Legale Buffon: Gigi non indagato, vuole si faccia chiarezza.

News, 4 giugno 2012.

L'avvocato di Buffon auspica che la magistratura faccia chiarezza: Gianluigi Buffon non ha commesso illeciti di sorta, né penali né sportivi; il peggio è l'invasione nella sua vita privata. Pessotto: Sarà un'altra estate calda, la la Juve non ha paura di nulla. Pirlo a Vanity Fair: L'articolo di Turano conteneva falsità, adirò le vie legali. Nodo comproprietà: la Juve alle prese con i casi di Giaccherini, Giovinco, Ekdal e Immobile. Felicità Vidal: torna a giocare con la sua Nazionale e va in goal. Calcioscommesse: a Cremona si valuta la revoca delle custodie cautelari.


Avv. Corini: Ben venga, a questo punto, la chiarezza - L'avvocato Marco Valerio Corini, legale di Gigi Buffon, in collegamento telefonico con Sky, è tornato a ribadire l'assoluta estraneità del suo assistito a qualsiasi tipo di illecito e ad attestarne la serenità d'animo: "Buffon è assolutamente sereno, concentrato su quello che deve fare, che è il suo lavoro che è quello di parare, di fare un grande Europeo; concentrato nel non farsi distrarre dalla concentrazione da altre cose che non hanno nulla a che fare col suo mestiere". Ben venga dunque che la magistratura faccia chiarezza: "Io trovo che qualsiasi atto provenga dalla magistratura in questo momento, che sia volto a fare chiarezza, proprio perché Buffon non ha nulla da nascondere, non c'è nulla di illecito alla base di tutto ciò, sia assolutamente ben accolto e ben accetto. Quindi quanto più la magistratura intende fare per dissipare tutti i possibili margini di ombra o di dubbio che, ripeto, noi non abbiamo, perché secondo noi non c'è alcun tipo di illecito, né penale né sportivo alla base dei rapporti privati di Buffon, è ben accetto, anzi prima si chiarisce, prima adottano, se ritengono, i provvedimenti investigativi che ritengono di adottare, meglio è; meglio è anche per la figura di Gianluigi che almeno chiarisce immediatamente la posizione".
Non sono certo le indagini a turbare Buffon, semmai lo infastidisce la violazione della sua privacy: "Buffon non è preoccupato, assolutamente no. Fermo restando che l'unica cosa che lo preoccupa è, come dire, un'invasione così massiccia nella sua sfera privata che non ha nulla a che vedere con interessi da un punto di vista penale o di illecito sportivo, ma per il resto è dello stesso avviso che vi ho appena riferito, che poi è il suo pensiero. Migliori, più celeri e maggiori sono gli accertamenti che vengono fatti in sede ufficiale e che sono volti poi a smentire e a destituire di fondamento qualsiasi ipotesi che viene in qualche modo aleggiata di carattere di illecito sportivo o di illecito penale, non può trovare che la sua approvazione. Anzi, prima si fa meglio è".
E non ci sono motivi per cui Gigi Buffon debba assumere lo status di indagato; anche perché, precisa: "La perquisizione non riguarda assolutamente Gianluigi Buffon... Bisogna vedere per quali ragioni sia stata fatta. Ripeto, non esiste allo stato alcun elemento che faccia pensare che Buffon abbia la caratteristica di una persona che può coinvolta nelle indagini, non c'è arrivato nulla, non c'è stato notificato nulla e non vedo perché dovrebbe arrivare, perché ripeto, la serenità che è alla base è che tutte le operazioni che sono state in qualche modo oggetto di attenzione, non hanno alcuna rilevanza né penale né in termini di giustizia sportiva. Poi se qualcuno chiamerà l'interessato a spiegare in sede istituzionale, lo farà. L'unico rammarico è di dover spiegare fatti che non hanno una rilevanza penale o sportiva in termini di illecito e dover in qualche modo, come dire, pubblicizzare questioni o affari che sono assolutamente privati. L'unica amarezza è questa".
E ritiene "corretto in linea di principio e di civiltà" quanto detto da Gigi, che dell'uso che fa del suo denaro non deve dare spiegazioni ad alcuno.
Quando gli viene obiettato quanto riferito dalla 'solita' Gazzetta dello Sport' e cioè che suscita dubbi e perplessità il fatto che ogni volta che arrivavano queste somme di denaro, poi dalla tabaccheria le stesse cifre venivano trasferite alla Lottomatica, ribatte con decisione: "Io rimango ai fatti: noi non abbiamo evidenza di quello che scrivono i giornali, perché da qualche giorno a questa parte leggiamo sul giornale quello che esce come atto o investigativo o atto già accertato, ma da parte nostra non abbiamo ufficialità di niente di tutto ciò. Detto questo, occorre fare un passo indietro piuttosto netto: il fatto che ci siano dei flussi di giocato non lo so, non sta a me valutarlo, li valuterà chi deve; occorre vedere se, a), sono riferibili all'atleta Gianluigi Buffon; b) siccome credo che sia una ricevitoria della Lottomatica, quindi estende il campo delle sue scommesse a tutta una serie di fatti, tennis, cricket, NBA, occorrerebbe anche stabilire poi se magari a monte di tutto queste giocate si riferiscono a scommesse che il cittadino Buffon può legittimamente fare sul Roland Garros o se invece si riferiscono ad oggetto che non riguarda la giustizia penale ma potrebbe riguardare la giustizia sportiva se fossero partite di federazione. Ma ripeto, è un ulteriore salto che va fatto e che in questo momento mi sembra affidato proprio veramente alla congettura".

Pessotto: La Juve non ha paura di nulla - Gianluca Pessotto, ai microfoni Sky. mette in mostra grande serenità in merito alla vicenda del calcioscommesse che, indirettamente, per accuse rivolte a suoi attuali tesserati (peraltro altrove all'epoca dei fatti) da qualche pentito (Carobbio per Conte, Masiello per Bonucci e Pepe) sfiora la Juve: "La Juventus dopo quello che ha passato non ha paura di nulla, quindi vediamo cosa succederà. E' un'altra estate calda, come spesso accada nel calcio italiano, ma come sempre alla fine le verità verranno fuori".
Gianluca Pessotto, si trovava a Gubbio, in qualità di responsabile organizzativo del settore giovanile della Juventus, al seguito della formazione 'Primavera' impegnata nei quarti di finale di campionato contro il Milan. I rossoneri si sono imposti per 2-0 e i ragazzi di Baroni tornano a casa.

Pirlo: Adirò le vie legali contro l'Espresso - Andrea Pirlo, protagonista di un'intervista a 'Vanity Fair', ha annunciato che adirà le vie legali contro l'Espresso, per le affermazioni contenute in un articolo di Gianfrancesco Turano ("La vera storia di Pirlo lo 'zingaro'"), che tirava in ballo una sua presunta ascendenza Sinti (un'etnia che al pari dei rom appartiene alla popolazione di lingua romanes, comunemente detta degli 'zingari'): "Sono anni che questa storia circola e non ho mai capito chi l'abbia messa in giro, io come tutta la famiglia sono di Brescia, l'articolo ('Espresso') conteneva falsità, procederò per vie legali".
Quanto agli investimenti industriali suoi e della sua famiglia "Sono affari miei - dice - sono cose che abbiamo da diversi anni, sono cose che non dovrebbero essere scritte. Può sembrare che abbiamo troppi soldi, che abbiamo guadagnato troppo e a me non piace quando si parla di soldi. Se ho guadagnato tanto è perché me lo sono meritato, la gente non deve essere invidiosa. L'Italia ha un problema di invidia quando si parla di soldi e verso noi calciatori, sembra che tutto sia regalato".
Parla anche di calcio, del bel campionato disputato: "Ero convinto di poter fare una grande stagione, ma non pensavo così incredibile, senza neppure una sconfitta. Dopo dieci anni di Milan, non e' stato facile cambiare, ho valutato tante cose e ho scelto la squadra che mi sembrava avere le maggiori motivazioni. Posso giocare ancora a questi livelli forse 4-5 anni, se mi sento bene, mi diverto ancora". E poi? "Poi mi piacerebbe fare qualche campionato in America, non sono il tipo da vacanza in Dubai o Cina, cercherei un'esperienza di vita interessante per me e i miei figli. Voglio continuare a vincere. E poi, quando smetto, mi piacerebbe fermarmi per un paio d'anni. Girare l'Italia e il Mondo con la mia famiglia. Non ho rimpianti, ho seguito il mio sogno, ma per giocare mi sono perso un pezzo di vita e penso che me lo riprenderò".

La Juve ha 20 giorni per risolvere il nodo comproprietà - Entro il 22 giugno gli uomini mercato bianconeri, oltre a dare l'assalto al top player e agli altri tasselli necessari per fare della Juve un team competitivo anche a livello europeo, dovranno risolvere le 'grande' legate alle comproprietà, on de evitare di arrivare alle fatidiche buste, una soluzione che può nascondere insidie e delusioni.
La Juve ha quattro situazioni complesse da risolvere: Giaccherini, Giovinco, Ekdal e Immobile.
Giaccherini è arrivato la scorsa estate da Cesena: la metà del suo cartellino è costata 3 milioni di euro per la metà; ma ora i romagnoli, visto il bel campionato del giocatore, non si accontenterebbero di altri 3 milioni per la seconda metà; è probabile che la Juve, invece di aggiungere altri contanti possa offrire la comproprietà di uno dei suoi giovani.
Giovinco è invece un vero rebus: a Ghirardi piacerebbe tenerlo , lui lascerebbe il Parma solo per una grande (e il ritorno alla Juve lo tenta), su di lui ci sono altre squadre che potrebbero inserirsi; certo il Parma per la sua metà spara alto, ben oltre i 10 milioni.
Ekdal è a metà tra la Juve e il Cagliari, che ha pagato la prima metà 1,5 milioni di euro: qui si va dall'ipotesi di un rinnovo, alla possibilità di monetizzare e infine all'inserimento in qualche trattativa: non è un mistero che alla Juve piaccia il difensore Astori; e i bianconeri potrebbero offrire, oltre alla metà di Ekdal qualche giovane in comproprietà (Pasquato, Giandonato) o in prestito (Gabriel Appelt); ma Cellino vorrebbe Marrone, sul quale, almeno sinora, resiste il veto di Conte.
Immobile è a metà tra Juve e Genoa e dovrebbe rimanere a Genova, anche se la Juve potrebbe cercare di far valere questa comproprietà per inserirsi nell'affare Destro (in comproprietà tra Genoa e Siena e ambito da molte big, Inter in testa).
Ci sarebbero anche Sorensen e Taïder, in comproprietà col Bologna: per il primo si prevede quasi certamente il rinnovo, che potrebbe essere la situazione giusta anche per il secondo, a meno che la Juve non possa inserirlo in qualche trattativa per abbassare il contante (potrebbe essere il caso dell'Udinese, che ha più di un giocatore che interessa alla Juve, da Asamoah ad Armero a Isla, e che anch'essa vorrebbe Marrone).

Vidal e il Cile: rientro con goal - Arturo Vidal ha bagnato il suo rientro nella Nazionale del Cile (dopo la parentesi dovuta alla squalifica per la notte brava dello scorso autunno) con una bella prestazione e un bel goal (quello del definitivo 2-0) contro la Bolivia, a La Paz. Ed ora la sua soddisfazione è completa: ''Sognavo di tornare in Nazionale e sono molto contento di esserci di nuovo.  L'incontro con i miei compagni è stato molto buono e questa settimana è stata perfetta. Era una partita molto difficile, ma abbiamo dimostrato di avere cuore e di non fermarci davanti a nulla". Il solito 'Guerriero' che abbiamo conosciuto e apprezzato in maglia bianconera.

Calcioscommesse: Cremona, tra pentiti e non, torna al lavoro - Sarà un'altra giornata di lavoro intenso alla Procura di Cremona, che in tempi brevi dovrà anche valutare le richieste di revoca della custodia cautelare arrivate dai difensori di chi è in carcere o ai domiciliari. Tra questi ultimi vi sono Ruopolo e Conteh, che in sede sportiva hanno già confermato di aver partecipato ad illeciti; oggi il Gip Guido Salvini li sentirà per i rispettivi interrogatori di garanzia, che chiederà loro di confermare di aver ricevuto denaro dagli 'zingari' perché si realizzassero alcune combines: Ruopolo (ex di AlbinoLeffe, Atalanta e Padova è infatti accusato di aver manifestato una stabile disponibilità ad aderire alle proposte degli 'zingari', mentre il trentaquattrenne sierraleonese Conteh (ex di AlbinoLeffe, Grosseto e Piacenza) si è già ripresentato spontaneamente in Procura federale per aggiunger nuovi particolari riapetto alla prima audizione, per esempio riguardo alla combine di Torino-Grosseto (del 16 gennaio 2010). A questa combine avrebbe partecipato anche il ventinovenne brasiliano Joelson (ex di AlbinoLeffe e Grosseto, ora al Pergocrema), anch'egli agli arresti domiciliari: ma lui ha sempre negato, in sede sportiva, ogni suo coinvolgimento.
Tra chi attende in carcere c'é Stefano Mauri, che continua a ribadire, per voce dei suoi avvocati, la sua completa estraneità ai fatti addebitatigli; la scheda telefonica in suo possesso e intestata alla fidanzata del titolare di un'agenzia di scommesse gli sarebbe servita per scopi assolutamente leciti, cioè per giocare su incontri della Nba; resta da vedere se sia stato creduto.
Come già annunciato, sarà risentito Omar Milanetto, che dovrà fornire altre informazioni sul derby Genoa-Sampdoria del 2011.
Sarà sentito molto presto in Procura Cristian Bertani, che nell'interrogatoria davanti al Gip si è avvalso della facoltà di non rispondere; e sarà sentito Matteo Gritti, ex portiere del Bellinzona, che dovrà fornire altre informazioni sugli slavi, su Gervasoni e su come funzionava tutto quel meccanismo di cui l'altro giorno ha chiarito la genesi.


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