Calciopoli: cosa si nasconde dietro il no di Scandurra. In ansia per Pirlo. Cucci, non così.

News, 2 ottobre 2011.

Perché Giuseppe Scandurra ha rinunciato? I motivi in fondo non erano poi così personali... Una forte botta al ginocchio riportata durante l'ultimo allenamento mette in forse la presenza di Pirlo alla sfida col Milan. Ventun convocati: non c'è De Ceglie, c'è Estigarribia. Italo Cucci dieci giorni fa restituiva alla Juve i suoi scudetti, ieri la retromarcia: le sentenze della giustizia sportiva non si toccano; l'art. 39 CGS questo sconosciuto. Agnelli, Elkann e Marotta a Vinovo. Antonio Conte: C'è grande rispetto, ma non temiamo nessuno, questo sia chiaro. Luca Marrone è stato convocato da Ciro Ferrara per l'Under 21. Calciopoli in Romania.

Ecco perché il dott. Scandurra ha lasciato - Il comunicato del TNAS del 29 settembre, con cui si comunicava la rinuncia del dott. Scandurra a presiedere il collegio arbitrale che deciderà sulla controversia Juve/Inter/Figc, era piuttosto vago nell'indicare le cause dell'improvvisa defezione; si parlava molto genericamente di "improvvisi e sopravvenuti motivi personali". Quali fossero questi motivi, che poi alla fine tanto personali non erano, ce lo ha spiegato ieri Ruggiero Palombo, che dal suo 'Palazzo di vetro' gode di un'ottima vista sui palazzi del potere calcistico. In quella nomina c'era "una piccola, ma non trascurabile magagna. Fino all'altro giorno, infatti, Scandurra faceva parte dell'affollatissima «rosa» (72 componenti) di titolari e riserve della Corte di Giustizia federale della Federcalcio. Consapevole dell'evidente conflitto di interessi venutosi a creare - presso il Tnas non solo l'Inter, ma anche la Figc è «avversario» della Juventus - Scandurra aveva rassegnato le dimissioni dall'incarico federale, anche se il suo nome è ancora oggi ben visibile sul sito internet della federazione". Ma ciò a qualcuno non è sfuggito e allora lo stratagemma individuato per uscirne è stato quello della rinuncia per motivi personali. Ma la figuraccia resta. Non sappiamo, per seguire le orme dell'avvocato Prioreschi in quel di Napoli, se tutto ciò sia avvenuto di proposito o semplicemente per imperizia e incuria. Però è accaduto. Ed è molto sgradevole pensare che poteva passare in cavalleria se "qualcuno non si fosse accorto della situazione".

In ansia per Pirlo - In prima serata sul sito ufficiale del club bianconero è apparso questo allarmante comunicato: "Nel corso della partitella finale, in uno scontro di gioco, Andrea Pirlo ha subito una contusione al ginocchio sinistro. Le condizioni del centrocampista verranno valutate nelle prossime ore, ma il suo nome è presente nell’elenco dei convocati stilato da Antonio Conte". C'è quindi un dubbio su Pirlo quanto alla sua presenza in campo nel big match. Sicuramente non ci sarà De Ceglie perché, come ha detto Conte in conferenza stampa "preferiamo non rischiarlo. Anche nell'allenamento di ieri avvertiva ancora fastidio, quindi non è disponibile per la partita con il Milan. Preferiamo non rischiare".

Ventuno i convocati di Conte - Conte, per la sfida contro i rossoneri, ha convocato ventun giocatori: Buffon, Storari, Chiellini, Grosso, Barzagli, Bonucci, Lichtsteiner, Pazienza, Pepe, Marchisio, Elia, Pirlo, Vidal, Giaccherini, Krasic, Estigarribia, Marrone, Del Piero, Vucinic, Quagliarella, Matri. Rientra ovviamente Vucinic, che ha scontato il turno di squalifica. Non convocati Toni, Sorensen, Motta, Manninger, Iaquinta (tuttora indisponibile).
In casa Milan Allegri ha convocato: Abbiati, Amelia, Roma, Antonini, Bonera, De Sciglio, Nesta, Taiwo, Thiago Silva, Zambrotta, Ambrosini, Aquilani, Boateng, Emanuelson, Nocerino, Seedorf, Van Bommel, Cassano, El Shaarawy, Ibrahimovic, Inzaghi.

La retromarcia di Italo Cucci - Era il 19 settembre e sulle colonne del quotidiano 'Roma' Italo Cucci scriveva: "Il passo del Napoli lo tiene, per ora, solo la Juventus di Antonio Conte, che non è certo, ancora, la squadra sognata dal popolo juventino e dai padroni cui Moggi sta per restituire un paio di scudetti (conosco il contenuto delle ultime intercettazioni di Calciopoli e quando usciranno ci sarà da ridere): quel che conta è che la Juve continui a vincere mentre lavora per farsi squadra, per rispondere ai desideri del suo ambizioso allenatore che sicuramente sta trasmettendole il suo carattere da giovane drago assetato di vittorie”. Qua dunque era evidente che si ipotizzasse una revisione di Calciopoli, ex art. 39 CGS, che potesse ridare alla Juventus i due scudetti. Sono passati dieci giorni o poco più il direttore editoriale di 'Italpress'ha rilasciato ieri un'intervista a 'Tuttomercatoweb', dove i due scudetti bianconeri si sono dissolti nel nulla. Come mai? Perché le sentenze sportive non possono essere cancellate. Che qualcuno abbia cancellato l'art. 39 CGS? Queste le sue parole: "Dal punto di vista giudiziario di sentenze non ne aspettiamo una sola, ve ne potranno essere più di una secondo quello che è la norma di legge italiana processuale. Ci sarà tempo per arrivare a sapere cosa è successo all'Inter. In Italia la navigazione processuale porta raramente alla scoperta della verità, tuttavia io credo che sul piano dei danni che uno può aver ricevuto si possano iniziare dei procedimenti civili, se saranno accettati, la dove però esistano argomenti concreti per poterli affrontare. Penso che alla fine non si andrà molto avanti su questo piano, perché la vicenda sportiva ha già avuto le sue sentenze e non esiste un altro tipo di legge che può cancellare le sentenze sportive, almeno fino a quando il calcio rimarrà una struttura autonoma così come è stato per cent'anni. Secondo me si sta perdendo di vista quella che è stata la regola per quasi un secolo. La giustizia sportiva è stata spesso lodata perché riesce ad arrivare alle conclusioni in tempi rapidi e anche a tutela del patrimonio del campionato di calcio, che è la cosa che più conta nel mondo del pallone. Se si dovesse decidere qualcosa che riguarda il campionato sulla base delle sentenze della giustizia ordinaria avremmo smesso di giocare almeno ottant'anni fa. Invece si va avanti. Quello che deve contare per il mondo del calcio è la giustizia sportiva punto e basta". La giustizia sportiva nel 2006 è stata rapidissima, proprio come piace all'editorialista Cucci, peccato che sia stata una giustizia ingiusta, perché qualcosa, anzi molto, anzi quasi tutto, è sfuggito. Senza contare che in Italia abbiamo delle leggi, e persino una Costituzione, a tutela dei diritti dei cittadini. La soluzione, secondo Italo Cucci, sta nel buonsenso: "Mi sento di dire, come buon testimone di mezzo secolo di storia del calcio italiano, che non ci sono stati particolari intralci in altri tempi come quelli verificatisi in questa occasione. Intralci dovuti soprattutto alla demenziale consegna all'Inter dello scudetto di cartone e, se non ci fosse stata quella baggianata, io credo che molte cose si sarebbero ridimensionate. Ma c'è stata e credo che andremo avanti a parlarne fino a quando qualcuno, dotato di buon senso, e in questo caso mi sono rivolto a suo tempo a Moratti, decida di dire che di quello scudetto non se ne fa niente e al tempo stesso la Juve può anche continuare a vantarsi, come ha fatto nell'occasione dell'inaugurazione del suo stadio, dei suoi ventinove scudetti e sarà, al massimo, oggetto di discussione da parte dei tifosi avversari". Moratti a quanto pare a questo scudetto di cartone ci tiene, eccome; e la Juve i 29 scudetti li esibisce con legittimo orgoglio, perché li ha vinti sul campo: era la più forte, troppo più forte.

Agnelli, Elkann, Marotta con la squadra - Giorno di visite importanti per i protagonisti di Juve-Milan: se a Milanello dal cielo è sceso Berlusconi, a Vinovo sono arrivati, via terra, Andrea Agnelli, John Elkann (con i figlioletti Leone e Oceano) e Giuseppe Marotta. Hanno seguito l'ultima parte della seduta di allenamento, dedicata alla tattica anti-Milan e, soprattutto, hanno incitato e spronato tecnico e squadra in vista del difficile impegno di stasera.

Conte: Non temiamo nessuno, rispettiamo tutti - E' il solito Conte, orgoglioso e volitivo, quello che ha affrontato la conferenza stampa che precede il suo primo vero big match di questo campionato. E' chiaro il rientro di Ibra è un grosso punto a favore dei rossoneri, lui è uno che fa la differenza, ma Antonio Conte non vuol sentir parlare di timore: "Chiariamo sempre un discorso, che noi non temiano nessuno. Che sia chiara questa cosa. Noi abbiamo grande rispetto. Abbiamo grande rispetto di Ibrahimovic, come abbiamo grande rispetto di Abbiati, come abbiamo rispetto di tutto il Milan in assoluto. Però il rispetto è una cosa, il temere è un'altra, perchè se dovessimo temere non si scenderebbe neanche in campo. Quindi c'è grande rispetto ma non temiamo nessuno, questo che sia chiaro". Quanto all'ormai ricorrente domanda su dove potrà arrivare questa Juve, ad oggi il tecnico salentino non firmerebbe per niente, arriverà dove il lavoro, suo e della squadra, lo porterà: "Ad oggi c'è da lavorare tanto e noi dobbiamo fare questo e se riusciremo a lavorare tanto e a diventare ancora più squadra, poi qualche firma sicuramente la metteremo. Io penso che le firme più importanti siano quelle che un calciatore ed un allenatore lasciano nella storia della Juve, al di là delle firme temporanee che ci possono essere durante il campionato. Io ho avuto il piacere in passato di lasciare qualche firma importante; c'è anche qualche calciatore che l'ha fatto. L'augurio che posso fare ai miei calciatori è quello, tramite il lavoro, di provare a lasciare delle firme importanti. Di essere ricordati nella storia della Juve, questa è la cosa più importante".

Marrone convocato nell'Under 21 di Ferrara - Due convocazioni, due soddisfazioni in un sol giorno per Luca Marrone. Alla convocazione di Antonio Conte per la gara contro il Milan ha fatto compagnia quella di Ciro Ferrara per l'Under 21 che il 6 ottobre affronterà il Liechtenstein e e l'11 la Turchia. Questi i convocati: i portieri: Bardi (Livorno), Colombi (Juve Stabia), Pinsoglio (Pescara); i difensori: Antei (Grosseto), Caldirola (Inter), Capuano (Pescara), Crescenzi (Bari), Donati (Padova), Mori (Empoli), Faraoni (Inter), Santon (Newcastle); i centrocampisti: Bertolacci (Lecce), Fabbrini (Udinese), Florenzi (Crotone), Insigne (Pescara), Marrone (Juventus), Rossi (Vicenza), Saponara (Empoli); e gli attaccanti: Borini (Roma), Destro (Siena), Gabbiadini (Atalanta) e Paloschi (Chievo).

Calciopoli di Romania - Il mondo del calcio rumeno è scosso da una scandalo: il presidente della federazione arbitrale rumena, Vasile Avram, è stato accusato di corruzione; gli si imputa di aver accettato una bustarella di 19.000 euro per manipolare alcune designazioni di arbitri a favore di una squadra militante nella Liga 1 (la serie A di Romania). Il Club in questione è il FCM Targu Miles, che attraversava un periodo buio, con 6 punti nelle ultime sette gare; il corruttore uno sponsor della squadra Sorin-Ioan Terbea, che con viaggi in elicottero, ma anche con denaro contante, compensava Avram perché scegliesse arbitri morbidi per gli incontri più delicati. “Il tribunale penale di Bucarest ha deciso l’arresto per un periodo di 29 giorni di Vasile Avram e Sorin-Ioan Terbea per corruzione”, ha detto alla Reuters Livia Saplacan, portavoce del Dipartimento nazionale anti corruzione.





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