BATTIBECK! Capello o Briatore? Magari Mazzarri!

battibeckDO I NUMERI.
Caro Battitore,
siamo dei perdenti. Il confronto con la Juve di Ranieri, non quella di Capello, già puzza di blasfemo. Tanto per capire, diciamolo sin da subito, che gli esoneri non servono a niente, a meno che non si peschi in una categoria superiore. Quella dei Capello, appunto, o anche degli Hiddink, così lo abbiamo nominato. Quella per intenderci cui va corrisposto, e giustamente, uno stipendio che deve superare di quattro, cinque, anche sei volte, i tre stipendi di Blanc, che dovrebbero ridursi all'umile numero di uno.
Gli esoneri sono l'antitesi dei progetti, la loro bara. Loro barano: questa è la verità. Ranieri veniva con poco, Ferrara con pochissimo. Non può prendersi la responsabilità di un tre a zero, uno che non ha sei zeri di stipendio. E' la legge del calcio.
E' stato un tre a zero tennistico. Sì, il Milan è stato uno di quei giocatori di fondo campo, che si distinguono per regolarità di colpi: cercano di limitare al minimo gli errori, confidando che, prima o poi, l'errore decisivo lo faccia l'avversario. Certo mica si aspetta che uno inciampi nelle stringhe delle proprie scarpe. Un calcio d'angolo in cui nessuno disturba la battuta, nessuno sta sui pali e a copertura dell'area piccola ci sta Pierino.
Ha vinto il Milan con doppietta di Ronaldinho. Ma non sono state le sue celebri finte liquide - oramai sedimentate - a liquidarci, semmai quel tanto di solidità di squadra. I Nesta e i Gattuso che hanno preso una pausa di lavoro alle loro purtroppo abituali stagioni di infortuni. Neanche il Milan sta tanto bene, ma la loro mente è serena come Aldone, la cui telecronaca dimostra la solidità anche della dirigenza rossonera.
La nostra malattia? Un esaurimento nervoso, diagnosi spicciola. Sindrome nerassurra, direbbero i luminari. La crisi come normalità. Roba che se vinci due/tre partite di fila, la gente si chiede se sei davvero tu. Poi perdi la quarta e aaaah volevo ben vedere. Può durare a lungo: conosco uno che è andato avanti diciassett'anni.
La situazione è chiara: ci troviamo terzi, a pari merito con il Napoli, il cui allenatore, quel lippaccio di Mazzarri, era libero sia quando è stato scelto Ranieri sia quando si è scelto Ferrara.
E' per questo che una decisione va presa ora, ma con il coraggio di portarla fino in fondo. C'era una data per esonerare Ferrara: era il 21 dicembre. Hiddink, o chi per esso, avrebbe potuto lavorare davvero sulla squadra. Ma Hiddink, lo sapevano anche i polli, prima delle nuove elezioni della Federazione Russa, a febbraio, non si muove. Hanno continuato a prenderci in giro, perché l'unica cosa importante per loro è salvare la faccia. Mentre noi vogliamo vedere la Juventus rinascere. Per entrambi gli scopi, Bettega andava bene. Per loro. E per noi. Ora però non basta: voglio il regime militare, lo stato di emergenza, fino a giugno. Bettega comanda, Ferrara tenente e cinquemila flessioni al primo che dice ba. Compresi Blanc e Secco.
Poi, per il prossimo anno, ancora peggio.
Come suggerisce il nostro comune amico Christian Rocca: il ritorno di Fabio Capello. Quello dei 29. Anche a sette zeri, se del caso. Tanto ci sono tre stipendi da eliminare.

BRIATORE COMINCIA PER B, VA BENONE
Carissimo,
e bravo: lo so anch’io che Christian Rocca ha proposto Fabio Capello, e Fabio sarebbe l’ideale. Qual è il problema, per voi rancorosi: al novantanove per cento si porterebbe dietro don Franco Baldini, suo braccio destro a Roma e a Londra. Ora, correggimi se sbaglio, Baldini sta alla Triade (e, dunque, a voi) come Di Pietro a Berlusconi (e, dunque, a Franco Ordine). Meglio un altro, meglio andare sul sicuro. Marcellino Lippi? Ti dirò: ci avevo pensato. Ma poi ha fatto outing e confessato che, nell’ordine, aveva suggerito Cannavaro, Ferrara e Grosso. Basta così, non trovi? Tre su tre: nemmeno ai tempi in cui allenava l’Inter e consigliava Massimo Moratti. Guus Hiddink, leggo nella tua accorata, l’orso olandese che in Spagna faceva togliere gli striscioni razzisti. Te lo vedi alle prese con la curva della Juventus, non appena gli tradurranno il contenuto e il destinatario dei cori e delle nenie? Dammi retta: a parte il fatto che costa, scarterei anche il buon Guus che, fra parentesi, è riuscito nella titanica impresa di farsi buttar fuori dalla Slovenia, lui che guidava la santa madre Russia.
Ebbene sì: adesso che dopo Chiellini il nostro miglior difensore è tornato a essere l’avvocato Zaccone, come eventuale successore di Ciro chiamerei, da Napoli, non già Walter Mazzarri ma Teresa Casoria. La giudicessa ai quali quei birbanti di pm non volevano far dire messa: e invece la dirà, e come, a (ri)partire dall’udienza del 9 febbraio, quella con il «partorito» passato di Auricchio a dire giuro di dire la verità, tutta la verità, eccetera eccetera eccetera. Casoria sì che sarebbe un allenatore da Juventus. Ti hanno raccontato gli occhi che sgranò quando udì la deposizione spontanea di Luciano a proposito del Milan: «Io non attacco il Milan ma»? Mi pare di aver già toccato questo tasto. Non potevo non ritoccarlo dopo lo zero a tre di domenica notte. Scusami: se il Milan non lo attacca nemmeno Moggi, perché mai avrebbero dovuto farlo i Diego e gli Alessandro?
Adoro la Casoria perché non ha, come voi, l’ossessione dell’Inter e di calcio non sa nulla: e quindi ne sa come Blanc, modestamente. La vispa, vispissima Teresa sopra la panca e, in nome del popolo italiano (quattordici milioni di cittadini meno quarantasei milioni di sbandati), una sentenza decente a partita, sì, me ne basterebbe una; non mi pare di chiedere la luna. E non dimenticare Flavio Briatore. Flaviuccio è un altro dei nostri. Pure del territorio, fra parentesi. Hai letto «Dagospia»? Difficile che le spari così tanto per spararle. Carissimo: sta nascendo la nuova Juventus e tu me la meni con il terzo posto in classifica che poi sarebbe il quarto, visto che il Napoli ci ha battuto nel confronto diretto: ah, ‘sta mania di rubacchiare anche per lettera...
Fra un anno, tornano «liberi» Luciano e Antonio. Robertino (Bettega) ha scelto di correre da solo: peggio per lui. A proposito: ma l’hai notata la nuova Triade, BettegaBlancSecco? Che malinconia. Via Bettega e dentro Briatore. Una B al posto di un’altra B: e, credimi, il mio non è sarcasmo. Flavio, al contrario di Blanc, ne mastica di calcio: uno che chiama il suo locale sardo B-illionaire in largo anticipo sulle scalette di Guido Rossi, o è un operaio della Telecom o è un genio. Ripeto: B-illionaire: hai colto la satira politica?
Tornando a bomba. Io mi terrei Ciro. Ma se proprio John Elkann esigesse un altro capro espiatorio («un altro» è un piccolo omaggio, fanne buon uso), mi affiderei a Dino Zoff traghettatore e poi, dalla prossima, accenderei un bel toscano da fumare con voluttà: Walter Mazzarri. A meno che Capello non vinca il Mondiale e, impazzito per questo, licenzi Baldini. Difficile, molto difficile (che licenzi Baldini).
Il Battitore Libero

PUNTATE PRECEDENTI:

Marzo-Settembre 2009
Il giallo di Cannavaro
Il cuore è uno zingaro
Famiglie e famigli
Curaro & Vaselina
Una nuova intercettazione
I fattacci del 2003
Eveline e Papi
Va' Drogato!
Quell'interista di Messi
Il Battitore all'Assemblea?
Ventisette è sempre meglio che venticinque
Il manuale delle giovani zambrotte
Le più rosee intenzioni
Le ragioni del patteggiamento
Jnter contro Iuventus
Tutti al No Elk Day
Speciale Sentenza Giraudo
Tanti auguri a Blanc