Solo Conte non era invitato a Nyon: è il frutto amaro del calcioscommesse.

News, 7 settembre 2012.

 

A Nyon c'erano tutti a Nyon, i migliori allenatori dei migliori club, mancava Antonio Conte, l'allenatore dei Campioni d'Italia, non invitato per la squalifica del calcioscommesse. E Mourinho ha posto la logica domanda: Perché Conte non c'è? Sulla vicenda dei dossieraggi illegali ci manca ancora l'illuminato/illuminante parere di Petrucci. Ne mancano 15 a Vinovo, ma chi c'è lavora sodo. Ziegler in prestito con diritto di riscatto alla Lokomotiv Mosca. Giulio Napolitano commissario ad acta per la ripartizione dei seggi in Consiglio Federale dopo il dimagrimento voluto dal Coni.


Perché Conte non c'è? - Gli allenatori delle migliori squadre partecipanti alla Champions League si somo ritrovati a Nyon per il consueto convegno annuale. Con Platini, Infantino e Collina c'erano Mourinho per il Real, Vilanova per il Barça, Di Matteo per il Chelsea, Ancelotti per il PSG, Allegri per il Milan, Spalletti per lo Zenit, Wenger per l'Arsenal, Klopp per il Borussia, e poi Jardim (Olympiacos), Girard (Montpellier), Pereira (Porto), Lucescu (Shakhtar), Emery (Spartak), De Boer (Ajax), Schaaf (Werder), Jovanovic (Apoel), Hjulmand (Nordsjælland), Terim (Galatasaray), Jesus (Benfica), Simeone (Atletico Madrid). Mancavano i due tecnici di Manchester, Ferguson dello United e Mancini del City, erano assenti per loro scelta. Ma... e l'allenatore della squadra campione d'Italia, Antonio Conte? Non c'era, perché alla Juve non è arrivato alcun invito in merito. L'Uefa non ha fornito spiegazioni in proposito, ma l'unica motivazione possibile è riconducibile alla lunga squalifica per il calcioscommesse, che ne fa una delle mele marce che Platini (a ragione) bandirebbe a vita dal calcio.
E' questa una delle tante perverse conseguenze dello scandalo di Scommessopoli, quello innescato dalle decisioni di Palazzi & C, s'intende: l'allenatore della squadra campione d'Italia trattato, e fatto trattare, alla stregua, anzi, peggio di un Carobbio o un Gervasoni qualunque (quelli che hanno davvero combinato e venduto partite), senza uno straccio di riscontro (non parliamo di prove, per carità...), solo in base al fatto che per la cosiddetta giustizia sportiva 'non poteva non sapere', affermazione sempre e comunque indimostrabile; e comunque, nella storia della cosiddetta giustizia sportiva, applicata solo nel caso Conte. Antonio non c'era, ma la figura barbina non l'ha fatta lui, l'ha fatta il governo del calcio, e dello sport, italiano: sarebbero loro, quelli che salvano gli untori, a non meritare più di essere invitati a Nyon.

Mourinho: Perché Conte non c'è? - L'assenza (indotta) di Antonio Conte è stata sicuramente una sorpresa per i tecnici presenti, molti dei quali hanno in questo contesto espresso giudizi lusinghieri sulla Juventus, per ciò che rappresenta nella storia del calcio e per quello sta di nuovo dimostrando di essere sul campo, dopo il black-out di Calciopoli, proprio grazie al suo allenatore.
E colui che ha esternato, senza peli sulla lingua come suole, il suo sconcerto è stato José Mourinho: "Perché Conte non è qui? Non l'hanno invitato perché è squalificato? Ma quante storie... Mica ci alleniamo qui, mica scendiamo in campo con le nostre squadre: è un incontro fra tecnici in terra neutrale. Siamo o non siamo in Svizzera? Dite che lo chiamano il Mourinho italiano? La cosa mi onora, Antonio mi piace un sacco come allenatore. E' un vincente, sa quello che vuole, ha carisma". Capito dunque perché non è qui?

Quello strano silenzio - Solitamente faceva da apripista o almeno da chaperon a Giancarlo Abete: stiamo parlando di Gianni Petrucci, il numero uno del Coni, sempre molto preoccupato dell'etica e del rispetto dei 'regolamenti'. Ma stavolta Abete ha fatto tutto da solo, è partito a tutta birra a far scudo all'Inter con la salvifica prescrizione e ha lasciato Petrucci alle prese con l'art. 11 del Codice Etico, quello che lo ha costretto ad una frettolosa retromarcia con Lotito. E il numero uno del Coni, il quale aveva levato, forte e chiara, la sua voce contro Antonio Conte e i suoi legali che, per la prima volta, dopo tante esternazioni altrui, avevano detto la loro sullo scempio che si sta consumando, ora, in un caso ben più grave e imbarazzante, tenuto conto che si trascina da anni tra archiviazioni e incompetenze assortite, non ha proferito verbo. Ma aspettiamo fiduciosi le sue parole in difesa dell'etica e dei regolamenti calpestati: Vieri gli darà una mano, dice che la causa andrà avanti.

Conte mette alla frusta i superstiti - A Vinovo mancavano ben 15 elementi della rosa, in giro per il mondo con le varie Nazionali, ma questo non ha distolto Conte dal consueto stile di lavoro, fatto di fatica e intensità. Una solo seduta, ma completa: riscaldamento, parte tecnica, parte atletica, partitella a gran ritmo. Per l'occasione il gruppo è stato integrato con alcuni elementi della formazione 'Primavera'. Hanno lavorato regolarmente in gruppo anche Caceres e Pepe: il solo Lucio lavora a parte per recuperare dall'infortunio alla caviglia. Conte sfrutta questi giorni anche per cominciare ad inserire nei meccanismi del gioco della squadra il neo-arrivato Nicklas Bendtner, che dovrà lavorare sodo per scalzare posizioni all'interno delle gerarchie dell'attacco bianconero, che attualmente vede come titolari l'inamovibile Vucinic e Giovinco, con Matri e poi Quagliarella di rincalzo.D'altronde dal 16 settembre al 7 ottobre la Juve è attesa da un tour de force di 7 gare, e ci sarà per tutti modo di rendersi utili.
Questa la sequenza dei prossimi impegni:
16 settembre, Genoa-Juventus;
19 settembre, Chelsea-Juventus;
23 settembre, Juventus-Chievo;
26 settembre, Fiorentina-Juventus;
29 settembre, Juventus-Roma;
2 ottobre, Juve-Shakhtar;
7 ottobre, Siena-Juventus.

Ziegler alla Lokomotiv Mosca - Reto Ziegler, almeno per questa stagione, non è più un giocatore della Juventus: proprio sul filo di lana (il mercato russo chiudeva la scorsa mezzanotte, le 22 italiane) è andato il porto il trasferimento dello svizzero, in prestito (con diritto di riscatto), dalla Juventus alla Lokomotiv Mosca. Ne ha dato l'annuncio il sito ufficiale del club moscovita. Il difensore, arrivato la scorsa estate alla Juve a parametro zero dalla Sampdoria, non è mai entrato nei piani di Conte, ed era stato subito girato in prestito al Fenerbahçe, dove aveva collezionato 38 presenze ed una rete; in estate aveva rifiutato più di una destinazione (come Palermo e Parma), da lui ritenute declassanti, e solo in extremis ha trovato una sistemazione, sia pur solo in prestito: Ziegler è legato alla Juve da un contratto sino al 2015.

Giulio Napolitano commissario ad acta Figc - Giancarlo Abete un compito ce l'avrebbe avuto nei giorni scorsi spesi a pontificare: avrebbe dovuto cercare una mediazione per risolvere il problema della ripartizione dei seggi del Consiglio Federale, che il Coni ha recentemente fatto dimagrire, da 27 a 20. E nessuno vuol cederne dei propri: non la serie A (che ne ha tre), non la serie B (che ne ha già solo uno), non la Lega Pro, che ne ha 4, ma il cui Presidente Macalli non vuol cederne alcuno se non lo cede anche la serie A (per un problema di equilibrio tra Lega Pro e Serie A più B) e vorrebbe far fuori l'Aia, suscitando così le ire di Nicchi. Abete ha fallito nell'opera di mediazione ed ora ci proverà il commissario ad acta nominato dal Coni nella persona di Giulio Napolitano, figlio del presidente della Repubblica. Così gli ha fatto gli auguri Macalli: "Il commissario ad acta è una bravissima persona e un grande professionista, ma non è Dio".
Napolitano dovrebbe concludere i suoi lavori per lunedì 17 dicembre, quando è prevista l'elezione della cariche federali; se non ce la facesse, è già pronta una data di riserva, 14 gennaio.




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