Terza stella? La 'maglia con sorpresa' di Agnelli e le regole di Abete.

News, 8 maggio 2012.

 

Agnelli: E' un momento di estremo orgoglio; siamo tornati a vincere e gli scudetti che abbiamo vinto sono 30: ci sarà una bella sorpresa sulla maglia. Ribatte Abete: Siamo tutti preparati da parecchio tempo; siamo un'istituzione sportiva che rispetta le sue regole; e le faremo rispettare. Nedved: Lo sanno tutti che i nostri scudetti sono 30 e ce li teniamo stretti. Moggi: La Juve e i suoi tifosi meritano questo scudetto e la stella; senza Calciopoli saremmo già a 35. E' qui la festa: Juventus-Atalanta domenica si gioca alle 15. Calcioscommesse: sono attesi per oggi i deferimenti di Palazzi per il primo troncone della sua inchiesta. Vidal salterà per squalifica l'ultima partita di campionato. Sono uscite le motivazioni che spiegano perché la Cassazione ha dato ragione alla Panasiti. La Calciopoli turca si conclude senza retrocessioni o penalizzazioni.

Andrea Agnelli anticipa: Sulla maglietta credo che i nostri tifosi potranno avere delle belle sorprese... - Il presidente Andrea Agnelli non era a Trieste ad esultare con la squadra: ha assistito al felice epilogo di questo campionato da casa; ci hanno pensato Marotta e Nedved a rappresentare la società e a confermare quello che le migliaia di tifosi juventini gridavano e mostravano a tutti con striscioni, cartelli, sciarpe e quant'altro: la Juve aveva vinto il suo trentesimo scudetto, i 29 che già fanno bella mostra di sé allo Juventus Stadium più il titolo 2011-12, impreziosito da 37 gare disputate senza mai una sconfitta e dal vanto di aver esibito anche un bel gioco. Senza nemmeno aiutini, anzi: contro tutto e contro tutti, come un paio di mesi fa (nel bel mezzo dell'infuriare delle polemiche arbitrali) Andrea aveva orgogliosamente detto, "consapevoli del fatto che la nostra forza è sufficiente per ottenere risultati"; e la sua 'previsione' si è rivelata azzeccata. Moto di orgoglio che Andrea ha ripetuto oggi, nel momento della gioia e del trionfo, suo e di tutti noi: "E' un momento di estremo orgoglio per tutti gli juventini. Credo che questa sia la cosa più importante: ieri sera essere a casa davanti ai teleschermi e vedere cosa succedeva a Roma, cosa succedeva a Milano, cosa succedeva a Torino; è veramente il momento di un orgoglio ritrovato e questa è la cosa di cui sono assolutamente più felice. C'è tantissima emozione, tantissima emozione che è anche raccogliere i frutti di due anni di lavoro da parte mia fino all'ultimo dei magazzinieri, come si usa dire, una società che è stata rinnovata al 100%: tutto il gruppo dirigente nuovo, tutto lo staff tecnico, tutto il gruppo dirigenziale, un azionista che ci è stato vicino; è stato un percorso tortuoso, difficile; l'anno scorso credo che verso febbraio-marzo, quando avevamo dei problemi, io dicevo che se l'anno dopo, di quel periodo, avessimo avuto i problemi che ci siamo trovati dopo il mio primo anno avremmo avuto dei problemi così non è stato: gli investimenti fatti sia il primo anno che il secondo hanno dato i loro frutti. E poi credo che la ciliegina sulla torta, quel qualcosa in più che ha funzionato da acceleratore, è Antonio Conte, che è il nostro capitano, il nostro condottiero, che ha fatto sì che il messaggio che io trasmettevo in sede lo trasmettesse in campo. Lui è sicuramente uno dei principali artefici, ma non possiamo dimenticare il lavoro fatto da parte di Marotta, da parte di Paratici, da parte di Gianni Rossi, da parte di Nedved, da parte dell'area commerciale, che sta tornando ad avere dei risultati buoni: è il lavoro di una società di una certa dimensione, di una società che ha ritrovato il suo orgoglio, la sua voglia di esistere, la sua voglia di essere e l'ha fatto come? Nella maniera che le è più naturale: vincendo. Noi abbiamo chiuso il nostro famoso cerchio, cui io ho fatto spesso riferimento: che noi riusciremo ad essere di nuovo noi stessi quando saremo tornati a vincere. Oggi siamo tornati a vincere".
Il fatto che l'Inter, con la vittoria nel derby, abbia praticamente consegnato lo scudetto alla Juventus, gli è stato chiesto, può essere considerato un segnale di distensione? "Io credo che un segnale sicuramente importante è che abbiamo giocato 27 partite, non averne persa una, avere la miglior difesa: questo è un gran segnale. Noi ripartiamo guardando noi stessi. Siamo tornati a vincere ed è la dove noi vogliamo essere. Gli scudetti che noi abbiamo vinto sono sicuramente 30 sul campo. Se guardo anche a quelle che sono le attività giudiziarie, nel 2005-2005 da Napoli hanno detto che il campionato non fu alterato; il 2005-2006 non è neanche stato investigato, quindi direi che sul campo quantomeno nessuno ce li toglie sono assolutamente 30 scudetti. Sulla maglietta? Credo che i nostri tifosi potranno avere delle belle sorprese... La battaglia fuori dal campo? Ma quelle sono attività che vanno avanti, la parità di trattamento credo che sia qualcosa che tutti quanti noi vogliamo: la vogliamo nell'ambito della giustizia sportiva, la vogliamo nell'ambito della giustizia ordinaria, la vogliamo nell'ambito della nostra vita; non possiamo avere disparità di trattamento. La parità di trattamento è un tema che è caro alla società tutta".

Abete: Sulla terza stella faremo rispettare le regole - Abete ha avuto tempo per studiare, per tutto il tempo in cui Milan e Juve si son date battaglia in campionato: ed ora si sente competente ed in grado di entrare nell'agone per la terza stella. Questo in sintesi il succo delle 'risposta' indiretta sulla questione, come l'ha fornito il presidente federale a margine della presentazione del Comitato Etico della Lega Pro: "La prima riflessione, perché bisogna sempre andare per ordine, è quella di fare anzitutto i complimenti sentiti alla Juventus per questo successo. Stamattina ho telefonato ad Andrea Agnelli; e quindi gli ho fatto i complimenti, naturalmente nella mia qualità di presidente della Federazione perché, al di là del naturale rapporto che esiste tra le tifoserie, fortunatamente tante, esistenti nel nostro paese, il ritorno ai vertici della Juventus è comunque un segnale importante per tutto il calcio italiano, per quello che la Juventus ha rappresentato, per il momento di grande difficoltà che ha vissuto e per la capacità di ritornare ai vertici, oggi del calcio italiano, e speriamo in prospettiva con ottimi risultati anche a livello europeo. Attendiamo di conoscere qual è il contenuto della sorpresa. Come ho detto prima comprendo perfettamente, peraltro eravamo e siamo tutti preparati, ma non da oggi, ma da parecchio tempo, essendo stata una sfida tra Juve e Milan che va avanti da parecchi mesi, che questo è e sarà un grande argomento a livello di comunicazione. Noi siamo un'istituzione sportiva che rispetta le sue regole, l'autonomia degli organi di giustizia, ha i suoi modi di operare e siamo comunque dei soggetti che faranno rispettare le regole e poi ovviamente se ci saranno sviluppi in questa vicenda li affronteremo strada facendo e a fronte di sviluppi daremo i riscontri ma sempre con grande tranquillità. Tutti quanti noi che, come è giusto e come ha ricordato Alessandro Del Piero sentirsi nel cuore, voglio dire, per un tesserato, diciamo, i trenta ... scudetti, la realtà collegata alle decisioni assunte da organi che sono organi primari nell'ambito della valutazione di quello che è avvenuto portano a riscontri diversi". Regole federali in merito al momento non ne esistono: anche se naturalmente nulla impedisce che ne scrivano una in corsa, non sarebbe la prima volta. Quel che è certo è che quei trenta titoli non sono solo nel cuore dei tifosi juventini: sono il verdetto del campo, i 29 che allo stesso Abete sono stati esibiti, senza suscitare da parte sua nessuna reazione scandalizzata, quando ha assistito all'inaugurazione dello Juventus Stadium. E 29 più 1 dà come risultato 30: e ciò significa 'terza stella'.

Nedved: Lo sanno tutti che gli scudetti sono 30! - Dal Nereo Rocco di Trieste al green dei 'Roveri' di La Mandria (Torino), dove ha preso parte alla maratona golfistica a scopo benefico organizzata dalla fondazione Vialli e Mauro (erano presenti non solo campioni del golf come Matteo Manassero, ma anche numerosi calciatori di ieri e di oggi, tra cui Del Piero, Cruyff, Tacchinardi, Donadoni, Panucci e Rampulla. E Pavel Nedved dice di non avere ancora le parole giuste per definire la vittoria di questo scudetto: "E' troppo fresco, non ci rendiamo ancora conto è stato veramente emozionante però siamo molto contenti. Adesso possiamo essere tranquilli e programmare il nostro futuro". Ma su certe questioni ha le idee ben chiare e sicure: "Le discussioni sulla Terza Stella? Mi lasciano tranquillo, sono trenta gli scudetti, è il numero giusto, lo sanno tutti, sono vinti in campo perciò noi li teniamo stretti". Del calciomercato dice: "C'è tempo per poter lavorare. Sappiamo che abbiamo a volte un po' faticato nel fare goal e allora magari cercheremo di intervenire lì".

Moggi: La Juve vince meritatamente lo scudetto della terza stella: in ritardo di sei anni - Luciano Moggi, nel corso della trasmissione 'Ieri, Moggi e domani' (Gold tv, Telecolor, Rete 7 e Telespaziotv), ha commentato con soddisfazione la conquista dello scudetto numero 30 da parte della Juventus, trofeo che giudica meritatissimo: "Ha vinto la squadra che più ha meritato nel corso della stagione. La Juventus si è laureata campione d’Italia per la trentesima volta nella sua storia perché sin dalla prima giornata ha giocato il miglior calcio del campionato, dimostrando una grandissima condizione agonistica per l’intero torneo. E anche se in alcuni momenti della stagione ha peccato in concretezza non ha mai perso una partita e merita assolutamente di tornare a festeggiare dopo 6 lunghissimi anni di inferno e purgatorio. Lo meritano soprattutto i tifosi juventini". Della Terza Stella dice: "Finalmente la Juventus potrà indossare sulla propria maglia la trentesima stella, che senza Calciopoli sarebbe arrivata già molti anni fa. Quella squadra era talmente forte che senza quello scandalo ora forse staremmo a festeggiare lo scudetto numero 35". E conclude: "E così, dopo il derby di ieri sera, mentre l'Inter ricorderà sempre il 5 Maggio, ai rossoneri toccherà il 6 Maggio!”

L'ultima di A domenica sarà divisa in tre blocchi - Nell'ultima giornata, la trentottesima, ci saranno tre blocchi di partite: la Juve, per la festa, ha chiesto di anticipare la partita con l'Atalanta, e giocherà alle ore 15; è stato anticipato anche il Milan, impegnato in casa col Novara. Alle 18 si giocheranno Cesena-Roma e Parma-Bologna. Tuttle le altre saranno alle 20.45, in contemporanea: per la lotta la tero posto saranno molto importanti Catania-Udinese e Lazio-Inter; per la lotta salvezza sono decisive Chievo-Lecce e Genoa-Palermo.

Calcioscommesse: attesa per i deferimenti - Sono attesi per oggi i primi deferimenti annunciati dal procuratore federale Palazzi e Abete: sfoceranno in un processo che si terrà dopo la fine del campionato di serie A, ma riguarderanno quasi esclusivamente tesserati e squadre di serie B, di Lega Pro e di serie D; per la serie A, escluse Atalanta, Novara e Siena, si dovrà attendere il secondo troncone, quello post-europei: solo allora potrebbero essere prese in esame le posizioni di Lazio, Genoa, Chievo, Lecce; di Mauri, Brocchi, Dainelli, Marco Rossi, Pellissier, Luciano, Milanetto, Benassi e Corvia, giocatori già sentiti dalla Procura sportiva ma cne, quand'anche Palazzi li dovesse ritenere deferibili, non lo saranno comunque prima di luglio. I primi deferimenti del calcioscommesse 2012 riguarderanno infatti la serie A solo per alcune situazioni: come quella di Cristiano Doni (e quindi dell'Atalanta per responsabilità oggettiva), di Cristian Bertani e del suo (ex)Novara (che a sua volta potrebbe essere chiamato in causa per la responsabilità oggettiva). Situazione molto particolare quella del Siena: nonostante Palazzi abbia già interrogati due dirigenti, il direttore generale Perinetti e il direttore sportivo Faggiano, l'ex viceallenatore Stellini e cinque giocatori della scorsa stagione, senza aver prima ascoltato il presidente Mezzaroma la società al momento non rischia la responsabilità diretta (che comporterebbe la retrocessione), ma potrebbe incorrere in un deferimento per responsabilità oggettiva, dato che il suo ex centrocampista Filippo Carobbio, tra gli arrestati di Cremona dello scorso dicembre, è reo confesso, e quindi sicuro squalificato, pur con le prevedibili riduzioni di pena se sceglierà il patteggiamento, proprio come era successo al primo pentito della scandalo, Vittorio Micolucci, che lo scorso agosto fu squalificato per 14 mesi e che ora potrebbe incappare in un nuovo deferimento, visto è tornato a deporre, aggiungendo conferme su nuovi episodi citati da Gervasoni e dettagli che aveva omesso precedentemente; il suo Ascoli era stato penalizzato di sei punti. A rischiare, in serie B, sono una quindicina di squadre (tra cui alcune in zona play-off) e una sessantina di tesserati.
Intanto, nell'ambito dell'inchiesta della Procura di Bari sul calcioscommesse sono in corso accertamenti anche bancari da parte dei carabinieri sul conto di Pierandrea Semeraro, figlio del patron del Lecce, per indagare in merito alla possibilità che abbia avuto un ruolo nella combine del derby Bari-Lecce che fece guadagnare ai giallorossi la permanenza in serie A.

Giudice sportivo: squalificato Vidal - Vidal salterà l'ultima di campionato: nella vittoriosa gara di Trieste è stato ammonito e, essendo già in diffida, è stato sanzionato con un turno di squalifica. Sono stati inoltre squalificati per due giornate quattro calciatori espulsi nell'ultimo weekend: Palacio (Genoa), Dzemaili (Napoli), Stendardo (Atalanta) e Morleo (Bologna). Per un solo turno l'espulso Kucka (Genoa) e altri 12 giocatori ammoniti, e già in diffida: Abate (Milan), Aronica e Cavani (Napoli), Julio Cesar (Inter), Cossu e Pisano (Cagliari), Delvecchio e Miglionico (Lecce), Lodi (Catania), Silvestre (Palermo), Taddei (Roma) e Mascara (Novara).
Ammoniti con diffida e multati di 5.000 euro il direttore sportivo dell'Inter Piero Ausilio per avere, durante l'intervallo, negli spogliatoi, rivolto all'Arbitro un'espressione ingiuriosa; e il direttore sportivo del Genoa Stefano Capozucca per avere, al rientro negli spogliatoi al termine del primo tempo, contestato l'operato degli Ufficiali di gara rivolgendo al Quarto Ufficiale espressioni irrispettose. Ammonito con diffida il Mental Coach della Roma Antonio Llorente, per avere, al 40' secondo tempo, contestato platealmente l'operato arbitrale uscendo dall'area tecnica.
Ammende di: 20.000 euro all'Inter, per avere suoi sostenitori, nel corso della gara, esposto numerosi striscioni insultanti nei confronti della società e della tifoseria avversaria, per avere inoltre, in tre circostanze, rivolto ad un calciatore della squadra avversaria grida e cori costituenti espressione di discriminazione razziale; di 10.000 euro al Milan, per avere suoi sostenitori, nel corso della gara, esposto numerosi striscioni insultanti nei confronti della società e della tifoseria avversaria; di 5.000 euro alla Roma, per avere suoi sostenitori, nel corso della gara, lanciato nel recinto di giuoco due petardi e due fumogeni.

Ecco perché aveva ragione la Panasiti - Sono uscite l'altro giorno, come riferisce il Corsera, le 76 pagine di motivazioni della sentenza con cui la Cassazione aveva respinto il ricorso della Procura e delle società Telecom e Pirelli contro il proscioglimento di Cipriani dall' appropriazione indebita di 20 milioni di compensi di Telecom e Pirelli, deciso nel 2010 da Panasiti oltre a 16 patteggiamenti, 12 rinvii a giudizio e l' assoluzione del commercialista Gualtieri. Aveva ragione il giudice Mariolina Panasiti: i dossiers prodotti dalla Security di Tavaroli tra il 2001 e il 2005 (con gli 007 privati Bernardini e Cipriani), erano volti a "tutelare interessi effettivi, quand'anche potenziali, delle due società. Vale anche per le operazioni relative alla persona del presidente Tronchetti, perché proteggevano interessi aziendali attraverso la tutela della sua sicurezza fisica e della sua immagine pubblica": in questo capitolo la Cassazione iscrive "ad esempio le operazioni dettate dalla personale acrimonia del presidente; il giornalista Mucchetti, vicedirettore del Corriere; la sindaco Casiraghi, sospettata di scarsa fedeltà agli interessi del management; le attività lobbistiche della consulente Fancello". La Cassazione censura gli "accenti di non pertinente polemica" dei pm contro le "valutazioni di inaffidabilità" fatte dalla dottoressa Panasiti, in base a "dati di sicuro peso e difficilmente contestabili", "sui modesti coefficienti di credibilità" delle "elusive dichiarazioni" del "presidente Tronchetti allorché assume in buona sostanza di aver ignorato le attività della Security". E non è nemmeno vero, come sostenuto dai pm, che l' eventuale "estensione dell'iniziativa penale nei confronti di un presidente, supposto complice silente, non varrebbe certo a determinare l' impunità dei coimputati di appropriazione indebita": per la Cassazione questa tesi del pm "è infondata perché l'ipotesi del coinvolgimento penale del presidente Tronchetti, dando origine a un suo conflitto di interessi, implicherebbe l'attribuzione del diverso reato di infedeltà patrimoniale".

Finisce senza retrocessioni e penalizzazioni la Calciopoli turca - La TFF (la Federcalcio turca) ha assolto le 16 società accusate di ben 19 combines della stagione scorsa, che avevano portato ad una sessantina di arresti, tra cui quello del presidente del Fenerbahçe, Aziz Yildrim, che resta comunque sotto processo penale con l'accusa di associazione a delinquere. Due dirigenti del Fenerbahçe, il vicepresidente Sekip Mosturoglu e il manager Ilhan Eksioglu, e otto altri tra dirigenti e giocatori hanno subito squalifiche sino ad un massimo di tre anni.


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