Agnelli: No a questa giustizia sportiva! Figc: Inaccettabile.

News, 3 agosto 2012.

Andrea Agnelli all'attacco contro le logiche di una giustizia sportiva 'vetusta e contraddittoria'. La Figc ribatte: Critiche inaccettabili. La richiesta di Palazzi: 15 mesi di squalifica. L'avvocato De Rensis: Non ci sono riscontri alle accuse di Carobbio. Avvocato Chiappero: Conte non vuole perdere mai soprattutto quando ha ragione, posso dirlo io stesso che ho rischiato di essere appiccicato al muro quando gli ho parlato del patteggiamento. Oggi tocca al filone barese, con Pepe e Bonucci. Moggi: oggi il Tar comunicherà la sua decisione in merito alla richiesta di sospensione della radiazione. A Vinovo giornata di lavoro: oggi partenza per Salerno.

Silenzio, parla Andrea Agnelli - La Juventus ha pubblicato sul suo sito un comunicato stampa del presidente Agnelli in difesa di Antonio Conte e contro la decisione della Commissione Disciplinare della Figc. Questo il comunicato: "Constato che la Federazione Italiana Giuoco Calcio e la sua giustizia sportiva continuano a operare fuori da ogni logica di diritto e di correttezza sostanziale. Per molto tempo e con grande senso di responsabilità la Juventus e i suoi tesserati hanno mantenuto un atteggiamento sereno e coerente rispetto alle Istituzioni e rispetto ad atteggiamenti che, fin da subito, suggerivano che fosse in atto un nuovo attacco ai suoi danni e ai danni dei suoi tesserati. Le risultanze dei vari deferimenti dimostrano enormi contraddizioni e volgono alla tutela esclusivamente di chi gli illeciti li ha commessi. Questo è paradossale e non può essere accettato. La decisione di ieri della Commissione Disciplinare Nazionale della FIGC, che ha opposto un non motivato rifiuto al patteggiamento già ponderato e sottoscritto dal Procuratore Federale, è la testimonianza della totale inadeguatezza del sistema giuridico sportivo e della Federazione in seno a cui opera. Rilevo nuovamente l'incapacità di interpretare le moderne esigenze del professionismo di alto livello. Anche avendo scelto, contro ogni istinto di giustizia e con una logica di puro compromesso, la strada del patteggiamento per poter limitare i danni di una giustizia sportiva vetusta e contraddittoria, ci si scontra con un sistema dittatoriale che priva le Società e i suoi tesserati di qualsivoglia diritto alla difesa e all’onorabilità. La rispettabilità dei singoli è messa a repentaglio ed è quindi a loro che spetta la parola finale sulle decisioni da assumere, con la consapevolezza che la Juventus li sosterrà in tutti i gradi di giudizio. Sarà una stagione complessa ed impegnativa, ma la concentrazione sulle prestazioni in campo della Squadra da parte di tutto il nostro ambiente rimane alta con l'obiettivo di confermarci vincenti a maggio 2013".

Stizzita e burbanzosa la replica della Figc - E' una Federcalcio indiscutibilmente seccata quella che, sul proprio sito Internet, replica al presidente della Juventus, Andrea Agnelli. "La Figc e i suoi organi operano con correttezza nel pieno rispetto delle norme statutarie che garantiscono l'indipendenza e l'autonomia della Giustizia Sportiva così come disciplinata dall'Ordinamento Sportivo Nazionale; le valutazioni del presidente della Juventus, Andrea Agnelli, non sono accettabili e vanno al di là di un legittimo esercizio per diritto di critica".
La nota non è firmata, quindi è da presumere faccia capo al numero uno federale, Giancarlo Abete, colui per il quale "l'etica non va prescrizione". Chissà se si è reso conto che i 4 mesi patteggiati per il 'combinatore' confesso Carobbio contro i 15 richiesti per l'innocente (fino a prova, leggasi 'prova', contraria) Conte hanno nuovamente ucciso un'etica già morta più volte dal 2006 ad oggi.
Ora da più parti si invoca il deferimento dell'impavido Andrea Agnelli per le sue motivatamente dure parole.
Ma sicuramente non sarà così, non certo per benevolenza, magnanimità o volontà di pace da parte della Figc, ma perché ricordiamo tutti le parole di Abete a chi gli chiedeva se non fosse il caso di deferire un Massimo Moratti che, adiratissimo per il fatto che Stefano Palazzi nella sua relazione avesse riportato alla luce qualche illecito nerazzurro, aveva definito le parole del procuratore federale un attacco inaccettabile: "Tutti - disse Abete - hanno la libertà e a volte il diritto e il dovere di esprimere una posizione, sia essa di critica o di sostegno".
Bene, questa è la 'posizione' di Andrea Agnelli, questa è la posizione della Juventus, questa è la posizione di milioni di tifosi juventini. Dovrebbe bastare e avanzare. Ma quand'anche così non fosse, non sarà questo a fermarci.

Palazzi chiede 15 mesi di squalifica per Conte - Queste le parole con cui il Procuratore federale, una volta definitivamente fallito il patteggiamento, ha richiesto per Antonio Conte un anno e tre mesi di squalifica: "Carobbio ha tenuto un comportamento rispettoso delle gerarchie e non prova alcun risentimento verso Antonio Conte. Carobbio, nonostante il consiglio di Stellini, si sentì in dovere di chiedere il permesso dell'allenatore. Riteniamo che siano irrilevanti anche le dichiarazioni fornite negli interrogatori, sono comunque contrastanti gli elementi, non ultima la dichiarazione di Stellini in virtù di quanto accadde in AlbinoLeffe-Siena. Le dichiarazioni dei presenti del Siena alle riunioni tecniche non sono credibili anche perché altrimenti sarebbero stati passibili di omessa denuncia. Quindi non possono assumere valenza probatoria. Chiediamo quindi un anno e tre mesi per gli accusati. Un anno per l'omessa denuncia, tre mesi per la reiterazione".

La difesa di Conte: così l'avvocato De Rensis - "Signor procuratore, la scivolata del patteggiamento l'ho apprezzata poco. Non me l'aspettavo, glielo dico con la massima stima. Avevamo raggiunto un accordo e Lei sa che non si trattava di un'ammissione di colpa: se Lei ora pensa che la Commissione possa motivare le nostre colpe attraverso i patteggiamenti già effettuati, siamo fuori strada". Così ha esordito il legale di Conte, Antonio De Rensis, che poi ha puntato dritto sulla questione della credibilità di Carobbio, facendo in proposito tutti gli opportuni distinguo: "Bisogna accertare la realtà dei fatti. Carobbio dice bianco e Gervasoni nero, vi sembra giusto questo livello di giustizia? Il deferimento contiene contraddizioni enormi. Perché nessuno ha chiesto a Carobbio della scheda egiziana che usava? Non abbiamo riscontri, c'è la parola di una persona, non c'è un'intercettazione, un de relato, un passaggio di soldi, non c'è più niente. Io non sono qui a raccontarvi la favola che Carobbio non è credibile. Carobbio è credibile, ma non è il solo credibile. Quando ci troviamo di fronte a un'incolpazione, laddove non ci sono altri riscontri, bisogna chiamare il dichiarante in correità. La genesi dichiaratoria di Carobbio è molto diversa da quella di Gervasoni, lo chiamerei un 'utilizzatore' di interrogatori. Nelle dichiarazioni del 19 gennaio a Cremona, quello è l'interrogatorio degli interrogatori, e in quella sede Conte non esiste. Carobbio non se lo ricorda, se lo ricorda il 29 febbraio quando va davanti alla procura federale. Le sue accuse vanno contro la storia di Conte, i 20 mesi patteggiati sono la prova provata di un interesse. Siamo in un vortice in cui ci viviamo. Diciamo Carobbio e credibile, Gervasoni è credibile, ma poi uno dice bianco e uno nero. Salvini dice che Carobbio non è del tutto trasparente in alcuni passaggi. Ma se Carobbio fa tutte quelle chiamate con una scheda di un egiziano e parlava con Ilievski, e aveva detto il 29 febbraio che con lui non aveva avuto più alcun contatto, dovrete spiegarmelo nelle motivazioni il perché continuate a credergli. Ci sono state contraddizioni enormi, e ammetterlo per voi significherebbe fortificare il vostro processo, non destituirlo. Questa non è giustizia ma uno scontro puro. Leggete l'audizione del 10 luglio di Carobbio, è una buccia di banana, c'è un silenzio che parla: le telefonate in ritiro con Ilievski. Non poteva dire niente lì, e nessuno glielo ha chiesto. Sarebbe stata la prima cosa che gli avrei chiesto".

La difesa di Conte: così l'avvocato Chiappero - Particolarmente lunga (un'ora e un quarto all'incirca) e accorata l'arringa dell'avvocato Chiappero: "Sono certo - esordisce - che nelle vostre sentenze che avete già reso, con assoluzioni successive per lo stesso fatto, quanto scritto dalla procura federale, sono certo che indipendentemente dagli altri patteggiamenti, la causa di Conte e Alessio verrà visitata senza tenere conto di questi aspetti. Due principi sono fondamentali per portare a Torino l'assoluzione di Conte e Alessio. Non è da poco uno contro tutti, magari ha anche ragione lui, ma quando sono venti contro uno, qualche attenzione in più va tenuta in considerazione. Gli atti che mi ha trasmesso il pubblico ministero di Cremona sono atti genuini, che hanno una validità. Voi avete raccolto testimonianze di tutti i giocatori che hanno riferito cosa è avvenuto in quella famosa riunione. Anche Sestu e Larrondo hanno dichiarato le stesse identiche cose che hanno dichiarato gli altri a noi. Voglio leggere una frase da voi scritta (sentenza della Commissione Disciplinare del processo di giugno, ndr) e non ammissibile per nessun giudizio, né penale, né disciplinare, né sportivo: 'Per irrogare la condanna di un illecito sportivo è sufficiente un grado di prova superiore al generico livello probabilistico, non essendo necessaria al contrario la certezza assoluta della ascrivibilità della condotta illecita, né il superamento del ragionevole dubbio'. L'avete copiata? La prossima volta vi prego di copiare quest'altra frase della Cassazione penale: 'La condanna invero presuppone la certezza della colpevolezza, mentre l'assoluzione non presuppone la certezza dell'innocenza, ma la mera non certezza della colpevolezza". Poi ha virato sulla partita di Novara: "Su Novara-Siena, uno che a 20 minuti dalla fine sul 2-2 cambia due punte con due punte, è uno che vuole pareggiare? Magari se avesse messo due terzini. Così, invece, credo che Conte abbia dimostrato la propria voglia di vincere, l'intensità con cui lavora. Questo è il comportamento di uno che vuole vincere, non patteggiare, salvo la volontà di un avvocato che se ha la testa sulle spalle lo consiglia sempre. Ma 3 mesi sì, non 4, non 5, perché io ho una faccia. Carobbio cade su Sestu e Larrondo, perché tenta di istillare in noi il dubbio che qualcosa sia accaduto. Ma cosa dice Larrondo? Che non è vero, non è vero. O è falso o il riscontro è mancato. Ma poi guarda caso, chiama in causa i due che la procura non aveva sentito... Noi abbiamo portato un'intera squadra - ha continuato -, giocatori che sotto il vincolo del giuramento hanno assicurato che le cose non stanno nel modo raccontato da Carobbio: se le regole sono quelle utilizzate finora, del resto, non abbiamo alcuna possibilità di provare cose differenti da quelle sostenute dalla Procura".
E' tornato infine sulla figura di Antonio Conte: "Se l'Italia è arrivata seconda all'Europeo, è merito di chi è riuscito a creare un gruppo solido e unito. Se basta la mera probabilità del fatto per condannare una persona, non facciamo giustizia. Affidiamo Conte e Alessio al vostro giudizio con la convinzione che cercherete di capire fino in fondo se quell'uomo visto urlare in maniche di camicia a bordo campo possa davvero essere colpevole. Non vuole perdere mai soprattutto quando ha ragione. Posso dirlo io stesso che ho rischiato di essere appiccicato al muro quando gli ho parlato del patteggiamento. Per questo chiedo fermamente l'assoluzione di Conte e Alessio. Se vi pronunciate per questa non sbagliate".

Oggi il via al filone di Bari - Esaurita la discussione sul filone di Cremona, Palazzi e la Disciplinare attaccano il filone di Bari. Nel mirino di Palazzi Leonardo Bonucci (illecito) e Simone Pepe (omessa denuncia). I fatti riguardano Udinese-Bari (3-3), 37sima del campionato 2009-2010.

Radiazione Moggi: oggi la decisione del Tar - Verrà resa nota oggi la decisione del Tar del Lazio in merito la richiesta di Luciano Moggi che chiede la sospensione del provvedimento con cui il 4 aprile scorso l'Alta Corte di Giustizia del Coni ha confermato la sua radiazione per i fatti di Calciopoli'. Ierii il ricorso è stato discusso davanti alla terza sezione del tribunale e i e i giudici si sono riservati per oggi la pubblicazione della loro ordinanza. Nel suo ricorso Moggi definisce la sentenza dell'Alta Corte 'illogica, contraddittoria e contraria alla Convenzione Europea dei Diritti dell'Uomo'; questo 'perché è fin troppo evidente che il trattamento riservato al ricorrente ha avuto, anche sotto il profilo processuale, carenze gravissime rispetto ai parametri europei, oltre che della giustizia nazionale''. Il ricorso contiene anche una richiesta di risarcimento per danno all'immagine.
Per oggi è poi iscritto al ruolo d'udienza del Tar il ricorso proposto da Antonio Giraudo: anch'egli contesta la radiazione decisa nei suoi confronti dal Coni per le vicende di Calciopoli.

A Vinovo Conte dirige l'allenamento e firma autografi - Allenamento per gruppi ieri a Vinovo: chi ha giocato almeno per un tempo contro il Benfica ha sostenuto solo lavoro defaticante, per gli altri lavoro atletico e tecnico (esercizi di possesso palla); poi partitella sette contro sette. Oggi, dopo l'allenamento, i bianconeri partiranno per Salerno, dove domani affronteranno il Malaga in amichevole. Domenica partenza per la Cina, dove l'11 è in programma la sfida col Napoli per la Supercoppa italiana; non partiranno coi compagni gli infortunati (Caceres, Chiellini, Isla e Pepe).
Dopo l'allenamento Conte si è trattenuto a firmare autografi e foto ai tifosi che, al pari degli altri milioni sparsi per ogni dove, in questi momenti si stringono ancor più a lui per fargli sentire il loro appoggio e il loro affetto.
In ogni caso l'orientamento della Juventus è chiaro: comunque vadano le cose riguardo alla durata della squalifica del tecnico, Antonio Conte rimarrà l'allenatore della Juventus.


Foto Gallery