Processo Telecom per i dossiers illegali: condannati! Collina assolve Granqvist.

News, 14 febbraio 2013.


 

E' arrivata la sentenza di primo grado nel processo Telecom per i dossiers illegali: condannati Bernardini, Cipriani e altri cinque. Collina: Rileggendo i criteri per il fallo di mano, l'episodio di Granqvist può rientrare nell'involontarietà. I bianconeri hanno già ripreso la preparazione: bisogna archiviare subito Celtic Park e pensare alla Roma. Matri: Sono un attaccante, vivo e gioco per il goal. Viareggio Cup: la Juventus Primavera batte anche l'Avellino. Mughini in tribunale, accusato di diffamazione da Dondarini.

RETTIFICA - Milano, 14/02/2013 - Trasmissione via fax 39 06 32818 230 - OGGETTO: RICHIESTA RETTIFICA - Egr. Direttore del giornale online JUVENTINOVERO, in riferimento alla notizia pubblicata sui siti web della Sua Testata, relativa alla condanna inflitta agli imputati nel processo "Telecom" avvenuta ieri, 13/03/2013, per mano della I Corte di Assise di Milano, in nome e per conto del Dott. Angelo Jannone, da me rappresentato e difeso LE INTIMO ai sensi dell’art. 8 della l. n. 47 del 1948, di provvedere alla immediata rettifica di parte del testo, errato e riportante notizie non rispondenti a verità, per i motivi che seguono. Più segnatamente, La informo che il Dott. Angelo Jannone, come da dispositivo letto in udienza, è stato assolto con formula piena per il capo di imputazione relativo al delitto di associazione per delinquere, per non aver commesso il fatto. Inoltre, il mio assistito non è stato condannato al risarcimento dei danni patrimoniali e non nei confronti delle parti civili, in solido con gli altri imputati. Nel testo pubblicato online, al contrario, si parla in via generica delle sole condanne detentive e, soprattutto, senza il dovuto distinguo, del risarcimento dei danni riconosciuto in favore di Telecom pari e delle altre parti civili, per oltre venti milioni di Euro. In tal modo, pare che anche il Dott. Jannone sia stato condannato su tutti i capi di accusa, con relativa responsabilità patrimoniale nei confronti delle costituite parti civili. Pertanto, Le chiedo di rettificare immediatamente la notizia, atteso che, come attualmente riportata, oltre a non rispondere alla verità processuale, lede gravemente l'onore e il decoro del Dott. Jannone. Credo sia superfluo sottolinearLe che, in caso di omessa immediata rettifica, (prima che la notizia venga ulteriormente propagata sul web) sarò costretta a tutelare gli interessi del mio assistito nelle sedi appropriate. Distinti saluti. Avv. Immacolata Maria Ciarletta.

 Bernardini e Cipriani condannati in primo grado per i dossiers illegali - E' arrivata ieri la sentenza di primo grado per il processo sui presunti dossiers illegali confezionati dalla Security di Telecom Italia, tra cui il dossier Ladroni, di cui Cipriani ha parlato nell'udienza del 10 ottobre allorché, rispondendo alle domande dell'avv. Gallinelli, aveva confermato che 'Operazione ladroni' era una pratica di livello 1, cioè del massimo interesse, che pratiche del genere venivano riportate nel pc di Tavaroli (e il pc di Tavaroli poi finì in via In Selci, da Auricchio) e che tra gli spiati vi erano la Gea e i due Moggi (padre e figlio).
La prima corte d'Assise del tribunale di Milano (presidente dott. Piero Gamacchio) ha condannato a 7 anni e 6 mesi Marco Bernardini (ex investigatore privato ed ex appartenente al Sisde) e a 5 anni e 6 mesi l'ex investigatore privato Emanuele Cipriani; ad entrambi è stata anche inflitta l'interdizione perpetua dai pubblici uffici. Giuliano Tavaroli, il fulcro dell'intera vicenda, ha già patteggiato una pena di 4 anni e 2 mesi. Sono stati inoltre condannati: l'ex responsabile della security di Telecom Brasile Angelo Jannone (a un anno e con pena sospesa), Andrea Pompili (4 anni), ex appartenente al cosiddetto Tiger Team, Roberto Preatoni (2 anni e mezzo), il giornalista Guglielmo Sasimini (3 anni e sei mesi) e l'ex sindacalista Antonio Vairello (3 anni). Per Giorgio Serrelli (ex appartenente alla Guardia di Finanza), Amedeo Nonnis (in forza alla Questura di Imperia), Giuseppe Nuzzi (ex sottufficiale dei carabinieri), Giuseppe Porcelluzzi (ex sottufficiale del ROS) e Manuela Lupi (assistente della Polizia di Stato) è stata dichiarata invece la prescrizione.
E' stata inoltre stabilita la confisca di tutti i beni messi sotto sequestro e sono stati determinati i risarcimenti alle parti civili. Saranno risarciti con 50.000 euro i Democratici di Sinistra (l'attuale Pd) per 'Oak Fund', un report contenente informazioni di dubbia provenienza sulle presunte disponibilità di società conti esteri da parte dei Ds, e con 20.000 euro il giornalista Massimo Mucchetti (ora candidato del Pd), vittima di un tentativo di intrusione informatica; sono stati inoltre determinati un risarcimento di 12 milioni di euro a favore della presidenza del Consiglio, del ministero dell'Interno, di quello della Giustizia, del ministero dell'Economia, dell'Agenzia delle Entrate e dell'Autorità garante per la concorrenza e il mercato e una provvisionale di 10 milioni di euro a Telecom Italia.

Collina: L'episodio di Granqvist può rientrare nell'involontarietà - Nicchi aveva detto, un paio di giorni dopo Juve-Genoa, che non se la sentiva (dev'essere la parola d'ordine dell'Aia) di dire se quello di Guida fosse stato un errore o meno e che l'Aia aveva coinvolto il settore tecnico di Uefa e Fifa per avere un parere. Non ci ha più fatto sapere niente, ma a levarlo dalle peste era arrivato Braschi che, a margine dell'incontro tra arbitri, allenatori e capitani, dopo un girotondo di parole, aveva concluso che fosse più involontario che volontario (di per sé un assurdo linguistico) e che quindi Guida aveva preso la decisione corretta. E ieri a lui si è allineato Collina, l'arbitro della partita di pallanuoto di Perugia, ora designatore Uefa, che, in occasione del suo 53° compleanno, a 'Radio Sportiva, ha spiegato: "L’interpretazione dei regolamenti spetta all’Ifab, che decide sulle regole; comunque rileggendo i criteri per il fallo di mano, l’episodio di Granqvist in Genoa-Juventus dove il giocatore si calcia la palla sulla mano, in quella posizione, può rientrare tra i termini dell’involontarietà“. Anche qui non v'è certezza, 'può' rientrare nei termini dell'involontarietà (come per Braschi ricadiamo nella congettura contiana, era più plausibile che sapesse piuttosto che non sapesse); anche perché proprio la posizione di braccio e mano, così lontani dal corpo, 'può' far propendere per la volontarietà; ancora una volta dipende tutto dall'arbitro, se se la sente o meno (e se se la sia sentito di dare un rigore al 94' o di considerare il fallo volontario fa poca differenza). Comunque Collina ha passato la patata bollente all'Ifab (International Football Association Board, l'organo della Fifa che ha il monopolio delle regole del calcio. Chissà se risponderanno mai: noi restiamo in attesa.
Collina ha anche lodato l'introduzione degli arbitri di porta: “Stiamo portando avanti quella che, da una sperimentazione, è diventata una prassi nel giro di pochissimo tempo, con oltre 1400 partite già arbitrate con questa nuova formula. Per la Serie A, considerato che la decisione ufficiale arrivò a ridosso dell’inizio del campionato ed era difficile attrezzarsi in breve, il giudizio non può che essere positivo. Non a caso sono diminuite molte le trattenute e le mischie in area di rigore. Oltre che su questa situazione specifica, si dà un aiuto concreto all’arbitro sia se qualcosa avviene lontano dal suo sguardo sia fornendo una seconda visione da diversa angolatura dello stesso episodio“.
E sarebbe stato proprio l'arbitro di porta che l'altroieri sera avrebbe dovuto accorgersi che il pallone di Matri aveva già varcato interamente la linea di porta, e secondo Collina così è stato: “Vi assicuro che il goal era stato già convalidato dall’arbitro di porta, non capisco di cosa ci si lamenti. C’è stato solo un piccolo fisiologico ritardo come sempre sarà se si calcola il tempo tra l’episodio, la decisione dell’arbitro, la comunicazione al primo direttore di gara ed eventuali interferenze dovute all’ambiente, vedi il frastuono assordante del Celtic Park“. Sarà, ma l'impressione che si è avuta dall'esterno e anche dall'interno (Marchisio: "Il gol è di Alessandro, ma glielo avevo detto subito anche quando abbiamo esultato insieme, l'avevo già vista, però è stato importante che ho continuato la corsa e ho tirato in porta, perché altrimenti l'arbitro non lo dava") non era davvero questa, e benedetto è stato il tiro di Marchisio: davanti al 'si può' o 'non si può' e alle diatribe su chi decide di più in campo meglio mettere il risultato al sicuro con le proprie forze.

I bianconeri già proiettati verso la Roma - Archiviata la vittoria di Champions, Conte ha iniziato la preparazione in vista della trasferta di Roma, inopportunamente calendarizzata già per sabato sera. Rientrati a Torino a tarda notte (sono atterrati a Caselle, dove li attendeva una ventina di tifosi, poco dopo le 3.30), dopo una mattinata dedicata al riposo, alle 14.30 erano già sul terreno di Vinovo ad allenarsi, agli ordini di un Conte più concentrato e determinato che mai, pronto a far notare a Vucinic che era arrivato proprio sul filo di lana. E l'allenamento ha seguito la falsariga consueta per le sedute post partita: attività leggera, defaticante, per chi ha giocato, programma normale per gli altri. Dopo le lodi di Champions i ragazzi hanno bisogno di ritornare sulla Terra, perché la trasferta di Roma non sarà per niente facile. Ma ci penserà Conte a rimettere fame e rabbia nel gruppo: lui ne ha da vendere, e lo si è visto nella serata di Celtic Park quando, al minuto 86, sullo 0-3, più adrenalinico che mai, ha mostrato i pugni a Bonucci, reo di essersi lasciato sfuggire un pallone, e gli ha urlato 'Ti ammazzo'. Con un mister così i cali di tensione hanno un nemico implacabile; uno che a Roma vuol andare per vincere, per tenere a distanza il Napoli, ma non solo, anche perché per lui conta solo la vittoria, come sta scritto su quella maglia che ha onorato da calciatore, che si è portato dentro a fine carriera e che ora, da allenatore, sta riportando sempre più su.
A Roma Conte dovrà fare a meno degli squalificati Marchisio e Peluso; in compenso Conte riavrà finalmente Asamoah.

Matri: Vivo per il goal - Alessandro Matri, dopo un avvio di stagione decisamente difficile, quando scivolava sempre più giù nel listino degli attaccanti bianconeri, e anche, si pensava, nella considerazione di Conte (che poi, dopo la partita di Glasgow, ci ha spiegato che Matri stava semplicemente studiando per essere da Juve). Ora è, al contrario, in uno stato di grazia e sembra destinato a far coppia con Mirko Vucinic anche a Roma. In un'intervista a Sky ieri è ritornato sulla gara del Celtic Park: "Bella partita, bell'ambiente e bel risultato, mezzo passo è stato fatto quindi adesso manca l'altra metà però obiettivamente siamo a buon punto, però dobbiamo stare concentrati anche per la partita di ritorno". Così racconta il 'suo' goal: "Io mi sono accorto subito che la palla era entrata; infatti io stavo protestando col giudice di linea, però poi Claudio l'ha rimessa dentro; poi se me l'hanno dato son contento". Perché anche lui come Marchisio e chi guardava la tv, ha avuto la netta sensazione che l'arbitro di porta non avesse percepito che la palla era entrata se non dopo il secondo tiro, quello di Marchisio. Con buona pace di Collina.
"Claudio poi ha fatto il secondo - ha proseguito Matri - quindi penso che sia anche lui contento di darmelo. Quando si è protagonisti di un'azione da goal è sempre importante, dà sempre morale e fiducia; quindi sono contento per l'assist, però è normale che uno è più contento per il goal, perché l'attaccante vive per il goal, gioca per il goal".

Secondo successo bianconero alla Viareggio Cup - Dopo il 4-2 rifilato al Maribor, la Juventus Primavera ha colto il secondo successo nel torneo battendo l'Avellino per 2-1, con una doppietta di Lanini: al 18' va in rete su passaggio di Cavion poi, dopo che l'Avellino era riuscito a pareggiare i conti, finalizza una bella azione condotta da Schiavone e Beltrame. E sono così già cinque le sue reti nella manifestazione.

Mughini in tribunale: Dondarini lo accusa di diffamazione - Giampiero Mughini è comparso ieri in tribunale a Bologna in veste di imputato, accusato di diffamazione dall'ex arbitro Paolo Dondarini. I fatti si riferiscono ad una puntata di Controcampo, quella di domenica 23 febbraio: quel giorno la Juventus era uscita sconfitta dal campo di Reggio Calabria, un 1-2 immeritato. L'arbitro era Paolo Dondarini, che aveva evidentemente avuto una giornata storta, e aveva decretato, al 93', un rigore più che dubbio (su Amoruso), dopo averne negati due ben più evidenti (su Nedved e Sissoko); quel giorno si erano arrabbiati persino due come Ranieri e Cobolli Gigli, solitamente condiscendenti ed arrendevoli. E assai più si era arrabbiato un tifoso focoso e colorito come Giampiero Mughini che a 'Controcampo' aveva definito la direzione dell'arbitro bolognese "una costruzione diabolica di una mente malata". Da qui la querela di Dondarini, assistito dall'avvocato Gabriele Bordoni, che ha quantificato in 50.000 euro il risarcimento. Il difensore di Mughini ha invece chiesto l'assoluzione. Dondarini ha seguito l'udienza nell'area riservata al pubblico dove, a fine dibattimento, è stato raggiunto dal giornalista e tra i due c'è stata una stretta di mano. L'udienza è stata aggiornata al 20 marzo, quando probabilmente si arriverà a sentenza.

 


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