Tra Moggi e Auricchio è scontro totale. Agnelli: orgoglio e rabbia, inferno e paradiso.

News, 17 maggio 2012.

Moggi citato in giudizio su denuncia di Auricchio; l'accusa è di diffamazione: processo il 14 giugno. Inaugurato lo J Museum: presenti dirigenza, proprietà, squadra e tanti personaggi della storia bianconera. Agnelli: La festa del popolo bianconero ha mostrato l'orgoglio della Juventus e tutta quella che era la rabbia per voler raggiunger questo obiettivo che ci ha riportato, dall'inferno dove ci avevano cacciato, di nuovo in paradiso. Cannavaro: Gli scudetti della Juve sono 30, e io difendo i due che ho vinto. Buffon: Questo scudetto non ha né avrà mai uguali. I bianconeri al lavoro a Vinovo: nel radar il Napoli. Lippi: la sua avventura in panchina riparte dalla Cina.


Moggi citato in giudizio: avrebbe diffamato Auricchio - Profuma ancora di fresco la notizia dell'altroieri, che riferiva dell'esposto presentato da Moggi, De Santis, Pairetto, Bertini e Ceniccola nei confronti degli inquirenti (e quindi Auricchio, Narducci e Beatrice), che un nuovo capitolo già si aggiunge alla storia di Calciopoli, in particolar modo in relazione al modo in cui sono state condotte le indagini. E' infatti di ieri la notizia che, in seguito a denuncia presentata da Auricchio, assistito dall'avvocato Diego Perugini, Luciano Moggi è stato citato in giudizio dalla Procura di Roma per diffamazione nei confronti dello stesso Auricchio.
Nel mirino c'è la partecipazione dell'ex dg bianconero al programma 'Porta a Porta' del 14 gennaio 2009, in cui Moggi, ricollegandosi peraltro a quanto detto dall'avvocato Maurilio Prioreschi nell'arringa difensiva del processo Gea, "offendeva - afferma il capo di imputazione - la reputazione e l'onore di Auricchio indicandolo come 'un ufficiale dei carabinieri che ha mentito sapendo di mentire'".
Il processo, disposto con la procedura che consente di saltare il giudizio del gup, è fissato per il 14 giugno.
E' chiaro che prima o poi il vaso di Pandora delle indagini su Calciopoli doveva aprirsi: la speranza vera è che con tutti questi procedimenti si riesca a far luce su come, perché e per responsabilità di chi si sia verificato quello che, nelle motivazioni della pur severissima sentenza di Napoli, ha scritto il collegio giudicante presieduto dalla dott.ssa. Casoria, cioè come sia stato possibile che si sia badato solo a correr dietro ai misfatti di Moggi (sui quali penseranno i prossimi gradi di giudizio a far chiarezza e giustizia) e, incuranti persino dei baffi, si sia trascurato tutto il resto.

Inaugurato lo Juventus Museum - Finalmente è arrivato il gran giorno, il giorno dell'inaugurazione dello J Museum, il nuovissimo museo della Juventus, una struttura che raccoglie 115 anni di storia bianconera. Presenti, oltre l'attuale dirigenza (con Agnelli, Marotta e Nedved), la proprietà (Elkann) e la squadra (capeggiata da Antonio Conte), tanti altri grandi personaggi della storia della Juventus, tra cui Davids, Bettega, Montero, Ferrara, Cuccureddu, Morini, Tacconi, Ravanelli, Furino, Bonini, Mauro, Brio, Anastasi, Torricelli.
Così ha presentato lo J Museum il suo presidente, Paolo Garimberti: "Con questo museo - ha detto a Sky - vogliamo far capire che la storia della Juventus è parte integrante della storia del calcio e del Paese. Questo museo ha la capacità di unire la tradizione e quindi tutti gli oggetti, la grande oggettistica, dalle maglie ai palloni, alla grande tecnologia, quindi la possibilità di vedere filmati meravigliosi di epoche che magari i tifosi più giovani, ma anche quelli della mia età non ricordano. Quindi a me è piaciuto quando ho potuto visitarlo domenica scorsa in anteprima con un po' di calma, andare a vedere per esempio una squadra che io ho molto amato, ma che non ho mai visto, che è quella di Boniperti, Charles e Sivori. Quindi questo consente di dare a chi ama il calcio, al di là della Juventus, una panoramica straordinaria degli ultimi 115 anni. Sui muri ci sono tante frasi? Ce ne sono tantissime e sono molto belle. Non le ho lette tutte, ma ce n'è una che appartiene all'Avvocato Agnelli e che io condivido profondamente e che diceva che quando vedeva la lettera 'J' si emozionava. E quando vedeva il bianconero, anche se era dell'Udinese, provava un tuffo al cuore". Garimberti ha poi così concluso: "Penso che questo scudetto sia il primo di una nuova era della Juventus, di un'era che è simboleggiata da questo straordinario stadio, dal museo che abbiamo inaugurato stasera. E' un nuovo inizio, il new start; impressionato dalla professionalità di cui il presidente Andrea Agnelli è veramente un esempio. E poi credo che la Juventus con questo stadio, con questo museo e con questa vittoria che l'anno prossimo la porterà in Champions League, entri veramente nel grande livello del calcio europeo. Il museo dentro uno stadio di proprietà era una cosa che non esisteva in Italia e non so quando potrà essere fatto da un'altra società, in quanto serve uno stadio di proprietà. Esiste in Spagna, in Gran Bretagna, esiste a Barcellona, a Madrid. Io andai a visitarli quelli del Barcellona e del Real e mi emozionarono, perché sono patrimonio di tutti e non solo dei tifosi di quella squadra. Il museo del Barcellona è patrimonio di tutta l'umanità calcistica".
Così ha poi invece inaugurato ufficialmente il Museo: "Quando Andrea Agnelli mi ha chiesto di diventare presidente mi sono tremate le gambe. Nelle ultime partite ho davvero sperato che la squadra potesse portare a casa lo Scudetto, così da rendere ancora più speciale l’apertura di questo museo. Da tifoso e appassionato di calcio non ho potuto che apprezzare come è stato organizzato il tutto, unendo gli oggetti museali, come ad esempio i Palloni d’Oro di Sivori e Nedved, alla nuova tecnologia".

L'orgoglio di Andrea Agnelli: Siamo di nuovo in paradiso, dall'inferno dove ci avevano cacciato - Un Andrea Agnelli sospeso tra l'emozione per il passato, la gioia per il presente e lo sguardo già volto al futuro. E' questa l'immagine che il presidente bianconero ha offerto ai microfoni Sky in occasione dell'inaugurazione dello J Museum: "L'emozione Juventus è sempre rivolta al domani per me, perché la gioia più bella è quella che deve venire. Questo museo però è qualcosa di straordinario che spero possa piacere non solo ai tifosi juventini, ma a tutti i tifosi di calcio e agli sportivi, perché ripercorre la storia di una delle più grandi società del mondo. A me quello che fa piacere ricordare è pensare a come la storia di questa società si intreccia con la storia della mia Famiglia: dal 1923 è con la nostra Famiglia questa società e ne fa il più vecchio franchise posseduto dalla Famiglia di qualsiasi sport, in tutto il mondo. Sotto la nostra Famiglia ha vinto 29 Scudetti, che sono 30 con quello del 1905. Si ripercorre un percorso storico fatto di successi, attraverso cimeli straordinari che ci sono stati donati, da collezionisti e da protagonisti sul campo. S'intrecciano oggetti di culto e oggetti tecnici, si vede l'evoluzione del calcio, sia nei materiali, sia nelle applicazioni tecnologiche, per finire in una stanza straordinaria, ad un filmato a 360° chiamato "Fino alla fine", che testimonia quello che è una partita di calcio attraverso la storia della Juventus".
Una storia di cui questa stagione è un tassello particolarmente significativo ed esaltante: "Va raccontata l'annata perché sia capita, va raccontata la storia di dove arriviamo, va raccontata la storia di due settimi posti e quindi va capita questa annata che è stata straordinaria, che passerà alla storia come la squadra degli invincibili. Va quindi capito tutto il percorso, le varie vittorie, le sofferenze, fino ad arrivare a Trieste. Io ho già avuto modo di dire che in quella serata ero a casa da solo ed era straordinario vedere dalle immagini televisive come abbiamo riempito le piazze di Roma, Milano e Torino. La miglior critica ci dava al quarto posto e invece con il lavoro, con l'abnegazione, con la capacità e con la caparbietà, abbiamo fatto un'annata straordinaria e questo ci è costata una festa altrettanto straordinaria domenica sera; e devo dire che ce la siamo tutti quanti meritata. E poi c'è stata la possibilità, e questo devo dire è un privilegio, di poter pianificare una festa per una settimana intera. Il pomeriggio di domenica, l'arrivo con due ore di ritardo del pullman, l'imponenza della folla, ha fatto sì che si è dimostrato tutto quello che è l'orgoglio della Juventus e tutta quella che era la rabbia per voler raggiungere questo obiettivo che ci ha riportato, dall'inferno dove ci avevano cacciato, di nuovo in paradiso".
Ma questo non è certo il punto d'arrivo, bensì un punto di partenza verso nuovi successi, a partire da domenica, per scrivere la storia anche nel futuro: "Ma adesso rimaniamo tutti quanti concentrati, in primis sulla partita di domenica prossima che sarà una partita difficile, delicata, contro una squadra che ha messo in difficoltà una finalista di Champions League. Questo pezzo di storia dobbiamo ancora scriverlo e sarà una partita estremamente difficile, dove sappiamo che dovremo combattere dal primo al novantesimo e forse qualche minuto in più. Dopodiché siamo altrettanto consapevoli che dal primo luglio partiremo dai blocchi di partenza alla pari con tutti gli altri. E sapremo che tutto quello che ci dovremo guadagnare sul campo, dovremo riguadagnarcelo passo dopo passo dall'inizio. I rinforzi per il prossimo annp? Sappiamo dove intervenire".
Queste invece le parole con cui ha presentato ufficialmente lo J Museum: "Quando lo scorso 8 settembre abbiamo inaugurato lo Juventus Stadium l’abbiamo definito come lo stadio che cambia il calcio. Per il museo ci è voluto qualche mese di più, ma ora abbiamo più che mai una struttura in grado vivere sette giorni su sette e che ci mette al pari con i nostri competitor europei. Benedetto Camerana ha realizzato un gioiello che ripercorre la nostra storia ma che ci ricorda anche che abbiamo ancora davanti un percorso. A partire da domenica, la Coppa Italia è un passaggio fondamentale della nostra stagione, gli abbiamo dato sempre grande importanza, anche perché sarebbe la nostra decima".

Cannavaro: Sono 30! - Fabio Cannavaro era a Coverciano alla presentazione del triangolare di calcio pro Fondazione Borgonovo, in programma lunedì allo Stadio dei Pini di Viareggio; e nell'occasione ha commentato la stagione della Juve, conclusasi con la conquista dello scudetto: "L'ha meritato. Ha disputato una stagione fantastica. Complimenti a Conte, sono contento per lui e per la mia ex squadra. So cosa vuol dire vincere dopo tanti sacrifici fatti in questi anni". E sul numero degli scudetti bianconeri non ha dubbi: "Per me gli scudetti della Juventus sono 30, io i miei due li ho vinti e li difendo!".

Buffon: Che gioia lo scudetto! - Anche a un campione di lungo corso come Gigi Buffon lo scudetto numero 30 ha regalato un'emozione ed una gioia particolari, come ha confessato ai mictofoni Sky, a margine dell'inaugurazione dello J Museum: "Lo scudetto è stata una grande gioia. L'avevamo repressa e aspettata da sei anni. Ho abbiamo avuto anche la fortuna di poter vincere il campionato una giornata prima e questa giornata me la son voluta prendere di libertà per potermi godere fino in fondo questo successo che non sarà mai uguale agli altri, né quelli precedenti né, mi auguro, quelli futuri".

Bianconeri verso il Napoli - Prima il dovere, poi il piacere. Quindi, prima di presenziare all'inaugurazione dello J Museum, i neoCampioni d'Italia a Vinovo si sono allenati con la solita lena agli ordini di Conte: perché Andrea Agnelli è chiaro, vuole "rivincere"; e anche i giocatori, come vanno dicendo i vari Marchisio e Pirlo, hanno ancora fame e vogliono far partire un ciclo vincente. Ieri dunque allenamento, a porte chiuse, in cui i bianconeri, dopo il riscaldamento e una serie di scambi e conclusioni in porta, hanno lavorato soprattutto sulla circolazione della palla e sui movimenti dei diversi reparti, utilizzando, al solito, le sagome come punti di riferimento.
Intanto si è appreso che, mentre il Napoli svolgerà l'ultimo allenamento, quello di sabato, all'Olimpico di Roma, la Juventus invece anche alla vigilia si allenerà a Vinovo.

Marcello Lippi ha scelto la Cina - Per tornare a lavorare e a vincere Marcello Lippi ha scelto la Cina, dove allenerà lo Guangzhou Evergrande, la squadra di Canton, campione della Chinese Super League. Un contratto di due anni e mezzo per un ingaggio che, stando alle indiscrezioni, potrebbe aggirarsi sui 10 milioni netti a stagione. Nel suo staff tecnico alcuni fedelissimi: Rampulla, Pezzotti, Gaudino e Maddaloni. Riottenuta la promozione dopo la caduta in serie B del 2010, i ricchi proprietari del club si sono scatenati sul mercato facendo razzia dei più forti calciatori cinesi e poi spingendosi fuori dai confini, acquistando dalla Fluminense il centrocampista argentino Dario Conca (anch'egli con un contratto sui 10 milioni di euro a stagione). E qualche mese fa dal Borussia Dortmund campione di Germania è arrivato l'attaccante della Nazionale paraguaiana Luca Barrios. Ed ora hanno messo nel mirino anche Didier Drogba.


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