Elkann: E' con Conte che sfideremo l'Europa! Moratti: Calciopoli fu peggio!

News, 30 maggio 2012.

  

Dall'assemblea Exor John Elkann: Con Conte sfideremo l'Europa; la forza della Juve è il collettivo. Il difensore di Conte a Cremona per depositare la nomina: lavoreremo per  dimostrare l'estraneità di Conte alla vicenda, perché lui è un patrimonio del calcio. Moratti: Calciopoli era peggio di Scommessopoli. Da un'informativa della Procura di Cremona emergono le accuse di Carobbio a Conte e Mezzaroma. Sentiti ieri Acerbis, Tisci e Gatti; oggi tocca a Turati, Milanetto e Mauri. Il Premier Monti: Sospendiamo il calcio per due anni! Ma Abete non ci sta. Tra Juve e Napoli è polemica sulla sede di Supercoppa: la Juve vuole l'Italia; ma De Laurentiis tuona: O Pechino o niente! I ventitré convocati di Prandelli: ci sono Bonucci e Giaccherini, fuori Destro e Ranocchia.

John Elkann: Il top player? Il collettivo vince sull'individuo - Ieri era giorno di assemblea dei soci Exor (la holding di casa Agnelli che detiene il 60% della Juventus): all'ordine del giorno l'approvazione del bilancio al 31 dicembre 2011. L'assemblea che si è tenuta nell'inedita location dello Juventus Stadium, nella sala hospitality intitolata a Gianni e Umberto Agnelli; così ha motivato la scelta il presidente della Exor John Elkann: "Abbiamo convocato l'assemblea allo Juventus Stadium per celebrare la stagione molto positiva, che si è conclusa con la nostra vittoria del campionato. Abbiamo voluto farvi vedere in modo tangibile come, in un momento di difficoltà, si possa reagire. Questo stadio è l'esempio fisico di cosa si può fare. E' il più grande investimento fatto di recente a Torino, uno degli stadi più moderni d'Europa". Che è la casa della Juventus la quale, dopo l'accordo di sponsorizzazione tra la Juve e il gruppo Fiat, porterà sulle maglie scudettate il marchio Jeep. E, alla presenza del presidente bianconero Andrea Agnelli, seduto in prima fila e presente all'assemblea in qualità di membro del CdA Exor, Elkann ha ribadito l'impegno del gruppo Exor nei confronti di una squadra che ora vuole ambire a traguardi prestigiosi confprtati da un bilancio sano: "La Juve ha ottenuto grandi risultati sul campo, ha concluso con successo l'aumento di capitale da 120 milioni di euro e ci aspettiamo un anno con i ricavi in aumento. Questo sarà possibile grazie all'ampliamento della zona stadio con l'inaugurazione, avvenuta poche settimane fa, del museo che sta dando grandi soddisfazioni in termini di pubblico. Non abbiamo nessuna intenzione di vendere e scendere sotto il 60% del capitale della Juventus".
Ma non ha potuto sottrarsi alle domande dei giornalisti sull'attuale momento topico del calcio italiano. Ha iniziato dall'argomento Nazionale che, per l'ennesima volta, poggia sull'ossatura bianconera: "E ' una grandissima soddisfazione, fa parte poi di quel che la Juventus è, la Juventus è la spina dorsale della Nazionale e anche la Juventus di quest'anno lo dimostra. Si è sempre visto: se la Juventus è forte, anche la squadra nazionale lo è, dunque io sono molto fiducioso e soprattutto speranzoso di vedere un'Italia che faccia bene agli Europei e quello spirito che c'è stato durante l'anno che si mantenga anche per l'Italia".
E naturalmente non poteva mancare il tema del calcioscommesse: "Sono sempre notizie che dispiacciono, soprattutto a chi ama lo sport come me e credo che gli elementi oggi non sono sufficienti per trarre conclusioni. La Juventus ieri è stata molto chiara in quel che è stato detto, Andrea si è espresso in maniera chiarissima. Tutta questa vicenda, come le autorità sportive hanno detto, non tocca la Juventus, noi non ne facciamo parte e adesso vediamo come proseguiranno questa inchiesta". La solita domanda maligna insinua che la vicenda avrebbe potuto gettare un'ombra non tanto sulla vittoria dello scudetto da parte della Juve, ma quantomeno sull'ambiente: "Nessuna ombra - ha ribattuto con insolita decisione Elkann - il campionato è stato vinto, è stato vinto sul campo (veramente lo erano anche quelli del 2004-2005 e del 2005-2006, lasciati marcire in Calciopoli senza colpo ferire, ndr). Queste vicende non hanno niente a che vedere con la Juventus, questo è chiaro, chiarissimo anche". La domanda successiva chiedeva se il coinvolgimento di Conte fosse fonte di dispiacere, rabbia, sorpresa. "C'è dispiacere per questa vicenda in generale - è stata la risposta - su Conte è stato detto in maniera anche lì estremamente chiara ieri dalla Juventus e quello è. Io non ho sentito Conte, il suo stato d'animo è quello di chi pensa al futuro, ha tante sfide davanti e sta preparando quelle". E il futuro, per la Juve e Conte, è la Champions League: "L'anno prossimo la novità è la Champions e dunque siamo molto contenti di esserci, sono curioso di vedere delle belle partite in questo stadio in settimana, europee, e fare bella figura con tutte queste squadre che hanno fatto gli stadi in Europa in tutti questi anni e poter anche qui in Italia, a Torino, ospitarle in maniera simile a quella in cui noi siamo andati da loro farà molto piacere". E non sente l'urgenza di vedere in bianconero un top player: "Il top player? Io personalmente trovo che la Juventus ha dimostrato la propria forza senza i top players e quello che ho trovato molto positivo di quest'anno è vedere come il collettivo vince sull'individuo".

L'avvocato De Renzis: Conte è un patrimonio del calcio - L'avvocato Antonio De Renzis che, col supporto dei colleghi Luigi Chiappero e Michele Briamonte, affiancatisigli per iniziativa della Juventus, difende Antonio Conte, indagato per associazione a delinquere finalizzatata alla truffa e alla frode sportiva, è stato ieri in Procura per le formalità di rito, consistenti nel depositare le nomine dei difensori: Ai cronisti si è dunque limitato a dire: "Abbiamo semplicemente depositato la nomina. L'avvocato Chiappero ed io, con anche la collaborazione dell'avvocato Briamonte, abbiamo fatto un primo accesso. un atto formale, niente di più". Sul suo assitito è stato laconico: "Conte? Come ha detto ieri, è determinato a dimostrare che non c'entra nulla. e basta. Niente di più di quello che ha detto il presidente, e lui, nella conferenza di ieri". A chi gli chiedeva le sue sensazioni ha risposto: "Mah, sa, le sensazioni degli avvocati sono sensazioni degli avvocati, io sono fermamente convinto che lui non c'entri assolutamente nulla in questa storia e lavoreremo per questo, tutti insieme, per dimostrarlo, perché penso che lui sia un patrimonio del calcio".

Moratti: Calciopoli era peggio - Massimo Moratti, intercettato all'uscita della Saras, e richiesto di un parere sulle parole di Daniele De Rossi che aveva detto, il giorno precedente, che lo scandalo scommesse è peggiore di quello del 2006, non si è detto d'accordo: "Dipende come uno vede le cose, son brutte tutte e due, quella veniva da alti dirigenti, per conto mio era ancora peggio". Nel 2006 ci ha guadagnato uno scudetto (di cartone) e ha tolto di mezzo la squadra più forte. Che si aspetterà in dono adesso?

Le accuse di Carobbio a Mezzaroma e a Conte - Pesanti le accuse rivolte da Filppo Carobbio al presidente del Siena Massimo Mezzaroma e ad Antonio Conte. Secondo quanto emerge da un'infprmativa della Procura di Cremona, il pentito Carobbio raccontò al procuratore capo Di Martino che il portiere Coppola, prima di Siena-Varese, sarebbe stato avvicinato da un emissario del presidente Massimo Mezzaroma che gli avrebbe detto che bisognava perdere perché Mezzaroma aveva scommesso contro il suo stesso club. La squadra avrebbe risposto di no e il Siena in effetti avrebbe poi vinto per 5-0.
"Qualche giorno prima della partita Siena-Varese - si legge nel verbale di Carobbio, desecretato nei giorni scorsi - Ferdinando Coppola entrò negli spogliatoi sbiancato in volto rappresentandoci che poco prima, all’esterno degli spogliatoi, era stato avvicinato da una persona vicina al presidente che gli aveva chiesto se c’era la possibilità di perdere la partita". Tale individuo, continua Carobbio "di cui Coppola mi fece anche il nome ma che in questo momento non ricordo gli aveva detto che il presidente intendeva scommettere o aveva scommesso sulla nostra sconfitta. Intendo riferirmi al presidente Mezzaroma. La squadra oppose un netto rifiuto suggerendo al Coppola di rappresentare a chi lo aveva contattato di non aver voluto riferire la proposta ai giocatori in quanto lui stesso non era d’accordo. Ribadisco che il Coppola era quasi sconvolto. In seguito ho appreso da Stellini (vice di Antonio Conte, allora ed ora, ndr) che la proposta era stata fatta da Mezzaroma anche allo staff tecnico e anche loro si erano rifiutati. Era la prima volta che ci proveniva una richiesta del genere dal presidente".
Per quel che riguarda Antonio Conte, Filippo Carobbio avrebbe ripetuto al pm di Cremona ciò che aveva detto in precedenza al procuratore federale Stefano Palazzi e cioè che per la gara contro il Novara era stato raggiunto un accordo per il pareggio e che quindi la partita sarebbe finita in parità. Resta il fatto che, a causa di quel pareggio, il Siena non avrebbe conseguito la matematica certezza della promozione. Carobbio ha precisato: "Con riferimento a Novara-Siena, al contrario di quanto accaduto in occasione di Albinoleffe-Siena, i giocatori hanno appreso dell'accordo in occasione della riunione tecnica che ha preceduto la partita. In sostanza Conte si limitò a dire che avremmo pareggiato la partita e che era stato raggiunto un accordo per il pareggio. Erano presenti gli stessi tecnici che ho indicato con riferimento alla partita Albinoleffe-Siena oltre che, naturalmente, anche i giocatori" C'erano "l'allenatore Antonio Conte, il vice allenatore Angelo Alessio, il collaboratore tecnico Stellini, il preparatore dei portieri Savorani nonché tutta la squadra. Tutti furono d'accordo e avendone parlato con Faggiano (dirigente del Siena, ndr) desumo che anche la dirigenza ne fosse al corrente".

Calcioscommesse: oggi tocca a Mauri - ieri a Cremona sono stati interrogati il portiere del Vicenza Paolo Acerbis, Ivan Tisci e Vittorio Gatti. Acerbis ha ammesso tutto ciò che l'accusa gli contestava, sia le combines delle partite che i suoi rapporti con gli 'zingari'; le sue ammissioni sono suscettibili di creare, a questo punto, su un effetto domino su altri indagati. L'ex calciatore Ivan Tisci, accusato di essere uno dei referenti degli 'zingari' e di tenere i rapporti con uno dei capi dell'organizzazione, è colui che, stando all'ordinanza, avrebbe anche tirato in ballo Bobo Vieri, il cui legale avvocato Buongiorno smentisce categoricamente ogni addebito a carico del suo assistito, per un Inter-Lecce che poi non sarebbe andata come si auspicava; ebbene, Tisci ha negato tutto e si è dichiarato estraneo all'associazione, nonostante i tabulati telefonici registrino diversi suoi contatti con gli slavi.
Vittorio Gatti, un autotrasportatore amico di Carobbio, è già stato scarcerato, e per lui rimane solo l'obbligo di firma una volta alla settimana: Carobbio gli avrebbe presentato Ilievski e Gegic, per i quali effettuò due viaggi, uno a Pescara, dove raccolse 40.000 euro al casello da una persona che avrebbe potuto essere Erodiani, agente di scommesse, per poi riconsegnarli a Ilievski, a Cernobbio, che è anche il luogo di residenza di Bressan, altro coinvolto nell'inchiesta; l'altro viaggio lo portò a Bari dove il factotum Jacovelli gli avrebbe consegnato una borsa molto pesante, contenente 250.000 euro; il compenso del camionista per quel viaggio fu di 300 euro (contro i 500 che sarebbero stati pattuiti).
Oggi sarà il turno di Marco Turati (ex Grosseto, ora al Modena), di Omar Milanetto (ex Genoa, ora al Padova) e del capitano della Lazio Stefano Mauri, pericolosamente amico di Alessandro Zamperini.

Mario Monti: Stop al calcio; Abete: Giammai! - Il premier Mario Monti, dopo gli eventi di lunedì, con il loro carico di arresti, perquisizioni ed iscrizione nel registro degli indagati di numerosi appartenenti al mondo del calcio, si indigna: "Profonda tristezza e un invito a guardare in noi stessi. È così facile per i cittadini italiani non impegnati in attività politiche e sono la grande maggioranza localizzare tutti i mali dell'Italia nella politica. È un errore. Ci sono gravi difetti nella politica, ma in un Paese non esiste tra politica e società civile quella separatezza che a volte i membri della società civile trovano comodo pensare che esista. Fa rabbrividire quando un mondo che dovrebbe essere l’espressione dei valori più alti: lo sport, i giovani, la lealtà, la competizione, si dimostra un concentrato di aspetti tra i più riprovevoli della vita umana: la slealtà, l’illegalità, il falso, la ricerca demagogica di popolarità. Abbiamo visto in questi anni fenomeni indegni, dalle lotte tra tifoserie, chiamiamole tifoserie ,al fenomeno incredibile di poche settimane fa, sugli spalti di uno stadio di una grande città, di un invisibile ricatto con l’omertà, con giocatori inginocchiati e che si sono tolti la maglia di fronte a chissà quali minacce da parte di un centinaio di sfegatati. Credo che bisognerà approfondire ancora questo episodio”. E ha proseguito: “Trovo inammissibile, e in Italia è successo molte volte e una volta me ne sono occupato da commissario Europeo, che si usino soldi dei contribuenti per ripianare i debiti delle società”. E allora: "Non sto facendo una proposta, e men che meno una proposta che viene dal governo, ma è un desiderio che qualche volta io, che pure sono stato molto appassionato di calcio, tanti anni fa, quando il calcio era ancora il calcio, se per due-tre anni per caso non gioverebbe molto alla maturazione di noi cittadini italiani una totale sospensione di questo gioco".
Ma Abete non vuole il fermo-calcio: "Sono perfettamente d'accordo con Monti: nessuno sconto per chi ha barato. Ma fermare i campionati significherebbe mortificare tutto il calcio, penalizzare chi opera onestamente, la gran parte del nostro sistema, e perdere migliaia di posti di lavoro. Non è la soluzione. Bisogna stare attenti a non ingenerare equivoci - prosegue il presidente Figc - Al di là dell'indotto del settore, il nostro report economico 2011 dice che il solo settore professionistico versa alle casse dell'Erario un miliardo e cento milioni di euro in un anno. Ci sono poi 64 milioni di contributi corrisposti dal Coni alla Federcalcio: come certificano i nostri bilanci, sono impiegati esclusivamente per l'attività del calcio dilettantistico, per quella del settore giovanile e scolastico, per le nazionali giovanili, per il funzionamento della giustizia sportiva, per il mondo arbitrale che ogni anno in tutti i campionati garantisce la disputa di 700 mila partite".
Forse, se il calcio non funziona, è perché è, e non da ora, mal governato: il pesce, si sa, puzza dalla testa. Proviamo ad azzerare i vertici...

La sede di Supercoppa fa litigare Juve e Napoli - Una dichiarazione di ieri a Radio Marte da parte di Aurelio De Laurentiis ha portato alla luce una polemica scoppiata tra Juve e Napoli in sede di assemblea di Lega. L'oggetto del contendere è la sede della Supercoppa Italiana. Non sono ancora state decise né la dara (ne ballano tre: 11, 19 e 25 agosto) né la location. Il presidente partenopeo vorrebbe giocarla a Pechino, per incrementare l'immagine del Napoli in Oriente, la Juventus vorrebbe giocala in Italia, anche perché sino al 6 agosto i bianconeri saranno negli USA.
Il presidente Beretta è intervenuto nella questione, senza peraltro apportare alcun contributo concreto alla sua risoluzione: "Abbiamo un accordo coi cinesi di andare a giocare lì 2 volte in 5 anni, in questo momento stiamo vagliando l'ipotesi con la Juventus ed il Napoli. Di sicuro è una buona cosa cercare di esportare i nostri prodotti all'estero. La data dipenderà dalla sede, italiana o cinese, che verrà successivamente scelta".
E ieri l'uscita di De Laurentiis: "Non ci sono dubbi sul fatto che o giocheremo la Supercoppa a Pechino o non la giocheremo per niente. Al posto del match con la Juventus vuol dire che organizzerò un'altra partita".

I convocati di Prandelli - Il ct azzurro Cesare Prandelli ha comunicato la lista dei convocati per i campionati Europei in Ucraina e Polonia. Nessun taglio tra i bianconeri: c'è Bonucci, cui non sarebbe dunque arrivato alcun avviso di garanzia in merito alla questione del calcioscommesse; e c'è anche Giaccherini, uno di quelli che sembravano predestinati al taglio, ma che invece deve aver fatto una così buona impressione al ct (forse anche per la sua duttilità tattica) da indurlo a tagliare la 'promessa' Destro.
Ecco la lista dei 23 azzurri, con i rispettivi numeri di maglia.
Portieri: 1 - Gianluigi Buffon (Juventus), 14 - Morgan De Sanctis (Napoli), 12 - Salvatore Sirigu (Paris St. Germain).
Difensori: 7 - Ignazio Abate (Milan), 6 - Federico Balzaretti (Palermo), 15 - Andrea Barzagli (Juventus), 19 - Leonardo Bonucci (Juventus), 3 - Giorgio Chiellini (Juventus), 2 - Christian Maggio (Napoli), 4 - Angelo Obinze Ogbonna (Torino).
Centrocampisti: 16 - Daniele De Rossi (Roma), 22 - Alessandro Diamanti (Bologna), 13 - Emanuele Giaccherini (Juventus), 8 - Claudio Marchisio (Juventus), 18 - Riccardo Montolivo (Fiorentina), 5 - Thiago Motta (Paris St. Germain), 23 - Antonio Nocerino (Milan), 21 - Andrea Pirlo (Juventus);
Attaccanti: 9 - Mario Barwuah Balotelli (Manchester City), 17 - Fabio Borini (Roma), 10 - Antonio Cassano (Milan), 11 - Antonio Di Natale (Udinese), 20 - Sebastian Giovinco (Parma).




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