La Disciplinare rigetta il patteggiamento. Juve in silenzio.

News 2 agosto 2012.

La Juventus in silenzio stampa. Vertice in casa Juve con i legali. La Commissione Disciplinare ha respinto il patteggiamento proposto dai legali bianconeri per Antonio Conte (tre mesi e 200.000 euro di multa). Palazzi contestato dai tifosi. I patteggiamenti accolti dalla disciplinare: spiccano i quattro mesi per Carobbio. Le richieste della Commissione Disciplinare. Pari bianconero nell’amichevole di Ginevra contro il Benfica. Iacovelli scagiona Bonucci. Ranocchia indagato.


Silenzio stampa - Comunicato della Juventus pubblicato sul sito ufficiale in data 1 agosto 2012: "La Juventus è oggi in silenzio stampa. Domani in mattinata verrà valutata la situazione, a fronte dei fatti odierni, che sono da considerarsi, qualunque sia l'esito di questa vicenda, un atto gravissimo nei confronti dell'onorabilità di tutti i soggetti coinvolti: professionisti, manager, tesserati e società.
Ulteriori comunicazioni saranno fornite nella giornata di domani".


Vertice in casa Juve - Appena terminata l'udienza i legali della Juve e di Antonio Conte (Briamonte, Chiappero, De Rensis) sarebbero ripartitin in tutta fretta e furia con un volo charterper Torinodove li attendeva Andrea Agnelli per un vertice in cui fare il punto della situazione e studiare le iniziative da intraprendere per la miglior tutela della società e dei suoi tesserati. Al vertice ha preso parte anche consigliere di amministrazione Pavel Nedved; Conte si è aggiunto appena atterrato a Torino di ritorno da Ginevra.

Respinto il patteggiamento di Conte - Antonio Conte, seppure certamente obtorto collo, si era piegato alla ragion di stato, cioè alle esigenze della società che aveva bisogno del suo mister al più presto possibile; e aveva così dato il suo assenso ad un patteggiamento, concordato dai suoi legali con Palazzi, che, ex art. 23, avrebbe comportato una squalifica di tre mesi, più 200.000 euro di multa (che Conte proponeva fossero devoluti in beneficenza ("Conte - ha detto Palazzi - ha espresso il desiderio che questi importi possano essere destinati a scopi benefici e solidaristici e la Procura ha espresso il suo consenso").
Ma la Commissione Disciplinare ha definito "non congrua" la richiesta di patteggiamento per Conte; e anche quella per Alessio (2 mesi e 60.000 euro), mentre ha accolto quella di Stellini (2 anni e 6 mesi di squalifica più 50.000 euro d'ammenda.
A questo punto i legali della Juventus hanno chiesto la ricusazione della Corte giudicante e lo stralcio della posizione del loro assistito, con invio dell'istanza di ricusazione della commissione presso la commissione di Garanzia della Federcalcio, per violazione del dovere di terzietà. "Respingendo il patteggiamento avete già deciso. La Corte Costituzionale nel 1992 - sono state le parole dell'avv. Luigi Chiappero - ha detto con estrema chiarezza che non può giudicare un giudice che ha rigettato la richiesta di pena concordata".
Il procuratore Palazzi si opponeva, ritenendo che la richiesta bianconera di ricusare la commissione fosse infondata: "Non sussiste alcuna incompatibilità. Con il patteggiamento non c'è alcuna valutazione nel merito dei fatti, ma solo una valutazione in astratto: dunque non c'è nessun pregiudizio da parte di questa autorevole Commissione, né incompatibilità in capo al giudicante. In più una ordinanza della Corte Costituzionale del 1999 si esplicita come l'incompatibilità sia sostenibile solo su fasi procedimentali diverse. E se occorre per comodità possiamo produrre l'ordinanza".
La Commissione Disciplinare, ritiratasi per delibera sulla sua stessa ricusazione, respingeva la richiesta della Juventus.
Mentre altre parti cui era stata analogamente respinta l'istanza di patteggiamento, riformulavano la richiesta e ottenevano l'assenso della Disciplinare, la Juventus non avanzava nuove istanze.
Il procuratore federale iniziava poi la sua arringa, premettendo tuttavia che considerava le posizioni di Conte e Alessio (e dell'ex AlbinoLeffe Garlini) "ancora posizioni pendenti" ("Potrei formulare anche le richieste per tutte le altre posizioni omettendo queste tre, in attesa di un'eventuale richiesta di patteggiamento"). "Inizio questo dibattimento ringraziando le procure di Cremona e Bari, che ci hanno fornito validi elementi probatori - sono state le prime parole di Palazzi - Ringrazio anche le forze dell'ordine, e i componenti della Procura federale, che hanno fornito un lavoro di équipe affascinante e che magari potrete poi anche contestare, ma a livello di volontariato è frutto di un impegno direi enorme. Questo ufficio insiste ancora una volta affinché venga ritenuta l'attendibilità delle confessioni accusatorie dei pentiti. Nessuno di loro indica motivi di risentimento nei confronti dei tesserati deferiti. Vi sono tantissimi riscontri alle dichiarazioni accusatorie: responsabilità, telefonate, incontri con le consuete modalità, sintomatici degli incontri. Vista la mole enorme di patteggiamenti e istanze di collaborazione, questo ufficio ritiene che tutte le accuse siano da ritenere credibili".
La prima sessione del processo si è conclusa poco dopo le 19.30; si riprenderà stamattina alle 9.30.

Contestazione a Palazzi - Un gruppetto di tifosi juventini (una ventina all'incirca) presente all'ingresso dell'ex Ostello della Gioventù del Foro Italico dove è iniziato il processo sportivo al calcioscommesse ha contestato il procuratore federale Stefano Palazzi. "Giù le mani da Antonio Conte","Palazzi uomo di m..." e "buffone, buffone" i cori dei supporters bianconeri che contestavano l'accanimento di Palazzi contro Conte e gli altri tesserati Juve.
E Palazzi ha subito dopo, in apertura di processo, incassato la solidarietà del presidente della Commissione Disciplinare Sergio Artico: "Esprimiamo la nostra solidarierietà per la contestazione subita dal Procuratore Palazzi". "Gli avvocati sanno a cosa è improntata l'attività dell'ufficio - ha commentato il procuratore federale - La nostra forza è quella delle persone per bene che sono la maggioranza. Grazie per la solidarietà".

I patteggiamenti accolti - Questi i patteggiamenti accolti dalla Commissione Disciplinare: Filippo Carobbio (illecito): 4 mesi (in continuazione ai 20 mesi del processo precedente); D'Urbano (2 omesse denunce): 5 mesi e 10 giorni; Da Costa Junior (omessa denuncia): 3 mesi e 30 mila euro; Daniele Faggiano (omessa denuncia): 4 mesi di inibizione; Carlo Gervasoni (illecito): 3 mesi (in continuazione ai 20 mesi e alla radiazione dei processi precedenti); Marcelo Larrondo (illecito derubricato in omessa denuncia): 3 mesi, 20 giorni e 30 mila euro; Passoni (illecito): 6 mesi e 15 giorni (in continuazione di pena); Poloni (illecito): 6 mesi (in continuazione di pena); Luigi Sala (illecito): 2 anni; Savorani (2 omesse denunce): 5 mesi e 10 giorni; Cristian Stellini (illecito e omessa denuncia): 2 anni e 50 mila euro; Torino (responsabilità oggettiva per illecito): 1 punto e 30 mila euro; Varese (responsabilità oggettiva per illecito): 1 punto e 30 mila euro; Siena (responsabilità oggettiva per illeciti): 6 punti e 100 mila euro; Albinoleffe (resp. oggettiva per illecito): 1 punto e 30 mila euro.

Le richieste di Palazzi - Queste le richieste di Palazzi per chi non ha patteggiato la pena: Bertani: 3 anni e 6 mesi in continuazione; Bombardini: 3 anni e 6 mesi in continuazione; Camilli: 5 anni e preclusione; Mario Cassano: 9 mesi in continuazione; Catinali: 3 anni e 6 mesi (senza continuazione ai 9 mesi); Coppola: 3 anni e 6 mesi; Drascek: 3 anni e 6 mesi; Gheller: 3 anni e 6 mesi; Pellicori: 3 anni e 6 mesi (con l'aggravante); Pesoli: 3 anni; Terzi 3 anni e 6 mesi; Vitiello: 4 anni (3 anni e 6 mesi più 6 mesi di aggravante). Ancona: 10 mila euro di ammenda; Grosseto: retrocessione in Lega Pro e -3 punti. Novara: -4 sul prossimo campionato di serie B.

Jacovelli scagiona nuovamente Bonucci - L'aveva già dichiarato Angelo Iacovelli, l'ex infermiere ausiliario coinvolto nelle vicende del calcioscommesse e l'ha ripetuto ieri a Sky Sport. Bonucci è estraneo alla combine di quell'Udinese-Bari (3-3): “Quella partita doveva finire 2-2, non è andato in porto il risultato. Sento il nome di Salvatore Masiello, Bonucci, Belmonte, Pepe... ma quella gente non c'entra nulla perché se fosse vero qualcosa l'avrei saputo. i soldi in quella partita se li è presi tutti il signor Andrea Masiello, regalandomi 1000 euro e dicendomi che il giorno dopo quei soldi li ha dati in beneficenza. So che Bonucci è una bravissima persona, secondo me è stato tirato in ballo anche se innocente perché non era in buoni rapporti con Masiello".

A Ginevra la Juve pareggia col Benfica - E' una Juve ancora in netto ritardo di condizione in molti suoi elementi (del resto i nazionali sono rientrati in gruppo da pochi giorni ed erano alla loro prima uscita) quella che ha affrontato il Benfica a Ginevra. E' finita 1-1, con i due goal nel finale (e un rigore fallito da Matri). Il fatto più saliente della gara è stato vedere Leonardo Bonucci con la fascia da capitano (nonostante la presenza in campo di Buffon): un segnale di solidarietà da parte della società, e anche un tamtam che i tifosi avevano mitragliato tutto il giorno su Twitter. E Bonucci tra l'altro ha giocato una delle buone gare cui ci ha da tempo abituato.Per il resto la partita ha cantato la solita canzone: alla Juve serve un finalizzatore, era l'obiettivo principale del calciomercato, lo è ogni giorno di più. Le reti sono state di Cardozo e di Krasic: speriamo che sia una rete, quella del serbo, che invogli qualche possibile acquirente a farsi avanti.

Indagato Ranocchia – Andrea Ranocchia è indagato dalla Procura di Bari per la partita del campionato di serie B della stagione 2008-2009 Salernitana-Bari (3-2). Secondo i pentiti Andrea Masiello e Vittorio Micolucci, suoi compagni nella difesa biancorossa di allora, la gara sarebbe stata pilotata. Il pm Ciro Angelillis e i carabinieri avrebbero già notificato al difensore un avviso a comparire e nei prossimi giorni quindi Ranocchia potrebbe essere sentito dagli inquirenti baresi per chiarire la sua posizione. Gazzetta.it, per non farsi mancare nulla, precisa che le due stagioni nel mirino degli inquirenti sono quelle di Antonio Conte al Bari: anche se Antonio Conte in questa faccenda non c’entra nulla.


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