Juve: missione Supercoppa. Llorente: Ho ancora bisogno di tempo.

News, 14 agosto 2013.
 
 
E' partita la missione Supercoppa: Conte alle prese con il dubbio Barzagli; e al gruppo si aggrega anche Boakye. Llorente: Ho ancora bisogno di tempo per adattarmi al nuovo modo di lavorare e per trovare il giusto feeling con i compagni. Prandelli: Non potevo lasciare a casa i giocatori di Juve e Lazio.
 
 
 E' partita la missione Supercoppa - Il tempo stringe, la Supercoppa è alle porte e un Conte sempre meno paziente ha iniziato le grandi manovre in vista dell'appuntamento del 18 agosto, quando all'Olimpico di Roma la Juventus Campione d'Italia e la Lazio vincitrice della Coppa Italia si contenderanno la Supercoppa italiana, il primo trofeo stagionale. Conte lo punta, ma è costretto ad una marcia di avvicinamento assai complicata.
Infatti le Nazionali gli hanno sottratto una dozzina di giocatori: Buffon, Bonucci, Chiellini, Marchisio e Pirlo sono gli azzurri, poi Isla e Vidal (Cile), Asamoah (Ghana), Vucinic (Montengro), Llorente (Spagna), Lichtsteiner (Svizzera) e Caceres (Uruguay). Poi c'è Barzagli, anch'egli convocato da Prandelli, ma rispedito a Tortino a causa della tendinopatia e che rimane in forte dubbio per Roma.
In gruppo e disponibile è rientrato invece, praticamente dopo un anno, Simone Pepe.
A Vinovo agli ordini di Conte c'è, almeno per ora, anche il giovane ghanese Yiadom Richmond Boakye (1993), reduce da una buona stagione in B al Sassuolo e dal Mondiale Under 20; probabilmente partirà poi in prestito (è in comproprietà tra Juve e Genoa, ma con i diritti sportivi in mano ai bianconeri), ma per il momento Conte ha voluto tenerlo a Vinovo, per testarne le doti e la maturazione; anche perché Matri e Quagliarella sono al centro di trattative di mercato e potrebbero presto lasciare la Juve (si parla del Napoli per Matri e di sirene inglesi per Quagliarella) e a quel punto, al netto di qualche new entry,  servirebbe un quinto attaccante in rosa (dopo  Tevez, Llorente, Vucinic e Giovinco).
Ieri due sedute, oggi una sola: per Conte l'opportunità di lavorare in modo particolare su un Ogbonna che potrebbe dover sostituire l'acciaccato Barzagli; e sicuramente di riflettere sul modo in cui impiegare a centrocampo il già esplosivo Pogba: in questo caso  molto dipenderà anche dalle condizioni  (e dalla tempistica, per quanti giocheranno lontano dall'Italia) in cui rientreranno i vari nazionali. Perché il 18 è dietro l'angolo.
 
Llorente: Mi serve tempo per adattarmi al nuovo modo di lavorare - Fernando Llorente è arrivato a Torino con tanto entusiasmo e con altrettanto entusiasmo era stato accolto dai tifosi. Ora, 40 giorni dopo, sembra cominciare a montare un filo di delusione per le sue prestazioni: il suo inserimento negli schemi del gioco bianconeri langue ancora; anche perché, bisogna dirlo, un attaccante con le sue caratteristiche alla Juve prima non c'era e l'adattamento in ogni caso dev'essere  bidirezionale. Poi l'attaccante basco arriva da un anno di quasi inattività a Bilbao e deve quindi recuperare tutta la verve agonistica; e deve digerire, come tutti i nuovi arrivati, i carichi di lavori imposti dallo staff di Conte; dulcis in fundo, anche la capocciata rimediata nel trofeo Tim non ha giovato. Risultato: il minutaggio concessogli via via da Conte è andato diminuendo, ed è salito nel contempo quello di Mirko Vucinic, che a Roma sembra in predicato di costituire con Tevez la coppia d'attacco bianconera. La cosa migliore che gli è capitata è quella di aver ritrovato la fiducia di Del Bosque, che è tornato a convocarlo in Nazionale.
Ma Fernando Llorente non è preoccupato per come stanno andando le cose: "Penso ancora, dopo tutte le polemiche del mio ultimo periodo in Spagna, di aver scelto la squadra giusta. Ora ho solo bisogno di tempo per adattarmi al nuovo modo di lavorare. Devo dire però che sono stato accolto benissimo qui. Il mister finora mi ha utilizzato in attacco con il modulo 3-5-2. Sto facendo cose che non avevo mai fatto con l’Atletico, dunque ho bisogno di tempo per capire cosa l’allenatore vuole da me. Servirà ancora lavorare per trovare il giusto feeling con i miei compagni. Conte non è felice di me? Non è vero, non mi ha mai detto questo. Anzi, è soddisfatto del mio lavoro fatto finora”.
 
Prandelli: Impossibile far riposare i titolari - Prandelli, in conferenza stampa, ha chiarito una cosa: quella con l'Argentina è un'amichevole in onore di papa Francesco, ma sarà una sfida vera e l'Italia ha il dovere di affrontarla con i suoi uomini migliori, quindi non gli è mai passato per la mente di risparmiare, nelle convocazioni, i giocatori di Juve e Lazio che domenica saranno impegnati nella Supercoppa italiana: "Queste sono le date Fifa - ha spiegato - e quindi queste sono le date in cui la Nazionale deve giocare; dunque non ho pensato minimamente di lasciare a casa qualche giocatore. Dopo abbiamo sempre cercato di avere buon senso, cercheremo di averlo anche stavolta, cercheremo di gestire un po' tutti, però è impensabile poter pensare di rappresentare l'Italia e affrontare l'Argentina con dieci giocatori titolari a casa. Io non ho mai pensato a questo".

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