Moggi ora ha gli atti su Preziosi e Sabatini. Abete: Non cercherò la verità nascosta.

News, 9 agosto 2011.

Il Tribunale Nazionale di Arbitrato per lo Sport ha trasmesso a Luciano Moggi i verbali di conciliazione tra Figc da un lato e Sabatini e Preziosi dall'altro.  Prandelli: chiudiamo Calciopoli con il tavolo della pace proposto da Della Valle. Abete non cercherà la verità nascosta di Calciopoli. Zamparini: Lo sciopero dei calciatori è una grande stupidaggine. La Lega inserisce il contratto collettivo nei punti all'ordine del giorno per il 19 agosto.  I conti in tasca al prossimo campionato di serie A. Reto Ziegler: Appartenere alla Juventus è un onore.

Moggi ha ottenuto gli atti su Preziosi e Sabatini – Il 22 luglio li aveva richiesti, il 1° agosto Tribunale Nazionale di Arbitrato per lo Sport presso il Coni ne aveva disposto il rilascio ed ora glieli ha trasmessi: si tratta dei due verbali di conciliazione tra da una parte sempre la Figc e dall’altra rispettivamente Walter Sabatini Federcalcio ("con il quale è stata definita presso la Camera di conciliazione e arbitrato per lo sport, la controversia avente a oggetto 'la richiesta di revoca e/o annullamento della preclusione alla permanenza in qualsiasi rango o categoria della Figc' adottata a suo carico dal Presidente Federale con provvedimento definitivo del 15 maggio 2003) ed Enrico Preziosi (con il quale è stata definita la controversia avente a oggetto “la revoca e/o annullamento o, in subordine, la riduzione della squalifica per anni 5” irrogata dalla Disciplinare e confermata, dalla Corte di Giustizia Federale); la richiesta aveva lo scopo di verificare eventuali disparità di trattamento.
Questo il testo del Comunicato Ufficiale apparso ieri sul sito del Coni:
“Il Tribunale Nazionale di Arbitrato per lo Sport comunica che sono stati trasmessi oggi a Luciano Moggi i seguenti documenti da lui richiesti al TNAS lo scorso 3 agosto 2011 con “istanza di accesso ai documenti amministrativi ai sensi dell’art. 22 della Legge 241/1990”:
1. “…il verbale di conciliazione intervenuto, in data 20 ottobre 2003, tra Walter Sabatini e la Federazione Italiana Giuoco Calcio con il quale è stata definita presso la Camera di conciliazione e arbitrato per lo sport, la controversia avente a oggetto “la richiesta di revoca e/o annullamento della preclusione alla permanenza in qualsiasi rango o categoria della FIGC” adottata a suo carico dal Presidente Federale con provvedimento definitivo del 15 maggio 2003”;
2. “…il verbale di conciliazione intervenuto, in data 22 febbraio 2010, tra Enrico Preziosi e la Federazione Italiana Giuoco Calcio con il quale è stata definita presso la Camera di conciliazione e arbitrato per lo sport, la controversia avente a oggetto “la revoca e/o annullamento o, in subordine, la riduzione della squalifica per anni 5 irrogata dalla Commissione Disciplinare Nazionale FIGC, pubblicata con C.U. n. 54/CDN del 15 maggio 1998
  (in realtà: 2008, ndr) e confermata, dalla Corte di Giustizia Federale FIGC, con C.U. n. 221/CGF del 12 giugno 2008”.
Moggi, nell’istanza presentata, “…vanta un interesse concreto ed attuale a conoscere gli atti…, anche al fine di verificare l’eventuale disparità di trattamento nei confronti di soggetti che versano nella medesima situazione”.

Abete: Non cercherò la verità sparita – In una lunga intervista alla Gazzetta dello Sport, ampiamente commentata in un nostro articolo, Giancarlo Abete, sollecitato dalle domande di Ruggiero Palombo, ha esposto la sua versione, in stretto politichese, su diversi temi, molti dei quali riguardanti l’universo di Calciopoli. Particolarmente sconcertante la sua risposta sulla ricerca della verità sparita, sarebbe meglio dire sotterrata, di Calciopoli, verità nascosta in quelle telefonate ‘che non c’erano’: “Come presidente della Federcalcio oltre un certo livello non la cercherò, perché devo tenere conto del ruolo istituzionale della Federazione. Come appassionato di calcio e privato cittadino è un argomento che mi intriga. Mi colpisce il fatto che l'unico soggetto che chissà come ha acquisito tutte quelle telefonate è stato Moggi”. In effetti stupisce anche noi che la Federcalcio non abbia cercato di acquisire tutte le telefonate prima di condannare solo Moggi e la Juve; e ci stupisce ancor di più che proprio le istituzioni non vogliano cercare la verità. E a questo punto quel tavolo della pace, per il quale ad inizio intervista lamenta scarso interesse mancanza di disponibilità ("Io non posso convocare d'imperio, ci vuole la volontà dei soggetti interessati. E questa volontà, a quanto pare, non c'è da parte di tutti”) è davvero destinato a non vedere mai la luce: un tavolo del genere, che fosse finalizzato solo a chiudere Calciopoli con le non competenze della Figc e le prescrizioni copritutto, non avrebbe senso. Calciopoli non si chiuderà mai con una bella chiacchierata, si chiuderà solo quando si saprà chi e perché ha nascosto le telefonate che non c’erano e quando sarà garantita la parità di trattamento richiesta. Qualsiasi altra soluzione da parte bianconera non è accettabile, nemmeno da prendere in considerazione. Del resto sembra ammetterlo lo stesso Abete: “Fattispecie successive possano determinare valutazioni diverse”. Ecco, le fattispecie successive hanno dimostrato che la storia di Calciopoli è tutta da riscrivere, con fatti e non con teoremi costruiti su cupole di cartone.

Prandelli: Chiudiamo Calciopoli con il tavolo della pace – Eccone un altro con la maledetta voglia di metterci una pietra (tombale) sopra e non pensarci più. E’ Cesare Prandelli, attuale ct dell’Italia, che proclama: "Serve buonsenso ma soprattutto serve la volontà. Io avverto un clima pericoloso, di violenza psicologica. Mi piace l'idea di Diego Della Valle di sedersi attorno a un tavolo per chiudere la stagione di Calciopoli”. Per chiudere la stagione di Calciopoli servono due sole semplici cose: la verità e la giustizia; ma nessuno a quanto pare le vuole nemmeno cercare, le parole di Abete alla Gazzetta sono illuminanti. Se la volontà è quella di seppellire l’obbrobrio di Calciopoli sono un “Quel che stato è stato; chi ha avuto ha avuto, chi ha dato ha dato”, questo non è senso della realtà, questa è la vera violenza psicologica verso chi ha pagato anche, anzi, soprattutto per gli altri. Solo la giustizia, qualunque sarà la sede in cui verrà fatta, potrà mettere la parola fine. Null’altro.
Poi Prandelli ha anche difeso le ragioni dei calciatori che non intendono iniziare il campionato senza la firma sul contratto collettivo: "Diranno sicuramente che i giocatori sono miliardari che scioperano, la realtà è che sono dei privilegiati, e lo sanno, che mettono la faccia per l'equità e la tutela dei diritti, perché possano avere una carriera dignitosa anche i loro colleghi più deboli, che non hanno quei privilegi. La situazione è molto delicata. Non serve solo il buonsenso, ma anche la volontà di trovare un accordo. Basta dialogare e si troverà l'intesa. È chiaro che un professionista escluso dalla rosa della prima squadra si senta un oggetto indesiderato".

Zamparini: Lo sciopero è una stupidaggine – Non le manda a dire all’Aic Maurizio Zamparini, in tema di sciopero (perché di quello si tratta alla fin fine) dei calciatori: 'Lo sciopero dei calciatori, a mio avviso, è da considerare una grande stupidaggine. Con l'Italia in crisi, non è proprio il momento di stare a ascoltare chi guadagna mediamente almeno un milione l’anno. Quello che più dà fastidio è l'out-out imposto”.

Il contratto collettivo messo all’odg in Lega il 19 agosto - La vertenza sul contratto collettivo dei calciatori è stata inserita nell’ordine del giorno dell'assemblea della Lega di Serie A del 19 agosto. Il presidente federale Giancarlo Abete, infatti, ha ottenuto dal presidente della Lega Maurizio Beretta che venga anticipato il più possibile l'esame delle richieste dell'Aic. Nell'assemblea del 19 a Milano ci saranno ancora tempi tecnici sufficienti prima dell'avvio del campionato (27/8) per scongiurare l'azione di forza dei giocatori annunciata ieri dai capitani di Serie A.

La serie A 2011-2012 porterà 1,7 miliardi di fatturato – Uno studio di Stage Up - Sport & Leisure Business, società bolognese di ricerca e consulenza nel campo dell'economia dello sport, riportato ieri da repubblica.it, ha già fatto i conti in tasca al prossimo campionato di calcio: al netto delle plusvalenze derivanti dalle cessione dei giocatori, la massima serie fatturerà complessivamente 1.680 milioni di euro (-0,3% rispetto al 2010-2011; tra le fonti dei profitti sono i diritti dei media a far la parte del leone (59%), poi le attività commerciali (26%) e i biglietti venduti al botteghino (15%). Non male la situazione debitoria: i debiti ammontano infatti a 2,3 miliardi di euro, ben al di sotto di quelli della Liga (3,5) e della Premier League (oltre 3,9); sta meglio solo la Bundesliga (0,7). La relazione sottolinea poi che "rimane una certa difficoltà delle società nell'arginare i costi legati al personale giocatori a fronte di opportuni investimenti su asset patrimoniali non solo sugli stadi, ad eccezione della Juventus, ma anche sulla valorizzazione del marchio grazie all'uso delle nuove tecnologie". Il settore dei nuovi mezzi di comunicazione non è stato ancora sfruttato a fondo; prendendo come esempio Facebook, solo due squadre italiane, Milan e Juve, sono nella top ten internazionale dei fan su Facebook, rispettivamente in settima e ottava posizione: 5.260.000 fans per il Milan e 2.218.000 per la Juventus. Ma in testa c’è il Barça con oltre 18 milioni, tallonato da Manchester United e Real Madrid che superano i 17 milioni. Conclude Giovanni Palazzi, presidente di Stage Up: “Sul fronte economico-finanziario la Serie A possiede tutte le potenzialità per competere con i maggiori campionati in Europa. Due sono le principali strade da percorrere anche e soprattutto in ottica fair play finanziario. La prima è un progressivo spostamento di risorse economiche su investimenti di medio e lungo periodo, verso gli stadi di terza generazione; la seconda è la necessità, ormai più inderogabile, di proteggere e valorizzare il proprio marchio per ottenere maggiori ritorni commerciali dal merchandising e dalle numerose opportunità offerte dai nuovi media".

Ziegler: Appartenere alla Juve è un onore – Uno dei neo-bianconeri, lo svizzero Reto Ziegler, dal sito elvetico 24heures.ch, manifesta tutta la sua soddisfazione per essere approdato in maglia bianconera: "Ho firmato in un buon momento, perché la Juventus viene da due anni di fallimenti e una nuova pagina si sta per aprire. Voglio sfruttare al meglio le mie chances". Il 4-2-4 di Conte imporrà compiti precisi ai due esterni di difesa: “L’allenatore non si aspetta di vederci scendere continuamente sulla fascia; privilegia il rilancio, sta a noi trovare gli attaccanti, trovare l’affiatamento con loro sul piano tecnico”. Ammette che la preparazione è stata molto intensa, ma tanta fatica trova la sua ricompensa nella soddisfazione di essere alla Juventus, che è “un vero e proprio marchio mondiale. E' un onore appartenere a questo club, anche se ciò comporta enormi responsabilità".




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