Buffon: La Juve scudo e alibi per chi non vince mai

News, 9 dicembre 2012.

Buffon: Il pandemonio mediatico antibianconero dà l'impressione che la Juve diventi scudo e alibi per chi non sa vincere. Conte porta a Palermo solo 19 giocatori: oltre allo squalificato Giovinco e al lungodegente Pepe, mancheranno gli infortunati Caceres, Isla, Lucio e Marrone. A Palermo una Conte-cam dedicata spierà la partita dell'allenatore bianconero in tutte le sue pieghe. La Sicilia è bianconera: 20.000 (su 30.000 totali) i tifosi della Juve che saranno presenti al 'Barbera'. Prandelli: Torna un grande allenatore, un protagonista assoluto. Belle prove di Boakye e Leali.

Buffon: La Juve scudo e alibi per eterni incompiuti che non sanno vincere - "Le polemiche arbitrali non mi sono mai piaciute e non mi piaceranno mai, perché fanno emergere un lato di noi addetti ai lavori molto netto, che è quello dell'incoerenza, nel senso che è capitato che indubbiamente che in due situazioni la Juve, tramite un errore di un essere umano abbia tratto vantaggio in una partita, però, detto questo, penso che nel momento in cui queste cose accadono alla Juve, si scatena sempre un pandemonio, anche mediatico, che è esasperante, ed è ingiusto ed è ingrato nei confronti dei giocatori della Juve, della Juve come società, ed è ingiusto perché alcune volte è come se avessi l'impressione che la Juve diventi scudo ed alibi per gli eterni incompiuti, per chi non vince mai". Sono parole, chiare e decise, dette da Gigi Buffon ieri sera a 'Dribbling'; e sono parole pesanti proprio perché vengono da un atleta che non ha mai cercato alibi né per i suoi errori né per le sconfitte della sua squadra, eventi che è solito attribuire a demeriti anziché a complotti: esemplare il dopo-Milan quando, con i bianconeri che avevano perso per un rigore che non c'era, se n'è uscito dicendo che la Juve aveva avuto un'ora di tempo per rimediare e, se non l'aveva fatto, giusto essere uscita sconfitta. Ma, se non recrimina quando penalizzato, non accetta nemmeno di vedere che altri nascondano le loro incapacità dietro una cortina mediatica scandalistica di clamore fazioso; perché queste sono situazioni che avvengono con inquietante regolarità, ma che hanno trovato la loro massima espressione in Calciopoli, un contesto che Gigi ha vissuto malissimo, come ha avuto occasione di ricordare, sempre su 'Dribbling' il suo avvocato (e amico) Marco Valerio Corini: "Per Gigi la sensazione dominante che ha caratterizzato quel periodo è stata l'amarezza profonda per quello che gli si stava abbattendo addosso"
Buffon non ha certo risparmiato parole di grande apprezzamento per Antonio Conte, cui riconosce un evidente marchio di qualità che lo pone ai massimi livelli della categoria : "A livello tattico è l'impronta che riesce a dare al gioco della squadra che è qualcosa di forte, che emerge ed è lampante e difficilmente l'avevo visto in un allenatore; e poi in ogni partita, in ogni tipo di esibizione trasmette una rabbia, una ferocia sportiva che in pochi altri avevo visto". Un mister del quale condivide in pieno la filosofia, fatta di determinazione, stimoli sempre nuovi e motivazione a vincere, qualità che, come ha spiegato il suo legale, il numero uno bianconero ha trasferito nella sua attività imprenditoriale.
E qualità che per la Juve saranno imprescindibili per ripetersi ai massimi livelli: "Questo è un campionato in cui sicuramente ci sarà da battagliare come quello dell'anno scorso. La differenza è che quest'anno partiamo da favoriti perché siamo i campioni uscenti e perché realmente ci siamo rinforzati e probabilmente ai nastri di partenza siamo partiti più avanti di altri. Però questo non significa che sia scontata la nostra vittoria, anzi, me ne guardo bene dal pensarlo e dal poter avere questo genere di facili pensieri... Poi, proprio nel momento in cui ti culli su una possibile facile vittoria arriva la sorpresa e le sorprese non sempre sono gradite".
La pensione è ancora lontana: "Giocherò a calcio fin quando mi riterrò sempre un portiere di grandissimo livello". Ma non gli interessa l'etichetta di bandiera, anzi, è abbastanza critico sul concetto stesso di bandiera: "L'essere una bandiera è un discorso qualche volta di convenienza e a me la convenienza non è mai piaciuta, e l'ho sempre dimostrato coi fatti e con tutte le scelte e le prese di posizione che ho fatto nella mia vita. Io credo che bandiera o no bandiera si debba vedere come ci si comporta dentro in un contesto: poi se uno sta tanti anni in un posto e non è un punto di riferimento, non dà esempi di comportamento, è egoista il ruolo di bandiera magari per gli altri è una bandiera, ma dentro se stesso deve avere la sincerità di dire che gli è convenuto il ruolo della bandiera, perché alla fine non è stato così".

Conte perde i pezzi: solo 19 i convocati - Per la sua 'prima' dopo l'ingiusta squalifica Antonio Conte si è ritrovato alle prese con una lista di convocabili piuttosto risicata: infatti in attacco manca, e si sapeva, lo squalificato Giovinco, anche se rientrerà Bendtner che aveva saltato la trasferta in Ucraina per un leggero affaticamento muscolare. Ma in difesa va anche molto peggio: mancano sia Caceres che Marrone che Isla che Lucio. I primi due avrebbero potuto dare il cambio rispettivamente a Chiellini e Bonucci rientrati dalla Champions in condizioni non perfette; ma i due titolarissimi dovranno far di necessità virtù e scendere in campo perché l'uruguagio e Marrone accusano entrambi un leggero fastidio muscolare alla coscia destre e precauzionalmente è stato programmato per loro un lavoro specifico, anche perché mercoledì c'è anche la Coppa Italia; anche Isla è rimasto a Torino visto che ieri nemmeno è stato in grado di prender parte all'allenamento a causa di un dolore alla caviglia destra; Lucio, a sua volta, non ha ancora superato l'affaticamento agli adduttori che gli aveva fatto saltare già la convocazione per lo Shakhtar.
Quresto dunque l'elenco dei convocati: Buffon, Chiellini, Pogba, Marchisio, Vucinic, De Ceglie, Barzagli, Bendtner, Bonucci, Padoin, Pirlo, Asamoah, Vidal, Giaccherini, Lichtsteiner, Quagliarella, Storari, Matri, Rubinho.

Per Conte un rientro silenzioso ma 'spiato' - In casa Juve si è mantenuta anche in questa occasione la buona abitudine del silenzio stampa: il rientro di Antonio Conte non ha coinciso con la prima conferenza stampa; ma la 'curiosità' di spiare fin nelle minime pieghe il ritorno di Conte in panchina rappresenta una ghiotta occasione che Sky ha pensato bene di non farsi sfuggire; e quindi ci sarà la Conte-cam, una telecamera dedicata che seguirà, passo dopo passo, minuto dopo minuto, la 'partita' di Conte, dall'uscita del tunnel degli spogliatoi sino al suo rientro, oltre 90 minuti di lente di ingrandimento per cercare di carpire le sensazioni del mister. La telecronaca sarà di Riccardo Gentile, con Franco Causio in veste di opinionista. E poi tutti i media sperano che si presenti alla conferenza stampa post partita.

Palermo bianconera - La Juventus gioca in trasferta, ma il calore dei suoi tifosi non le mancherà: infatti, come ha detto ieri in conferenza stampa l'amministratore delegato rosanero Pietro Lo Monaco, ci sarà una "cornice di pubblico molto strana": dei circa 30.00 tifosi che saranno presenti sugli spalti circa 20.00 saranno infatti juventini siciliani.

Prandelli saluta il ritorno di Conte - Prandelli ha imparato ad apprezzare il lavoro di Conte anche tramite la mentalità che i bianconeri portano nella Nazionale azzurra, della quale costituiscono l'ossatura; e ne saluta il ritorno in campo dopo la squalifica con parole di stima sincera:"Torna sicuramente con tante motivazioni e tanta rabbia: torna un grande allenatore che è riuscito in un anno a cambiare non solo la mentalità ma anche la cultura del lavoro, quindi ritorna un protagonista assoluto".
Per Stramaccioni il ritorno di Conte non è poi così decisivo per la Juventus: "Veramente un allenatore in panchina è meglio di un allenatore in tribuna, questo mi sembra valga per Conte e valga per tutti, però non mi sembra che la Juventus ne abbia risentito, perché è in testa alla classifica del campionato di serie A ed è arrivata prima nel suo girone di Champions, quindi..."
Così Allegri: "Gli faccio i migliori auguri per un ritorno in panchina. Credo che abbia già sofferto abbastanza a stare lontano dalla squadra per tanto tempo, quindi credo che questo ritorno in panchina sia un bene per lui e anche per la squadra. Credo che di goal ne faccia pochi, perché gli allenatori dalla panchina di gola ne fanno pochi, però sicuramente potrà essere importante visto che dalla tribuna le partite si vedono in modo diverso, per questo motivo credo che sia giusto che ritorni in panchina".

Super Boakye e super Leali - Dei ragazzi che la Juve ha disseminato in giro per la penisola a fare esperienza, solite prove d'autore per Richmond Boakye e Nicola Leali. L'attaccante ghanese ha offerto la solita prestazione efficace nella neve del derby Sassuolo-Modena (2-0) ed ha avuto il merito di aprire le marcature con una triangolazione d'alta scuola con Catellani, conclusa sa un sontuoso sinistro vincente. Il portierino invece ha studiato da Buffon salvando letteralmente la porta del Lanciano a Crotone con alcune grandi parate di ottima fattura (nonostante la sua presenza fosse stata condizionata da un attacco influenza che gli aveva impedito in settimana di allenarsi). Non ha brillato particolarmente Bouy in Brescia-Reggina (2-2), ma il giovane olandese ha messo comunque lo zampino nel primo goal dei lombardi.


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