La CNN conta gli scudetti della Juve: sono 31! Conte bacchetta un inopportuno Mauro.

News, 29 aprile 2013.


La CNN conta correttamente gli scudetti bianconeri: e saranno 31. Conte: La gente non capisce niente di calcio o c'è invidia e gelosia; la Juve ha un gioco, non è solo ferocia, non siamo allo zoo. Una domanda fuori luogo di Massimo Mauro provoca la reazione di Conte: Con me certi discorsi non li dovete fare, visto quello che ho passato, quattro mesi di squalifica gratuita che rimarranno sempre come una ferita e uno squarcio nel cuore. Conte su Vidal: Bene il goal, ma la sua prestazione poteva essere migliore; però è uno che con me in 'guerra' porterei sempre. Marotta: A bocce ferme ci metteremo lì con l'allenatore e tutte le componenti societarie e valuteremo il da farsi. Bonucci: C'è solo un nome da fare per la nostra concentrazione, Antonio Conte. Il brutto del derby: tafferugli tra tifosi, deturpata la lapide di Meroni, assalto con sassi e bottiglie al pullman della Juve, lo striscione col '-39', arresti e daspo. Le statistiche del derby sanciscono la dominanza bianconera.


La CNN sì che sa contare: saranno 31! - Per la giurassica FIGC e il suo circolo della caccia la Juve si appresta a conquistare quello che loro definiscono lo scudetto n. 29; la matematica è un'opinione da quelle parti. Invece la CNN, abituata anche a calcoli ben più complessi, ha messo in fila uno per uno i titoli conquistati dalla Juventus ed è arrivata a 31; e dunque ha titolato: "Juve on brink of 31st Scudetto after late derby win over Torino" (Juve ad un passo del 31° scudetto dopo il derby vinto sul Torino).

Conte: La gente non capisce niente di calcio o c'è invidia, cattiveria o gelosia - E' un Antonio Conte che difende con fierezza il lavoro suo e dei suoi ragazzi quello che si è presentato ai microfoni di Mediaset Premium. Ha iniziato facendo il punto sulla marcia di avvicinamento allo scudetto: "Diciamo che oggi abbiamo fatto un passo ancora decisivo, mancano le virgole. Sono molto contento, perché in queste situazioni può capitare che si inizi a pensare, gestiamo. Quattro punti in cinque partite. Non rischi qua e là, siamo stati molto bravi. Abbiamo detto che volevamo chiudere subito questo campionato. Siamo a un passo. Non dobbiamo chiedere niente a nessuno. Devo dire grazie ai ragazzi. Dovesse accadere domenica di vincere lo scudetto sarebbe qualcosa di straordinario sarebbe molto bello perché lo vinceremmo con tre giornate di anticipo in un campionato difficile come quello italiano a dimostrazione di quello che stanno facendo i giocatori di questa squadra che tante colte viene sottovalutata". E si è tolto il primo sassolino: "A chi l'anno scorso trovava alibi nei nostri confronti dico che la Juventus, guardando la formazione di oggi, per nove undicesimi sono gli stessi, le cattive profezie non si sono verificate, anzi quest'anno siamo stati più straordinari, più feroci, più continui nonostante le altre squadre si siano rinforzate".
Poi, ad un Arrigo Sacchi che si chiedeva e gli chiedeva perché non si dica mai che la Juventus gioca meglio delle altre, perché in Italia la parola 'gioco' non esista, come un film senza trama, una commedia senza copione e una musica senza spartito, ha snocciolato tutto quanto si portava dentro: "Mister, La ringrazio. Sono considerazioni che uno fa e pensa che o la gente non capisce niente di calcio, tanti addetti ai lavori o c'è invidia cattiveria o gelosia. A volte mi trovo con commentatori e altri addetti ai lavori che parlano di grinta e cattiveria agonistica, se voglio grinta e cattiveria vado allo zoo e prendo undici leoni. Qui c'è una squadra che gioca a calcio con concetti precisi, con principi di gioco, c'è un lavoro importante, siamo passati da due settimi posti a vincere (quasi) il secondo scudetto consecutivo, siamo arrivati tra i primi otto in Europa, a dispetto dell'invidia e della gelosia. Però questo mi deve dare la forza per continuare a lavorare. Ci sono tanti che guardano alla Juventus come prototipo e modello di gioco e poi giocano come gioca la Juventus. Scudetto della ferocia? La ferocia, sì, non si può essere solo tattica e tecnica, ci devono essere l'intensità e la cattiveria agonistica. La voglia e la cattiveria sono imprescindibili dai principi di gioco; penso non ci possano essere principi di gioco, tecnica e tattica precise senza concentrazione, cattiveria, voglia di vincere e ferocia; ugualmente non puoi avere solo cattiveria, ferocia e voglia di vincere se non ci sono le basi, se non c'è una squadra che ha precise linee di gioco e tante caratteristiche che solo il lavoro ti può dare. Il singolo viene esaltato dal gioco di squadra. Tanti continuano a non capire, e io mi sono pure stancato di spiegare questo. Alcuni pensano che ci sia il numero dieci o il nove che non deve tornare perché poi si stanca, il trequartista che deve giocare soltanto di fino e non può marcare nessuno; alcuni sono legati a questi principi. Altri vanno avanti, invece. Inizio a pensare che difficilmente queste persone riusciranno ad arrivarci, al pensiero del calcio totale. Non posso fare di ogni erba un fascio, ma a volte sento cose tali che rimango allibito. Però fa parte del gioco e di tutto. Noi continuiamo a giocare a testa bassa e pedalare, anche se a volte piacerebbe che quello che facciamo venisse riconosciuto, se il mister me lo riconosce a me basta e avanza".
Video delle interviste Mediaset a Meggiorini, Marchisio e Conte (da Superfly, TifosiBianconeri.com)

Conte all'inopportuno Mauro: Con me certi discorsi non li dovete fare - Era cominciata in modo sereno e molto sportivo l'intervista di Conte a fine gara ai microfoni Sky, con un Conte che faceva i suoi migliori auguri di guarigione ad un avversario storico come Javier Zanetti (vittima della rottura del tendine); era proseguita con la sua soddisfazione per lo scudetto quasi raggiunto. Il tecnico bianconero aveva spiegato il perché del suo modulo con quattro centrocampisti nella formazione ("Siamo arrivati per gradi a far coesistere i giocatori, l'allenatore deve schierare i migliori della rosa e noi abbiamo giocatori molto forti in mediana"), aveva per l'ennesima volta ringraziato i suoi ragazzi ("Lavoro con un gruppo di ragazzi che non finirò mai di ringraziare, sempre disponibili; li usurerò finché non avremo lo scudetto in mano, li martellerò..") e aveva parlato di Pogba: "Un allenatore deve far quadrare i conti facendo possibilmente giocare i migliori della rosa. Paul ha avuto una crescita esponenziale rispetto a quando è arrivato, tenere fuori un centrocampista mi dava comunque fastidio e mi creava dei problemi. Abbiamo trovato questa formula, che però non rinnega i due attaccanti, così però creiamo anche più imprevedibilità a livello offensivo, con centrocampisti ed esterni che si inseriscono".
A questo è arrivata la domanda, assolutamente insensata e inopportuna, di Massimo Mauro, che chiedeva: 'Ma non ti dispiace un pochino non aver dato tranquillità a tutti i tifosi del Torino? Nel senso che il pareggio sarebbe stato meglio per tutta Torino'. Una domanda che Conte, a buon diritto, non ha per nulla digerito, e non l'ha per niente mandato a dire, con un'espressività del volto e della voce eloquente quanto le sue parole: "Noi siamo uomini di calcio e giochiamo sempre per vincere e dovremmo cercare di farlo sempre perché poi.... Io sono l'unica persona con cui non dovete fare questi discorsi, visto quello che ho passato. No, no, no, no, nel senso che scendiamo in campo per vincere e non facciamo calcoli, io l'ho sempre fatto nella mia vita e questa è stata un'annata molto molto dura e difficile, coronata con una grandissima stagione nonostante la macchina sia partita con le ruote sgonfie, perché non dimentico mai che quattro mesi di squalifica gratuita rimarranno sempre come una ferita e uno squarcio nel cuore".
Video dell'intervista Sky a Conte (da Superfly, TifosiBianconeri.com)

Conte in conferenza stampa: Cento anni di queste stagioni a tutti! - In conferenza stampa, Conte ha parlato sia della partita ("I ragazzi sono stati molto bravi, hanno fatto una partita di personalità, tenendo il pallino del gioco in mano, facendo creare pochissimo al Toro") e dell'intero campionato ("Sono tre punti fondamentali per la conquista del secondo titolo consecutivo"), con un auspicio per il futuro: "Sento dire che tutti son contenti del campionato che stanno facendo... E allora io dico: Cento anni di queste stagioni a tutti!".
Il match winner è stato Vidal, ma ciò non è bastato per accontentare l'incontentabile Conte: "Di Vidal sono contento a livello realizzativo, oggi poteva fare meglio a livello di prestazione, sicuramente, mi aveva soddisfatto di più in altre circostanze, però è un giocatore importante, un giocatore che se devo andare in guerra, sempre calcistica, me lo porto sempre al mio fianco. Il motivo dei nostri successi è la disponibilità totale di tutti questi ragazzi".
Sulla formula di gioco adottata nelle ultime gare, quella con un solo vero attaccante: "Per fortuna, con questa formula adottata ultimamente i risultati mi hanno dato ragione altrimenti mi avrebbero tacciato come un deficiente incompetente, questo fa parte del gioco, ora dobbiamo cercare di migliorare; dopo due anni di lavoro mi posso permettere soluzioni diverse".
Per concludere: "Siamo la miglior difesa e anche nella fase offensiva stiamo facendo lavori importanti, grazie al lavoro quotidiano, al martellamento al limite dello sfinimento, per questo dico che ho ragazzi disponibili, perché a volte li martello anche in situazioni come queste, in cui uno potrebbe pensare: Rilassiamoci, 4 punti a 5 giornate dal termine li possiamo gestire, invece no. Ma la mentalità che sto cercando di trasferire ai ragazzi.... non c'è bisogno perché ce l'hanno già".
Video della conferenza stampa di Antonio Conte (da Superfly, TifosiBianconeri.com).
Video dell'intervista Sky a Claudio Marchisio (da Superfly, TifosiBianconeri.com)
Video dell'intervista Sky ad Arturo Vidal (da Superfly, TifosiBianconeri.com)

Marotta: A bocce ferme valuteremo tutti insieme come migliorare questo gruppo - Consueta intervista a Beppe Marotta nel prepartita Sky. Invitato a commentare da una parte le parole di Agnelli nell'intervista al 'Financial Times' dove il nostro campionato era descritto come, attualmente, un campionato di passaggio, dall'altra l'aspirazione di Conte a veder migliorata questa Juve, Marotta così si è espresso: "Sono due analisi molto sagge: da una parte c'è un calcio italiano che purtroppo è relegato in una posizione di retroguardia, dall'altra c'è l'obbligo di migliorarci perché credo che bisogna sempre guardare avanti con grande ottimismo, ma con la consapevolezza di aver raggiunto il massimo".
Sul calciomercato, e in particolare su due nome ultimamente molto chiacchierati come Ibra e Suarez: "Si tratta di giocatori molto validi. Questo comunque è un momento in cui noi siamo concentrati sul finale di questo campionato, rispettando poi questo gruppo che sta portando avanti con grande successo questa stagione. Poi a bocce ferme ci metteremo lì con l'allenatore e con tutte le componenti societarie e valuteremo. Il verbo migliorare deve essere tradotto in qualcosa di importante".
Su altri due nomi, Robben e Sanchez: "Due giocatori ottimi, perché Robben sta giocando con grande autorevolezza e con grande capacità in un club che sicuramente è il migliore d'Europa in questo momento. Sanchez è al Barcellona ed è stato pagato una cifra estremamente importante e credo che rimanga lì. Mi fa piacere che ci sia questo affiancamento, però io sinceramente non ho altro da dire che ammirare questi due talenti".
Video delle interviste prepartita a Beppe Marotta e a Stephan Lichtsteiner (da Superfly, TifosiBianconeri.com)

Bonucci: La concentrazione si chiama Antonio Conte - "C'è solo un nome da fare per la concentrazione, Antonio Conte - ha detto Bonucci a Juventus Channel - E' un martello continuo, non molla niente, anche durante la settimana è sempre sul pezzo. Ci vuole perché dobbiamo centrare l'obiettivo e nelle ultime giornate con la giusta determinazione abbiamo portato a casa punti importanti che sembravano difficili".
Video delle interviste a Juventus Channel di Bonucci, Marchisio e Conte (da Superfly, TifosiBianconeri.com).

Il brutto del derby - Il bello del derby è stato dato, come sempre, dal prato verde, quello che dice sempre la verità e che ha regalato tre punti alla Juve; ma c'è stato anche il brutto del derby, quanto accaduto prima, intorno e dopo il derby.
Fatti che con lo sport non hanno nulla a che fare, se non che i protagonisti sono sedicenti tifosi.
Il brutto è iniziato già nella tarda mattinata quando, informava l'Ansa, un corteo di tifosi granata ha cercato di venire a contatto con decine di ultras bianconeri che stavano terminando un corteo autorizzato. Le forze dell'ordine sono intervenute e hanno tenute lontano le due tifoserie. Alcuni juventini hanno poi esploso petardi e bombe carta mentre stavano entrando nello stadio.
Un altro increscioso episodio è rappresentato dall'offesa subita dalla lapide di Gigi Meroni, un cippo in corso Re Umberto a ricordo del granata (morto investito nel 1967), sul quale qualcuno ha scritto a penna 'Forza Juve'.
Poi c'è stata la ormai consueta sassaiola contro il pullman della Juventus, bersagliato sulla fiancata destra con pietre e bottiglie di birra: un altro vetro rotto, per fortuna nessuno si è fatto male, nemmeno Carrera, che si dice fosse il più vicino al vetro colpito. Il bus si è poi infilato a velocità sostenuta entro il perimetro dello stadio, tra due cordoni di poliziotti e carabinieri in assetto anti-sommossa.
Dentro l'Olimpico, l'ormai altrettanto consueto oltraggio alle vittime dell'Heysel: con uno striscione col -39 in bella mostra.
Infine il dopo: alla fine della giornata cinque arresti. Quattro tifosi bianconeri arrestati per resistenza a pubblico ufficiale, un torinista per rissa; un altro granata denunciato per possesso di due fumogeni e una cinghia; per lui e per altri tifosi del Torino, identificati più tardi in piazza Vittorio, daspo immediato da parte del Questore.

I numeri del derby - I goal della vittoria bianconera sono arrivati solo nel finale (all'86' Vidal e al 92' Marchisio), ma il dominio della Juve sul match è stato totale. Il possesso palla è stato appannaggio dei bianconeri (61% contro il 39% dei granata). Gli uomini di Conte hanno tirato verso la porta 12 volte (4 nello specchio), quelli di Ventura solo 3 volte (2 nello specchio). Le palle giocate dai bianconeri sono state 615, quelle dei granata 402. A favore della Juve anche la percentuale di passaggi riusciti (70,2% contro 57,1%), la percentuale di protezione area (52,8% contro 47,2%), la percentuale di attacco alla porta (52,8% contro 47,2%), la pericolosità (59,6% contro 19,1%). A livello individuale il primato delle palle recuperate spetta al torinista Gazzi (21), seguito da Bonucci e Glik (18) e Barzagli (17); nei passaggi riusciti dominio della Juventus: primo Barzagli (72), poi Bonucci (52), Pirlo (48) e Chiellini (46).


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