BATTIBECK! Il silenzio del consulente

battibeckIL SECONDO TRAGICO GUIDO ROSSI
Caro Battitore, 
come può un vulcano fermare Calciopoli? Manco il Vesuvio, carissimo, manco il Vesuvio. Al massimo, sì al Massimo, potrebbe Guido Rossi.
Se Calciopoli fosse romanzo, e romanzo storico, che racconta un popolo e un'era - guerra e pace, promessi sposi, miserabili, buddenbroke (sic) - quella è la figura che "si staglia potente". Non il Javert con il nome da film di serie b con Lino Banfi, non il parvenu e la sua umana commedia, non il fratello imbolsito, non quello "imPolsito", ma lui: Guido, la Guida. Il Burocrate e l'Intellettuale, il potente che insegna ai potenti, il giudice (di pace? no, di guerra!) e l' avvocato d'affari vari ma soprattutto eventuali.
Parlano i Tre Saggi - Aigner, Coccia, Pardolesi, una dura cantilena che nel mio povero cervello tipo Homer Simpson ha, ahimè, definitivamente soppiantato la melodiosa libidine sillabata di Zoff-Gen-ti-le-Ca-bri-ni -, parlano i giudici sportivi, Ruperto e San Dulli. Responso unanime: "Quello scudetto non s'aveva da dare".
Guido la Guida, invece no: lui non parla, non si esprime. Lo scudetto all'Inter lo diede lui.
Io me lo sogno la notte. Visioni di diverso genere.
Fez e pantaloni alla zuava, arringa la sala stampa: "Con trecentomila gazzette vendute di tutto punto e quasi misticamente pronte a un mio ordine, avrei potuto fare di quest'aula un bivacco di Sanipoli!".
Frac lungo a paillettes argentate, con la bonomia che l'illusionista riserva ai bambini, fa scomparire uno scudetto nelle sue mani davanti ai miei occhi, per poi farlo ricomparire prendendolo da dietro il mio orecchio, tra gli applausi della folla. Radioso sorride al pubblico e dall'angolo della bocca mi sussurra: "Pirla".
Guido Rossi è un personaggio fantozziano, di quelli che sembrano avere come prima mira, come i megadirettorigalattici in smoking bianco, il farti sentire inferiore. Instillarti un complesso di inferiorità permanente che sublima lo status quo: ti vuole inferiore eticamente e moralmente e, quando non funziona, ti mostra, se non altro, la sua infinita potenza terrena, secolare.
Lui, se vuole, non solo sta in silenzio, non c'è neanche nessuno che gli chieda niente.
Questa è in definitiva Calciopoli: il solito grottesco all'italiana, di cui noi siamo fin troppo consci protagonisti. Infatti finisce che, proprio come gli impiegati di Fantozzi, ci incazziamo come delle bestie solo quando ci levano la partita. Un altro ciclo di servilismo è stato servito, un turno macellati e un turno macellazzi. Allo stadio i tifosi cantano: "Gio-van-ni A-gnel-li!!". La retorica deferente, sciuscià, gli "umilmente", li ritrovi tutti nei cor(ro)sivi della tua (terza) categoria (e sia ben chiaro: tu non c'entri niente con loro).
Attendo obbediente la parola di Guido Rossi. Nel frattempo, un bel brunch - sono cambiati i tempi!- da Gigi il Troione. Tutti invitati, tranne Bergamo e Pairetto.

GUERRA E TACE
Carissimo,
«lui non parla, non si esprime», scrivi del Professore. Guerra e tace. Mi fai venire in mente la filastrocca di casa Vianello, il «Che barba, che noia» che la divina Sandra dedicava all’indimenticato Raimondo mentre costui leggeva, imperterrito, la Rosea. Forse che in questi quattro anni il dottor Giraudo ha parlato? Il silenzio è d’oro, sempre. Non pago, mi ritiri fuori la storia dello scudetto trafugato. E io, se permetti, pareggio con il celeberrimo «Infandum, regina, iubes renovare dolorem» di virgiliana memoria. Letteralmente: tu mi costringi, o regina, a rinnovare un indicibile dolore. Sai bene che, in materia di tavolini (e Tavaroli), la penso come te. Fu una porcata, fu un’ingiustizia: a maggior ragione, dopo le grigliatine degli Onesti emerse dal secondo filone di Calciopoli.
Chi ha provato a parlare con Guido Rossi è stato respinto al mittente. Ma se ti fidi, e non vedo perché non dovresti, fa' tesoro di questo pissi pissi. Richiesto di un parere informale sugli ultimi sviluppi, l’ex Commissario straordinario avrebbe risposto così: «Marcio non cancella marcio. Se la procura conferma, si processi anche Moratti». Capito? Si processi anche Moratti. Le virgolette sono mie; il pensiero espresso, viceversa, sarebbe il suo. Choccato? Spiazzato? In un Paese normale, e non fantozziano come il nostro, si farebbe proprio così: si processerebbe anche la casta Inter. E la casta Inter, se sicura della sua purezza, rinuncerebbe alla prescrizione. Io, almeno, mi comporterei così.
Scritto e prescritto. Ah, se pure la Triade di fronte alla Cassazione vi avesse rinunciato! Avrebbero allestito un nuovo processo sui farmaci, partendo da zero a zero. Lo so, non sei d’accordo, ma io cerco di essere bipartisan. Coraggio, fatti non fummo a viver come bruti. Ho letto sui siti che San Dulli si sarebbe messo improvvisamente a cianciare di campionati «falsi», lui che, dopo averci mandato in B, aveva giurato sugli «zeru» illeciti. Ohibò. Tutto passa, tutto si tiene. Di una sola cosa, ti prego: quando parli di tifosi, precisa la residenza. Pessimi, quelli di Torino e cintura; normali, gli altri. E addirittura da libro Cuore coloro che, a Udine, esposero lo striscione con su scritto «Forza ragazzi». Traditi, ma non traditori. Questo mai. Ho accompagnato la Juventus in cima al mondo e all’Intertoto con la stessa passione. Ho urlato di gioia e di rabbia. Ho fischiato, insultato, bestemmiato. Siamo due volte indifendibili: ieri, per gli «aiutini» che ci davano; oggi, per gli «aiutoni» che diamo, da quella manica di incompetenti che siamo diventati.
Carissimo, non ci resta che tenere duro. A patto, però, di non ricorrere alle menate da Bar sport. Definire Calciopoli «il solito grottesco all’italiana» mi sembra quanto meno azzardato, visto che ci sono di mezzo l’Arma e un’arma, le intercettazioni, che un carabiniere potrebbe aver occultato o minimizzato. Lasciamo che la giustizia faccia il suo corso: magari non in pullman, come il Barcellona. E sul fatto che un vulcano possa essere «solo» docile e perdente, prima di spararti chiedi lumi all’Alitalia.
Il Battitore Libero

ULTIME PUNTATE:
Facciamo paura
Baciamo le manette!
Il Dottor Moggi e Giuseppe Murino
Sei Giacinto o Massimo?
Lapopoli
Attenti al Milan!
Il peggior nemico di Luciano Moggi
Coppi, Bartali e Facchetti
Cambiaghi "griglia" con il Battitore
Il diavolo e l'acqua santa