Abete si incolla alla poltrona della Figc. Conte e la Juve tornano in silenzio.

News, 15 dicembre 2012.

Darwin Pastorin collaborerà con Juventus Channel, pur continuando contemporaneamente a dirigere Quarta Rete. Il vecchio che avanza: Abete si propone per il terzo mandato consecutivo come presidente della Figc. Abete alla Lega di serie A: eleggete il presidente o perderete la titolarità alla presenza con diritto di voto nel nuovo Consiglio Federale; ci proveranno il 20 dicembre. Conte e la Juve riprendono l'abitudine del silenzio prepartita. Marchisio: Abbiamo fornito grandi prestazioni, ma adesso ci servono questi sei punti prima di Natale; e chi vorrà venire alla Juve dovrà avere lo stesso spirito vincente del nostro gruppo. Dopo sei anni il ricordo di Alessio Ferramosca e Riccardo Neri è più vivo che mai. Conte calendarizza le vacanze natalizie dei bianconeri. Scendono le vendite di Gazzetta dello Sport e Corriere dello Sport; la Juve batte largamente Milan e Roma negli ascolti per le gare di Coppa Italia. Tolta la multa a Lotito per la querelle con Abbate del Corsport.

Darwin Pastorin collaborerà con Juventus Channel - Ieri sera si è diffusa la notizia per cui Darwin Pastorin fosse diventato il nuovo Direttore di Juventus Channel. La notizia in realtà è assolutamente falsa. Ju29ro.com è in grado di anticiparvi invece che Darwin Pastorin rimarrà direttore di Quarta Rete (tv piemontese) e contemporaneamente siglerà un contratto di collaborazione e consulenza con Juventus Channel che riguarderà i contenuti e i palinsesti del canale tematico bianconero. A Darwin ovviamente rivolgiamo un grande in bocca al lupo per il nuovo incarico professionale.

Abete non molla la poltrona - E così Abete non lascia, nemmeno raddoppia, triplica: eletto per la prima volta nel prima volta nel 2007 (era candidato unico..), ma praticamente in Federazione dal 1996 come presidente; aveva attraversato indenne la Calciopoli gestita da Guido Rossi; lui di quel processo sportivo non sa nulla: "io ho seguito la Nazionale, fortunatamente, in questo caso, fino al 9 luglio in cui ero fisso in Germania", ebbe a dichiarare al processo di Napoli; ne uscì trionfalmente come nuovo presidente federale (impresa già fallita nel 2000); rieletto nel 2009 (era candidato unico...); ora si dice disponibile per un terzo mandato, sino al 2016: "Ho dato ufficialmente la mia disponibilità in una sede istituzionale proprio per comunicare la mia volontà a tutte le componenti e per garantire una dimensione di trasversalità in termini di comunicazione"; in realtà una candidatura anche se tecnicamente manca un passaggio: "La disponibilità è ufficiale, la candidatura si manifesta come ufficiale quando c'è un programma supportato dalle firme di almeno una delle componenti come previsto dallo statuto. Ho atteso l'ultimo Consiglio Federale utile per manifestare la mia disponibilità perché ho ritenuto fosse giusto lasciare l'opportunità di un dibattito e per consentire a tutti di manifestare eventuali programmi e tesi. Ma essendo arrivati ormai a tre giorni dalle assemblee elettive della Lega Pro e della Lega Dilettanti non era possibile attendere oltre, altrimenti si correva il rischio di non avere nemmeno un candidato".
Certo, è cosa incredibilmente triste e preoccupante che il calcio, e lo sport italiano in generale, siano assolutamente incapaci di un qualsiasi ricambio, di esprimere gente nuova, con idee nuove, in grado di dare a questo mondo un respiro adeguato anche agli enormi interessi economici che muove e ai tempi che vive. Basti pensare che, a sostituirlo alla presidenza del Coni, il numero uno uscente Petrucci candida il suo fido e storico segretario generale Lello Pagnozzi, perché "l'esperienza mi ha insegnato a prediligere quello che volgarmente si chiama usato sicuro".
Un mondo, quello dello sport italiano, che si arrotola continuamente su se stesso, si ricicla e non si rinnova mai, perpetuando così antichi vizi e snobbando nuove virtù. All'insegna del gattopardesco 'tutto (in questo caso i nomi) cambia perché nulla cambi (le idee, l'andazzo)".

Abete ammonisce la Lega di serie A - ''La Lega di Serie A deve eleggere il proprio presidente entro il 14 gennaio, data in cui è stata fissata l'assemblea elettiva della Federcalcio - ha ammonito Abete - Qualora ciò non avvenisse, verrebbe meno la titolarità alla presenza con diritto di voto nel nuovo Consiglio federale eletto. L’auspicio è che ci sia un ampio consenso da parte delle società e che questo porti all’elezione del presidente. Sicuramente dover ottenere i 2/3 dei voti determina maggior complessità dal punto di vista elettorale e necessariamente anche una maggior competitività''.
Certo il quorum di 14 voti (alla terza votazione, dopo il 15 delle prime due) non è facile da raggiungere. Il nuovo presidente potrebbe essere Andrea Abodi, che ha rassegnato l'altro ieri le dimissioni da presidente della Lega di serie B e che non disdegnerebbe una sua eventuale candidatura alla poltrona che ora è di Beretta: "Non mi candido. Non ci si candida nello sport, eventualmente si viene candidati. Io sto al mio posto, credo che sia un fatto di serietà. Certo, non mi dispiacerebbe se qualcuno dovesse fare il mio nome, però una cosa è candidarsi e una cosa è restare a disposizione". E' il candidato preferito dalla Juventus, ma non solo, anche dall'Inter e dalla Roma, probabilmente Palermo, Siena, Atalanta, Pescara, Parma e Bologna, forse anche Napoli, Sampdoria e Udinese; potrebbe farcela; ma il Milan non sarebbe d'accordo e candiderebbe Ezio Maria Simonelli, presidente del collegio dei revisori della Lega. Contraria ad Abodi, oltre a Genoa e Chievo, anche la Lazio, il cui presidente Claudio Lotito vorrebbe la conferma di Beretta, seppur sempre a mezzo servizio con Unicredit, ove riveste l'incarico di responsabile della struttura Identity and Communications: Lotito non vorrebbe proprio rinunciare all'ormai familiare 'dimmi Claudio'.
I club di A ci proveranno il 20, ma non è detto che se ne esca al primo colpo.

Niente conferenza pre-Atalanta - Annullata la conferenza stampa pre-Atalanta. Continua la buona abitudine del silenzio prima delle gare di campionato; del resto in questi giorni i giornalisti, tra post-Palermo, pre e e post Coppa Italia, hanno avuto modo di sentire abbondantemente Antonio Conte e dunque in casa bianconera si torna al silenzio. Conte i suoi ragazzi parleranno sul campo, su quel prato verde che dice sempre la verità.

Marchisio: Ci servono questi sei punti prima di Natale - Claudio Marchisio, presente ieri con la moglie Roberta ad un evento benefico il cui ricavato sarà interamente devoluto ai piccoli degenti del Reparto di Neonatologia del Sant’Anna, per l’acquisto di una Postazione di Terapia Intensiva Neurologica, si è concesso ai microfoni. E una cosa ci ha tenuto a chiarire: la Juve, dalle due partite che mancano prima di Natale, vuole ottenere sei punti: "Le partite contro Cagliari e Atalanta sono forse le più importanti che affrontiamo perchè dopo ci sarà la sosta. La testa deve essere su questi 180 minuti, perché vogliamo allungare in classifica, guadagnare se possibile vantaggio rispetto alle concorrenti, a chi ci insegue, per andare poi tranquilli e sereni in vacanza. Atalanta e Cagliari sulla carta potrebbero sembrare impegni semplici, ma vanno affrontati al massimo. In questo periodo si gioca su campi difficili, induriti dal freddo, lo si è visto anche l’altra sera in Coppa Italia. Quindi massima attenzione, perché vogliamo non solo mantenere il primato, ma se possibile allungare in classifica prima della sosta". E' soddisfatto di quanto sinora fatto da lui e dai suoi compagni: "Vincere lo scorso anno ha aiutato tanto e siamo riusciti a esprimerci sempre su ottimi livelli anche avendo competizione in più da affrontare. Abbiamo fornito grandi prestazioni, specie in Champions, dove c’era il rischio di venire eliminati e invece abbiamo vinto il girone battendo Chelsea e Shakhtar". E tutto questo senza Antonio Conte in panchina: "Il mister è una presenza forte e si sente. Non è facile trovarsi senza il proprio allenatore, dopo aver vinto insieme uno scudetto. Ci è mancato soprattutto nell’intervallo, perché più di tutti è quello il momento in cui le squadre hanno bisogno di una guida. Però nel periodo in cui Conte non è stato in panchina in quei novanta minuti, in quei quattro mesi, la squadra è cresciuta moltissimo, soprattutto grazie al lavoro dell'allenatore durante la settimana; abbiamo dato una grande prova di maturità. La squadra è cresciuta e adesso con Conte non può che migliorare di più in questi novanta minuti in cui l'allenatore si fa sentire". Per lottare per qualsiasi obiettivo: "Noi dobbiamo puntare a vincere sempre, poi si vedrà a fine anno cosa riusciremo a ottenere, dobbiamo guardare solo a noi stessi. In Champions forse qualche squadra ha più qualità di noi, ma se giocheremo con la stessa convinzione mostrata durante il girone, potremo dire la nostra. Anche il Chelsea che l'ha vinta lo scorso anno non era favorito, ma c'era un grande gruppo. Questa è anche la nostra forza". Visto che tanto si parla di mercato e di possibili nuovi arrivi in casa Juve, Marchisio mette subito sull'avviso gli aspiranti bianconeri: "L'importante è che chiunque venga sia un campione di grande livello internazionale, sia funzionale al nostro gioco e abbia lo stesso nostro spirito, che è quello di vincere, uno spirito vincente, soprattutto di gruppo, che si sappia integrare in questo gruppo. Poi al di là del nome, l'importante è che abbia le nostre stesse intenzioni. Questo è un gruppo che è cresciuto unito e quindi gli equilibri sono importanti".

Nessuno ha dimenticato Ale & Ricky - Son passati sei anni ma il dolore è lo stesso di quel 15 dicembre 2006, quando un fato crudele ha deciso di interrompere per sempre la rincorsa di Ale & Ricky verso una vita che sognavano di dedicare al loro sport preferito. Proprio per recuperare un pallone, simbolo delle loro speranze, sono finiti in nelle acque gelide di un laghetto artificiale in quel di Vinovo. La Juventus non ha dimenticato quei due ragazzi, che vivranno per sempre nel cuore dei milioni di tifosi bianconeri.

Le vacanze dei bianconeri - La Juventus giocherà a Cagliari venerdì 21 in anticipo, nella notte tornerà alla base e i giocatori saranno liberi. La ripresa degli allenamenti è fissata il 27 per gli italiani e gli europei e il 28 per i sudamericani. A Vinovo si lavorerà fino al 31 mattina, poi Conte concederà un altro giorno e mezzo di stop: dal 2 gennaio si tornerà alla normalità dal momento che il 6 è previsto l'ultimo turno del girone d'andata con l'impegno casalingo della Juventus contro la Sampdoria.

Gazzetta e Corsport sempre giù, Juve sempre su - Più passa il tempo, meno sempre pagare l'opera di orientamento del sentimento popolare in chiave bianconera. Lo testimoniano i dati delle vendite di 'Gazzetta dello Sport' e 'Corriere dello Sport' in ottobre: -14% (pari a 38.000 copie) per la prima, -13% per il secondo.
Al contrario la Juve tira negli ascolti rispetto alla concorrenza. Se è vero che nella serata di martedì la gara di Coppa Italia della Juventus non è stata il programma più visto battuta dal delizioso 'Pretty woman' (una media di 4.676.000 telespettatori per uno share del 17.81% per il film, una media di 4.489.000 telespettatori pari al 16.18% di share per la partita), è altrettanto vero che i due eventi analoghi, cioè le partite di Coppa Italia di Milan e Roma, sono andate ben lontano dai numeri bianconeri: per Milan-Reggina 3.014.000 telespettatori e 10,99% di share; per Roma-Atalanta 2.507.000 telespettatori , per uno share dell' 8,77%.

Lotito-Abbate: parzialmente accolto il ricorso - Claudio Lotito era stato deferito da Palazzi il 13 novembre "per aver tenuto nei confronti del giornalista de ‘La Repubblica’, sig. Alberto Abbate, un comportamento in violazione dei doveri di lealtà, correttezza e probità, rivolgendogli pubblicamente frasi offensive”; e anche la Lazio era stata deferita a titolo di responsabilità diretta. L'episodio risaliva a fine ottobre quando, durante una conferenza stampa a Formello nella quale l'Abbate aveva rivolto a Lotito qualche domanda sul bilancio, il presidente della Lazio aveva percepito un atteggiamento provocatorio e aveva reagito duramente: "Deve andare fuori di qui e a Formello non entrerà mai più. È un maleducato e dimentica che qui Lei è un ospite". La Disciplinare aveva sanzionato sia Lotito che il club con un'ammenda di 15.00 euro a testa. Ieri la Corte di Giustizia Federale ha ampiamente riformato quella sentenza, togliendo a Lotito la multa e limitandosi ad infliggergli un'ammonizione con diffida; per la Lazio resta una sanzione di 1.000 euro.


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