Conte: Mi fido ciecamente dei miei ragazzi. Grazie, Roma: ricambieremo.

News, 18 agosto 2013.
 
La Juventus in mattinata si è allenata a Trigoria: incomprensibile sconcerto da parte dei tifosi giallorossi. Conte. Mi fido in maniera cieca dei miei calciatori, che mi hanno portato ad essere un tecnico vincente. Conte difende Llorente: Non create un 'caso Llorente', è un giocatore che ci darà una grossa mano. Buffon: Vogliamo vincere per cancellare la delusione della Coppa Italia dell'anno scorso; civilismo e da elogiare il gesto della Roma che ci ha concesso Trigoria, dove noi ci siamo comportati con il massimo rispetto. La mancanza di fondi provoca la sospensione della NexGen Series.
 
La Juve a Trigoria - Alla vigilia della sfida di Supercoppa Antonio Conte aveva messo in programma per i suoi una doppia seduta; stante che la seconda e ultima si sarebbe svolta all'Olimpico dopo la conferenza stampa, restava da capire, dopo le recenti vicissitudini, dove si sarebbe tenuta la prima seduta. E al mattino Conte e i suoi si sono materializzati a Trigoria, dove abitualmente si allena la Roma, cui i dirigenti bianconeri hanno, per l'occasione, chiesto ospitalità; e l'hanno prontamente ottenuta, anche perché la Roma ieri si trovava in Umbria, e  dunque non utilizzava la struttura.
Il fatto ha però irritato i tifosi giallorossi che si sono scatenati, soprattutto sui social networks, contro la loro stessa dirigenza, 'colpevole' di aver lasciato calpestare il 'sacro' suolo ad un presunto nemico. Atteggiamento incomprensibile, ma figlio di un calcio che ormai di sportivo conserva ben poco: dal terreno di gioco, l'unico campo in cui due squadre, sostenute dai propri tifosi, dovrebbero lottare per la vittoria, la lotta si è ormai spostata fuori; mentre a livello dirigenziale si guerreggia, a suon di colpi bassi, per il potere nei palazzi, a livello di tifosi le altre contendenti, in qualsiasi occasione, sono viste come veri nemici contro cui scagliarsi, sempre e comunque.
 
Conte: Questi ragazzi hanno fatto di me un tecnico vincente, io mi fido di loro - Antonio Conte arriva a questa finale di Supercoppa in condizioni certamente non ottimali, con tre soli giorni di lavoro specifico: "Sicuramente preparare in soli tre giorni una partita in cui si gioca il trofeo della Supercoppa, un tecnico non fa mai salti di gioia - dice in conferenza stampa - Il fatto che ci sia stato l'impegno della Nazionale non è che mi abbia rallegrato". Ma, aggiunge, vale anche per l'avversario: "Però debbo dire anche anche che la stessa cosa è capitata a Petkovic, quindi da questo punto di vista si parte alla pari e non c'è alibi da nessuna delle due parti. Se poi mi dite, avresti voluto sette giorni per preparare la sfida, rispondo sicuramente. Questo deve far riflettere, perché ci giochiamo un trofeo importante, sia che lo vinca la Juventus, sia che lo vinca la Lazio. Non vorrei che se dovesse vincerlo la Juve è ordinaria amministrazione, se dovesse vincerlo la Lazio diventa una cosa straordinaria. Abbiamo grandissimo rispetto. Mi auguro che sia dato il giusto valore sia in caso di vittoria della Juve, sia in caso di vittoria della Lazio".
Comunque Conte rimane sereno, sente ormai suo questo gruppo: "Questo è il mio terzo anno, sarebbe grave se al terzo anno non fosse la mia Juve, al di là dei discorsi temporali, nel senso che veniamo da un mese di preparazione della mia Juve, in tutto e per tutto, guai se non lo fosse, mi dovrei preoccupare. Mi fido veramente in maniera cieca di questa ragazzi, perché non dimenticherò mai che mi hanno reso un tecnico vincente, che nei miei primi due anni da allenatore la Juventus abbia vinto due Scudetti. Mi lascia tranquillo il fatto di conoscere i calciatori, sotto tutti i punti di vista. Da questo punto di vista sono molto molto sereno. Stiamo lavorando con questi ragazzi da più di due anni, non solo a livello calcistico, ma soprattutto umano e questo mi lascia molto molto sereno ".
Nemmeno il precampionato altalenante lo turba minimamente: "A me viene da ridere perché si parla di problemi, se i problemi sono non aver vinto una partita in America, sappiamo che le vittorie come le sconfitte ci stanno, quindi l'importante è che la sconfitta non deprima e si continui sempre a lavorare. Non dovremo farci condizionare né dall'una né dall'altra".
Ringrazia la Roma per l'ospitalità che, da autentico uomo di sport qual è, ricambierà volentieri: "Sul fatto che ci siamo allenati a Trigoria, ringrazio sicuramente la società Roma che ci ha dato la disponibilità, che ha permesso questo, visto che comunque eravamo in difficoltà da questo punto di vista. Lancio anche una proposta: quando giocheranno contro il Torino, se lo vorranno, noi li ospiteremo a Vinovo proprio per ringraziarli per l'ospitalità. Penso che la Roma abbia fatto una cosa molto bella, ma anche normale. Non vedo niente di speciale o di anormale. Poi se c'è qualcosa di diverso non mi trova d'accordo".
Sulla sede 'anomala' di questa gara taglia corto: "E' stata una decisione presa da parte della Lega, in accordo con le due società, quindi noi l'abbiamo preparata nel migliore dei modi per cercare di vincerla".
Perché lui vuole vincerla: "E' un trofeo importante, lo abbiamo vinto l'anno scorso e vorremmo rivincerlo".
E spera che a vincerlo sia il migliore, non il più 'fortunato', baciato dagli episodi:  "L'unica cosa è che la coppa vada alla squadra che ha meritato di più sul campo e non a una squadra fortunata. Mi auguro solo questo".
 
Conte difende Llorente - Ancora praticamente non ha iniziato la sua vera avventura in maglia bianconera, e già è sulla graticola, subissato di critica quanto meno intempestive, bollato come delusione, e addirittura già fonte di pentimento da parte di Conte, che sarebbe pronto a rinnegarlo. Ma è lo stesso Conte  a mettere la parola fine a qualsiasi illazioni e a mettere nella giusta luce il molto presunto 'caso Llorente: "Io penso che si stia creando o stiate cercando di creare un caso che a me fa sorridere. E' un calciatore che è arrivato da tre settimane in Italia, viene da un anno di inattività, è un calciatore che sta lavorando tanto, che sta entrando in determinati meccanismi di gioco e sta ritrovando anche le distanze. Fate conto che per un anno non ha potuto calcare i campi di calcio, quindi è inevitabile che un calciatore debba trovare delle... ma mi sembra esagerato che qualcuno provi a creare un caso. E' un calciatore che noi conosciamo bene, abbiamo avuto la bravura e la fortuna di prenderlo a parametro zero, sta lavorando in maniera assidua, sta cercando di entrare nella mentalità e giorno dopo giorno migliora. Sicuramente ci darà una grossa mano, così come tutti gli altri per cercare di fare del nostro meglio. Però bisogna avere anche un po' di rispetto e un po' di pazienza e non sparare a zero solo perché c'è la volontà di sparare il titolo giornalistico, creare polemica o far capire magari a qualcuno che l'allenatore sta cercando di scaricare il calciatore. Mi sembra davvero esagerato tutto questo. A: non può avvenire. B: si parla tanto di non fare polemiche e poi si creano le polemiche per niente".
 
Buffon: Non vado a urinare sulla maglia di Totti - Insieme ad Antonio Conte in conferenza stampa c'era il capitano di questa Juve, Gigi Buffon. E Buffon si è unito a Conte nell'applaudire il gesto della Roma che ha prestato ai bianconeri le sue strutture, un gesto che anche lui, come Conte, ritiene rientri assolutamente nei canoni di corretti rapporti sportivi: "Io per quel che riguarda il discorso di Trigoria, penso che sia stato un gesto di grande civiltà e sportività della società Roma, anzi un gesto purtroppo inusuale e secondo me tramite voi andrebbe alimentato e non strumentalizzato per dare ragione a qualcuno che non ha nulla a che vedere con lo sport. Anche perché noi entriamo a Trigoria e ci comportiamo con grande rispetto, sapevamo di non essere a casa nostra e ci abbiamo messo ancora più rispetto. Non è che perché non è casa mia vado ad urinare sulla maglia di Totti, anzi. Sono convinto che il giorno che loro dovessero venire a Vinovo si comporterebbero nella stessa maniera. Credo che questa sia la strada giusta per migliorare e volersi migliorare".
Ritiene che questa Juve sia ancora più forte di quella del recente passato: "Sicuramente le forze profuse ed impiegate dalla società sono state importanti, con l'obiettivo di potersi ulteriormente migliorare. Per cui, sulla carta, abbiamo sicuramente una rosa migliore rispetto a quella degli anni passati. Però tutto questo lo dovrà confermare solo il campo e solo il nostro atteggiamento quotidiano, la nostra predisposizione al sacrificio e a voler continuare a stupire".
Un elogio particolare lo rivolge al suo collega biancoceleste (e di Nazionale) Federico Marchetti: "Per Federico non posso che spendere delle bellissime parole, perché è il classico esempio da riportare e far conoscere ai bimbi, di un ragazzo che col sudore, percorrendo anche una strada impervia, a volte non voluta da lui, con la dedizione, è diventato un portiere affidabilissimo a livello italiano e internazionale. Questo gli fa onore e gli faccio tantissimi complimenti perché è anche un ragazzo molto generoso, di cuore, un ragazzo che nel gruppo ci sta benissimo, si fa apprezzare, per cui non posso che togliermi il cappello".
Ma oggi Gigi vuol vincere lui, per cancellare, anche dalla mente dei tifosi. il ricordo amaro di quella finale di Coppa Italia persa lo scorso anno proprio qui, all'Olimpico, contro la Roma: "E' chiaro che l'ultimo ricordo qui è quello della finale di Coppa Italia e sicuramente è stata una cocente delusione per noi, perchè ci sarebbe piaciuto festeggiare in campo neutro un trofeo insieme a loro. La vita e lo sport ci hanno dato un'altra occasione e speriamo di poterla sfruttare"
 
La crisi cancella la NextGen Series - Quest'anno la NextGen Series, un torneo giovanile con l'ambizione di diventare una vera e propria Champions League delle squadre 'Primavera', non si disputerà. Lo hanno annunciato gli stessi organizzatori del torneo, non affiliato alla Uefa, con un laconico tweet: "La Next Generation Series sarà sospesa per una stagione per mancanza di fondi".
Dunque la terza edizione è rimandata a data da destinarsi, ovvero quando si troveranno finanziatori.

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