Battibeck - Papi, voglio Xabi

BattibeckSCRIVIGLIENE QUATTRO

Battitore, non ci provare. Non è colpa mia.
Sì è vero: non è facile fare le nozze con i fichi che compra Secco. Ma d'altronde è stato lui, Ranieri, che ha voluto sposare il Progetto. Ora però seguimi.
Volevano farlo Secco, Alessio, per prendere Franco Baldini, il martire. Anche quest'anno. Tu mi confemerai.
In settimana sui giornali si erano già fatti anche Del Piero. Un successore a giornata: Lavezzi, Cassano, persino Tevez. Tevez, hai capito? Uno che per comprarlo bisogna passare attraverso i conti correnti di 4 continenti, GSA, MSI, Joorabchian... gente tranquilla, you know. Ma ce li vedi i cirigenti a comprarsi Tevez?
Ora io so come sei fatto. Per bene. Ma anche tu sai come sono fatti i tuoi colleghi. Certe cose mica le scrivono solo per vendere, ma anche per far piacere a un amico, e all'amico dell'amico.
Io, comunque, mi fido di te. E ti ho creduto: tre su tre e riconfermano Ranieri.
Lo reputavo impossibile. Che ne vincesse tre su tre.
Ma evidentemente c'era chi si fidava.
Veniamo al dunque: prima di disfarsi di Ranieri, hanno pensato di disfarsi dei suoi oppositori, in primis Secco e Del Piero. Insomma: questi parlano di piano quinquennale, ma cambiano idea come le mutande!
So quanto volevi bene a Ranieri, ma è colpa loro, solo colpa loro: io non c'entro niente.
Cobolli dice che il ritiro non è in stile Juve e il giorno dopo esonerano l'allenatore.
Arrabbiati con loro, perdinci. Scrivigliene quattro.
Poi tu mi insegni: se c'era Moggi, il rigore su De Ceglie, che era netto, te lo davano, e Ranieri era ancora lì. Tu lo dici come se fosse una colpa di Moggi e una scusa per Ranieri.
In realtà, la partita di domenica non l'avremmo vinta mai, nemmeno con un rigore che non c'era.
Perché i giocatori non lo seguono più, come se non fosse stato già abbastanza comodo giocare tutto l'anno con un parafulmine del genere in panchina. Se vincevi era merito dei giocatori, se perdevi era colpa sua.
Ora i furboni si aspettano che i giocatori si prendano le loro responsabilità. Ma secondo me mica si ricordano più.
Ora te la faccio io la previsione: se Ferrara ne vince due su due, rimane. Prega pure il tuo Dio, tanto non succederà.

PAPI, VOGLIO XABI

Carissimo,
Non sono «per bene». Smettila con ‘sto buonismo mieloso e untuoso, da sacrestia bordellesca. Ripeto: forse mi confondi con qualcun altro. Sono «per male». Credo ancora che la Juventus vada accettata a prescindere, anche di fronte a un Progetto ballerino come quello che cova nel seno (di prima? di poi?) di Sua Tirchieria Blanc. Claudio Ranieri potrà sempre raccontare di aver allenato la Juventus, e di averla portata a profanare il Santiago Bernabeu e per due stagioni consecutive dietro la prima e la seconda (non dietro le quinte, come capitava al teatro di una certa società prima della scoperta del telefono). Che tipo di Juventus, interessa alla cronaca, non alla storia; ai prosatori, non ai poeti. Una squadra che ha sempre vinto sul campo e mai, sul campo, è scesa in B. Nei Paesi normali, si dice «gli ultimi saranno i primi», mica «i primi saranno gli ultimi» come succede talvolta nel manicomio italiano.
Piuttosto, se permetti, da oggi chiamerò John Elkann «Papi». Mi ha molto colpito la storia di Noemi. Papi di qua, Papi di là. Carissimo, perché non ci facciamo sotto anche noi? Perché non lo invitiamo al nostro compleanno? Cade di novembre e, se non sbaglio, saranno centododici anni, più o meno l’età di Cannavaro e Del Piero. Adesso che quei bruti ci vietano di frequentare zio Antonio e nonno Luciano, non ci rimane che Papi. Così come da Marchionne a Marchionni c’è, per ora, una certa differenza. Ribadisco: per ora. Mi dicono che sia stato Papi a premere il pulsante che, come nei film di 007, ha «precipitato» il povero Claudio in pasto agli squali. Eppure, secondo le solite linguacce, Papi se ne fregherebbe della Juventus. Mica vero. Ci pensa giorno e notte. Pur di scalzare Mourinho dalla cima delle prime pagine si è inventata una campagna pubblicitaria da urlo: «Zero tituli ma due allenaturi».
Papi, voglio Xabi (Alonso). Ecco qua, se sei d’accordo, il titolo della nostra contro-campagna. Lo trovo molto cool. Ci stai? Più lo scrivo più mi piace: Papi, voglio Xabi. C’è solo il rischio che mi prenda troppo alla lettera e dopo Oceano e Leone...
Papi, voglio Xabi. Sono stanco di far crescere assistenti e arbitri che poi, magari, mi mollano sul più bello per andare a pomiciare col Petroliere e il Pelato. Meglio un basco. Un basco di quelli veri. Quanto all’allenatore, Papi voglio Guus. Sì, Guus Hiddink, l’orso olandese del Chelsea e della Russia. Non servo di due padroni, ma padrone di due servi. E vai! A proposito: sei proprio sicuro che Ciro Spal (troppo banale, Ferrara: me l’ha detto il fratello del Papi) non possa vincerne due su due? Calma. Tieni d’occhio le proposte degli scommettitori: bassa la quota per la vittoria della Juve, alta la quota per la vittoria del Siena. Non dovrebbe essere il contrario, visto il momento? A meno che Papi...
Teniamo duro, Carissimo. L’invenzione del terzo posto ci terrà svegli almeno per un paio di settimane. Inoltre, ti regalo una cosa piccola ma buona. Un coriandolo di intercettazione, strappato al nostro Papi. E’ roba fresca, di ieri pomeriggio: «Guido, io vorrei che tu, Lapo e io...». Poi è tutto un fruscio, tutto un ronzìo, e non si capisce più un tubo. «Guido io». Va bene che Papi lavora in Fiat, ma cosa c’entra il verbo guidare? Tu, che sai di Auricchi e di Baldini, di nastri e di disastri, come lo spieghi?
Se i conti si fanno alla fine, Conte quando si farà? Oggi, avrai notato, sono tutto fru-fru. Mi capita ogni quarant’anni.
Il Battitore libero


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