De Santis contro Inter: nuovo round. Marotta: Vincere? Prima dobbiamo crescere.

News, 24 ottobre 2012.


Riprende oggi il procedimento avviato dall'ex arbitro Massimo De Santis contro l'Inter, responsabile di pedinamenti e raccolta di informazioni su di lui e sui suoi familiari. Marotta: Siamo un gruppo con tanti innesti recenti, dobbiamo fare esperienza, ambire alla vittoria è poco realistico. '30 sul campo' sulla maglia anche in Europa. Impressioni dopogara: Alessio, Buffon, Vucinic e Chiellini. Quagliarella: Stimo Zeman e mi piacerebbe essere allenato da lui, mai dire mai. Il commissario ad acta Giulio Napolitano ha adottato la delibera di adozione del nuovo Statuto della Figc. La Fifa ha autorizzato l'installazione della tecnologia GLT, contro i goal fantasma.


De Santis contro Inter: si torna in aula - Oggi a Milano udienza del caso De Santis-Inter, procedimento che aveva preso il via il 13 marzo. De Santis, assistito dai suoi legali Paolo Gallinelli e Federico Lucarelli, chiede un risarcimento per i pedinamenti e la raccolta di informazioni "con l'acquisizione di dati personali ed anche sensibili (identificazione cellulari e utenze fisse; identificazione di spostamenti ed impegni giornalieri; individuazione di collegamenti con altri soggetti conoscenti od amici; individuazioni di frequentazioni di locali o ritrovi) violando gravemente i diritti personalissimi del medesimo, quale quello alla privacy e alla riservatezza".
Solo cinque giorni fa lo stesso Massimo De Santis, ai microfoni di 'Tribuna Stampa' per Radio Manà Manà, aveva così ricordato questo appuntamento: "Il 24 ottobre ci sarà la prossima udienza del caso Telecom. La mia richiesta è simile a quella di Vieri. Ad oggi, comunque, è appurato che l'Inter è il mandante del pedinamento nei miei confronti e dei miei familiari. Cipriani è stato contattato direttamente da Moratti. Per il resto, faremo appello alla Corte dei Conti cercando di portare alla luce le incongruenze che si sono verificate. L'Inter mi ha pedinato per un anno. Cipriani lo fece su mandato dei nerazzurri. Il problema di Calciopoli nasce a Milano, con gli stessi personaggi implicati a Napoli".
Su Moggi: "Non ho mai parlato con Moggi. Non lo dico io ma la storia. Anche dopo le intercettazioni illegali fatte dall'Inter. Anzi, ero l'unico arbitro che Moggi non voleva. E in nessuna delle tre partite per le quali sono stato condannato compare la Juventus. In quegli anni la Juve ra la squadra più forte, c'è poco da fare."

Marotta: Siamo qui per fare esperienza - Andrea Agnelli a Londra, nel suo intervento al convegno Leaders in Football aveva parlato delle ambizioni della Juve in Champions League: "In ogni competizione che disputiamo partiamo con l'ambizione di vincere. Se guardiamo le statistiche Uefa, la Juventus è sesta nel ranking europeo nella storia della Champions League, dal 1952 ad oggi. Di fronte a questi numeri è ovvio che dobbiamo giocare per vincere, ne siamo consapevoli"; certo, non si nascondeva le difficoltà dell'impresa ma aveva concluso: "Ci sentiamo a casa in Champions League e vogliamo andare avanti più possibile". Parole che ieri sera Beppe Marotta ha annacquato così: "Penso che abbia voluto dire che la Juventus è pronta per giocare, per partecipare anche su un palcoscenico così importante come quello della Champions, poi è chiaro che ogni competizione va affrontata con l'obiettivo di fare il massimo e per il massimo si intende vincere. Ma obiettivamente questo è un gruppo che è amalgamato da poco, una squadra piena di innesti effettuati in soli due anni, tanti non hanno esperienza internazionale, per cui io credo che ancora siamo in una fase di crescita, dobbiamo fare esperienza. Chiaro che in un torneo come la Champions ci sono delle situazioni che possono anche avvantaggiarti, però realisticamente forse non siamo ancora al livello di ambire ad una vittoria". Un preventivo ridimensionamento delle ambizioni, così come un ridimensionamento delle speranze è stato poi il verdetto del campo.
Su Bendtner, portato in panchina invece di Quagliarella, ha spiegato: "Mi sembra giusto, rispettoso nei suoi confronti. Qui è il beniamino dell'intera nazione, di conseguenza il fatto che sia coinvolto, seppur non in campo , almeno dalla panchina in questa partita, è una forma di rispetto e credo che se il mister riterrà di utilizzarlo potrà rispondere pienamente alle richieste dell'allenatore". E in effetti il danese, nel poco tempo a sua disposizione ha dimostrato di non fare certo peggio del deludente Matri. Al di là del rispetto, forse, visto che c'è, anche se non è l'attaccante dei sogni, dargli spazio potrebbe rivelarsi utile.

30 sul campo anche in Europa - Pareva che in Champions alla Juventus non sarebbe stato consentito di esibire sulla maglia la scritta '30 sul campo', surrogato della terza stella in una maglia senza stelle federali. Però, come riporta Tuttosport, ieri sera le maglie dei bianconeri recavano la fatidica scritta, evidentemente dietro benestare dell'Uefa. Che all'Uefa abbiano provato a mettere in fila i campionati vinti, ottenendo come risultato un sorprendente 30?

Voci del dopogara - Il primo a presentarsi ai microfoni Sky è Angelo Alessio, che così ha fotografato la gara: "Nel primo tempo siamo stati poco cattivi. Nella ripresa invece abbiamo giocato il solito calcio con l'intensità giusta e abbiamo creato tanto. Chiaro che ora è fondamentale vincere la prossima e quelle dopo, però andiamo avanti. Purtroppo è andata così, rimbocchiamoci le maniche".
Poi arriva Gigi Buffon, che spiega: "Penso sia una logica conseguenza dell'avere più impegni, gli unici due punti persi in stagione sono quelli di stasera dato che è una partita che dovevamo fare nostra in ogni momento senza un briciolo di pietà per gli avversari e invece siamo qui a commentare questo punticino...". Perché, aggiunge "ci sono gradini da passare nello sport, è un salto di qualità e difficoltà questo della Champions League a cui ci stiamo sottoponendo. Quello che fai in campionato non basta in Champions, ci sono passaggi naturali nello sport".
Mirko Vucinic
, che ha salvato la baracca con il suo goal, a dimostrazione che poi alla fine è sempre la classe a fare la differenza, commenta: "Noi abbiamo creato tanto stasera, è mancata la fortuna e abbiamo trovato un portiere in serata di grazia. Però noi ogni gara la vogliamo vincere indipendentemente dall'avversario. Ora torniamo ad allenarci per ripartire subito sin dalla prossima".
Giorgio Chiellini
ritiene che la vittoria sarebbe stato il risultato più giusto: "Rivedendo la partita è incomprensibile come non abbiamo vinto... Io credo che non ci sia paragone tra stasera e le gare di Genova o Siena dove abbiamo vinto. Li c'è stata tanta fortuna e abbiamo subito paradossalmente di più. Loro hanno tenuto bene il campo, ma il pari è ampiamente immeritato".

Quagliarella: Mi piacerebbe essere allenato da Zeman - Quello tra la Juve e Zeman è un amore mai sbocciato, ma in casa Juve a qualcuno Zeman piace. Si tratta di Fabio Quagliarella che, intervistato da 'Chi', ha dichiarato: "Io non ho nulla contro Zeman, anzi, se devo essere sincero, lo stimo. Fa un gioco offensivo ideale per gli attaccanti. Un giorno mi piacerebbe essere allenato da lui. Nella vita mai dire mai". E di fronte alla prospettiva che i tifosi juventini potrebbero prenderla non granché bene: "I tifosi sono liberi di esprimere le loro preferenze - precisa - ma io ho le mie". Ieri sera intanto è andato in tribuna, tanto per cominciare ad allenarsi con i gradoni: mai dire mai.
Poi parla dell'assenza di Conte: "La sua assenza si è sentita soprattutto negli spogliatoi, tra la fine del primo tempo e l'inizio del secondo. Conte, anche quando vinciamo, trova il modo per ribaltarci, urla, si agita, sa motivarci. Massimo Carrera, che lo ha sostituito, è invece più vicino ai calciatori, più pacato".

Varato il nuovo Statuto della Figc - Il Commissario ad acta, prof. avv. Giulio Napolitano, ha adottato oggi la delibera di adozione del nuovo Statuto della Federazione Italiana Giuoco Calcio al fine di renderlo conforme allo Statuto e ai Principi Fondamentali del CONI.
Le modifiche statutarie più rilevanti introdotte dal Commissario sono le seguenti:
1. La riduzione a 19 del numero dei consiglieri federali eletti, ripartiti in 6 per la Lega Nazionale Dilettanti (erano 8), 7 per le leghe professionistiche (3 per la serie A, 1 per la serie B, 3 per la Lega Pro, che ne aveva 4) e 6 per atleti e tecnici (erano 9), più il Presidente. Dal computo del numero complessivo di 20 consiglieri è escluso il Presidente dell’AIA, il quale, in virtù del combinato disposto dei Principi Fondamentali del CONI e dell’art. 4, co. 2, del Regolamento sugli arbitri della FIFA, deve considerarsi membro di diritto del Consiglio Federale, con diritto di voto.
2. La riduzione del numero dei Vice‐Presidenti a 2 e dei componenti del Comitato di Presidenza, inteso come organo ausiliario del Presidente, a 5.
3. La rimozione della clausola corporativa che subordinava l’approvazione di modifiche statutarie anche al raggiungimento di una soglia di consenso in seno a ciascuna componente, "in considerazione del suo carattere distorsivo rispetto al funzionamento del principio di democrazia interna e del suo effetto di irragionevole complicazione del processo deliberativo, con conseguente minaccia alla capacità di adeguamento e rinnovamento istituzionale della Federazione, come confermato anche dalla necessità di ricorrere in via preventiva a questa gestione commissariale".
4. Il conferimento al Presidente Federale della responsabilità generale della programmazione tecnico‐sportiva e del buon andamento della Federazione, sotto la vigilanza del Consiglio Federale.
5. L’attribuzione al Direttore Generale, quale organo di vertice della struttura amministrativa, delle responsabilità gestorie e manageriali.
Giulio Napolitano era stato nominato commissario ad acta il 6 settembre, dopo che Abete aveva fallito nell'opera di mediazione tra le parti, nessuna delle quali voleva rinunciare al numero di seggi che aveva, rinuncia resa necessaria dal dimagrimento che il Coni aveva imposto al Consiglio Federale. Il termine entro il quale avrebbe dovuto concludere i suoi lavori era il 17 dicembre.

La Fifa approva le tecnologie per i goal fantasma - La Fifa ha reso noto, sul suo sito ufficiale, di aver autorizzato GoalRef e HawkEye, i due principali fornitori di tecnologia, a firmare accordi di licenza per l'installazione del GLT (Goal-Line Technology), il sistema di controllo della linea di porta contro i goal fantasma. Questi sistemi sono stati sottoposti, dall'ottobre 2011 al giugno 2012, ad una serie di rigorosi test in laboratorio e sul terreno, sia in partite simulate che in condizioni reali.


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