BATTIBECK! Il Diavolo e l'Acqua Santa

sfida tra uno juventino colpevolita ed uno farsopolistaLe basi e gli acidi.
Caro Battitore,
ma bravi. Seguitate a parlare di Juve e di Inter. Io la partita manco l'ho guardata e, sai cosa?, lo rivendico con orgoglio. Come fai a parlare di calcio giochicchiato, ora? Di cosa, soprattutto, vuoi parlare? Di una squadra costruita (molto bene) su queste basi. Di una squadra distrutta (molto bene, gran bel lavoretto) su queste basi.
Nessuna omissione di responsabilità: due a zero e me lo porto a casa. Parliamone, delle basi, però.
E' tanto che ci spediamo letterine, io te l'ho sempre scritto e tu lo hai sempre schivato: è l'inchiesta che non funziona. Di fronte a un'inchiesta svolta in questo modo, parlare di altro è assolutamente inutile, puro esercizio ostile.
Sempre ti dicevo: guarda bene le autorizzazioni a intercettare, sono fuori dal mondo. Non si può intercettare partendo dalle debolissime deposizioni di Dal Cin e di Carbone, senza nemmeno avere ottenuto un minimo riscontro. Non si può. E tu schivavi, glissavi.
Ora mi tocca ancora sentire qualche cervellone che acido dice: ah ma le schede svizzere, ah ma loro telefonavano di più, ah ma la sentenza di Giraudo, ah ma noi ci si difendeva. Mi perdonerai: grazie al cazzo.
L'Inter non era intercettata, non era pedinata (a parte forse Vieri, Mutu e qualchedun altro), non è stato indagato nulla che la riguardasse. Eppure, ascoltata la telefonata tra Facchetti e Mazzei, o anche quella tra Facchetti e Bergamo (e chi se ne frega di chi dice "Collina!", se vuoi me ne prendo io la paternità), mi pare che ci fosse ben più ciccia che nelle "sensazioni" di Dal Cin.
Juve nel mirino, Moggi col cerino, Moratti com'è carino.
Giraudo è stato condannato senza che queste intercettazioni fossero conosciute, e nella requisitoria finale un magistrato in-missione-per-conto-diddìo gli sbraitava contro che "piaccia o non piaccia non ci sono intercettazioni di Moratti".
E ancora: "Noi ci si difendeva" un bel niente. Non c'è mezza parola "difensiva" in quelle intercettazioni, nemmeno un Burdisso o un Cordoba.
Sul Corriere Della Sera, il loro ufficio stampa, addirittura alludono a ju29ro come alla grancassa di Moggi. Grancassa: un sito di tifosi. Il Corriere della Sera, capito? Fabio Monti, Severgnini, Dellera. Quelli lì. A proposito di noi. Tu sai che io Luciano Moggi non l'ho mai visto neanche da lontano. E lo rivendico con orgoglio.
Parliamo di cene, allora. E' stata una cena, una cena sic e simpliciter, non una cena e un rolex o una cena e una valigetta, una cena, a valere una condanna per Giraudo. Ora non te la meno, come dovrei, con la cena di Facchetti, ma ti chiedo: secondo te Fabio Monti o Beppe Severgnini a cena con Moratti ci son mai stati? Con che coraggio, battitore. Con che coraggio, santo cielo. Vieni dalla mia parte per una volta, che la compagnia dalle tue parti è davvero brutta.
Non ti vorrei sentir dire che "ci sono telefonate e telefonate". No, ci sono inchieste e inchieste. Sulla Juve si indaga in tutto su tutto e per tutto, sull'Inter non si indaga per niente. Nonostante ai blocchi di partenza l'elemento indiziario sia inesistente nel primo caso, e nel secondo invece ci si trovi ad ascoltare cotali intercettazioni. Così proprio non vale.
Quattro scudetti portati a casa su queste basi, e non ne vogliono dare indietro nemmeno uno, ma se nell'estate del 2006 avessimo letto queste intercettazioni, Ibrahimovic dove sarebbe andato?
Te lo dico io: all'Inter. Troppo buono il nostro John.

Te la do io Farsopoli.
Carissimo,
peggio per te se non hai seguito Inter-Juventus. C’è sempre da imparare, anche da partite così squilibrate. Lo avevo scritto in tempi non sospetti: sarà dura riabituarci a giocare in undici contro undici. Lucianone era troppo bravo, nel suo genere. Al Napoli e al Toro lasciava qualche traccia (da «interprete»; pardon, da interpretare). Con gli Agnelli non più. Mica fesso. Certo che l’inchiesta è stata fatta male, ma lo abbiamo imparato adesso, quattro anni dopo. Non dimenticare che Zaccone ha avuto un mese per salvarci dalla C, i Prioreschi e i Trofino quattro anni per diventare gli arcangeli vendicatori. Se Narducci impazzisce e non mi inserisce il nastro di Campedelli per far capire la differenza tra chi tagliava la coda e chi, diligentemente, aspettava il suo turno, che colpa abbiamo noi? E se Auricchio scarta roba alla pene di segugio (ti son piaciuto?), perché te la prendi con il piccolo principe (Elkann, uno a scelta)? Se mai, chiedi scusa alla Telekom: secondo i vostri deliri, avrebbe selezionato le bobine e rimosso quelle che coinvolgevano i vertici dell’Inter. Il primo scandalo, non dimenticarlo mai, è il Milan in Champions e non in B; il secondo, lo scudetto regalato all’Inter. Credo che, dalla prossima udienza, la memoria di Auricchio sarà molto più scattante.
Non esagerare. In base alle tue farneticazioni, ogni arbitro in possesso di auto Fiat sarebbe da spedire nel girone dei Tavaroli. Ognuno si fa largo come può, e con le sue armi. Patetico il rimando anche alla combriccola del Corsera. Perché, scusa, quella di Tuttosport? Sto notando un inquietante ritorno del pensiero unico, chi non la pensa come me peste lo colga. Calma, carissimo, non stiamo parlando né di madre Teresa né di San Francesco. Stiamo parlando del più grave scandalo del calcio italiano che i siti juventini chiamavano, pensa te, Farsopoli. Non ci sono di mezzo le elezioni di dirigenti, per i quali il lavoro di lobby - anche sporco - è tollerato. C’è di mezzo l’autonomia degli arbitri, per la quale non esiste lobbismo che tenga.
E poi è inutile che tu faccia il furbo. Prendi il filone Telekom. Ammettiamo, com’è probabile, che sia tutto vero: e cioè che Moratti ci faceva spiare. E allora? Mica, facendoci spiare, condizionava le partite o alterava la classifica? Per voi, si tratterebbe di un banale articolo 1. Per me no, articolo 6 tutta la vita, come la grigliata Moggi-Bergamo e la grigliatina Facchetti-Mazzei. Ti sento in forte difficoltà. Ti capisco: per te le schede svizzere sono un’arlecchinata, per te la Gazza è spazzatura soprattutto quando pubblica che il rivenditore De Cillis nega di averle piazzate anche al branco dei Branca. Altra cosa: Giacinto, pace all’anima sua, chiedeva solo per la sua bottega. Lucianone, al quale hanno ucciso l’anima (ma chi è stato, di grazia?), «studiava» con Paolo Bergamo tutta la giornata. E poi il tono, per Brio: Facchetti sembrava (ed era) un dirigente; Moggi sembrava (e non era) un designatore.
Certo, l’Inter l’ha scampata bella, ma sai come la penso. La penso da moralista: così facevano tutti mi fa schifo. Regolati, per favore. E a proposito di telefonate: Bergamo spiega a Galliani che ha indotto Trefoloni a cambiare il referto di Lecce-Milan per tutelare meglio i lombi di Kakà; Ayroldi racconta di non aver registrato un vaffa di Totti «perché domenica c’è Juve-Roma e io non sono matto» (più o meno). E ‘ste porcate le chiami Farsopoli? E Bergamo, scusa, come lo chiami? Un’attempata maîtresse che, per salvare l’imene bucherellato, va in giro a raccontare al mondo che lui la dava a tutti (la griglia). Credimi: non è questione di compagnia, mai detto o scritto che la mia sia migliore della tua. Viceversa, hai ragione quando affermi che se «cotali» intercettazioni fossero uscite quattro anni fa, l’illecito strutturale avrebbe accolto nel suo talamo anche l’Inter. Il Diavolo, l’Acqua santa e la Signora: wao, mi viene l’acquolina in bocca.
Il Battitore Libero

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