Incasso Supercoppa: decidono le Sezioni riunite. Marotta: Per ora a posto così.

News, 20 luglio 2013.
 
 
Sull'incasso della Supercoppa decidono le Sezioni Riunite della Corte di Giustizia Federale. Marotta: Con l'organico siamo a posto; ora si va a caccia di opportunità. Felipe Melo ceduto definitivamente al Galatasaray (con minusvalenza). Grazie al market pool è la Juve la regina degli introiti Uefa da Champions.
 
 
Il ricorso della Juve sulla Supercoppa a Sezioni Unite - La prima sezione della Corte di Giustizia Federale, presieduta dal dott. Gerardo Mastrandrea, nella riunione del 19 luglio 2013 ha deciso che il ricorso della Juventus avverso la delibera del Consiglio di Lega Serie A del 27.06.2013 sul punto 'suddivisione degli incassi Supercoppa 2013' sia assegnato alle Sezioni Unite della stessa Corte di Giustizia Federale.
 
 Marotta fa il punto sul mercato – Ormai a ridosso dei primi impegni (a iniziare dal trofeo Tim) e a un mesetto dal primo appuntamento importante, la partita di Supercoppa, che potrebbe regalare ai bianconeri il primo trofeo stagionale, Beppe Marotta ha fatto con i cronisti il punto sul mercato della Juventus. A tenere banco al momento è la questione Isla: il cileno, dopo una stagione deludente in bianconero, è sembrato a mezzo passo dall’Inter, dove Mazzarri lo vorrebbe e dove lui stesso gradirebbe andare per trovare, nell’anno dei Mondiali, quella continuità di impiego che alla Juve non ha avuto. Poi tutto sembra essere saltato, per via del fatto che metà del suo cartellino appartiene all’Udinese, con un riscatto a 9 milioni di euro, un obbligo che l’Inter non vuole assumersi, e nemmeno la Juve (riscattando preventivamente la metà in mano ai friulani). Ma Marotta al riguardo è molto sereno ed esplicito: “Voi sapete che il calciomercato è ricco di dinamiche che possono cambiare gli scenari da un giorno all'altro. Isla  è stato oggetto di interessamento da parte dell'Inter, noi ci siamo seduti al tavolo, abbiamo ascoltato a più riprese quelle che erano le loro proposte, abbiamo valutato sia quella che era una congruità economica, sia anche quella che era una valutazione di carattere tecnico, quindi quello che era il pensiero del nostro allenatore, il nostro responsabile, e in questo momento non riteniamo che possa essere sul mercato, per cui a tutti gli effetti Isla è un nostro giocatore".
Negli ultimi giorni i media hanno parlato anche di sintomi di insoddisfazione di Mirko Vucinic che, con l’arrivo di Tevez e Llorente, vedrebbe a rischio il suo posto di titolare sinora indiscusso, visto anche che Conte non sembra intenzionato a cambiare modulo per passare alle tre punte. Ma Marotta non vuol sentire parlare di un ‘caso Vucinic’: “Parlare di Vucinic significa parlare di tutti i giocatori della rosa. Questa è una rosa che ancor prima di iniziare un'attività ufficiale della nuova stagione ha vinto due Scudetti consecutivamente, quindi tutti i giocatori che la compongono sono giocatori che devono essere rispettati e di grande valore. Poi con i nuovi innesti chiaramente la competizione è aumentata, quindi è chiaro che l'allenatore deciderà valutando al meglio quelli che sono gli stati del momento dei singoli giocatori. La concorrenza è un fatto positivo e non negativo, che coinvolge questo o quel giocatore. Su un giocatore mi sembra veramente riduttivo parlare, perchè, ripeto, noi dobbiamo affrontare tutte quelle che sono le situazioni del mercato, valutando attentamente quello che si verifica. Oggi non ci sono le condizioni perchéVucinic possa essere trasferito".
E ha poi ribadito quella che ha sempre considerato la strada maestra da seguire, cioè quella che porta ad inseguire l’optimum sportivo compatibile con i parametri finanziari aziendali:  "Noi abbiamo creato il nostro modello, il modello Juventus, che porta ad una riflessione semplicissima: il management della Juventus deve raggiungere l'optimum sportivo, che significa allestire in sostanza la squadra più competitiva possibile per alzare l'asticella dei risultati e puntare sempre più in alto. Ma questo optimum sportivo è correlato anche al parametro di un optimum aziendale che significa avere rispetto di quelli che sono i parametri finanziaria e patrimoniali. Quindi noi abbiamo creato un nostro modello, il nostro modello è quello di cercare di essere ancora i primi in Italia, di essere super competitivi in Europa, però poi  vedete quali e di consistenza sono stati i trasferimenti di queste ultime settimane, quindi credo sia veramente arduo immaginare di non avere difficoltà in campo internazionale".
Ora, a giudizio di Marotta, Conte ha già a disposizione una rosa completa ed equilibrata, con giocatori in grado di permettere al tecnico, che si è sempre dimostrato abile nell’impiegare in modo ottimale i giocatori in organico, di affrontare la stagione con una certa tranquillità; poi, si sa, il calciomercato è ancora lungo e potrebbe offrire qualche opportunità:  "Voi sapete che Antonio Conte è un allenatore che ha nella coralità del gruppo la sua arma vincente, quindi lui è molto bravo nel modulare tatticamente la squadra. Io ritengo che i giocatori a disposizione siano giocatori anche in gran parte eclettici, tali da poter anche ricoprire più ruoli. Per cui, in questo momento, siamo anche a posto. Poi è evidente, come ho detto prima, se ci fossero delle opportunità logiche, evidentemente le sfrutteremo. Ma in questo momento, avendole un po' analizzate, non ci sono delle opportunità che possono portare ad una concretezza immediata". 
In attacco potrebbe partire qualcuno; chi? Si vedrà… “E' chiaro che numericamente, oggi Siamo in esubero, questo non lo nascondiamo, lo sappiamo e dobbiamo fare. Parlare di nomi è antipatico, anche perché poi, come sapete, l'assenso ai trasferimenti deve essere sempre data dall'interessato, quindi dal calciatore. Porto l'esempio di Giaccherini: nel suo caso lui stesso ha poi valutato positivamente per lui andare in Premier League e quindi noi praticamente lo abbiamo accontentato. Ma è chiaro che in questo momento l'attacco è numericamente folto, per cui evidentemente dobbiamo arrivare ad una conclusione che possa portare a creare un numero di cinque attaccanti".
 
Ufficiale il passaggio di Melo al Galatasaray - Questo il comunicato sul sito della Juve: "Juventus Football Club  S.p.A. comunica di aver perfezionato l'accordo con la società turca Galatasaray Sportif Sinai Ve Ticari Yatirimlar A.S. per la cessione a titolo definitivo del diritto  alle prestazioni sportive del calciatore Felipe Melo de Carvalho per un importo di € 3,75 milioni interamente pagabili nell'esercizio 2013/14. Tale operazione ha un effetto negativo sul risultato economico dell'esercizio 2012/13 di circa € 3,2 milioni in quanto il corrispettivo di cessione è inferiore al valore netto contabile residuo al 30 giugno 2013. Il corrispettivo a favore di Juventus potrà peraltro incrementarsi di massimi € 0,5 milioni a seguito del raggiungimento di determinati obiettivi sportivi da parte del Galatasaray nelle prossime stagioni".
Un altro 'regalo' postumo della simpatica gestione Blanc&Cobolli&Secco.
 
Premi Champions: la Juve è prima! – Non ha alzato la Coppa dalle grandi orecchie, ma dalla scorsa Champions League la Juve, pur essendo uscita ai quarti, incassa dalla Uefa la cifra maggiore, ben 65,315 milioni di euro (contro i 55 del Bayern vincitore del trofeo): e per di più record assoluto, che supera il precedente stabilito nell’edizione precedente dal Chelsea con 63 mln. Al Milan, uscito agli ottavi, andranno 51,4 mln. Ciò stando ai calcoli effettuati dalla Gazzetta dello Sport, visto che le cifre ufficiali non sono ancora state pubblicate dalla Uefa (avverrà probabilmente in concomitanza con i sorteggi di agosto).
L’apparente anomalia è dovuta i criteri di ripartizione dei 905 milioni a stagione da dividersi tra le 32 partecipanti: di essi il 50% viene attribuito in base ai risultati (e per questo parametro alla Juve vanno solo 20,5 mln), l’altra metà in relazione al market pool, cioè la parte legata al valore del mercato televisivo dei singoli Paesi; che per l’Italia è ricca, più di 80 milioni, visti gli alti diritti televisivi pagati da Sky e Mediaset. Questo market pool va ripartito in base al numero di partite giocate dalle squadre (italiane in questo caso: 10 partite per la Juve e 8 per il Milan) e al piazzamento riportato dalle stesse nel campionato precedente (vinto dalla Juve davanti ai rossoneri); la terza squadra italiana, l’Udinese, non aveva superato i preliminari e quindi è rimasta fuori dalla spartizione del bottino. Anche l’Inghilterra ha a disposizione un alto budget per i diritti televisivi, ma se lo son dovuti dividere in 4 (Arsenal, Chelsea e i due Manchester).
Per quanto riguarda la Juventus poi, a questi 65,3 milioni vanno aggiunti gli 8,7 milioni dei biglietti venduti, che portano il totale a 74 milioni.
Dal 1992-93, primo anno dei premi Champions, ad oggi la Uefa ha distribuito 8,63 miliardi di euro: chi ne ha beneficiato più di tutti è stato il Manchester United, che ha incassato 475 milioni, poi Bayern (446), Barça e Real (407), Chelsea (371), Arsenal e Milan (361), Inter (278), Lione (269) e Juve che chiude la top ten con 259.


 


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