Kutuzov smentisce le accuse a Conte! Abete: Giudici tifosi? Sì, ma equi.

News, 23 ottobre 2012.

Kutuzov smentisce le accuse a Conte: Le mie parole, tra l'altro secretate, sono state girate; perché? Abete: I giudici sono tifosi ma sanno svolgere il proprio lavoro ed essere equi. Marotta: Non avremo il top player, ma abbiamo sicuramente un top team e un allenatore con grandissima cultura del lavoro. Partiti in 22 per la Danimarca: restano a Torino Asamoah, Lichtsteiner e Pepe. Juve multata di 7.000 euro, il Napoli di 17.000. Arturo Vidal è entrato in diffida; ammonito e diffidato anche Filippi. Ricorso alla Corte d'Appello di Roma, prossima udienza schedulata al 17 giugno 2014 .



Kutuzov smentisce le indiscrezioni sulle sue accuse a Conte - Vitali Kutuzov è intervenuto ieri sera a 'Lunedì di rigore', su Antenna 3, e la sua testimonianza ha smontato d'un sol colpo le indiscrezioni apparse sul Corriere della Sera, secondo le quali proprio Kutuzov sarebbe il misterioso giocatore che avrebbe dichiarato che Conte sapeva delle combines dei suoi giocatori (anche se ne ignorava le contropartite in denaro).
Ha iniziato ribadendo quello che aveva già detto l'altroieri al 'Corriere del Mezzogiorno', cioè esprimendo tutta la sua meraviglia per il fatto che sia stato violato il segreto istruttorio: inoltre la tempistica lo ha fatto pensar male: "Qualcuno voleva mandare la Juve giù, prima di Juve-Napoli: non so se sia un caso o se sia stato fatto in maniera un po' sporca. E' una cosa non bella tra due uomini e tra l'altro io non ho neanche la possibilità di rispondere perché tutto deve essere secretato; e siccome era secretato da entrambe le parti; se qualcuno dice qualcosa deve dire da dove l'ha preso, altrimenti può passare per bugiardo".
Non è entrato nei particolari della deposizione resa, precisa più volte che non può farlo, che è legato all'obbligo del segreto con chicchessia, ma ha affermato: "Io ho detto non di più e non di meno di quello che sanno tutti e alla fine più o meno ho ripetuto le parole di tutta la squadra. Alla fine non so come ci son rimasto in mezzo io..." . Quindi la sua deposizione non si è discostata da quella dei compagni che dicono di un Conte all'oscuro di tutto.
Si sente messo in mezzo perché forse il bersaglio più semplice, svincolato e ancora senza una squadra, e teme che qualcuno voglia usare le sue parole contro Conte.
Perché lui non si ritrova proprio in quelle parole del 'Corriere della sera', che gli pare ostile alla Juve; ritiene che le sue dichiarazioni siano state quantomeno travisate: "Diciamo che una cosa detta in una maniera, girata in un'altra maniera, diventa cattiva, è un gioco di parole"; e poi insiste: "Il Corriere della sera scrive qualcosa che non può sapere".
Su quelle partite di fine campionato ha commentato: "Un giocatore che ha vinto il campionato, una squadra che ha vinto il campionato, che impressione potrà avere andando a fare quelle due partite che rimangono, va per divertirsi".
Eppure Conte, consapevole, vista anche la sua lunga esperienza da calciatore, che in quelle situazioni entusiasmo e motivazioni sono quantomeno in fase calante, non lesinava gli incitamenti: "Ma Conte ha cercato di motivarci fino all'ultimo momento - ha detto Kutuzov - fino all'ultima partita, lui si è comportato come un allenatore per il quale il campionato non era finito. Ci faceva i complimenti, diceva: vinciamo l'ultima partita e facciamo festa".
Non si spiega proprio perché tutto questo sia uscito e sia uscito adesso.
Ha glissato sugli eventi particolari accaduti tra giocatori in quello spogliatoio, perché, ha ribadito, l'interrogatorio è secretato, ma ha affermato orgogliosamente: "Io ho cercato di comportarmi come un uomo fino all'ultimo giorno in cui sono stato nel Bari" .
Ha sottolineato infine quanto buono fosse il suo rapporto con Conte: "Avevo un rapporto buono col mister e adesso si è rovinato e non so come guardarlo in faccia; e continuo a dire che è un grande allenatore e un grande uomo, e vorrei chiamarlo e parlarci tranquillamente, ma sono in difficoltà nel parlare con lui... E' una storia creata per vendere giornali, finirà per far uscire mister Conte ancora più forte e deciso a non mollare mai. Anzi, quando finisce squalifica, quello non esce più e vince il campionato". E ha pregato la trasmissione di fargli pervenire i suoi saluti.

Abete: I giudici sono tifosi ma equi - Il problema dei giudici tifosi era affiorato nella conferenza stampa di Conte che si era detto allibito dell'inopportuna dichiarazione 'a caldo' di Sandulli (sì, lo stesso teorizzatore del circolo della caccia) che, prima che uscissero le motivazioni della condanna di Conte da parte della corte di Giustizia Federale, aveva commentato che il tecnico bianconero poteva ritenersi fortunato dall'aver scampato l'accusa di illecito. E ieri, in occasione dell'evento 'IncontriAmo lo sport' tenutosi presso l'università Luiss di Roma, uno studente ha avuto l'idea di chiedere ad Abete se la squalifica di Conte fosse stata in qualche modo condizionata dal tifo di certi giudici sportivi. E Abete ha candidamente risposto: "Non pensate che si giudichi sulla base del tifo. Una volta un mio amico giornalista mi ha detto: i giudici sono tifosi. Ma voi avete visto mai una persona che sta nel mondo del calcio che non è tifosa? Il problema è un altro: saper svolgere il proprio ruolo ed essere equi nel giudizio al di là delle simpatie e antipatie che si possono avere". Ecco il problema sta nell'equità: l'andamento di Scommessopoli (per non parlare di Calciopoli, per carità) mostra una disparità di trattamento per tempi e modi che non apre grandi spazi all'ottimismo. Di tifosi ne abbiamo visti tanti: in primis quel Guido Rossi che ha regalato un scudetto all'Inter.
Poi a margine dell'evento ha precisato: "La confusione che si fa tra gli organi di giustizia sportiva e quelli di rappresentanza politica è impressionante. In un paese civile la giustizia funziona quando è autonoma. Il nostro ordinamento sportivo si basa su principi di equità, correttezza e trasparenza e ha regole più stringenti: in un processo penale l'omessa denuncia è un reato solo per pubblici ufficiali; nel sistema sportivo, invece, qualunque soggetto ha il dovere di dire se c'é stata un'omessa denuncia". Autonomia non può esservi se gli organi di giustizia sportiva sono nominati dagli organi politici: e lo stesso Abete ha appena confermato in blocco coloro che, con le loro doppie velocità (ghepardi per la Juve, tartarughe negli altri casi) e con le loro disparità di trattamento, tale 'giustizia' da anni amministrano. E se il codice di giustizia sportiva contempla l'omesso denuncia, il 'non poteva non sapere' non l'abbiamo trovato da nessuna parte.
E sulle prospettive dell'inchiesta sul calcioscommesse ha commentato: "I nuovi deferimenti in arrivo dalla Procura federale non saranno il colpo di grazia per il calcio italiano. Le inchieste delle Procure penali vanno avanti da 18 mesi ci sono tempi tecnici diversi e vincoli precisi nell'operatività della Procura federale, perché una legge dello Stato prevede che Palazzi possa operare solo sulla base dei documenti che provengono dalle Procure della Repubblica. Il calcio deve quindi convivere con questa situazione, ma allo stesso tempo dobbiamo predisporci per avere comportamenti diversi e migliori in futuro. Gli errori possono essere puniti con delle sanzioni, ma una volta scottati dobbiamo evitare di ricadere su fattispecie devastanti per il mondo del calcio".

Marotta: Top team, non top player - Beppe Marotta, in una lunga intervista a Radio anch'io lo Sport' ha spiegato la filosofia di casa Juve. Una filosofia che deve fare i conti con i conti, cioè con la necessità di costruire una squadra valida senza spese folli. Si può rinunciare al top player se si sa costruire un top team, come ha fatto la Juve, che non ha l'attaccante da 30 goal a stagione ma "abbiamo il miglior attacco, con 12 giocatori che sono stati capaci finora di andare in gol e questo depone a favore delle nostre strategie tattiche. Prima di parlare di un top player, bisogna parlare di un top team, formato da tanti piccoli top player. In questo momento in Italia nessun club non ha la possibilità di raggiungere i famigerati top player. Non solo Messi ma anche molti altri nominativi per le società italiane sono irraggiungibili. Si tratta dei giocatori da 30 milioni di euro. Siamo in un momento di involuzione storico in controtendenza rispetto alla nostra tradizione calcistica. Dovremo iniziare a valorizzare i giovani calciatori che crescono nel nostro paese".
E snocciola i numeri della Juve: "Abbiamo incassato una sola sconfitta in 55 gare ufficiali, sono 47 le partite senza sconfitte in campionato. Il primo posto in classifica, la miglior difesa e miglior attacco sono elementi che evidenziano il nostro valore".
E alla Juve manca il suo vero top player: ovvero, ce l'ha , ma deve tenerlo sotto vetro per omessa giustizia: "La squalifica di Conte? Chiellini, Buffon e Pirlo riescono a sopperire all'assenza del loro condottiero in panchina. La sua assenza indubbiamente pesa, l'allenatore è fondamentale, ma con le debite fatiche siamo riusciti ad assorbirla. E poi, comunque, Conte dispone di uno staff assolutamente all'altezza della situazione. Paradossalmente la sua assenza in panchina può essere uno stimolo in più. Con l'arrivo del presidente Agnelli abbiamo voluto creare un modello diverso da quello degli altri. Abbiamo prima lavorato sullo zoccolo duro della società in termini di competenza e autonomia, poi abbiamo pensato alla scelta dell'allenatore che è un ex capitano della Juventus con grandi valori professionali e tecnici. Conte ha grandissima cultura del lavoro che si esplica durante la settimana: quello è il momento più importante per la preparazione della gara. La squadra, quando scende in campo, e' ben preparata anche se sa che le insidie sono dietro l'angolo".

Partiti in 22 - Antonio Conte ha portato in Daniamrca 22 giocatori: rispetto al Napoli rientrano Buffon, Vucinic e De Ceglie. A Torino resta Asamoah, che sabato è dovuto uscire anzitempo per una botta alla caviglia, Pepe, che sta svolgendo un lavoro teso a fargli recuperare la condizione migliore e Lichtsteiner, per il quale è stato programmato un lavoro individualizzato dopo un periodo particolarmente intenso (ha giocato anche due intere partite con la sua Nazionale).
Questi i 22: Buffon, Lucio, Chiellini, Caceres, Pogba, Marchisio, Vucinic, De Ceglie, Giovinco, Barzagli, Bendtner, Bonucci, Padoin, Pirlo, Vidal, Giaccherini, Quagliarella, Storari, Matri, Isla, Rubinho, Marrone.

Multe a Juve e Napoli - Juve-Napoli è costata 7.000 euro alla Juve e 17.000 al Napoli. Il club bianconero è stato multato "per avere suoi sostenitori, al 25' del secondo tempo, rivolto alla tifoseria avversaria un coro insultante"; Il Napoli è stato sanzionato con 10.000 euro "per avere un suo collaboratore addetto al magazzino, all'inizio della gara, nel recinto di giuoco, colpito con uno schiaffo al volto uno steward" e con altri 7.000 euro "per avere suoi sostenitori, prima dell'inizio della gara, danneggiato due poltroncine e, al termine della gara, danneggiato servizi igienici ubicati all'interno dello stadio". Multate anche Atalanta e Lazio, entrambe per 3.000 euro, rispettivamente "per avere suoi sostenitori, nel corso della gara, nel proprio settore, acceso tre fumogeni e fatto esplodere due petardi" e "per avere suoi sostenitori, nel corso della gara,
lanciato nel recinto di giuoco un petardo e due bengala".

Vidal entra in diffida - Arturo Vidal, giunto alla terza ammonizione nel corso del campionato, è entrato in diffida. Ammonito con diffida anche il preparatore dei portieri della Juve Claudio Filippi, allontanato per avere, al 25' del secondo tempo, già richiamato in precedenza, contestato platealmente una decisione arbitrale, infrazione rilevata dal Quarto ufficiale.
Tra gli altri provvedimenti, squalificati per due giornate gli espulsi Carmona (Atalanta, per avere, al 19' del secondo tempo, contestato l'operato arbitrale, alzandosi dalla panchina ed entrando sul terreno di giuoco; infrazione rilevata dal Quarto Ufficiale), Romero (Sampdoria, per avere commesso un intervento falloso su un avversario in possesso di una chiara occasione da rete) e Danilo (Udinese, doppia ammonizione); due giornate anche a Costa (Sampdoria, per proteste nei confronti degli Ufficiali di gara Terza sanzione e per avere, al termine della gara, al rientro negli spogliatoi, rivolto agli Ufficiali di gara espressioni insultanti). Un turno ad altri cinque giocatori, già diffidati e nuovamente ammoniti: Pizarro e Roncaglia (Fiorentina), Blasi (Pescara), Canini (Genoa) e Mirante (Parma).

Ricorso alla Corte d'Appello di Roma, prossima udienza schedulata al 17 giugno 2014 - In attesa dell'Assemblea degli Azionisti che si terrà il prossimo venerdì 26 ottobre al Lingotto, i nostri specialisti stanno procedendo con l'analisi del Progetto di Bilancio che verrà sottoposto all'approvazione degli azionisti. Una interessante notizia si apprende nel capitolo delle controversie in corso. Per quanto riguarda il ricorso alla Corte d'Appello di Roma che i legali bianconeri hanno presentato in data 10 febbraio 2012, avverso la decisione del TNAS di dichiararsi incompetente in merito al procedimento di annullamento dell'atto di assegnazione dello scudetto 2006 all'Inter, si legge che la prima udienza era stata fissata per 18 settembre 2012. Ebbene, abbiamo avuto conferma, da fonti qualificate, che l'udienza si è regolarmente svolta e che le parti (Coni, FIGC, Internazionale FC) si sono regolarmente costituite; abbiamo saputo altresì che la Corte d'Appello, espletate le formalità di rito, ha deciso di rinviare la discussione ad altra udienza che ha contestualmente fissato al 17 giugno 2014. Probabile quindi che la discussione finale avverrà con le sentenze del Processo di Napoli passate in giudicato e ormai definitive.


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