BATTIBECK! Cambiaghi "griglia" con il Battitore

battibeckCaro Battitore,
te lo confesso: oggi ho saltato il pranzo. C’era l’udienza di tutte le udienze, roba da porporati, da soglio cardinalizio, non potevo certo mancare. Il fatto è che poi gli avvocati sono andati subito al sodo, han detto pane al pane, vino al vino, e ho cominciato ad avvertire i primi languori. Poi si è passato ai “sottaciuti”, sì insomma a quelle telefonate di San Giacinto et cetera rimaste in conserva fino all’altroieri. Mercanzia finissima, da 5000 euro al cd. Altro che caviale Beluga! Infine, in aula si è levato un irresistibile profumino di Auricchio alla piastra e non ci ho visto più.
Ho mollato tutto e sono andato a farmi (di nuovo) una bella infornata di informative. Ma sai che, alle volte, rileggendo si riassaporano certi aromi che in principio non si erano colti? Per un attimo mi sono persino sentito come uno di quei maghi dell’olfatto che discettano di note di cioccolato, di legno stagionato, di fragranze organolettiche che voi umani…
Insomma, ho scoperto cose interessantissime: lo sapevi che quella preziosissima informativa, per dimostrare l’esistenza di una Cupola, nemmeno ne teorizza la formazione? Già, il libro nero si apre con un paragrafo intitolato "L’opera per il mantenimento dello Status Quo". Miseriaccia, ho pensato, che fortuna questi inquirenti, il Cupolone era già bell’e fatto! L’avessero saputo i Bramante e i Michelangelo si sarebbero dati all’Arma e non all’Arte.
Però è curioso, mi ricorda quasi di quella facezia del tizio pigro, talmente pigro che, per non faticare, aveva sposato una donna incinta. Quindi io, che son santommaso di nascita, ho infilato il bavagliolo e ho preso a forchettate quelle paginette. Che delusione, però, non ho piluccato altro che nove telefonate nove, nelle quali Moggi, Mazzini e Ghirelli se la raccontano in vista delle elezioni di Lega. E’ tutto un battibeccare strategico sul come far restare al suo posto Galliani, condito da un abbondante frullare di intrighi politici (Mazzini riferisce che a far votare Cellino ci penserà Berlusconi). E poi c’è un succulento dossier calunnioso contro i Della Valle, che Moggi suggerisce di consegnare a indovina chi? Galliani.
Ma ora mi chiedo e ti chiedo: visto che in tanti eran ghiotti di griglie e che imboccare fischietti era specialità tutta meneghina, non è che la tanto decantata Cupola altro non era che un misero coperchio per pietanze?
A proposito, io ho ancora fame. Sai cosa danno il 20 aprile?
Emilio Cambiaghi


Luciano ha confessato. Purtroppo.
Carissimo,
pensa come doveva essere marcio il nostro calcio se persino uno come Giacinto Facchetti «grigliava» con chi sai. Non ho mai considerato Giacinto un santo né un eroe, ma una persona leale sì, e tale continuo a considerarla. Certo, il meglio di sé lo diede da giocatore (che giocatore!). Il dirigente si arrangiò all’ombra di Massimo Moratti. Noi restiamo indifendibili, ma non v’è dubbio che l’affare si allarghi. Dai quattro anni di tempo a Cesare Zaccone e vedi cosa sarebbe stato capace di sfornare. Evviva Maurilio e abbasso Attilio, ma senza esagerare. Tornando a Moratti, immagino che spingesse avanti Giacinto a botte di pirla y pirlates: dai, Giaci, facciamo qualcosa, perché quelli là ce la mettono sempre in quel posto. Magari, senza mobilitare Giaci, sarebbe stato sufficiente tenersi Roberto Carlos e non regalare Pirlo e Seedorf all’amico-nemico Galliani (che Facchetti non voleva votare e il boss, invece, gli imponeva di votare).
Beccantini sostiene che «grigliare» sia da articolo sei. Mi sembra matto. Piuttosto, Luciano non finisce mai di stupirmi. Hai sentito cosa cavolo ha raccontato al Tg2? Da piccolino tifava Inter, poi ha conosciuto Moratti e si è messo a tifare per tutte le altre squadre; di sicuro, Lazio, Napoli, Roma, Toro; spero anche la Juventus. Credo che sia questa la pistola fumante che i pm e «Non ricordo» Auricchio aspettavano da quattro anni e 170 mila intercettazioni. Moggi ha confessato: tifava per diciannove società su venti; tifava nel senso di lavorava. Ecco, dunque, la cupola, il sistema, il disegno «criminoso ed eversivo». Là dove non sono arrivati fior di detective, ci è arrivato l’umile Tg2. Standing ovation, carissimo. Da oggi, il nostro carteggio sarà platonico, crepuscolare, se non, addirittura, marginale come il ruolo che, secondo il tenente colonnello, ha tenuto Franco Carraro nella tribolata salvezza della Lazio (ripeto, marginale: e vai!). Luciano ha vuotato il sacco.
D’altra parte, se non ricordo male, persino Zlatan Ibrahimovic, da ragazzo, teneva per l’Inter. Credo che Lucianone, sotto sotto, non l’abbia mai tradita: penso al pre-contratto fattogli firmare dal petroliere, all’uscita chiambrettiana («Io e Moratti combattevamo la stessa battaglia contro Galliani») e alla pace giudiziaria sottoscritta a Roma, con scambio di gagliardetti e ritiro delle querele. Le grigliate con Giaci e Leo (Meani) facevano parte del panorama. Già, Leo. Mica lo vorrai segare per il solo fatto che, anche da piccolo, quando giocava con gli amici era lui che sceglieva gli assistenti? Ogni tanto leggo che, nel calcio, le bandiere non vanno più di moda: le bandierine invece sì.
Il Battitore Libero

PUNTATE PRECEDENTI:
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Il lodo Elkann (con un inedito moggiano)
Tutti pazzi per Mogginho
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Baciamo le manette!
Il Dottor Moggi e Giuseppe Murino
Sei Giacinto o Massimo?
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Attenti al Milan!
Il peggior nemico di Luciano Moggi