto la cosa pareva fatta, ma lo United aveva rilanciato e il ragazzo esitava; ora, dopo tanti tira e molla, dicono gli esperti di calciomercato capeggiati da Gianluca Di Marzio, il francesino di origini guineiane sembra aver deciso.
Anche Marco Verratti, diciannovenne gioiellino di centrocampo del Pescara di Zeman sembra vicino. Un'intervista rilasciata l'altroieri dal ragazzo a SkySport traboccava di entusiasmo alla prospettiva di poter vestire a breve la maglia della Vecchia Signora, di cui il ragazzo è anche da sempre tifoso. Con l'entourage di Verratti l'accordo dovrebbe essere già stato raggiunto, manca ancora quello col Pescara, che pare spari alto (intorno agli 8 milioni); Marotta sta trattando.


Foto Gallery