Conte: Mercato straordinario, per fare qualcosa di storico.

News, 12 luglio 2013.
 
 
Ogbonna alla Juve è ufficiale: arriva per 13 milioni di euro più 2 di bonus e firma un quinquennale. Conte in conferenza stampa: Rivincere il titolo per la terza volta sarebbe qualcosa di storico. Conte: Non sono felice della partenza di Giaccherini, ma sul mercato è stato fatto qualcosa di straordinario; Jovetic inarrivabile per le italiane. I bianconeri sono arrivati a Châtillon: 31 i convocati, ma Isla deve ancora raggiungere la Valle d'Aosta.
 
 
Ogbonna: l'ufficialità e le cifre - E' arrivata l'ufficialità per Ogbonna. Questo il comunicato con cui il club comunica la positiva conclusione della trattativa, con tutte le cifre dell'affare: "Juventus Football Club S.p.A. comunica di aver perfezionato l'accordo con il Torino Football Club S.p.A. per l’acquisizione a titolo definitivo del diritto alle prestazioni sportive del calciatore Angelo Obinze Ogbonna. Il contratto prevede un corrispettivo di € 13 milioni pagabili in 3 anni. Il valore di acquisto potrà incrementarsi di ulteriori massimi € 2 milioni al raggiungimento di determinati obiettivi sportivi nel corso della durata contrattuale. Juventus ha sottoscritto con lo stesso calciatore un contratto di prestazione sportiva quinquennale".
 
Conte: Conta solo l'oggi e il futuro - Conte è tornato. E finalmente può incominciare una stagione un maniera serena, dopo un primo scorcio di campagna di mercato che gli ha portato in dote già tre nuovi importanti tasselli per la sua Juve, all'insegna di quel 'continuare a costruire' emerso dal summit di metà maggio, e questo ha ribadito nella conferenza stampa di ieri: "La Juventus sta operando e lavorando per continuare a crescere, questo è fuori dubbio. Ed è il verbo che insieme a 'lavorare', abbiamo sempre utilizzato dal mio primo anno, quello di cercare di crescere con il lavoro, cercando di monitorare e raggiungere elementi che possono aiutare questa crescita di anno in anno, tenendo conto della grave crisi economica che ci attanaglia". E ancora: "Diciamo che in questi due anni la Juventus è tornata ad essere quello che era, quindi a scrivere pagine importanti, vincendo, come abbiamo fatto negli ultimi due anni. Ci siamo riappropriati dell'immagine che c'è sempre stata della Juventus in Italia e nel mondo. Chi arriva alla Juventus sa già in che squadra sta arrivando; chi c'era e chi è stato artefice di questi due ultimi successi, sa che il passato per me non conta, conta l'oggi e il futuro. Quindi bisognerà ricominciare da zero. Proprio da zero no, perché abbiamo due anni di lavoro e questo è sicuramente un tesoro che dobbiamo sfruttare. Però sappiamo che se non c'è grande disponibilità, se non c'è l'umiltà, se non c'è la voglia di sacrificarsi, se non c'è la voglia di lavorare e di superarsi, giorno per giorno, sulla fatica, allora non faremo delle cose importanti quest'anno. Questo sarebbe non bello". Perché l'obiettivo dichiarato è quello del terzo scudetto consecutivo: "Vincere era difficilissimo, rivincere era molto difficile, il terzo anno sarebbe storico, questo è fuori dubbio, anche perché nella storia della Juventus, solamente dal '30 al '35 c'è stata questa egemonia. Quindi sappiamo che sarà molto molto difficile ripetersi, però sappiamo anche che se avremo voglia di lavorare, se avremo voglia di soffrire, di buttarci con entusiasmo, con passione, per superare tutti gli ostacoli, sappiamo anche che possiamo ambire a fare qualcosa di storico. Sappiamo che è molto molto difficile, però al di là di chi può arrivare, di chi può partire, l'importante è che la mentalità, la voglia rimanga intatta".
E a stimolare questa voglia penserà lui, anche se rifiuta il ruolo di sergente di ferro che gli viene appioppato, il famoso metodo Conte è quello di un professionista che allena dei professionisti, professionisti e non soldatini come Bonucci ebbe modo di ricordare a Cassano. Così Conte: "A me vien da ridere quando ascolto il trattamento Conte o il sergente di ferro. Chiedete ai ragazzi se sono contenti del lavoro che fanno: io penso che ci sia un metodo importante da parte mia, metodo che sicuramente mi ha portato a vincere non solo alla Juventus da allenatore, ma anche nelle precedenti mie esperienze. Il calciatore fa il calciatore, è pagato per fare il calciatore, quindi per fare allenamento, per allenarsi. Ci alleniamo il giusto, magari forse noi ci alleniamo, mentre qualcun altro non si allena. Allora la differenza sta lì, perché tante volte trovi delle situazioni, delle squadre, dove non ci si allena. Poi invece quando arrivi in squadre dove ti alleni, dici, cavolo, qua si corre: forse è qui la differenza, cioè qui si lavora".
 
Conte: arrivi, partenze e le altre - Con Conte si è parlato ovviamente anche di mercato. Anzitutto di una partenza che è stata vissuta con una certa sofferenza dai tifosi bianconeri, che a Giaccherini e al suo entusiasmo si erano affezionati. Anche Conte lo stimava ma "capisco anche e vedo le esigenze che ci sono al giorno d'oggi a livello societario - ha osservato - vedo anche che il calciatore è apprezzato e comunque gli viene proposto anche un contratto importante: da questo punto di vista sono molto contento per lui. Però se oggi mi chiedete se sono felice della partenza di Giaccherini, vi dico di no".
Dei tre acquisti è soddisfatto: "Noi abbiamo preso questi calciatori perché hanno determinate caratteristiche, quindi le caratteristiche si sposano in piano con i nostri principi di gioco, al di là dei numeri. Quindi Llorente, seguito per più di un anno, Tevez, giocatore che conosciamo tutti e che si sposa benissimo con la nostra filosofia di calcio, Ogbonna che è un giovane talento e che ha la possibilità lavorando di diventare sicuramente uno dei difensori più forti, non dico in Italia, ma in Europa e forse anche nel mondo. Li abbiamo presi con un chiaro concetto, non abbiamo pescato nel mazzo, erano obiettivi e li abbiamo centrati. Tevez... la prima volta che ci ho parlato mi hanno colpito molto la sua fame, la sua cattiveria agonistica, la sua determinazione, questo mi ha colpito molto e per me non c'è stato più bisogno di andare avanti, di chiarire alcune cose; è bastato poco per capire che è un giocatore giusto per noi".
Non ci possono essere rimpianti per Jovetic, non c'erano le condizioni per arrivarci: "Jovetic ha un prezzo elevato, penso anche giustificato perché considero il ragazzo un talento, un top player che può crescere ancora di più, può far lievitare ancora di più il prezzo di trenta milioni attuale. E' inevitabile che andrà nella squadra che in questo momento ha questi soldi. Quindi, in Italia no".
Mercato ampiamente promosso dunque: "E' stato fatto veramente qualcosa di straordinario, perché aumentare la qualità dell'attacco con soli nove milioni, prendendo Tevez e Llorente, è veramente qualcosa di straordinario. A testimonianza che c'è un lavoro, a testimonianza che c'è un progetto, a testimonianza che ci sono persone che guardano al presente e al futuro. Anche in anticipo rispetto a qualcun altro".
Però anche la concorrenza si è rinforzata. C'è il Napoli cui i 63 milioni incassati per Cavani "permettono di entrare sul mercato in maniera prepotente e investire. Io sinceramente avrei preferito che Cavani rimanesse al Napoli, anche perchè il Napoli con Cavani noi l'abbiamo sempre battuto";  "Avrei preferito che Cavani fosse rimasto al Napoli e non ci fosse tutta questa possibilità di investimento per la società del Napoli". "Poi ci sarà sicuramente l'Inter, che ha una buonissima rosa, ha preso sicuramente un ottimo allenatore; il Milan non dimentichiamo che nel girone di ritorno ha perso solamente con noi, al mercato di gennaio ha acquistato Balotelli per 24 milioni. Ci sarà la Fiorentina che con i fatti e non con le parole sta iniziando ad essere considerata una tra le grandi, perché una squadra che fa un acquisto, prende un titolare della Nazionale con 20 milioni, con quell'ingaggio, non si può più considerare una provinciale, assolutamente". Poi  la Roma che "l'anno scorso aveva una rosa e ha tuttora una rosa di prim'ordine, si sta muovendo anche sul mercato perché ha preso Benatia, adesso vedo che sta trattando giocatori" e la Lazio che "ha un'ossatura forte, importante".
Video della conferenza stampa di Antonio Conte.
 
I bianconeri sono a Châtillon - Dopo due giorni di test a Vinovo, è iniziato il ritiro estivo della Juventus in Valle d'Aosta. Il pullman con lo staff tecnico e i giocatori è giunto a Châtillon verso le 20.30 accolto dagli applausi di decine di tifosi che alzavano uno striscione che incitava 'Conte verso nuove conquiste'. I bianconeri si sono subito sistemati nelle camere della scuola alberghiera che li ospiterà.
Conte ha convocato 31 giocatori; mancano i nazionali che hanno partecipato alla Confederations Cup, oltre a Pogba, ancora impegnato nel Mondiale Under 20 (la sua Francia è in finale con l'Uruguay). Momentaneamente assente Isla, arrivato in Italia solo ieri pomeriggio e trattenutosi in città per visite mediche e pratiche burocratiche; ma presto raggiungerà gli altri convocati in ritiro, ammesso he nel frattempo non vi siano novità su un suo trasferimento all'Inter, trasferimento desiderato sia dal cileno che da Mazzarri, ma per il quale i due club non si trovano d'accordo sulle cifre.
Sono dunque 16 gli elementi della rosa della prima squadra presenti in ritiro: Storari, Rubinho, Lichtsteiner, Marrone, Ogbonna, Peluso, Asamoah, De Ceglie, Padoin, Pepe, Vidal, Llorente, Matri, Quagliarella, Tevez, Vucinic. Ad essi si aggiungono 5 elementi di rientro da prestiti (in attesa di trovare loro una nuova sistemazione): Appelt, Bouy, Buchel, Motta e Fausto Rossi. Infine Conte ha portato con sé 9 elementi provenienti dal settore giovanile: i due portieri Citti ('95) e Vannucchi ('95), i quattro difensori Magnusson ('93), Untersee ('94), Penna '95) e Garcia Tena ('95); e i tre centrocampisti Emmanuello ('94), Mattiello ('95) e Sakor ('96).

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