La Juve vola in America. Club satelliti per i giovani bianconeri?

News, 26 luglio 2013.
 
 
La Juve vola in America. Per far crescere i suoi giovani nel modo migliore, la Juventus per l'immediato futuro pensa a una rete di club partners sparsi per l'Europa. Celebrato, nell'approssimarsi del decennale della morte, l'avvocato Vittorio Chiusano, 23esimo presidente della Juve. Si è chiuso, davanti alla Commissione Disciplinare, il dibattimento per le presunte combines di Lecce-Lazio e Lazio-Genoa: nei prossimi giorni è atteso il verdetto.
 
 
La Juve va in America - Stamattina di buon'ora la Juve parte per gli Stati Uniti, dove la attende il Jeep US Tour 2013.  I bianconeri  atterreranno a San Francisco poco dopo le ore 12 locali. Per la tournée statunitense, Antonio Conte ha convocato 30 bianconeri. Non ci sarà Simone Pepe che deve continuare il suo programma di riabilitazione a Vinovo. Ci sono invece i Nazionali, incluso Paul Pogba, che tuttavia si unirà ai compagni solo il 30 luglio. Fanno parte della spedizione anche i giovani Fausto Rossi, Buchel, Untersee e Citti.
Questo l’elenco completo: Buffon, Chiellini, Caceres, Ogbonna. Pogba (da martedì 30), Marchisio, Vucinic, Tevez, De Ceglie, Giovinco, Peluso, Llorente, Barzagli, Motta, Marrone, Rossi, Bonucci, Padoin, Pirlo, Asamoah, Vidal, Lichtsteiner, Quagliarella, Storari, Matri, Isla, Rubinho, Buchel, Untersee, Citti.
 
La Juve crea una rete di club satelliti? - Nei giorni scorsi Anton Zingarevich, presidente del Reading, club inglese che naviga da qualche anno tra Premier League e Championship (dove è di nuovo retrocesso al termine della scorsa stagione), se n'era uscito con un "Nulla di ufficiale ancora, le trattative con la Juve sono ancora in corso. Sarebbe una bella soluzione per noi e per loro, visto che stanno cercando partners per far crescere i loro giocatori. Ne hanno 100 e per questo il Reading potrebbe aiutarli a farli crescere meglio"; ipotizzando così la nascita di una partnership tra i due club.
in realtà pare che la Juve abbia un piano ben più ampio: quello di creare una rete di partenariato con una serie di club europei nei quali manderebbe a crescere i suoi giovani quando, una volta usciti dal circuito dei tornei giovanili, in prima squadra sarebbero ancora chiusi dai big; attualmente essi girellano tra un  prestito e una compartecipazione tra Lega Pro e serie B, comunque con limitate possibilità di valorizzazione; anche il progetto delle seconde squadre, che poteva offrire un respiro maggiore, non ha trovato cittadinanza in questo calcio italiano incapace di una visione complessiva ma legato a campanilistiche difese dei propri orticelli.
Eppure la Juve nella possibilità di crescere i suoi futuri campioni in casa, con un insegnamento fatto non solo di tecnica e tattica ma anche della costruzione di una mentalità vincente e di una personalità integrale, crede sempre più ed è attivissima sul mercato giovanile: è solo di un paio di giorni fa l'acquisto dal Metz del promettentissimo attaccante marocchino Younes Bnou Marzouk (del 1996).
La rete di club satelliti under construction da parte della Juve comprenderebbe una serie club di peso medio: oltre al Reading, ci sarebbero in Francia l'Evian, in Austria l'Austria Vienna, in Germania l'Eintracht, in Grecia il Paok, in Olanda il Nec, in Belgio il Lierse e in Portogallo l'Estoril.
 
In ricordo dell'avvocato Chiusano - Il 31 luglio 2003 moriva l'avvocato Vittorio Caissotti di Chiusano, presidente della Juventus dal 1990; era l'avvocato dell'Avvocato per aver seguito le varie vicende giudiziarie legate alla Fiat e alla famiglia Agnelli.
Ieri la sua figura è stata rievocata in un convegno tenutosi al palazzo di Giustizia di Torino, organizzato dalla Camera Penale torinese a lui intitolata, di cui fu a lungo presidente e che ora è presieduta da sua figlia Anna.
La sua figura è stata celebrata due tavole rotonde, la prima delle quali dedicata al tema del processo accusatorio, partendo da un video, ritrovato dalla figlia, contenente un colloquio tra l'avvocato Chiusano e il presidente della Repubblica Oscar Luigi Scalfaro, sul tema del contrasto tra il processo inquisitorio e quello accusatorio, un tema che lo coinvolse molto nella sua battaglia sulle'esigenza di un giusto processo. Nella seconda (moderata dall'avv. Rossomando con la partecipazione degli avvocati Massimo Krogh, Luigi Chiappero, Fulvio Gianaria, Giampaolo Zancan e dell'ex ministro della Giustizia Flick) sono stati rievocati i grandi processi cui Chiusano prese parte, da quello alle Brigate Rosse a quello per doping sportivo a carico della Juventus.
La serata invece è stata dedicata alla parte più prettamente sportiva della sua vita, quella che lo ha visto 23esimo presidente della Juve con la visita allo Juventus Museum e una cenda di gala nello Juventus Stadium.
 
 Calcioscommesse: dibattimento terminato, la Disciplinare in Camera di Consiglio - Si è concluso con le arringhe difensive della Lazio, di Mauri, del Lecce e di Ferrario e con la dichiarazione spontanea di Zamperini il dibattimento davanti alla Commissione Disciplinare Nazionale in relazione all’inchiesta sul Calcioscommesse che vede coinvolti 8 tesserati (Mauri, Milanetto, Cassano, Gervasoni, Zamperini, Benassi, Ferrario e Rosati) e 3 club (Lazio, Genoa e Lecce), deferiti dalla Procura Federale.
L'ex leccese Stefano Ferrario si è rivolto ai giudici della Commissione Disciplinare della Figc che dovranno valutare la richiesta di squalifica di 3 anni e 6 mesi per illecito nella presunta combine di Lecce-Lazio (22 maggio 2011) fatta dal procuratore federale, Stefano Palazzi: "Mi prendo le mie responsabilità - ha dichiarato - ho sbagliato per ignoranza e superficialità: non sapevo che si doveva denunciare il fatto, poi ho capito che c'è un meccanismo grande dietro. Oggi io mi prendo un'omessa denuncia, ma non altro. Se mi condannate per illecito sappiate che condannate un innocente". E ha proseguito: "Un anno e mezzo fa sono stato chiamato a spiegare ciò che era successo. Senza che mi rivolgessero una qualsiasi domanda, ho spiegato che ho respinto la proposta di Zamperini. Nei giorni successivi alla proposta ci sono stati dei contatti dello stesso Zamperini, che mi chiedeva come stavo, mi diceva di prendere un aperitivo, e si è autoinvitato a mangiare una pizza a casa mia. Io non capivo tutto quel corteggiamento da parte sua, dopo ho capito che il suo timore era che nel momento in cui ho rifiutato la proposta lo potessi mettere in difficoltà. Il lunedì dopo la partita è scomparso non mi ha più contattato e solo dopo ho capito il motivo. Io queste cose qua le ho fatte già arrivare a Palazzi, ma non ha voluto dare importanza a queste parole. Di sicuro a settembre andrò a parlarne a Cremona con il procuratore Di Martino".
Il suo legale, Antonio De Rensis, si è poi prodotto in una dura arringa tendente a smontare la tesi di Palazzi per la quale sarebbe il suo assistito il regista dell'illecito.
Ha parlato anche Zamperini il quale ha tentato una ricostruzione della vicenda diversa da quella di Palazzi, anche se approssimativa e non  priva di lati oscuri: "Sono andato a Formello con Ilievski, ma sono entrato soltanto io. Mauri mi ha dato il biglietto per la partita, ho parlato con lui cinque minuti alla guardiola del centro sportivo e poi sono uscito. Poi ho accompagnato Ilievski nel centro di Roma, abbiamo preso un caffè e da quel giorno non l'ho più visto". Sarebbe stato Mario Cassano a presentargli, via Skype, Carlo Gervasoni: "Mi ha chiesto di incontrare il giorno dopo un'altra persona che voleva parlarmi di alcune cose. Da quel momento non ho sentito più Cassano e sono stato tartassato di  telefonate da Ilievski e Gervasoni". Il 14 maggio Zamperini e Ilievski vanno a Formello, dove Zamperini incontra Mauri poi, sollecitato da Ilievski e Gervasoni che volevano conoscere altri giocatori per organizzare le loro combines, va a Lecce e incontra Ferrario che gli disse "di non essere assolutamente interessato a queste cose, mostrandosi addirittura stizzito". Per cui quando Ilievski arrivò poi a Lecce, Zamperini afferma di avergli detto che non si poteva far nulla.
Gli avvocati di Mauri, dal canto loro, hanno cercato di evidenziare la non attendibilità del pentito Carlo Gervasoni (“le sue dichiarazioni sono zeppe di contraddizioni”), facendo notare l'assenza di prove di un contatto diretto tra Mauri e Ilievski, la mancanza di scommesse anomale nell'agenzia di Aureli (colui che aveva appellati al principio della “ragionevole certezza” necessaria per condannare un tesserato.  Palazzi ha replicato che “le dichiarazioni di Mauri sono elusive: ha detto di non scommettere prima di essere arrestato e ha definito Aureli amico di Zamperini, poi scopriamo che ci passava le vacanze insieme”.
L’avvocato della Lazio ha contestato le tesi dell’accusa, chiedendo il proscioglimento del club. Ha tuttavia anche avanzato, in subordine, la richiesta, in caso di condanna,  della concessione delle attenuanti in virtù delle azioni di prevenzione messe in atto dal club (come il codice etico): in pratica invece del -6, o del -3 di un solo illecito, un -2 complessivo.
Fra qualche giorno, forse all'inizio della prossima settimana, la sentenza.

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