Al Corriere dello Sport si nasce sudisti

StampaE' tornato il Corriere dello Sport di matrice sudista, revival del quotidiano che già dagli anni ‘40 e ‘50 operava scelte editoriali miranti a ritagliarsi il ruolo di giornale di riferimento degli sportivi romani e del sud Italia. La prima pagina post Supercoppa è forse l’espressione più nitida di questo ritorno alle origini e del “nuovo” target cui il quotidiano sembra volersi rivolgere: e anche le argomentazioni sono sterili e pretestuose come allora.

Si sente spesso dire che lo stile non ha tempo, e in effetti il loro appare immutato, nonostante i tanti anni trascorsi. Strombazzano e si stracciano le vesti come già facevano per difendere ad oltranza le società Napoli e Catania coinvolte nei rispettivi scandali del 1948 e 1955, conclusisi poi con la (giusta) condanna di entrambe le società. Anche oggi urlano la vergogna - e come all’epoca non si capisce per che cosa qualcuno o qualcosa dovrebbe vergognarsi - anche oggi sembrano invocare il complotto - e come all’epoca un disegno del genere non sembra confortato da alcuna logica - e anche oggi, come all'epoca, chiedono interventi da parte di chi di dovere per raggiungere chissà quale obiettivo. Staranno mica spingendo per la reintroduzione del reclamo tecnico vigente, appunto, all'epoca, per consentire di rigiocare la gara? Il ritorno ai fasti del passato sarebbe completo se gli articoli su Juventus-Napoli avessero la firma di Mazzarri, Bigon, De Laurentiis o di qualche altro tesserato della società Napoli. Lo fecero nel 1955 col caso Catania, quando a scrivere che il coinvolgimento della società etnea era “una bolla di sapone”, quando a dire agli sportivi dell’epoca che vi era “niente di fondato” e che si trattava di “una montatura per nuocere il Catania”, quando chi ricordava che “il Catania mantiene una calma ammirevole, la calma di coloro che hanno la coscienza a posto e non hanno nulla da temere da un’inchiesta del genere”, era Carmelo Gennaro, giornalista sì, ma al contempo segretario del Catania. Considerando l'apertura dell'altro giorno, con ampio risalto alle parole di De Laurentiis, possiamo dire che la strada intrapresa è quella giusta.

La nuova linea editoriale adottata da De Paola becca due piccioni con una fava e risponde ad una strategia di mercato tutt’altro che incomprensibile. Una prima riflessione che avranno compiuto in redazione è che fra le squadre che più di altre sembrano potenzialmente in grado di arrecare dispiaceri sportivi ai campioni d’Italia figurano soprattutto la Roma ed il Napoli. Strizzare ulteriormente gli occhi ai loro tifosi, sposarne ulteriormente le ragioni e farsi ulteriormente portavoce dei pensieri delle piazze rappresentano un’opportunità da non farsi sfuggire, soprattutto adesso che nelle due città sembrano crescere sempre di più l’entusiasmo e la voglia di leggere notizie sui loro beniamini. Il Corriere dello Sport, per ragioni storiche e "logistiche" (considerando già dove ha sede il quotidiano), ha un posto di riguardo nel cuore di milioni di tifosi del sud Italia e potrà accrescere ancora di più questa fidelizzazione sfruttando l’infervoramento dei sostenitori di società quali Roma e Napoli, che vedono oggi più che mai alla portata traguardi sportivi altrimenti inimmaginabili, complici i vari problemi dell'Inter, le cessioni di Thiago Silva e Ibrahimovic e l'immobilità sul mercato del Milan, la squalifica di dieci mesi di Antonio Conte. La seconda riflessione, non meno importante, è che i tifosi juventini dalle vicende del 2006 le notizie se le vanno a cercare in altri lidi. Corollario di ciò è che il tifoso bianconero oggi è un target poco appetibile. E' logico attendersi che della Juventus si continuerà a parlare soltanto per rispondere alle esigenze dei milioni di antijuventini presenti in tutta Italia, tra cui vi sono proprio quei tifosi di Roma e Napoli verso cui vi è già una certa predilezione da parte del quotidiano romano.

E' in quest'ottica che è da vedersi l'accanimento verso Conte nell'ambito dello scandalo sul calcioscommesse, quando il Corsport anticipava, addirittura prima della Gazzetta (o suggeriva), le sentenze della Disciplinare, accompagnandole coi soliti titoloni in prima pagina cui i quotidiani ci hanno abituato ormai da un pezzo (titoloni che, va precisato, ogni tanto saltano).
Si può affermare, a ragione, che l'attenzione rivolta dal Corsport al caso Conte non sia semplice dovere di cronaca, né tantomeno risponda soltanto ad una mera esigenza di vendita.
Considerando l'indignazione (insensata) suscitata dall'epilogo della gara Juventus-Napoli, viene il dubbio che l'inchiostro versato per il coinvolgimento del tecnico bianconero avesse anche e soprattutto l' intento di destabilizzare l'ambiente juventino, proprio in vista della gara di Supercoppa.
Forse è davvero giunto il momento che Agnelli inizi a drizzare le gambe ai cani.