Marotta lancia l'allarme: La situazione sta degenerando. No a Ibra.

News, 19 marzo 2013.

Marotta: Lo sport genera emozioni e l'esultanza di Conte non offende nessuno; intollerabile invece il trattamento che viene riservato alla Juventus dentro e fuori gli stadi. Caceres: fuori almeno 20 giorni; Chiellini: entrambe le caviglie sono in disordine, potrebbe rientrare a Torino. Insulti ad Agnelli e striscione (Juventino bianconero il tuo posto è al cimitero) al Dall'Ara per il giudice sportivo valgono solo 10.000 euro di ammenda. Anche Padoin in diffida. Pogba: Ringrazio Conte ogni giorno per la mia crescita. Prandelli: Questo clima non mi piace e certe situazioni possono davvero far pensare ad un allenatore di cambiare nazione per lavorare con dignità. Calcioscommesse: otto ore di faccia a faccia a Cremona tra Gervasoni, che racconta, e Gegic, che nega.

Marotta: La situazione sta degenerando; viviamo le trasferte tra blindati della polizia, lacrimogeni e bastonate - Beppe Marotta è intervenuto ieri mattina a 'Radio anch'io lo Sport' (dal minuto 30) a parlare di Juventus e delle problematiche recentemente emerse con sconcertante virulenza: "C'è il grande orgoglio di avere ricostruito una società - ha esordito - con la presidenza di Andrea Agnelli che, oltre a rappresentare questa grande famiglia che ormai da decenni è proprietaria della Juventus, ha anche una competenza specifica e quindi da lì è riuscito in primis a creare e delineare una società modello di riferimento, con competenza responsabilità e autonomia e da lì creare poi anche un'area sportiva che fosse in linea con le aspettative della gente e soprattutto con i riferimenti di competitività che il sistema calcio indica". E ha proseguito parlando dei meriti di Conte: "Conte fa della cultura del lavoro una delle sue prerogative principali e i nostri giocatori hanno sempre fame, voglia ed entusiasmo consapevoli che indossano una maglia molto importante. Il nostro modello tattico e tecnico fa divertire la gente perché, al di là dell'organizzazione tattica di gioco, facciamo vedere anche del bel gioco e questo è un merito che va ascritto a Conte, al lavoro che fa durante la settimana, ai suoi collaboratori e all'applicazione dei giocatori".
Circa il problema dei cori, definiti 'razzisti', che recentemente hanno messo sotto accusa i tifosi dello Juventus Stadium, ha spiegato: "Il calcio è un fenomeno sociale che risente del disagio della nostra società, mancanza di valori, quanto meno un loro indebolimento e quindi il tifo spesso diventa un elemento compensatorio. Più che di atteggiamenti razzistici io li definirei un linguaggio di odio sicuramente da reprimere. Noi abbiamo un rapporto diretto con i nostri tifosi e gli autori di quei cori sono una parte molto esigua della massa dei nostri tifosi che vengono allo stadio. Poi nel nostro stadio il contatto ravvicinato tra giocatori e pubblico non fa altro che enfatizzare i cori stessi. Ma dobbiamo guardare anche quel che succede altrove. Noi facciamo un'attività di prevenzione nell'ambito del razzismo, abbiamo realizzato due progetti con l'Unesco (Un calcio al razzismo e Gioca con me)".
E ha richiamato l'attenzione su un fenomeno che sta diventando sempre più intollerabile, il clima di guerriglia e di aggressione che accoglie la Juve nelle sue trasferte: "La situazione sta degenerando - è stato il suo grido d'allarme - per quanto ci riguarda, ogniqualvolta andiamo in trasferta, è successo a Napoli, siamo scortati dai blindati della Polizia, a Napoli sono stati addirittura lanciati dei lacrimogeni nel percorso dall'hotel allo stadio, a Bologna siamo stati accolti da bastonate, anche qua è stato scheggiato un vetro. E qui tornerei al discorso di prima: il tifo può diventare un elemento compensatorio di quelle che sono le lacune della società e non è solo riconducibile ad essere tifosi di questa o quella squadra. Mi sembra quasi di tornare ai tempi dei Romani quando c'erano le arene con i gladiatori e quindi 'mors tua, vita mea', una situazione del genere. Io credo che occorra confrontarsi non solo col mondo dello sport, che da solo non ha gli elementi per agire; è un problema di cultura e di educazione e bisogna trovare elementi che possano acculturare questi ragazzi".
Il discorso è poi stato portato sull'esultanza di Conte, così strumentalizzata da Pioli e dagli stuoli dei cosiddetti benpensanti: "Per quanto riguarda l'atteggiamento di Conte, io credo che siano piccoli gesti di libertà da tollerare, perché stata un'esultanza, quando la partita stava terminando, che ha rivolto solo ed esclusivamente alla sua, alla nostra gente, senza assolutamente mancare di rispetto alla squadra avversaria e al pubblico avversario, dopo che comunque, va sottolineato, era stato insultato a più riprese da alcuni tifosi che erano seduti nella tribuna. Quindi è giusto, direi, lasciare anche questi piccoli eccessi. Il calcio è un generatore di forti emozioni e se le emozioni vengono represse è completamente sbagliato.
Circa le amare parole di Conte che prefiguravano un addio a quest'Italia così poco civile, ha osservato: "La sua è stata un'esternazione molto istintiva legata a quello che si era verificato durante la partita: gli insulti,ricevuti, il trattamento che abbiamo avuto prima di arrivare allo stadio. Io credo che Conte sia sicuramente un ottimo allenatore e mi auguro che possa rimanere il più a lungo possibile alla Juventus perché il cammino che deve fare è ancora lungo. Poi comunque è alla Juventus, che è una grande società che, non a caso, è tornata ad essere molto competitiva, una delle otto migliori squadre d'Europa, quindi è una società di eccellenza; poi capisco anche che un allenatore non può stare una vita in una società (per adesso c'è stato solo l'esempio di Ferguson), però io mi auguro che lui possa veramente raccogliere i successi con la Juventus; poi, quando sarà stanco di vincere con la Juventus, probabilmente farà le sue considerazioni, è un fatto molto personale. Io sono certo comunque che nei prossimi anni avremo ancora Conte con noi".
A Italo Cucci che suggeriva un atto ufficiale e di amicizia tra le società di Juventus e Bologna, Marotta ha risposto con franchezza e decisione: 'Il rapporto tra le due società è ottimo, contraddistinto da rispetto e cordialità (da loro ci sono 4 nostri giocatori). Quanto ai fatti accaduti, quando in tribuna c'è il genitore che insulta l'allenatore in modo davvero violento è cosa veramente grave; ancora più grave è quando una parte della curva lancia il coro 'Se saltelli muore un Agnelli', questo è un fatto molto grave, è quel linguaggio di odio che deve essere condannato e represso in modo molto forte; bisogna allontanare queste persone che niente hanno a che fare con lo sport.
E ha chiuso per l'ennesima volta la porta ad un ritorno di Ibra in bianconero, semplicemente per motivi economici; la Juve non se lo può permettere: "Per quanto riguarda Ibrahimovic, più specificamente riferendoci alle dichiarazioni fatte da Pavel Nedved, Nedved ha semplicemente esternato un commento ed una valutazione tecnica esternando che Ibrahimovic è un campione e un bravo giocatore; credo che questa esternazione sia condivisibile da tutti e anche da me. Cosa diversa è invece considerare Ibrahimovic un profilo da Juventus, perché i parametri che lo accompagnano non sono i parametri che noi utilizziamo per cui, come ho già detto precedentemente, non sarà un giocatore della Juventus".

Le condizioni di Caceres e Chiellini - Martin Caceres, dopo il pauroso incidente di sabato notte al ritorno dalla trasferta di Bologna, è tuttora ricoverato alla Clinica Fornaca, dove ha ricevuto la visita del suo manager Daniel Fonseca e di Antonio Conte. Dovrà rimanere a riposo per un decina di giorni, per poi riprendere gradualmente l'attività e tornare a disposizione del tecnico non prima di una ventina di giorni.
Anche per Chiellini, che è tra i convocati di Prandelli a Coverciano, ci sono problemi e potrebbe rientrare a Torino saltando le partite con la Nazionale (amichevole col Brasile e qualificazione per i Mondiali a Malta): infatti a Bologna il difensore ha riportato un trauma contusivo-distorsivo alla caviglia sinistra e ieri non si è allenato, anche perché nel frattempo si è riacutizzato il problema alla caviglia destra (toccata duramente nell'incontro con il Siena). E il responsabile medico della Nazionale, il professor Enrico Castellacci, si è preso 48 ore per decidere: "E' una situazione che preoccupa. Il ragazzo non sta bene, ci siamo presi 48 ore di tempo per valutare se lui resterà con noi oppure no".

Gli insulti del Dall'Ara ad Agnelli e all'Heysel costano al Bologna solo una multarella - Il giudice sportivo ha sanzionato con 10.000 euro di multa i cori e lo striscione del Dall'Ara: "Ammenda di € 10.000 alla Soc. BOLOGNA per avere suoi sostenitori, prima dell'inizio della gara, indirizzato un coro insultante nei confronti del Presidente della società avversaria; per avere inoltre, nel corso del primo tempo, esposto per pochi minuti uno striscione insultante nei confronti dei sostenitori della squadra avversaria".
Ammende anche: di € 10.000 al Pescara per avere suoi sostenitori, nel corso del secondo tempo, indirizzato reiteratamente all'Arbitro cori ingiuriosi e per avere, inoltre, nel corso della gara, lanciato alcuni petardi nel recinto di giuoco; di € 6.000 alla Fiorentina per avere suoi sostenitori, al 37' del primo tempo, rivolto all'Arbitro un coro ingiurioso; per avere, inoltre, al 39' del primo tempo, rivolto ad un calciatore della squadra avversaria un coro insultante; di € 5.000 al Napoli per avere suoi sostenitori, al 10' del secondo tempo, esposto per qualche minuto uno striscione dal contenuto ingiurioso nei confronti di un organo della Giustizia federale. di € 2000 alla Roma per avere suoi sostenitori, al 38' del primo tempo, lanciato un bengala nel recinto di giuoco.

Padoin in diffida - Nessun bianconero è stato squalificato dal Giudice Sportivo, ma Padoin, giunto alla terza ammonizione, è ora in diffida.
Squalificati i tre espulsi di giornata: Bertolacci (Genoa) e Ciani (Lazio) per doppio giallo; Potenza (Catania) per avere, all'11° del secondo tempo, alzandosi dalla panchina, contestato platealmente l'operato arbitrale indirizzando al Direttore di gara espressioni irrispettose, infrazione rilevata dal Quarto Ufficiale. Squalificati anche altri quattro giocatori già in diffida e nuovamente ammoniti: Diamanti (Bologna), Anderson Da Silva Nenê (Cagliari), Valdes (Parma) e Borja Valero (Fiorentina).
Ammonito con diffida e multato di 15.000 euro l'allenatore del Napoli Walter Mazzarri per avere, al 45' del secondo tempo, uscendo dall'area tecnica, contestato platealmente l'operato arbitrale, con recidica reiterata; ammonito con diffida e multato di 5.000 euro il direttore sportivo del Napoli Riccardo Bigon per avere al 37' del secondo tempo contestato platealmente l'operato arbitrale, con recidiva.

Pogba: Grazie, Conte! - Paul Pogba è in ritiro con la Nazionale francese a Clairefontaine-en-Yvelines, punto di partenza per un nuovo step della sua carriera. E nel suo pensiero corre però alla Juventus, la società che ha creduto in lui e lo ha aiutato a fare il salto da giovane promessa a splendida realtà: "Sono felice e orgoglioso di essere qui - ha spiegato in conferenza stampa -. Quando sono arrivato ho pensato alla mia prima convocazione a 16 anni, sapevo che c'era un lavoro da finire. Sono stato accolto molto bene, giocare con la Juve è un piacere, ho la fiducia dei miei compagni e non sento alcuna pressione. Ringrazio Conte ogni giorno per la mia crescita, so anche che ha parlato con Deschamps, deve avergli parlato bene di me... Ci sono stati grandi giocatori francesi nella Juve e spero di diventare uno di loro".
Di lui ha parlato anche il ct Didier Dieschamps: "Pogba troverà il suo posto in squadra. Fidatevi di lui, è il futuro e il futuro è ora".

Prandelli: C'è un clima che non mi piace - Cesare Prandelli, parlando in conferenza stampa dal ritiro di Coverciano, oltre ad affrontare i temi più specificamente legati alla Nazionale è stato stimolato dai giornalisti ad affrontare quello che sembra essere diventato il problema del pericolo numero uno del calcio italiano: Antonio Conte, che ha osato esultare con i suoi tifosi per una vittoria della sua Juventus; e poi in conferenza stampa si è pure permesso di denunciare il clima di intimidazione e di guerriglia che ormai ovunque accoglie la Juve: perché è tornata ad essere se stessa, cioè a vincere; un clima che stimola nel tecnico bianconero un desiderio di andare ad allenare in plaghe più serene.
E proprio dal brutto clima che avvolge il nostro calcio ha iniziato Prandelli: "Questo clima non mi piace, ma dobbiamo dare un contributo perché possa migliorare. In base ai nostri comportamenti ma soprattutto anche parlando. Conte ha perfettamente ragione, certe situazioni sono talmente esasperate e talmente violente che possono non solo dar fastidio ma fa pensare ad un allenatore di poter cambiare anche nazione per lavorare con una dignità, perché poi riguarda anche la dignità di ogni professionista"
.Quanto all'esultanza, così si è espresso: "L'esultanza? Ognuno è libero di esprimere le proprie emozioni, perché il calcio è emozione, e deve tra smettere emozioni, però c’è una linea sottile tra l’esultanza e il mancare di rispetto agli avversari. Ecco dovremmo tutte le volte pensare che di fronte abbiamo una persona e un tifoso da rispettare. Allora tutte le manifestazioni di esultanza sono comprensibili". Queste parole sono state subito 'interpretate', anzi 'tradotte' dai media in una bacchettata, un rimprovero di Prandelli a Conte. In realtà il ct ha solo tracciato il confine dell'esultanza, che non deve mai travalicare il rispetto: cosa che Conte non ha fatto, visto che ha esultato con i suoi tifosi, dopo aver subito pazientemente e in silenzio insulti per tutta la gara.
Ed è anche comprensibile il desiderio di trovare all'estero un'aria più respirabile: "Dovremmo essere tutti preoccupati, - è l'allarme lanciato da Prandelli - tutte le volte che abbiamo la possibilità di confrontarci vcon i nostri colleghi all'estero loro rimarcano il fatto che là questi aspetti non ci sono. La partita viene vissuta come un evento sportivo, un'emozione e finisce lì, in Italia purtroppo, noi non siamo ancora in grado di trasmettere i giusti valori. Ragionando a mente fredda, posso dire che ho valutato tutto e l'estero può essere un'esperienza importante perché hai la possibilità di fare il tuo lavoro senza pensare di togliere energie rispondendo in conferenza stampa a 90 domande che non hanno niente a che vedere con il calcio giocato diventa imbarazzante”.

Calcioscommesse: Faccia a faccia tra Gervasoni e Gegic - E' durato ben otto ore, davanti al procuratore di Cremona Roberto Di Martino, il confronto tra lo 'zingaro' Almir Gegic e l'ex difensore del Piacenza Carlo Gervasoni, per il quale pare profilarsi l'ipotesi di un patteggiamento.
Un'infinità di domande su oltre 20 partite considerate truccate, con due atteggiamenti diametralmente opposti: mentre Gervasoni ha circostanziato il suo racconto, aggiungendo sempre nuovi particolari alla sua già dettagliata confessione, Gegic, in carcere da quattro mesi per associazione a delinquere finalizzata alla frode sportiva, ha negato la maggior parte dei fatti, definendoli in più occasioni falsità e gridando a Gervasoni: 'Tu mi vuoi rovinare'.
Gegic, ritenuto il capo degli slavi dai magistrati di Cremona, sostiene per esempio di non sapere nulla delle presunte combines di Lecce-Lazio e di Lazio-Genoa, che sarebbero state arrangiate dal gruppo degli 'zingari', negando anche l’evidenza di dati inconfutabili; sostiene di non conoscere Alessandro Zamperini, nonostante secondo i tabulati, dal cellulare della moglie, prima di Lazio-Genoa, sia partita una telefonata verso l’ex calciatore amico di Stefano Mauri e nonostante Gervasoni abbia ribadito di essere a conoscenza ''di contatti precedenti a Lazio-Genoa via Skype tra Gegic e Ilievsky e l'ex calciatore Alessandro Zamperini al fine di raggiungere il capitano della Lazio Stefano Mauri, di incontri successivi con Gegic a Cernobbio e di 20mila euro ricevuti da lui e Zamperini per la loro intermediazione". L'impressione degli investigatori, la stessa per cui il gip Salvini gli aveva negato nei giorni scorsi la scarcerazione, è che voglia copriee il gruppo di Singapore.
All’interrogatorio hanno partecipato anche due uomini dello Sco, il Servizio Centrale Operativo della Polizia di Stato; da questo reparto speciale della polizia nei prossimi giorni arriverà una nuova informativa determinante per l’evoluzione dell’inchiesta.
La Procura è sempre a caccia dei due mister X, i faccendieri che, secondo Erodiani e lo stesso Gegic, avrebbero avuto contatti importanti per truccare partite di serie A, dirigendo il 'traffico' dall'hotel Una Tocq di Milano.


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