Battibeck - L'alibidine

battibeckIl calcio nuovo: dal cane Lillo a Jean Claude Moggiaudò

Caro Battitore,
da quando il cane Lillo ha drappeggiato di nerazzurro l'ultimo piano di casa sua in Via Bigli 11, il campionato si avvicina urbanamente e serenamente alla conclusione. Com'è cambiata l'aria da quando non ci sono più quei tre (o quei due? o quell'uno?). Prima era mefitica, ora sembra di essere in pinet(in)a. Le bandiere vanno in pensione con la meritata standing ovation. Gli arbitri sbagliano in buona fede. Presidenti, giocatori, allenatori, dirigenti, accompagnatori, raccattapalle, etc etc accettano i verdetti del campo con il sorriso sulle labbra.
A proposito di sorrisi, alla Ridentus sono tornati a primeggiare nella specialità della casa. Che non è vincere, ma dispensare sorrisi in qualsiasi occasione (come da prescrizione del Codice Etico), che si tratti di un comitato sportivo con la partecipazione straordinaria del Commissario Sant'Albano, di un CDA chilometrico, della consueta visita pastorale di Giò&Van in Lega a Milano oppure di una partita di calcio (vinta o persa, non importa).
Comunque, di motivi per sorridere in Ridentonia ce se sono moltissimi.
La grande passione di John Elkann, che solo per improrogabili ed inderogabili impegni non ha potuto seguire la Ridentus a Siena. Noblesse oblige. Onori ed onori. Se ti chiami John Elkann e sei l'erede universale di Gianni Agnelli, non puoi sottrarti alle tue responsabilità. E, quindi, se devi rifarti il guardaroba, vai da Bardelli a Milano e non a Mantova dove gioca (e perde) la Ridentus. Così pure, se devi consolare Zio Luca, vai a Montecarlo al gran premio e non a Siena dove gioca (ma questa volta vince) la Ridentus.
Le virtù taumaturgiche di San Ciro, che in pochi giorni trasformano la Ridentus. Vittoria dopo oltre due mesi di astinenza. Zero gol subiti. Giocatori in gran spolvero atletico. Quali saranno gli ingredienti segreti della pozione del druido Ciroferrarix? Vischio e Danette?
Last but not least, le grandi intuizioni di Monsieur Blòn - AD nonché DG ed a volte un po' DJ - che sceglie l'uomo giusto, al posto giusto, al momento giusto. Come sempre, da (quasi) tre anni a questa parte.
Comunque, diamo a Cesare quel che è di Cesare (non Zaccone, a lui abbiamo già dato oltre mezzo milione di euro). E a Blòn quel che è di Blòn. Trovami un altro dirigente di primo piano che possa vantare una Coppa Zaccone al primo anno, un terzo posto al secondo, un (probabile) secondo posto al terzo. Cosa ci riserverà il QUARTO anno del nuovo Moggiaudo?
Il Mago di Ios

Il presidente che vi servisse

Carissimo,
comincerei, come spesso mi capitasse, dalle ultime righe. Lo faccio per ricordarti, umilmente, che quella testa di c. di Palazzi aveva chiesto una categoria diversa e inferiore alla serie B più sei punti di penetrazione. I Cesaroni ci hanno riportati in serie B a meno nove. Quando ti travesti da patrizio e la meni con Caino e Abete persino il mio botton down si scompiscia dalle risate. Io, se permetti, quel sabato maledetto ero a Rimini, tu no: e ti posso garantire che faceva un caldo che persino Ralph Lauren avrebbe parlato bene, nell’interfanculovallo, di Bum Bum Song e di quell’altro, Kojac, Kovac, come c. si chiama. Vedi, anch’io ho fatto un sogno, come Luther Blissett, e se mi farebbero presidente della Juventus, per me fosse un grande onore. Solo che mio fratello Gengis Elkann è geloso e temo che non succederebbe mai.
Il problema è che la gente pensi che io facci il furbo, per via del nome, mentre non è vero. Che vadino al diavolo, i malpensanti. Tratto solo con maggiorenni, io! Non so come spiegartelo, ma Ciro Spal non c’azzecca un tubo con la ripresina di Siena. Il merito è mio. Quando mi hanno invitato ad Attenti a quei due, ricorderesti cosa dissi sul povero Claudio, un romanaccio che veste Testaccio e ignora la differenza fra Caraceni e Camoranesi. Dissi che fosse l’ora che i giocatori metterebbero i coglioni sul tavolo. Gli interisti, mortacci loro, avessero detto: sul tavolino. Ti piace la mia satira?
Per fortuna, di giocatori ce ne sono rimasti così pochi che è anche a noi, appunto, sia bastato un tavolino. Voi pensiate sempre ad Andrea, a Luciano, ad Antonio, a Roberto e questo dà fastidio persino ai miei foulard, alle mie pochette. Con questa mia, ti pregassi di prendere seriamente in considerazione la mia candidatura alla presidenza della Juventus Effecì (lo sembra, ma non è uno starnuto). Voi siete dei bruti che abbiate in testa solo il mercato, io sono un mercato che abbia in testa solo la Fifa. Che noia, parlare sempre e soltanto di scudetti come se sarebbe l’unico scopo della vita. Suvvia! La Juve è divisa perché la divisa non l’ho disegnata io. Basta con il doppio gioco, un giorno lo scudetto e un altro la Champions (me la presenti?): voglio il doppio petto. È più cool, è più... non mi viene: mi verrà.
Ti prego: fammi presidente. E vadino al diavolo i servi della goeba, i giornalisti del trash, mio nonno avrebbe già preso Cristiano Messi e Leo Iniesta, a parte, naturalmente, Ronaldo Iuliano. E se la terza stella è diventata un’ossessione, no problem: ti dessi la mia, di Stella. Non so dove la mettessi, ma in qualche posto la troverei, tranquillo.
Moggiaudo, Blòn, zio Luca: sembrino i personaggi di un fumetto (o di un arrostino?). Forza, Carissimo. Candidami. Insieme, spaccassimo il c. a tutti. L’alibidine, che si pronunciasse come libidine ma purtroppo è un’altra cosa, sviene da alibi e mi dà fastidio. Siamo un brand, siamo un core business, siamo un crash flow. Terzi, secondi e con me primi: fidati. Non ti preoccupare per gli arbitri: agli occhiali provvedesse il sottoscritto. O se ti piacesse più il telefonino, sapresti che ne ho tre. Bastano? Io con la squadra a Siena mai e poi mai sarebbi andato a Montecarlo o a Monte Zemolo. Dammi i gradi (trenta, quaranta: facci tu) e vedrai.
La Juventus ha bisogno di fuoriclasse, non di mezze calzette plissettate con la riga e il riporto. Dopo aver toccato il fondo tinta, nulla ci fosse impossibile. Scusa per i congiuntivi, but sono nato a New York. Fuori i coglioni, Carissimo. Off the balls, come dicono sulla Quinta. E’ il momento. Noi, Jndipendent and Juventini forever. Smile, please, smile. Traducessi: sorridi, prego, sorridi. A proposito: visto che casino con l’operazione smile? Tutti i blog ne parlino. Modestamente. In caso di elezione, la prima cosa che facessi sarebbe di abolire ‘sta cazzata del Codice Etico. Sono stanco di vedere che dopo ogni rigore a favore fanno la prova del palloncino all’arbitro. E’ una vigogna, o una cicogna, o una vergogna, non ricordo più meglio la risposta esatta.
Dai pure a Cesare quello che è di Cesare, ma non ti dimenticassi di dare a Lapo quello che è di Lapo. La Juventus.
Il Battitore Libero

PUNTATE PRECEDENTI:
"Ju29ro con le inglesi, il Battitore contro le vedove."
"Battitorinho."
"Il ciclico ritorno delle telefonate."
"Clash of the titans: Trillo vs Il Battitore!"
"Il Mago sbotta, il Battitore sfotte."
"Il Battitore e Ju29ro si seppelliscono di risate"
"Sempre quei 3: Bobby, Hobby e Lobby"
"Non vale: fai domande serie."
"La peggio Juventus"
"Espiatori."
"Il Loggione del Moggione"
"Il nuovo allenatore"
"Papi, voglio Xabi"