BATTIBECK! Speciale sentenza Giraudo

battibeckTROPPO
Caro Battitore,
c'è anche chi si lamenta dei processi e delle sentenze tutti basati sulle intercettazioni. Avercene, mio caro: sono sempre meglio, converrai, delle sentenze basate sul niente. Eh sì perchè Giraudo non è stato condannato per le intercettazioni, chiariamoci. Prendi Juve-Lazio: non c'è nemmeno una telefonata, nemmeno una pernacchia, che lo riguardi. E cosa dire, nel caso, di Dondarini? Non una telefonata. A condannarlo il resoconto della partita, estratto dal sito della Lazio. Non sto esagerando, è andata proprio così. Carta canta. Agli atti, questo c'è.
Le schede svizzere? Presumibilmente - aspettiamo certo le motivazioni - non vogliono dire niente. Assolto Gabriele, assolto Cassarà. Contano invece le cene piemontesi. Il filetto al tartufo, non quello sottile del telefono. Sono le cene con i designatori a pesare: quella prima di Juve-Lazio, quella prima di Juve-Udinese. Capisci che a pagare il conto non può essere solo la Juve. Non può.
Perché di quelle cene non si conosce nemmeno l'antipasto, figurarsi il ripieno dell'arrosto.
Tutto questo, per tacere della barzelletta di Udinese-Brescia, trascritta con errori sostanziali negli atti stessi. Una barzelletta arrivata a sentenza. Di colpevolezza. Non dico indegna, ma certo questa sentenza impegna un paese civile a chiedersi dove siamo arrivati.
Non bastasse, oggi La Stampa intervista il giudice De Gregorio, bomber di giornata. Ma dove siamo finiti?
Giraudo ha sbagliato a scegliere il rito abbreviato, e ha sbagliato nei confronti di noi tifosi, ma questa sentenza è decisamente troppo.
L'intervista della Stampa è decisamente troppo.
Il silenzio, che tutti immaginiamo ghignante, della Newventus è troppo.
Tu scrivevi che Blanc aveva fatto bene a patteggiare il nostro onore per 5 milioni di euro (che mai avremmo pagato data l'inconsistenza delle accuse di falso in bilancio). Ti era venuta una botta di cinismo à la Giraudo, tu che sei un idealista.
Ora fatti venire una botta di civismo, perché è davvero troppo.

VOGLIO UN SEX APPEAL, NON UN APPELLO
Carissimo,
per la prima volta non noto ironia nei tuoi aggettivi, e nemmeno malizia. Come potevi immaginare che dal Vesuvio abbreviato uscisse una sentenza diversa da quella di condanna? È il primo grado, mica l’ultimo. Parafrasandoti, è l’antipasto, non il filetto. Su col morale. Torna Roberto Bettega, e probabilmente anche Marcellino Lippi. Che cosa vuoi di più dalla vita? Lo so, e ti capisco: rivorresti Lanese e Dondarini. Sei proprio incontentabile. Piuttosto, hai letto delle bollicine di Gazzoni Frascara? Non vede l’ora di essere risarcitato? Ne vedremo delle «bolle».
Profitto dell’occasione per segnalarti alcune cosucce in ordine sparso: hai per caso seguito Beccantini alla «Domenica sportiva»? Il verme, citando il «raccapricciante» di Lapo e chiosando il solito slogan degli Elkann (a mio nonno non sarebbero piaciute le ultime due partite, a mio nonno...), ha avuto la faccia tosta di dire che «a suo nonno» non sarebbe piaciuta questa dirigenza e, a volte, neppure questa proprietà. Scusa, cosa gli ha preso? Non mi risulta che «questa proprietà» abbia barato, scusa, ma a te risulta? Ero rimasto alla insostenibile leggerezza della Triade.
Nessuno ghigna delle disgrazie altrui, alla Juventus. Siete voi che continuate a considerare giusta soltanto la giustizia che vi bacia in fronte e non vi prende a pedate nel sedere. Cavoli vostri, Carissimo mio. Io sono un idealista, un romanticone, sogno sempre di lasciare lo stadio fra gli applausi. Coraggio. Non ti voglio sentire così giù. Pensa a Franchino nostro (Carraro): nel dubbio, sbagliate contro la Juve; arbitri di riguardo per la Lazio? Sì, ma solo per motivi di ordine pubblico. I tifosi erano scesi sul sentiero di guerra. Poverino. Poverini. Noi juventini no, tutti allineati e coperti: e allora, serie C. Per fortuna, è spuntato Zaccone. Il miglior difensore oggi a disposizione di Ferrara: meglio lui di Cannavaro.
E adesso, stringiamoci a coorte. Le motivazioni e poi l’appello. Voglio un appello coi fiocchi. Ne affiderei la stesura, l’organizzazione e la scenografia ad Alfonso Signorini, Fabrizio Corona e a un paio di D’Addario. Voglio un appello spericolato e scollacciato, con diretta Sky dalla prima all’ultima palabra. Tu sul sito con i rancorosi, io in ufficio, il popolo juventino a pregare per Sant’Antonio. Che, avevi dei dubbi? Ha parlato di sentenza mediatica, dimenticando il nocciolo del problema: dal leccaggio al linciaggio, se non governi il primo, sarai travolto dal secondo, perché il giornalista è subdolo, e se gli dai un dito, te lo succhia ma poi si prende il braccio.
Voglio un appello all’americana, con tanti «vostro onore» e «obiezione accolta»; voglio un giudice che non guardi in faccia nessuno (perché se no...).
L’avrai capito, Carissimo: non voglio un semplice appello, voglio un sex-appeal.
Il Battitore Libero

PUNTATE PRECEDENTI:
Marzo-Settembre 2009
Il giallo di Cannavaro
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