Andrea Agnelli: Grazie a tutti! Ma il 'Grazie!' lo merita anche lui.

News, 14 maggio 2012.

Andrea Agnelli ringrazia i tifosi e i compagni di viaggio; e mette nel mirino la Coppa Italia. Il tripudio di 400.000 tifosi bianconeri che hanno invaso le vie di Torino per accompagnare il pullman scoperto con a bordo i giocatori festanti. Conte: "La cosa che mi è piaciuta di me stesso, in assoluto, è stato che sono rimasto io, sono rimasto Antonio Conte". John Elkann: Ha vinto un collettivo forte. Al Salone del Libro oggi la presentazione de "La Juventus del dottore - La dinastia bianconera da Umberto ad Andrea Agnelli". Abete ora si conferma competente: Gli scudetti sono 28, la Terza Stella classica non è possibile; qualsiasi altra ipotesi verrà valutata da chi di dovere e, eventualmente, approvata. Da valutare l'infortunio di Chiellini: ma domenica non ci sarà. Tra i 32 Prandelli pre-convoca Buffon, Barzagli, Bonucci, Chiellini, Giaccherini, Marchisio e Pirlo.

Andrea Agnelli: Grazie a tutti! E adesso.. a Roma! - "E' stato un anno eccezionale. Abbiamo incominciato qui l'8 settembre assieme e parlavamo che la Juventus aveva una magnifica abitudine, un'abitudine a vincere e con grandissimo orgoglio non abbiamo perso quest'abitudine, perché quest'anno siamo campioni d'Italia. Io credo che innanzitutto andiate ringraziati voi tifosi che ci siete stati vicini, in due anni, gli ultimi due anni che sono stati due anni non all'altezza della nostra storia, ma avete avuto fiducia in noi, quindi grazie di cuore. Un grazie va anche dato a tutti i miei collaboratori, Antonio, Aldo, Beppe, Pavel, Fabio, Gianni, Gianluca, Michele, Francesco, a tutti i dipendenti della Juventus, perché ci sono stati vicini, quindi grazie anche a loro. Un grazie va dato a John, alla mia famiglia che mi è stata vicina, un grazie va dato ad Alessandro del Piero, perché è stato e sempre sarà il nostro capitano, come pochi nella vita. Un grazie va dato a Gigi, che è stato il nostro capitano in campo, quindi un grazie di cuore a lui. Permettetemi un grazie anche ad Emma e a Giacomo Dai, a cui ho sottratto del tempo e mi sono stati vicini. Un grazie ai milioni di tifosi nel mondo e poi adesso.. a Roma... fino alla fine!"
Così Andrea Agnelli ha dunque ringraziato tutti: tifosi, collaboratori e familiari, tutti coloro che lo hanno seguito con affetto in questi suoi due primi anni di presidenza. E la sua testa e il suo animo sono già protesi verso il prossimo obiettivo: la Coppa Italia, fra una settimana, per rincorrere un altro primato.
E allora a questo punto è doveroso dire: Grazie Andrea, per aver voluto la Juve di nuovo grande in campo e per averla fatta di nuovo rispettata fuori dal campo; adesso, mentre già ci godiamo, checché ne dicano gli incompetenti, quella terza stella che brilla quanto la prima conquistata e voluta da tuo padre, siamo al tuo fianco nella battaglia a 360° per riportare a casa i due scudetti rapiti perché, da juventini veri come te, riconosciamo un'unica legge: quella del campo.

L'incredibile abbraccio dei tifosi ai bianconeri - Dopo la premiazione, è esplosa a festa a tre stelle dei campioni d'Italia: è stata una festa pazzesca, con circa 400.000 tifosi bianconeri che hanno invaso Torino. Sono venuti un po' da tutta Italia, e anche dall'estero, in aereo, in auto, in treno: tutti nelle vie e nelle piazze a celebrare il trentesimo scudetto della Juve e la Terza Stella. Il nero pullman scoperto che trasportava la squadra, con lo scudetto, il numero 30 sulle fiancate, e le tre stelle bene in vista, è partito dallo Juventus Stadium attorno alle 19.30. Con molta fatica ha cercato di farsi largo tra la fiumana dei tifosi: Porta Susa, via Cernaia, via Pietro Micca, piazza Castello con i fuochi d'artificio, via Po, piazza Vittorio Veneto, corso Cairoli e il parco del Valentino. Una lentissima e trionfale sfilata, in una Torino colorata di bianconero e biancorossoverde, tappezzata di scudetti, di tre-stelle e numeri 30: trenta sul campo, cioè effettivi, non semplicemente morali, come ha ripetutamente detto Sky Sport nel corso della serata; il fatto poi che l'incompetenza ancora gliene conti due in meno, è appunto un problema di incompetenza, non è la voce del campo. I tifosi erano ovunque, sulle pensiline degli autobus, sopra i chioschi delle edicole, sui tetti dei negozi, appollaiati ai semafori. Finalmente intorno a mezzanotte e mezza il pullman è riuscito ad arrivare alla meta: la discoteca 'Cacao', dove c'era la festa privata riservata ai calciatori, alle loro famiglie, allo staff tecnico, al presidente e alla dirigenza, e ad una ristretta cerchia di amici.

Conte: Per fortuna sono rimasto me stesso - Alla consueta conferenza stampa Antonio Conte ieri non poteva nascindere la sua soddisfazione e il suo orgoglio di essere l'allenatore tricolore; e anche la sua sorpresa per la crescita esponenziale della squadra: "Sono emozioni che abbiamo vissuto in maniera forte, intensa, insieme alla società, presidente, direttore... eccetera... Io ringrazio veramente tutti perché tutti quanti sono stati protagonisti nei propri ruoli di una cavalcata trionfale che oggi ha avuto il coronamento, riuscendo a centrare qualcosa di leggendario, perché alla fine questa è una squadra che rimarrà nella leggenda, perchè è la prima squadra che nel campionato a venti squadre è rimasta imbattuta e ha vinto il campionato". Ha ricordato i momenti difficili, quando la Juve scendeva in campo partendo da meno 7, fino alla vittoria di palermo e alla contemporanea battuta d'arresto del Milan contro la Fiorentina, in quello che è stato un po' il punto di svolta del torneo; ha rivissuto l'emozione del saluto dei tifosi ad Alex Del Piero, ha ricordato i numeri che giustificano, anche al di là della quialità del gioco espresso, la legittimità di questo titolo: miglior difesa e secondo miglior attacco. Ma di una cosa soprattutto è soddisfatto e fiero: "La cosa che mi è piaciuta di me stesso, in assoluto, è stato che sono rimasto io, sono rimasto Antonio Conte, perché l'allenatore che avete visto oggi è lo stesso allenatore che ha gestito, ha apportato il suo metodo, ha portato la sua idea di calcio delle precedenti gestioni. E' inevitabile che anno dopo anno devi migliorare, perchè devi migliorare, soprattutto quando hai a che fare con grandi campioni. Quest'anno aver avuto a che fare con campioni come Del Piero, come Pirlo, come Buffon, gestiti per la prima volta, sicuramente hanno arricchito tanto la mia esperienza. Ma la cosa che mi è piaciuta in assoluto è che chi mi conosce sa che io ero quello degli anni passati, mentre qualcuno ha detto che a volte ho fatto il tifoso: no, io faccio il tifoso della squadra per cui lavoro e quindi incarno lo spirito...così come ho incarnato lo spirito ad Arezzo, a Bari, a Bergamo con l'Atalanta, a Siena. E' inevitabile che qui mi è riuscito molto più naturalmente, perchè l'avevo già incarnato per 13 anni, quindi non si dimentica. La cosa che mi è piaciuta di più è che sono rimasto me stesso, non sono cambiato. E per fortuna". E il futuro non lo spaventa: "Non rinnego il fatto che io quest'anno abbia detto sempre che, nonostante dopo poco ci abbiate messo tra i favoriti, perchè c'era questo duello tra noi e il Milan, il favorito è quello che ha lo scudetto sul petto. Quindi noi non ci possiamo sottrarre a questa regola, a una situazione comunque chiara. Sarà un percorso, bello, entusiasmante, ricco di sacrificio, ricco di lavoro, in cui noi però abbiamo un anno di esperienza insieme. I ragazzi sanno quello che io chiedo, sanno con chi hanno a che fare, io so con chi ho a che fare. Mi hanno detto: 'L'anno prossimo sarà difficile'. Io dico: è vero, l'anno prossimo sarà difficile, perché quest'anno è stato difficilissimo. Ben venga che sarà difficile, ma io dico che comunque quest'anno si sono poste basi e fondamenta solide che oggi come oggi, dico la verità, neanche nel più roseo dei sogni pensavo di poterlo coronare assieme a questi ragazzi in così poco tempo".
Tratta dal forum 'Tifosi bianconeri', i video dell'intervista esclusiva di Sky Sport ad Antonio Conte: "Un sogno chiamato Scudetto".
Prima parte.
Seconda parte.

John Elkann: Ha vinto il gruppo - "E' stato un anno straordinario, un anno dove la Juventus ha dimostrato di essere forte come squadra, dove il collettivo ha vinto. Questa Juventus in campo, con l'allenatore e tutta la squadra sportiva, la società, il presidente Andrea sono stati formidabili e questo dimostra che non si vince solo con tanti individui forti ma si vince se il collettivo è forte. La Juventus lo ha dimostrato".

"La Juventus del Dottore" - Dopo la sbornia del tripudio, gli juventini hanno un'altra imperdibile occasione per immergersi nel mondo bianconero: perché proprio oggi, alle ore 16, nella cornice della giornata conclusiva del Salone del Libro a Torino, il nostro Nicola Negro, insieme al professor Paolo Bertinetti (Associazione Nazionale Amici della Juventus), a Salvatore Cozzolino (Ju29ro.com) e a Guido Vaciago (Tuttosport), presenterà il suo "La Juventus del Dottore - La dinastia bianconera da Umberto ad Andrea Agnelli" (edizioni Bradipolibri): un'opera che pare fatta apposta per ripercorrere, sul sentiero dei ricordi, il cammino di una Juventus 'stellare', facendo rivivere le emozioni che la Vecchia Signora ha regalato ai suoi appassionati tifosi dalla prima alla terza stella, da Umberto ad Andrea.

Abete: Gli scudetti sono 28, niente terza stella - Giancarlo Abete, ospite di Stadio Sprint su Rai 2, si è complimentato con la Juve neoscudettata. Ma per lui, diventato improvvisamente competente, gli scudetti rimangono 28: "Gli scudetti sono 28, quelli sanciti dalla decisione di un organo sportivo, gli scudetti sono 28 come ha detto Blatter nella lettera di congratulazioni che ha fatto alla Juventus. Esiste una giustizia sportiva che ha preso delle decisioni che vanno rispettate, è comprensibilissimo questo sentimento ma le regole vanno rispettate, su questo versante non ci possono essere discussioni". Dunque niente terza stella? "Se la terza stella è quella classica non è possibile, se poi saranno individuate altre soluzioni, se effettivamente la terza stella fosse inclusa nel logo del club come sogno, simbolo, auspicio della società, non dunque come quella legata alla tradizione del nostro calcio, che prevede una stella ogni 10 titoli conquistati, tale ipotesi potrà essere sottoposta a chi di dovere per essere valutata, ed eventualmente approvata, però le tre stelle classiche non possono essere messe. Ci sono 15.000 società in Italia, lo possono fare tutte, il problema è che non ci sia una situazione che colleghi la dimensione della stella, a quella che è la dimensione ufficiale, sarà una valutazione della Juventus e la Lega e la Federazione faranno le loro riflessioni successive". Riflettano pure Abete e la Figc (per esempio a come e dove trovare i 444 milioni da rifondere alla Juve per i danni patiti), la Juventus la terza stella la metterà, che sia quella federale o meno poco importa, tre stelle saranno. Che importanza può avere che sia o meno griffata da una Federazione per sua stessa ammissione incompetente? Quello che comanda è il campo, sempre competente: e il campo dice 30.

L'infortunio di Chiellini - Un unico neo nella giornata del trionfo: l'infortunio di Chiellini, che non gli consentirà di partecipare alla finale di Coppa Italia; e per gli europei occorrerà aspettare gli esiti degli accertamenti, anche se il sospetto è quello di una distrazione muscolare all'adduttore.

Sette i bianconeri nelle pre-convocazioni di Prandelli - Sono stati comunicati i nomi dei 32 calciatori pre-convocati da Prandelli per l'Europeo di Polonia ed Ucraina e che dovranno presentarsi per i primi test fisici. Non mancano le sorprese: tra gli attaccanti fuori sia Matri che Osvaldo che Pazzini, e dentro invece Destro e Borini, in difesa fuori Bocchetti (ma dentro Ogbonna e Astori), fuori Pepe (ma c'è la new entry Giaccherini): Ma la sorpresa assoluta è Verratti, il baby-talento del Pescara di Zeman che la Juve sta inseguendo (come vice Pirlo).
Questo l'elenco completo dei pre-convocati:
Portieri: Gianluigi Buffon (Juventus), Salvatore Sirigu (Paris Saint-Germain), Morgan De Sanctis (Napoli), Emiliano Viviano (Palermo).
Difensori: Cristian Maggio (Napoli), Domenico Criscito (Zenit San Pietroburgo), Ignazio Abate (Milan), Federico Balzaretti (Palermo), Davide Astori (Cagliari), Salvatore Bocchetti (Rubin Kazan), Leonardo Bonucci (Juventus), Andrea Barzagli (Juventus), Giorgio Chiellini (Juventus), Andrea Ranocchia (Inter), Angelo Ogbonna (Torino).
Centrocampisti: Andrea Pirlo (Juventus), Claudio Marchisio (Juventus), Emanuele Giaccherini (Juventus), Daniele De Rossi (Roma), Thiago Motta (Paris Saint-Germain), Antonio Nocerino (Milan), Riccardo Montolivo (Fiorentina), Ezequiel Schelotto (Atalanta), Luca Cigarini (Atalanta), Alessandro Diamanti (Bologna), Marco Verratti (Pescara).
Attaccanti: Antonio Cassano (Milan), Mario Balotelli (Manchester City), Sebastian Giovinco (Parma), Antonio Di Natale (Udinese), Mattia Destro (Siena), Fabio Borini (Roma).
I prescelti, eccezion fatta per i calciatori di Juve e Napoli (impegnate domenica prossima nella finale di Coppa Italia a Roma), dovranno presentarsi domani a Firenze. La lista ufficiale dei 23 convocati per Euro 2012 dovrà essere consegnata alla Uefa entro le ore 12 del 29 maggio.


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