Calciopoli riaccende i motori. Nedved: Una Juve tutta nuova: simpatica? No, vincente!

News, 24 febbraio 2012.




Calciopoli: I legali degli imputati chiedono la verità sul caso del video introvabile. La radiazione di Moggi e Giraudo sarà trattata dall'Alta Corte di Giustizia del Coni nell'udienza del 27 marzo. Nedved: E' una Juve tutta nuova, che non vuol essere simpatica, ma vincente e che ha per allenatore un fuoriclasse. Niente sconto per Ibra: salterà Milan-Juve. A dirigere il big match di sabato è stato designato Tagliavento. A Vinovo Conte blinda la tattica anti-Milan. Lippi: Che goduria quel 6-1 sul Milan del 1997! Un altro deferimento per la Juve (e Blanc e Secco) sulla questione dei trasferimenti; deferito anche Marotta (allora alla Sampdoria).


Il passo silenzioso di Calciopoli - Il processo di Napoli è finito, la vicenda di Calciopoli no, anche se quasi tutti i media hanno messo il silenziatore su tutta questa storia. Ma i pool dei legali dei condannati (sia col rito ordinario che con l'abbreviato) sono al lavoro, chi allo studio delle motivazioni di Napoli per preparare l'appello chi apprestandosi all'appello dell'abbreviato, cui manca meno di un mese. E la rivelazioni dei due quotidiani (Tuttosport e 'Il Giornale') che hanno parlato dell'introvabile video relativo al sorteggio truccato, anzi no, del 13 maggio 2005, hanno riportato in piena luce la questione. Particolarmente irritato e preoccupato il difensore di Paolo Dondarini che sbotta a Tuttosport: "Dopo la vostra rivelazione il re è nudo. Quando il 21 marzo ci presenteremo davanti alla quarta sezione del tribunale d’appello di Napoli la questione andrà chiarita preliminarmente: ri-presenterò un’istanza per sapere dove è finito il video, perché non ne sono ancora in possesso io, e chiedere conto di quel che si sta scrivendo su questa prova decisiva per la questione sorteggi. Eppoi ancora: qui ci si condanna per la trascrizione di alcune telefonate, dal 2009 a oggi abbiamo scoperto decine di telefonate di diverso tono e allora chiedo se questo tipo di parzialità nella conduzione dell’indagine ha un profilo di diritto, se segue il dettato costituzionale. Qui vediamo violazioni macroscopiche e alla corte chiederò se intendono eliminare dagli elementi a carico del mio assistito tutto quanto dovrebbe essere oggetto di ben altra indagine. Perché elementi decisivi per le sorti di un processo fanno questa fine? Abbiamo scoperto bobine inascoltabili, brogliacci incompleti, telefonate segnalate e non portate all’attenzione dei giudici, altre lasciate nel dimenticatoio. Si faccia pulizia di questa macroscopica serie di storture e giudicateci su quel che resta... Togliamo dal tavolo di chi giudica una volta per tutte il sorteggio truccato che truccato non era. Ed evitiamo allo Stato di dover spendere altri 400 mila euro per riascoltare e trascrivere le telefonate. Dondarini è stato pure vittima di errori per così dire ordinari: condannato per l’annullamento di un gol mai segnato. Ma sviste e travisamenti ci sono sempre stati nei processi". L'avvocato Bordoni si è rivolto al ministero di Grazia e Giustizia: "Ho inviato una segnalazione ufficiale per come è stata condotto questo processo e l’indagine: se spariscono i pezzi di un processo, qualcuno ci deve spiegare perché. Se serve un’ispezione? Lo decida il Ministero. Di certo dopo l’assoluzione che noi chiederemo in appello, ci rivolgeremo in tutte le sedi per denunciare quanto capitato". Sulla stessa linea anche Maurilio Prioreschi, difensore di Moggi: "Non ero un pazzo che urlava in fase di arringa che quegli atti al centro del servizio di osservazione erano oggettivamente falsi. Se sia stata superficialità o altro lo vedremo. Io alla fine della mia arringa ho chiesto la trasmissione degli atti alla Procura di Roma per indagare su quanto successo in Calciopoli per i reati di abuso in atti di ufficio, falso ideologico in atto pubblico e calunnia in danno del mio assistito. Ma come si fa a scambiare il giornalista sorteggiatore per un dipendente Figc in divisa? Il pm Capuano chiedeva di visionare un video che non c’è eppoi si stupiva delle mie accuse in arringa, ma io non sparavo nel mucchio. E ora voglio la verità su quel video e sulla sequenza fotografica che, tra l’altro, ha condizionato l’indagine sportiva".
Intanto per gli imputati sia dell'ordinario che dell'abbreviato (Mazzini, Bergamo, Pairetto, Lanese, Mazzei, Fazi, De Santis, Babini, Puglisi, Ambrosino, Bertini, Dattilo, Gabriele, Pieri, Racalbuto, Titomanlio) riprenderà il 15 maggio anche il processo davanti alla sezione regionale della Corte dei Conti, sospeso il 12 maggio 2009 in attesa delle risultanze del Processo di Napoli: la richiesta complessiva era di 120.000 euro a favore dell'erario (100.000 per danno d'immagine 20.000 per danno da disservizio) Cambiato il presidente (non più Mario Ristuccia ma Ivan De Musso, si riparte con il dubbio sull'effettiva competenza della Corte dei Conti in merito al danno d'immagine.

Giraudo e Moggi all'Alta Corte il 27 marzo - Radiati dalla Commissione Disciplinare della Figc il 15 giugno, dopo aver visto i loro ricorsi respinti il 9 luglio dalla Corte di Giustizia Federale, Luciano Moggi, Antonio Giraudo e Innocenzo Mazzini si erano rivolti all'Alta Corte del Coni, che il 27 ottobre aveva chiesto alle parti di integrare la documentazione esistente con una serie di adempimenti. Ed ora l'Alta Corte di Giustizia del Coni ha fissato la data della discussione: 27 marzo 2012 ore 17. Lo comunica una nota apparsa sul sito del Coni: "Alta Corte di Giustizia: Il 27 marzo le udienze dei ricorsi presentati da Giraudo, Mazzini e Moggi contro la FIGC - L’Alta Corte di Giustizia Sportiva ha fissato per il giorno 27 marzo 2012, a partire dalle ore 17, una sessione di udienze di discussione nell’ambito della quale verranno trattati i ricorsi presentati da Antonio Giraudo, Innocenzo Mazzini e Luciano Moggi contro la FIGC. Roma, 23 febbraio 2012".

Nedved: Meglio vincenti che simpatici - Pavel Nedved ha rilasciato a Sky Sport una lunga intervista che andrà in onda domani nel lungo prepartita di Milan-Juve, ma di cui l'emittente satellitare ha mandato in onda ieri sera un interessante stralcio. Pavel Nedved ha anzitutto marcato la totale discontinuità col recente passato a livello societario: "Quest'anno rispetto alle passate stagioni è cambiato tutto, praticamente è cambiato dal presidente fino all'ultimo magazziniere. Noi, se ci pensate, abbiamo fatto grossissimi cambiamenti e stiamo partendo per far tornare la Juve com'era prima, una Juve vincente, perciò è cambiato tutto". Quando è arrivato Conte ha capito immediatamente che la scelta era caduta sulla persona giusta: "Ero molto sicuro, ero molto sicuro in questo, anche se devo dire che anche a me ha sorpreso nel positivo perché posso seguire il lavoro quotidiano e devo dire che veramente non abbiamo preso un allenatore, abbiamo preso un fuoriclasse; di questo son convinto ancora di più, più di prima". E naturalmente Federico Ferri ha toccato il caso Ibra, chiedendo a Pavel se l'assenza di Ibra potrebbe spostare gli equilibri dell'imminente big match. "Ibra sposta gli equilibri per qualsiasi squadra - è stata la risposta - mi dispiace che il Milan non possa contare su di lui perché ne guadagnerebbe lo spettacolo, il calcio complessivamente, anche la gente credo che si divertirebbe di più". Sulle questione arbitrale è stato chiaro, non c'è nessun tentativo di condizionare gli arbitri: "Per nessuna ragione al mondo! Noi chiediamo solamente equità di trattamento, vogliamo essere alla pari con tutti gli altri, non chiediamo favori, dobbiamo stare tutti uguali ed essere trattati tutti quanti allo stesso modo. Io posso giudicare questa cosa perché l'ho vissuta sia dal campo che fuori dal campo. Io penso che gli arbitri siano condizionati, questo lo devo dire, sì, perché dopo il 2006 avere a favore, per esempio, pochissimi rigori non è una cosa normale". Alla domanda se pensa che la Juve sia tornata antipatica: "Io lo spero - ha risposto convinto - io lo spero perché io non voglio essere simpatico, io voglio essere vincente!".

Confermate le tre giornate di squalifica per Ibra - La prima sezione della Corte di Giustizia Federale, presieduta da Gerardo Mastrandrea ha respinto il ricorso del Milan mirante ad ottenere lo sconto di una giornata sulla squalifica di tre turni inflitta ad Ibrahimovic per lo schiaffo (buffetto secondo i rossoneri) rifilato ad Aronica in Milan-Napoli del 5 febbraio u.s.. Pertanto in Milan-Juventus, in programma domani al Meazza alle ore 20.45, Ibra non ci sarà. Spiace davvero assai per lo spettacolo, che ha sempre tutto da guadagnare dalla presenza in campo dei grandi campioni. Le motivazioni della sentenza si conosceranno solo fra un mese; la difesa dell'avv. Cantamessa puntava anzitutto a derubricare il gesto da violento ad antisportivo, oltre a mettere in risalto che Ibra era intervenuto a difesa di un compagno (Nocerino); ha probabilmente nuociuto all'asso svedese il fatto che il tutto fosse avvenuto a gioco fermo, che l'arbitro avesse classificato il gesto come schiaffo (la parola citata nel comunicato del Giudice Sportivo che ha comminato la squalifica), atto che ha in sé il concetto di violenza (a prescindere dalle conseguenze che possa aver determinato), e forse il fatto che mettere le mani addosso, addirittura in faccia, ad un avversario sembra essere un po' un vizietto, un peccato di incontinenza gestuale di cui Ibra si rende, di tanto in tanto, reo. Anche perché le due giornate, anche per il gesto antisportivo, sono il minimo, a discrezione della Corte.
Questa la reazione del Milan , un comunicato pubblicato poco dopo le 17 sul sito ufficiale: "La decisione della Corte di Giustizia Federale è ingiusta, perché ha applicato una sanzione destinata agli atti violenti, ad un atto che violento non è stato. È un grave errore giuridico".

Per Milan-Juve Braschi ha scelto Tagliavento - Sarà Paolo Tagliavento a dirigere Milan-Juventus, il big match della sesta giornata di ritorno, in programma allo stadio 'Meazza' domani, sabato 25 febbraio alle ore 20.45; Tagliavento sarà coadiuvato dagli assistenti Di Liberatore e Romagnoli e dal quarto uomo Rizzoli. Queste le designazioni per le altre gare, in calendario per domenica 22 gennaio alle ore 15, salvo diversa indicazione in parentesi: Genoa-Parma (anticipo di domani, sabato 25 febbraio, alle ore 18): Romeo (Rosi-Passeri; Palazzino); Atalanta-Roma: Damato (Marzaloni-Grilli; Celi); Cagliari-Lecce: Rocchi (Galloni-Schenone; Gallione); Catania-Novara: Calvarese (Viazzi-Cariolato; Valeri); Chievo-Cesena: De Marco (Iannello-Dobosz; Giacomelli); Siena-Palermo: Gava (Altomare-Carrer; Ostinelli); Bologna-Udinese (domenica, ore 20.45): Mazzoleni (La Rocca-Bianchi; Pinzani); Lazio-Fiorentina (domenica, ore 20.45): Brighi (Faverani-Stefani; Orsato); Napoli-Inter (domenica, ore 20.45) : Bergonzi (Manganelli-Padovan; Giannoccaro).

Tattica e autografi a Vinovo - Allenamento superblindato a Vinovo per i bianconeri ieri pomeriggio: era di scena la tattica e Conte ha provato le soluzioni anti-Milan al riparo da occhi indiscreti. Al termine dell'allenamento però il mister si è concesso a lungo ai tifosi che attendevano lui e i giocatori fuori dallo Juventus Center, firmando autografi a profusione senza risparmio. Molto gettonato anche Alex Del Piero.

Lippi: Non dimenticherò mai quel 6-1 - Oltre a Nedved, Sky Sport, nell'imminenza di Milan-Juve, ha sentito anche Marcello Lippi, sicuramente un esperto in materia: "Ne abbiam fatte tante di determinanti - ha ricordato Lippi - il primo anno, nel 1994-95, si vinse 2-0 e fu un passaggio di consegne dello scudetto, però quella che mi ricordo con maggiore soddisfazione è quel Milan 1 - Juventus 6, una partita fantastica, con una squadra fantastica la nostra... Questa volta Juve-Milan sarà importante, ma non decisiva, manca troppo alla fine del campionato, dodici partite; può essere importante psicologicamente". Juventini si nasce o si diventa: "Juventini si diventa, nel mio caso, abbracciandosi ogni domenica per tanti anni, alla fine della partita, ogni mercoledì ad abbracciare tutti quelli che erano nello spogliatoio, per esprimere la grande gioia dei grandi risultati che abbiamo fatto, la grande stima reciproca che è nata, il grande sentimento di unità che c'era in quel gruppo, la grande voglia che c'era da parte di tutti di mettersi a disposizione dell'altro. Tutto questo, con i grandi trofei, i grandi successi, tutto insieme, scudetti, Coppe dei Campioni, finali, Coppa intercontinentale, tutto insieme, in pochi anni, è facile avere belle sensazioni per questa squadra".

Altro deferimento per la Juve in relazione ai trasferimenti - "Nell’ambito dell’inchiesta sul trasferimento di alcuni giocatori che ha già portato nei giorni scorsi ad una serie di deferimenti, il Procuratore Federale, valutati complessivamente gli esiti di una serie di ulteriori ed autonomi procedimenti disciplinari aventi analogo oggetto, ha deferito alla Commissione Disciplinare Nazionale: sei società di serie A: Atalanta, Napoli, Juventus, Bologna, Genoa, Parma; cinque società di serie B: Bari, Sampdoria, Torino, Padova, Livorno; quindici dirigenti e dieci calciatori tra serie A e B e ventitrè agenti di calciatori".
Questa la nota della Figc in cui si annuncia un nuovo deferimento per la Juventus e per due suoi dirigenti dell'epoca, Jean-Claude Blanc e Alessio Secco. Deferito anche Giuseppe Marotta, allora alla Sampdoria, altro club deferito.
Queste le parti del comunicato che attengono alle posizioni della Juve, di Blanc, di Secco e di Marotta:
"Il Procuratore Federale, valutati complessivamente gli esiti di una serie di ulteriori ed autonomi procedimenti disciplinari aventi analogo oggetto, ha deferito alla Commissione Disciplinare Nazionale: [...]
- la società F.C. JUVENTUS S.p.A., ai sensi dell’art. 4, comma 1, del Codice di Giustizia Sportiva, a titolo di responsabilità diretta per le azioni ed i comportamenti disciplinarmente rilevanti come sopra contestati, posti in essere dai propri dirigenti con potere di rappresentanza della società all’epoca dei fatti oggetto di deferimento, sigg.ri Alessio Secco e Jean-Claude Blanc, nonché a titolo di responsabilità oggettiva per le azioni ed i comportamenti disciplinarmente rilevanti come sopra contestati, posti in essere dal proprio tesserato senza potere di rappresentanza della società all’epoca dei fatti oggetto di deferimento, sig. Davide Lanzafame.
- il sig. JEAN-CLAUDE BLANC, all’epoca dei fatti, amministratore delegato della società Juventus F.C. S.p.A.:
- per aver determinato una situazione di conflitto di interessi per aver dato mandato al sig. Silvano Martina per la conclusione del contratto tra la Juventus F.C. S.p.A. ed il calciatore sig. Davide Lanzafame, nonostante tale agente curasse di fatto gli interessi del calciatore, in violazione del disposto dell’art. 1, comma 1, del Codice di Giustizia Sportiva, dell’art. 20, commi 2 e 9, del regolamento Agenti di calciatori vigente;
- per non essersi assicurato che il nominativo dell’agente sig. Silvano Martina, cui la società dallo stesso rappresentata aveva conferito mandato, fosse chiaramente indicato nel contratto stipulato tra Juventus F.C. S.p.A. ed il calciatore sig. Davide Lanzafame, in violazione dell’art. 1, comma 1, del Codice di Giustizia Sportiva, dell’art. 22, comma 4, del regolamento Agenti di calciatori vigente, nonché dell’art. 93, comma 1, delle N.O.I.F.
- il sig. ALESSIO SECCO, all’epoca dei fatti, direttore sportivo della società Juventus F.C. S.p.A.:
- per aver determinato una situazione di conflitto di interessi per aver dato mandato al sig. Silvano Martina per la conclusione del contratto tra la Juventus F.C. S.p.A. ed il calciatore sig. Davide Lanzafame, nonostante tale agente curasse di fatto gli interessi del calciatore, in violazione del disposto dell’art. 1, comma 1, del Codice di Giustizia Sportiva, dell’art. 15, commi 1, 2 e 10, del regolamento Agenti di calciatori in vigore dall’1.2.2007 al 7.4.2010,
- per non essersi assicurato che il nominativo dell’agente sig. Silvano Martina, cui la società dallo stesso rappresentata aveva conferito mandato, fosse chiaramente indicato nel contratto stipulato tra Juventus F.C. S.p.A. ed il calciatore sig. Davide Lanzafame, in violazione dell’art. 1, comma 1, del Codice di Giustizia Sportiva, dell’art. 16, comma 3, del regolamento Agenti di calciatori in vigore dall’1.2.2007 al 7.4.2010, nonché dell’art. 93, comma 1, delle N.O.I.F.
- il sig. GIUSEPPE MAROTTA, all’epoca dei fatti, Amministratore Delegato della società U.C. Sampdoria S.p.A.:
- per non essersi assicurato che il nominativo dell’agente sig. Antonio Dell’Aglio, al quale la società aveva rilasciato mandato, fosse chiaramente indicato nel contratto tra la U.C. Sampdoria S.p.A. ed il sig. Marco Rossi, in violazione dell’art. 1, comma 1, del Codice di Giustizia Sportiva, dell’art. 16, comma 3, del regolamento Agenti di calciatori in vigore dall’1.2.2007 al 7.4.2010, nonché dell’art. 93, comma 1, delle N.O.I.F.;
- per non essersi assicurato che il nominativo dell’agente sig. Silvano Martina, al quale la società aveva rilasciato mandato, fosse chiaramente indicato nel contratto tra la U.C. Sampdoria S.p.A. ed il sig. Antonio Mirante, in violazione dell’art. 1, comma 1, del Codice di Giustizia Sportiva, dell’art. 16, comma 3, del regolamento Agenti di calciatori in vigore dall’1.2.2007 al 7.4.2010, nonché dell’art. 93, comma 1, delle N.O.I.F.;
- per aver conferito mandato all’Agente sig. Marcello Bonetto per il trasferimento e la conclusione del contratto tra la U.C. Sampdoria S.p.A. ed il calciatore sig. Daniele Dessena, con ciò determinando una situazione di conflitto di interessi del medesimo Agente con l’Agente titolare di mandato rilasciato dal calciatore, sig. Giovanni Bia, in quanto entrambi gli agenti all’epoca dei fatti erano soci della I.F.A. International Football Agency di Marcello Bonetto & C. s.a.s. e della I.F.A. International Football Agency di Giuseppe Bonetto & C. s.a.s., in violazione dell’art. 1, comma 1, del Codice di Giustizia Sportiva, dell’art. 15, commi 1, 2 e 10, del regolamento Agenti di calciatori in vigore dall’1.2.2007 al 7.4.2010;
- per non essersi assicurato che il nominativo dell’agente sig. Marcello Bonetto, della cui opera la società dallo stesso rappresentata si è avvalsa, fosse chiaramente indicato nel contratto stipulato tra U.C. Sampdoria S.p.A. ed il calciatore sig. Daniele Dessena, in violazione dell’art. 1, comma 1, del Codice di Giustizia Sportiva, dell’art. 16, comma 3, del regolamento Agenti di calciatori in vigore dall’1.2.2007 al 7.4.2010, nonché dell’art. 93, comma 1, delle N.O.I.F."


Foto Gallery