Nedved e Moratti l'un contro l'altro armati sullo scudetto 2006. Grandi manovre tra Exor e Juve.

News, 12 febbraio 2011.

Nedved rivendica lo scudetto del 2006 e sta al fianco di Andrea a difendere la Juve. Per Moratti invece la Juve non deve riavere quello scudetto. Anche Tardelli vuole dimenticare Calciopoli, per il bene del calcio italiano. Grandi manovre negli incarichi tra Exor e Juventus. Marchisio potrebbe farcela, problemi ad un ginocchio per Sissoko. Verso un accordo tra la Juve e la Regione Piemonte per celebrare il centocinquantesimo anniversario dell'unità d'Italia. Serie B: pareggio a reti inviolate tra Atalanta e Siena. Per Pirlo sei settimane di stop. Zamparini: In Italia chi investe nel calcio è pazzo. Al posto di Di Matteo al WBA va Roy Hodgson.

Nedved: Lo scudetto del 2006 è nostro, strameritato - C'è chi guarda sempre e solo avanti, sorridente ad oltranza, come Buffon e chi invece guarda anche indietro e, vedendo cosa gli hanno rapinato, mette da parte il sorriso e si schiera risoluto al fianco di Andrea Agnelli, che l'ha voluto accanto a sé per amicizia, ma anche per la sua grinta, poco o niente smile e tanta sostanza, come quella che esibiva in campo: "Ho scoperto la vita senza pallone - racconta Pavel Nedved al 'Corriere della Sera' - Ma ora il presidente Agnelli mi ha voluto nel Cda della Juve. Non avevo previsto di rientrare nel calcio così presto. La proposta mi ha onorato, soprattutto perché non posso non aiutare un amico. Un anno fa all'inizio non frequentavo lo stadio, ero stanco.... Dopo un bell'avvio è stata la stagione peggiore della storia: non esiste vederla così in basso. Ora ci credo, ma per carattere: io penso sempre positivo. Sarà dura, ma le cose facili non esistono. Di questa squadra apprezzo la compattezza, il gruppo e l'unità nei momenti difficili". Ma se ha accolto l'invito di Andrea non è solo per solidarietà verso un amico, ma perché ne incarna e ne sposa sino in fondo la missione che si è accollato: "Sono contento che ci sia un presidente come Agnelli che vuole battersi. Chi dovrebbe difendere la Juve e le sue ragioni se non i dirigenti? Non posso voler essere solo simpatico e non farmi valere, preferisco meno simpatia. Puoi anche non vincere, ma devi avere una mentalità vincente. Sono stato scelto anche per trasmettere questa idea, quella che avevamo nel gruppo storico", Beh, dopo anni di smile, di espiazione e genuflessioni, sentire parole simili fa bene, molto bene, molto più degli inviti a guardare avanti di Buffon. Eppure il portiere e Pavel erano insieme in quello squadrone dei 91 punti, quello che però Pavel sente suo e, siccome lui guarda anche indietro, sa come e perché sia suo: "Nella mia testa nessuno me l'ha tolto: strameritato, vinto sul campo. Lo sento mio... Tutti quelli che abbiamo affrontato sanno quanto eravamo forti". Alla vigilia del match con l'Inter, Pavel riafferma con fierezza la sua juventinità: "Cosa mi piace dell'Inter? Niente (ride ndr). Non ho nulla contro l'Inter, ma l'Inter rimarrà sempre l'Inter e io sono juventino". Eppure, dopo aver chiuso con la Juve, avrebbe potuto finire la carriera nell'Inter, Raiola, il suo manager, aveva tentato di convincerlo, dice, ma: "Non l'ho ascoltato. Meglio il presente". Grazie, Pavel. Il campo certo un po' gli manca e allora rimedia col calcetto:"Gioco ogni giovedì a calcetto. L'ultima partita è stata troppo cattiva. Ma io dico: se dobbiamo giocare, giochiamo sul serio. Andrea? Non ci sta mai a perdere, ma lo sapevo. Lo definirei un buon difensore, si fa sentire". Ottimo, allora si faccia sentire, anche per Calciopoli, morda le caviglie. Perché anche quella è una partita seria, la più seria di tutte.

Moratti: Non ci sono le basi per restituire lo scudetto alla Juve - Senza vergogna. Non c'è evidenza che tenga, che possa far ammettere a Moratti che le pesanti cortine di menzogna che coprivano la farsa di Calciopoli sono state squarciate dagli eventi, dalle telefonate che non c'erano. E alla vigilia di Juve-Inter così si esprime, in un'intervista a 'Il secolo XIX': "Il calcio italiano è fatto della rivalità tra Juve e Inter, rivalità sportiva che poi il pubblico condisce oltre lo sport... Come dirigenti dobbiamo stare attenti che la rivalità non travalichi i confini dello sport". Evidentemente 'infiltrare' Nucini, dossierare tesserati, e tacere la verità per anni fregiandosi di titoli non propri rientra nei confini dello sport, dev'essere uno sport che non conosciamo... Su Calciopoli è lapidario: "Calciopoli è stata una vicenda molto grave"; su questo saremmo d'accordo, ma per ragioni totalmente opposte. E sullo scudetto 2006: "Non credo ci sia la minima base per riassegnarlo alla Juve". Certo, come no, in un campionato nemmeno sotto inchiesta, 91 punti non sono sufficienti. Ma la frase è, a suo modo, illuminante: l'esposto della Juve si limita a chiedere la revoca, ma Moratti va oltre, parla di riassegnazione, perché dev'essersi reso conto di come stiano andando le cose a Napoli: e da lì sta uscendo tutto quel che serve alla Federcalcio per muoversi e alla Juve per reclamare il maltolto. Comunque per Moratti ora il calcio è davvero pulito, anche gli arbitri, quelli del nuovo corso Nicchi-Braschi: "Gli arbitri saranno sempre criticati. L’importante è che ci sia la certezza che il sistema sia onesto. E questo certamente dà l’idea di un sistema onesto". Naturalmente, un sistema partorito direttamente da Calciopoli, la Farsa per antonomasia, col designatore riabilitato dal tifoso nerazzurro Guido Rossi, quello che regalò lo scudetto di cartone all'Inter, perché, naturalmente, lì le basi c'erano, di cartone anche loro, come si è visto.

Tardelli: Basta parlare di Calciopoli, il processo sportivo c'è stato - La setta 'Scurdammece o' passato' si ingrandisce a vista d'occhio: oggi c'è stata una nuova 'iscrizione': quella di Marco Tardelli, 259 gare in maglia bianconera (e 58 in maglia nerazzurra, evidentemente indossare quella maglia nuoce gravemente alla memoria), che, alla domanda se su Calciopoli stesse con Buffon o con Nedved, così se n'è uscito in un'intervista a 'Leggo': "Con Buffon tutta la vita. Basta parlare di Calciopoli, visto che comunque c’è stato un processo sportivo. E lo dico per proteggere il nostro calcio, visto che ci sono ben altri problemi da affrontare". Non c'è che dire, parole da vero calciopolista: dare il valore di processo ad un procedimento svolto in due settimane su atti parziali (scelti ad hoc), che ha portato ad un aborto giuridico, come ebbe a definirlo l'ex giudice De Biase, fa parte del manuale del perfetto calciopolista, esattamente come affondare la Juve per il bene del calcio italiano.

Juventus, grandi manovre in società - Importante giornata oggi per Exor, la società attraverso la quale la famiglia Agnelli detiene la quota di controllo della Juventus FC. John Elkann, infatti, è stato nominato Amministratore Delegato al posto di Carlo Sant'Albano, il quale andrà a presiedere una delle società immobiliari del Gruppo, la Cushman & Wakefield. Non sappiamo se questo avvicendamento avrà ripercussioni anche nel Consiglio di Amministrazione della Juventus, ma è probabile che Sant'Albano rinuncerà presto al suo incarico come consigliere Juventus e al suo posto potrebbe subentrare proprio John Elkann. Per Mazzia, già nel CDA, è possibile un ruolo operativo in società, e a giudicare dalle sue competenze specifiche, potrebbe essere il nuovo Direttore Finanziario, posizione attualmente coperta da Michele Bergero. Questo dovrebbe essere il primo di una serie di "rimpasti" nei quadri societari che da qui a primavera vedranno l'arrivo di nuove importanti figure nell'ambito del marketing e della segreteria sportiva.

Marchisio verso il recupero, problemi per Momo - Eccezion fatta per i lungodegenti De Ceglie e Traoré, che proseguono i rispettivi programmi di recupero individualizzati, Gigi Del Neri ha ora praticamente a disposizione l'intero gruppo. E' vero che Marchisio ha svolto anche ieri lavoro differenziato, ma le sue condizioni vanno sensibilmente migliorando e per domenica potrebbe farcela, visto che oggi è parso in grado di effettuare, senza accusare problemi, scatti, cambi di direzione e tiri in porta. L''unica preoccupazione è giunta ieri da Momo Sissoko, che ha avvertito un fastidio al ginocchio sinistro, da valutare. Ha saltato l'allenamento anche Gigi Buffon, vittima di un leggero affaticamento muscolare all'adduttore, che non pare però preoccupare in vista della gara di domenica. Il gruppo, sotto lo sguardo di Pavel Nedved e Fabio Paratici, che hanno assistito all'allenamento da bordo campo, dopo il riscaldamento, è stato suddiviso in due sottogruppi, il primo dei quali ha lavorato con Del Neri sulla tattica, mentre il secondo, guidato da Francesco Conti, è stato impegnato in un torello e in una serie di esercizi di tecnica e di passaggio, di cross e di attacco alla porta. Poi il gruppo si è di nuovo riunito per affrontare una serie di tiri in porta.

Verso l'accordo Juve-Regione per celebrare l'Unità d'Italia - Il presidente della Juventus Andrea Agnelli e l'assessore alla Cultura della Regione Piemonte stanno definendo un accordo per celebrare anche in campo il 150° anniversario dell'Unità d'Italia: il tutto, secondo 'La Stampa' dovrebbe avvenire durante Milan Juve del 5 marzo (ore 20.45), nel corso della quale i bianconeri dovrebbero sfoggiare sulla loro maglia il logo di 'Esperienza Italia' (con tanto di tricolore), cioè quello che è il simbolo delle celebrazioni per Torino e il Piemonte. Se la Lega calcio darà il suo Ok, si comincerà subito a studiare con Nike la collocazione del logo sulla divisa e l'eventualità di produrre una maglia ad ho in edizione limitata, da cedere poi a Comitato Italia 150 per iniziative benefiche. Coppola dice di aver scelto la Juve perché si tratta di "una squadra forte di una visibilità nazionale e internazionale" e quella partita perché "è una sfida con la maiuscola, seguita da milioni di telespettatori in Italia e all'estero"; afferma poi di aver trovato subito la disponibilità da parte di Agnelli. "Ragionandoci insieme, ci siamo subito trovati d'accordo", L'iniziativa dovrebbe essere presentata proprio nelle prossime settimane a Torino in una conferenza stampa congiunta con Regione, Juventus e Nike.

Serie B: Il Siena esce indenne dalla trasferta di Bergamo - E' finita a reti inviolate la sfida di Bergamo, lo scontro diretto nell'anticipo della 26esima giornata che vedeva di fronte le due corazzate della serie cadetta. L'Atalanta ha sviluppato un gioco migliore, ma un grande Coppola, ex di turno, ha salvato più volte la sua rete; i nerazzurri di Bergamo consolidano così la loro prima posizione in classifica, salendo a 51 punti; i ragazzi di Conte salgono a 49, ma lunedì potrebbero essere scavalcati dal Novara, qualora la squadra di Tesser nel posticipo riuscisse a battere il Toro.

Per Pirlo uno stop di sei settimane - Andrea Pirlo, appena recuperato da un precedente infortunio, era stato dichiarato convocabile e Allegri in conferenza stampa ne aveva addirittura annunciato l'impiego da titolare nell'anticipo odierno con il Parma. Ma sul finire dell'allenamento di rifinitura Pirlo ha abbandonato il campo dolorante ad un ginocchio e scuro in volto. Gli esami subito effettuati hanno evidenziato uno stiramento di secondo grado del legamento collaterale mediale del ginocchio destro; tempo di recupero: sei settimane circa.

Zamparini: In Italia chi investe nel calcio è un pazzo - Commentando, su cnrmedia.com, le notizie sulla possibile acquisizione del Foottball Club Unione Venezia da parte di una cordata di imprenditori russi, Maurizio Zamparini, presidente del Palermo, si è lanciato in un duro attacco contro la burocrazie e le istituzioni italiane: "In Italia chi investe nel calcio è un pazzo. Non perché il calcio italiano non meriti: è un matto per la nostra burocrazia e le nostre leggi. Siamo un Paese alla canna del gas. In Italia ci impediscono di fare stadi nuovi, che sarebbero anche un investimento per il Paese: c'è una legge ferma da due anni. Non chiediamo niente, ma solo di fare gli stadi con soldi privati e di fare dell'edilizia vicino a questi nuovi stadi. Questo è un Paese di matti, siamo alla canna del gas: non c'è lavoro, ci sono imprenditori che vogliono investire e la burocrazia blocca tutto e li chiama speculatori. Venezia è una piazza difficilissima per fare calcio. No comment proprio. Anche se trovo strano che dei russi investano nel calcio a Venezia: se parliamo di soldi veri, con 150 milioni si compravano la Roma e ne avanzavano anche". Sull'idea, avanzata dai russi, di ristrutturare lo stadio Penzo è molto scettico: "Lo stadio non è da ristrutturare: è da spostare e ricostruire sulla terraferma. Quella dei russi è un'operazione che, secondo me, non è fatta solo per il calcio". E il Palermo avrà uno stadio tutto suo? "Abbiamo già il progetto di massima per il nuovo stadio del Palermo e, insieme alla Regione Sicilia e al Comune, lo faremo sicuramente. Aspettavamo la nuova legge sugli stadi, che è ferma in Parlamento ma grazie ai poteri speciali della regione possiamo farlo. Meno male che c'è un governo che si dice liberale. Boh? Per me è tutto, ma non liberale. Lo stato ha tutto da incassare e si creano nuovi posti di lavoro. Non capisco: mancano posti di lavoro e la legge è ferma. Siamo un Paese assurdo e stupido. Io lo stadio in Sicilia lo farò senz'altro, perché tutto il calcio italiano ha bisogno di nuove strutture: siamo ultimi in Europa e ultimi nel mondo".

E' Roy Hodgson a sostituire Di Matteo - E' Roy Hodgson l'allenatore scelto dal West Bromwich Albion per sostituire Roberto di Matteo, esonerato il 6 febbraio dopo la sconfitta (la tredicesima su diciotto gare) contro il Manchester City (3-0). Attualmente il WBA in classifica è al 17simo posto. Il 63enne tecnico, che aveva risolto il suo contratto col Liverpool il mese scorso, ha firmato con la nuova società fino a giugno 2012.


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