Coppola smentisce Carobbio e scagiona Conte. Agnelli: Non accettiamo i conti della Figc.

News, 12 luglio 2012.

Il portiere Ferdinando Coppola smentisce le accuse di Carobbio contro Conte. Agnelli: Noi non riconosciamo più il modo di contare della Federcalcio. Agnelli su Conte: il nostro mister è stato più volte portato sulle prime pagine dei giornali senza aver potuto sinora dire la sua; finalmente lo farà venerdi; io sono molto sereno su quelli che saranno gli sviluppi, non c'è un piano B. Per Châtillon partono in 28, tra cui 10 ragazzi del settore giovanile. Vidal: La Champions mi incanta, speriamo di arrivare il più in alto possibile.

Ferdinando Coppola scagiona Antonio Conte - Ieri in Procura Federale è stata la volta di Ferdinando Coppola, portiere del Siena nella scorsa stagione; Coppola si è trattenuto in via Po per un'ora e 20 minuti: All'uscita né lui né il suo avvocato hanno rilasciato dichiarazioni, ma è trapelato che abbia assolutamente smentito le affermazioni di Carobbio in relazione alle accuse rivolte ad Antonio Conte. Ha anche fornito precisazioni in merito ad una circostanza che avrebbe dovuto vederlo come diretto protagonista; ha infatti recisamente negato che un emissario del presidente Mezzaroma gli abbia proposto di perdere la partita Siena-Varese, in realtà poi vinta dai toscani per 5-0 ("Qualche giorno prima della partita Siena-Varese — ha raccontato Carobbio — Coppola entrò negli spogliatoi sbiancato in volto rappresentandoci che poco prima, all’esterno degli spogliatoi, era stato avvicinato da una persona vicina al presidente che gli aveva chiesto se c’era la possibilità di perdere la partita. Questa persona gli aveva detto che il presidente intendeva scommettere o aveva scommesso sulla nostra sconfitta. Intendo riferirmi al presidente Mezzaroma. La squadra oppose un netto rifiuto suggerendo al Coppola di rappresentare a chi lo aveva contattato di non aver voluto riferire la proposta ai giocatori. Ribadisco che il Coppola era quasi sconvolto").
Praticamente nessuno sinora ha mai confermato le accuse di Carobbio nei confronti di Antonio Conte; forse è per questo che la Procura federale ha convocato per domani, prima di sentire Conte, altri due giocatori di quello spogliatoio di quel Siena, Marcelo Larrondo e Alessio Sestu, in un estremo tentativo di comprovare che il tecnico sapesse di Novara-.Siena e di AlbinoLeffe-Siena e che lui stesso avesse detto ai giocatori nella riunione tecnica prima di Novara-Siena di stare traquilli in quanto era stato raggiunto un accordo con il Novara per il pareggio.
E' stato sentito ieri anche Daniele Sebastiani, presidente del Pescara, che ha parlato per circa 40 minuti. Sebastiani è stato accusato da Massimo Erodiani di essere una scommettitore e di aver provato a combinare la partita tra Pescara e AlbinoLeffe (2-0) del 26 febbraio 2011, accusa che egli respinge categoricamente.
Le sole ammissioni ieri per Palazzi sono arrivate da Marco Turati che ha confermato le dichiarazioni rilasciate a Cremona su tre partite: Ancona-Grosseto, AlbinoLeffe-Ancona e Salernitana-Grosseto;Turati ha anche confermato le accuse al suo ex presidente Camilli (Grosseto) di aver personalmente comprato quest'ultima partita, del 17 aprile 2010, vinta per 4-3 dal Grosseto (" Il nostro presidente Camilli, in pratica l’aveva comprata, cioè aveva fatto in modo che noi vincessimo - aveva detto al gip di Cremona Salvini il 28 maggio scorso - Lo seppi la settimana successiva da Carobbio che lo aveva sentito dal collega Mora")
La Procura di Bari, infine, ha inoltrato un avviso di comparizione all'ex presidente del Lecce, Pierandrea Semeraro, che verrà ascoltato come persona sottoposta ad indagine per frode sportiva. La funzione di pubblico ministero è esercitata da Ciro Angelillis.

Agnelli: non riconosciamo la matematica della Federazione - La presentazione ufficiale delle maglie, avvenuta ieri allo Juventus Stadium, è stata per Andrea Agnelli l'occasione per toccare alcune questioni calde, e in primis quella che riguarda da vicino proprio la maglia, ovverosia la questione della Terza Stella. Così Andrea ha motivato la scelta operato dal club: "Questo trentesimo scudetto parte da lontano, perché dobbiamo chiaramente tornare indietro e fare un ragionamento su quelle che sono state le vicende del 2006 e quindi su cosa questo ha significato Io ho sempre ricordato che la Juventus ha rispettato quelle che sono state le decisioni della giustizia sportiva allora; sono emersi fatti nuovi, il Consiglio federale ha avuto un momento per mettere se non la parola fine almeno un reset, si è deciso di non decidere, come abbiamo ricordato l'anno scorso e da lì è partita una serie di azioni legali che poco hanno a che vedere con lo sport, però molto hanno a che vedere con la tutela della dignità e del rispetto di un individuo, nel caso specifico una società che io rappresento, sia come presidente sia come juventino. Le nostre azioni legali che oggi sono chiaramente in una fase fisiologica di incubazione, quindi i vari ricorsi, stanno procedendo e non li abbiamo dimenticati, anzi vengono costantemente monitorati. Il risultato sportivo dell'anno scorso, che è stato un risultato sportivo straordinario, ci ha portato ad un'asimmetria; noi contiamo gli scudetti e mettiamo uno più uno più uno più uno più uno in fila... e ci viene 30; quando poi guardo quella che è l'aritmetica della Federazione: uno più più uno più uno più uno... ne saltano due, più uno... e fa 28 E quindi qui evidentemente non ci troviamo molto d'accordo. Quello che è stato il ragionamento che noi abbiamo fatto; abbiamo preso le due stelle, che sono quelle che rappresentavano i 29 scudetti fino ad ieri, visto che una stella ne rappresenta 10, noi non riconosciamo più il modo di contare, l'aritmetica della Federazione, e abbiamo deciso di togliere le stelle dalla maglia perché non riconosciamo più il modo di calcolare che ha la Federazione. E da qui lo sforzo della Nike di venire incontro a quello che è un nostro ragionamento prettamente ideologico. Quindi questa è stata la scelta, andando ad apporre anche quelle che sono state le mie parole alla cerimonia di inaugurazione: 'Gli scudetti si vincono sul campo'. Noi ne abbiamo '30 sul campo' e da lì la scritta che abbiamo apposto sotto il nostro logo. Questo è stato il ragionamento che si porta avanti, che porta avanti la situazione di dialettica con la Federazione, dialettica che avviene sia negli uffici con i rappresentanti della Federazione sia per quanto riguarda i tribunali perché una serie di procedimenti sono ancora in corso". Lo scontro frontale con la Figc dunque continua.

Agnelli: La giustizia sportiva e il caso Conte - Ma Andrea Agnelli non si è limitato alla tormentata questione della Terza Stella nel suo intervento; ha allargato il campo alle vicende della Lega di serie A ("Sulla Lega c'è una cosa che mi dà fastidio. Sentire i commenti che affermano 'in Lega non succede niente" mi danno fastidio'") e quindi alle questioni della ripartizione dei diritti Tv (con i conseguenti attriti) e della governance della Lega stessa (per poter tornare a rapportarsi con le altre istituzioni sportive, cioè Governo, Coni, Figc e altre federazioni, come interlocutore credibile , invece che come 20 persone che litigano su un unico argomento), dimostrando così una statura ben differente da quella di chi da sempre rincorre solo i propri particolarismi e gioca con le tecniche dello 'spinga spinga'.
E ovviamente ha toccato anche il tema caldo della Giustizia sportiva, affermando che una delle priorità è rivedere il codice di giustizia sportiva, con la necessità di introdurre delle differenziazioni tra lo sport di base e lo sport superprofessionistico; ed ha poi auspicato, prendendo lo spunto dal calcioscommesse, che la giustizia ordinaria possa essere più sinergica con la giustizia sportiva. Da lì è stato inevitabile passare al caso di Antonio Conte: "Il nostro mister, Antonio Conte, è stato più e più volte portato sulle prime pagine dei giornali su una vicenda su cui comunque non ha ancora avuto la possibilità di far sentire la sua voce. Adesso finalmente venerdì andrà a Roma in quanto è stato convocato dal procuratore Palazzi Conosco Antonio da vent'anni, conosco i suoi valori, la sua personalità e so che lui, da quando si alza a quando va a dormire, e poi lo sogna, pensa solo alla vittoria, che è sua figlia e che è quello che vuole come risultato sul campo. Mi sono confrontato con lui più e più volte e sono molto sereno su quelli che saranno gli sviluppi nei prossimi giorni. Adesso finalmente anche lui avrà l'opportunità di andare dal procuratore Palazzi e durante l'interrogatorio chiarirà la sua posizione e potrà così tornare serenamente dal giorno dopo ad allenare la Juventus. Dobbiamo confermare quanto di buono fatto la stagione passata. Ma è un anno come un altro, in cui abbiamo quella che è la mission della Juventus: vincere non è importante ma è l'unica cosa che conta".
Rispondendo poi alle domande di un giornalista che chiedeva di un caso B in relazione ad un'ipotetica squalifica di Conte: "Caso Conte e piano B? Non esiste il piano B".
E ad un'altra domanda che gli ricordava la punzecchiatura di Allegri sul fatto che, conteggiando la vittoria nel campionato di serie B, gli scudetti della Juve sarebbero addirittura 31, dopo aver ricordato quanto sia strano che tutti gli altri guardino in casa della Juve e non pensino invece ai casi propri (come fa la Juventus), ha 'sistemato' l'urticante mister rossonero con una battuta ad hoc, questa sì davvero ironica, quasi caustica: "L'unica cosa che posso dire ad Allegri è che se la Juve ha 31 scudetti il Milan ha 2 stelle".

A Châtillon in ventotto - Saranno 28 i giocatori che prenderanno parte al ritiro estivo dei bianconeri a Châtillon., dal 12 al 23 luglio. Assenti ovviamente gli otto nazionali reduci dagli Europei (Buffon, Barzagli, Bonucci, Chiellini, Giaccherini, Marchisio, Pirlo e Giovinco)., sono stati convocati 18 elementi della prima squadra e 10 ragazzi del settore giovanile.
Per la prima squadra sono presenti: i portieri Storari e Leali; i difensori Caceres, De Ceglie, Lichtsteiner, Lucio (che arriverà tuttavia solo sabato), Masi, Ziegler: i centrocampisti Asamoah, Isla, Marrone, Padoin, Pepe, Vidal; gli attaccanti Boakye, Matri, Quagliarella, Vucinic.
Dal settore giovanile arrivano: i portieri Branescu ('94) e Citti ('95); i difensori Magnusson ('93), Untersee ('94), Rugani ('94), Garcia Tena ('95); i centrocampisti Appelt ('93), Bouy ('93) e Schiavone ('93); l'attaccante Padovan ('94).
Esclusi dalla convocazione i giocatori fuori dal progetto e al centro di trattative di mercato: Krasic, Felipe Melo, Motta, Martinez, Iaquinta, Pazienza.

Vidal: In Champions League speriamo di arrivare in alto - Arturo Vidal, uno dei quattro modelli che hanno presentato ieri le maglie della Juventus (gli altri tre erano Asamoah, Marrone e Quagliarella), a margine della manifestazione ha rassicurato sulle sue condizioni di salute: "Sto bene, sono pronto a ripartire e a dare il meglio per la squadra". una squadra che vuol vedere grande anche in Europa: "Non sarà facile fare ancora meglio, l'importante è che la Juve vinca tanto. Saremo in Champions League, una competizione che mi incanta, speriamo di arrivare più in alto possibile".


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