BATTIBECK! Tutti pazzi per Mogginho

battibeckAH COSA DAREI PER UN DAL CIN PROPRIO ADESSO!
Caro Battitore,
garbato ma efficace, infine te lo dico: con le grigliate hai veramente rotto.
E certo: noi primitivi cannibali e tutti gli altri vegetariani progressisti. Per piacere.
Oppure, com'è che dici? Tutti cannibali, ma noi molto più cannibali. Per piacere.
Dopo la clamorosa dichiarazione del guardalinee Coppola a cui fu detto dagli inquirenti di andare al mare che loro sull'Inter non indagavano mica, nonostante, mi pare, l'Inter giocasse in Serie A, e fosse una concorrente della Juve, insomma stessa scena del crimine, mi ritorna in mente ancora Franco Baldini, cui gli inquirenti hanno riservato invero un terribile trattamento. Spesso, quando si parla male di lui, o quando è lui a parlar male, loro non hanno trascritto. Non so se hai già letto l'ultima. L'indagine è stata condotta a senso unico, è ormai chiaro. Ed è uno scandalo, ecco cos'è.
Le intercettazioni sono state autorizzate sulle basi delle dichiarazioni di Dal Cin. E lo ha detto Dal Cin davanti al giudice: erano solo dicerie. In un paese civile, non vengono neanche messe a verbale. Neanche messe a verbale. E il secondo giro? Con le dichiarazioni di Armando Carbone. Conosci il personaggio. Per piacere.
Più in particolare sulle grigliate. Posto che, data la perversa univocità delle indagini, i dubbi che qualcun altro confrontasse la sua lista con quella di Bergamo non possono essere abbandonati. L'arbitro che alla fine verrà sorteggiato per la Juve non è tra quelli suggeriti da Moggi per le griglie. Nella successiva partita, con l'Udinese, vinta 2-1, l'unico errore è stato un fuorigioco di Fava sul 2-0 che non c'era. E' stato il guardalinee, per intenderci. Non c'è alcun errore dell'arbitro quindi che non rientrava tra quelli "nominati" da Moggi a Bergamo.
In un paese civile, questo significa che Bergamo ha effettuato la sua scelta in indipendenza, o magari ascoltando 4, 5, 20 direttori sportivi, comunque nelle sue prerogative. E non c'è stato alcun dolo. Ora basta.
Ora tocca a noi divertirci. Lasciamo per una volta stare la Newventus. Dopo il derby di Milano, non lo senti lo sfrigolìo delle salsicce, non senti profumo di braciola? Ma quanto gridano forte questi interisti: il Palazzo è contro di loro!
Saranno mica la fatidica prima gallina? No, perché la gallina è buona solo bollita, se la metti a grigliare è una vera schifezza. Eccoli lì, saranno in grado? Basta avere pazienza.
Quest'anno non c'è la Rometta, non c'è la Juvetta, c'è il Milan a combattere, a dispiegare potere, a opporre vera resistenza. E allora scatta la paranoia, non si è più soli al comando e altro che mutua deterrenza, altro che guerra fredda.
Se fossi come quelli che ci hanno condannato sospirerei: cosa darei per un Dal Cin proprio adesso!


EBBENE SI', M'INCHINO DAVANTI A MOURINHO
Carissimo,
se io rompo con le grigliate, figurati tu con i cin cin a Dal Cin e ai suoi calici piangenti. E poi Franco Baldini, il pretino di Capello. Leggo sul web fortissime eccitazioni per un suo disegno telefonico di «ribaltone», confessato a quel sant’uomo del Mazzini. Quando ci fa comodo, prendiamo tutto per oro colato; quando non ci fa comodo, è tutto un complotto. Evviva! Viceversa, come sempre, non hai colto l’attimo arrivante. Riguarda il derby e coinvolge José Mourinho. Per la cronaca, non si tratta di una novità assoluta. Tutt’altro. È l’evoluzione della specie; è la prolunga del Moggismo, scritto - senza sarcasmo - come corrente culturale di protesta. Avrai letto quello che Mou ha tirato addosso a Rocchi, reo di aver ammonito (ingiustamente) Lucio e di aver espulso (giustamente) Sneijder. Quando i signori di Sky gli hanno dato la linea, se l’è presa e ha cominciato: «Sento un profumo strano, un grande arbitro non caccia un grande giocatore perché lo applaude, questo scudetto non ce lo faranno vincere presto». Un avviso in chiaro sulla tv criptata. Ripreso da Moratti e strillato persino da Paolillo.
Fra dieci, vent’anni studieremo Mou come un fenomeno della seduzione teleprotestante in antitesi a quel vecchio arnese di Luciano Moggi e della sua seduzione invasiva. Ti traduco dal mourinhese. Mogginho, a parità di rosso e di applausi, avrebbe eluso i microfoni e sarebbe entrato come una furia nello stanzino di Rocchi. E: «Sento una strana puzza di m, un grande arbitro, se ci tiene alla carriera, non caccia uno per un banale battimano. E se qualcuno crede di poterci mettere il bastone fra i piedi, cavoli suoi. Capito?». Pago, Mourinho si dimetteva dal ciuffo borioso e trovava il modo di salutare gli astanti. Non pago, Mogginho sbatteva la porta e millantava al telefono di aver «sequestrato» un arbitro.
So per certo che anche Luciano adora José e si è messo a studiarlo in vista del ritorno alla Juventus, previsto per il 2011: con o senza Andrea Agnelli, perché allo schedario non si comanda. Finalmente, Mogginho si è reso conto che distribuire sim non serve più. Meglio andare sul sicuro e presentarsi in tv: il condizionamento indiretto in diretta raggiunge il bersaglio senza allarmare i palazzi e Palazzi. Viceversa, bussare alla porta dello spogliatoio, entrare, imprecare, farsi telefonare, eccetera eccetera eccetera, comportava - e continuerebbe a comportare - strascichi pericolosi. Carissimo, fidati: la «prova tv» di Mourinho sarà argomento di dibattito alla Sorbona e verrà studiata alla Nasa. Come condizionare le terne senza beccare nemmeno un euro di multa. O, al massimo, proprio un euro. Altro che Cantamessa, altro che Zaccone.
E noi che pensavamo di essere in fuga perché scendevamo nottetempo fra le docce degli arbitri, considerando le interviste televisive una rottura senza fine. E noi che continuiamo a menarla con i Baldini e i Mazzini, sperando di raffinarne il raro petrolio eversivo (t’è piaciuto?) emerso da un nastro, da una bobina, da una cimice. Mourinho costa quattordici milioni a stagione? Sai cosa ti dico? Sono pochi. Ai tempi della Triade, José avrebbe sommato i ruoli di Lippi/Capello, di Moggi, dell’addetto stampa e, talvolta, pure del vicario del presidente.
Se non ti offendi, m’inchinho.
Il Battitore Libero


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